Undying • 19/05/08 00:41
Comunicazione esterna - 7572 interventi Un film dal sapore amaro...
Al di là del titolo il film di
Biagetti (più dramma, del quale è intriso, che commedia, appena accennata) è composto seguendo un percorso di lucida sofferenza, di malinconico malessere esistenziale, dettato da circostanze di vita (non proprio esemplari) e dalla natura stessa: che non è -pace di chi lo ha scritto, pensato o detto- affatto perfetta.
Non si dimentica facilmente la figura di Fabio (un grandissimo
Philippe Leroy) che si staglia sulla riva della spiaggia di Ischia, sotto una còltre di nubi ed un cielo offuscato, mentre il commento fuori campo descrive, con paurosa inclinazione alla vacuità della vita, come l'umana esistenza sia spesso confinata a sofferenza, dolore ed incomunicabilità.
L'erotismo che dovrebbe essere giocoso (in questo rappresentato dalla 18enne Ornella) diventa invece un ostacolo ai rapporti umani: che vértono, in prevalenza (e a volte senza ragione), sui rapporti carnali.
Una menzione di merito alle musiche del grande
Berto Pisano, in grado di trasmettere quelle sensazioni spesso censurate dai dialoghi (volutamente rarefatti), che si fondono con le immagini d'una scenografia naturale in grado di contenere -al tempo stesso- forza di lottare e resa (incondizionata) alle avversità della natura...
La Svergognata è un gran bel film; e come tutti i film belli vuole dire tante cose: non sempre apprezzabili, quasi mai piacevoli, spesso dolenti...
Ultima modifica: 19/05/08 09:11 da
Undying
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