The invisible man vs. the human fly - Film (1957)

Omini in scala ridotta sfruttati per compiere metodiche vendette non sono una novità al cinema (Browning ne aveva già parlato anni prima), ma quando i mini-killer in questione riescono a svolazzare ronzando (senza ali, per giunta!) al punto da passare per comunissime mosche, mentre un eroico poliziotto invisibile si mette sulle loro tracce, allora la solfa cambia. B-movie ingenuo a partire dagli effetti visivi (troppe volte i noti problemi di trasparenza svelano l'illusione) ma saltuariamente godibile, grazie soprattutto alla bizzarria del soggetto e a un paio di gustose invenzioni.

La fantassenza prova a ingravidare il codice sul volo degli uccelli: gli spermatozoi sono offerti dal nostro amico Arnold e le ovaie appartengono al ventre di mamma Brundle: cosa mai potrà andare dritto? I limiti non sono circoscritti alla sola naivitè tecnica, ché anzi un po‘ di arronzato illusionismo arcaica scuola arride sempre al bimbo che è in ogni spettatore: a trovarsi nelle pesche è proprio il narrato di imbambolato incedere, figlio d‘una regia in stato confusionale. È nel qua e là che occorre far rabdomanzia per qualche zampillo di cinesoddisfazione. D’intorno, terra brulla.