Undying ebbe a dire:
1)Evidentemente ci sono cose che non sono facilmente obiettive. Perché il valore del film (a mio modo di vedere) sta proprio nella notevole interpretazione di Philippe Leroy, scatenata in un finale "strappalacrime".
2) Non è la presenza della Fani (nuda integrale, ma mai in full frontal) a rendere interessante il film, ma proprio la compattezza dei dialoghi, la malinconica essenza della "quotidianità"
3) Comunque, mi sono permesso di scrivere queste cose con tutto il rispetto, visto che sei una delle persone del Davinotti che seguo (ed ovviamente leggo) con stima e simpatia...
Caro Undying,
il bello delle discussioni civili (come questa) sta proprio in questo: scrivere sapendo di essere ascoltati, ma ascoltare quelli che la pensano diversamente.
1) L'obiettività è talora irraggiungibile. Per me Leroy è un ottimo attore, ma qui non mi piace, non tanto per colpa sua...
2) ...ma della sceneggiatura, per dialoghi che non mi convincono, che mi paiono messi lì a scopo giustificazionista (come quell' "intellettuale", messo a fine film, da voce fuori campo), quasi per motivare il diritto a far vedere le tette di questa cospicua fanciulla trevigiana. A questo punto, allora, meglio "Grazie... nonna" (sempre *½...), che mi dà quello che promette...
È chiaro, però, che se il tuo punto di partenza è diverso (il che non solo è lecito, ma è, immagino, pure condiviso da altri), vale a dire che la sceneggiatura fila e il "mal de vivre" è autentico, le conclusioni alle quali approdi sono diverse.
Con amicizia.