Un Ustinov straordinario, adorabile gigione, diventa con questo film l'unico vero Hercule Poirot. La scena finale e classica (tutti riuniti per sentire il disvelamento dell'enigma) lo vede grandissimo: ci sono tutti, ma guardiamo lui, cercando il minimo gesto, il piccolo sorriso, lo sguardo ora fermo ora obliquo, la bocca che rimane dischiusa dopo aver svelato l'inarrivabile verità. Ustinov rende credibile una spiegazione arzigogolata come poche. Interessante è il confronto con un film a colori del 1911 girato proprio sul Nilo...
Film splendido, cast grandioso con interpretazioni all altezza, colonna sonora scenica e maestosa di Nino Rota. Difficile ma non impossibile individuare l'identità del colpevole. Non scherziamo: questo è un capolavoro assoluto!!!
Peter Ustinov rimane nel mio immaginario il Poirot per eccellenza. Grazie ad un cast di tutto rispetto, il film scorre liscio e senza intoppi, a parte quelli previsti dalla storia della Christie. Ogni personaggio è ben tratteggiato e il finale permette al solito Poirot di dare sfoggio della proverbiale abilità. L'interesse dato ad ogni personaggio permette allo spettatore di lasciarsi confondere, ma solo quel tanto che serve per lasciarsi stupire. L'intreccio e la soluzione sono perfetti, per nulla forzati. Da non perdere.
Buona trasposizione da Agatha Christie, anche se nel genere il migliore rimane Assassinio sull'Orient Express. Peter Ustinov dà vita ad un perfetto Hercule Poirot, l'ispettore belga (e non francese, come lui stesso si affanna a specificare per l'intera pellicola) creato dalla fervida fantasia della grande scrittrice. Tipica la trama: un omicidio (che però tarda ad essere realizzato) e tanti sospetti. L'identità del colpevole verrà svelata durante la solita riunione con tutti i personaggi presenti. Merita la visione.
Da un classico della Christie il regista Guillermin realizza un discreto thriller con colpi di scena a gogò e un discreto ritmo. Ma il meglio sta sopratutto nel ricco cast: Ustinov è un Poirot indimenticabile, Niven lo affianca superbamente, la Lansbury (qualche anno prima di incappare in Jessica Fletcher) è alle prese con il crimine, George Kennedy è la solita roccia, la Davis regala sprazzi di grande recitazione. Godibile.
Insieme ad Assassinio sull'Orient Express, questo film è la migliore trasposizione cinematografica di un opera della Christie. Da un grande giallo classico della migliore tradizione inglese, una sceneggiatura che ne riproduce fedelmente le trame narrative, una regia accorta, un'apparato scenografico sufficientemente esotico e suggestivo ed un valido cast sul quale domina, incontrastato, il Poirot intepretato dal grande Ustinov.
Godibile giallo tratto da un bel romanzo di Agatha Christie che, com'era costume a quell'epoca, può contare su una confezione prestigiosa ed impeccabile e presenta qualche pausa di troppo nel ritmo. In ogni caso la storia è abbastanza coinvolgente e gradevole e può contare su un discreto colpo di scena finale anche se si sa... a Poirot (un bravissimo Ustinov) non la si fa.
Ottimo giallo della Christie, ben realizzato da Guillermin. Peter Ustinov è un interprete straordinario e abbiamo un cast di stelle: la Lansbury, la Farrow, Niven, la Davis (!), la Hussey e compagnia. Ottime le scenografie, la tensione, i delitti (da citare quello della Lansbury e il finale nel salottino). Davvero colossale, da vedere.
La storia risulta meno avvincente che in Assassinio sull'Orient Express, in compenso Poirot è interpretato da Peter Ustinov in maniera gustosissima, tanto da conquistare sul campo la palma il migliore di sempre al cinema. Niven è spalla di gran classe ed il cast, come al solito in queste pellicole, è superlativo, per cui quasi tutti i personaggi, nonostante la brevità dei rispettivi ruoli, riescono a essere ben caratterizzati. La soluzione del giallo è complessa ma non del tutto inaspettata, per cui risulta meno rispetto come in altre occasioni.
Il miglior Poirot di Ustinov, anche se la formula si riallaccia ad Assassinio sull'Orient-express con Albert Finney, ossia quella di un whodunit corale e vacanziero che punta tutto sulla ricostruzione d'epoca e sul cast-all star. Ustinov comunque veste benissimo il personaggio (ne scaturì una serie televisiva) e i suoi duetti con il colonnello anglosassone David Niven sono gustosi. Lo spiegone finale, con tutti seduti intorno a Poirot, è uno dei migliori dell'autrice.
MEMORABILE: Poirot che commenta laconicamente: "Tragedié!"
Si parte da un romanzo che è ormai più di un classico. Ustinov non è bravo, ma di più: una volta assunte le vesti dell'investigatore belga lo incarna per sempre nel nostro immaginario. A ciò si aggiunga una passerella di attori incredibili, talvolta invecchiati (e ciò costituisce un valore aggiunto per la pellicola). Il film è lento, a tratti difficoltoso da seguire, ma ciò deriva dal complesso e "cerebrale" testo originale. Si respira l'aria del giallo classico: tutto è fatto al meglio e tutto appare riuscito. Ottimo. ***½
MEMORABILE: Menzione speciale per la Lansbury, futura Signora in giallo.
Più tradizionale come intreccio rispetto ad Assassinio sull'Orient Express: un delitto programmato al quale seguono altri improvvisati, utili a coprire le tracce, ma che fanno sì che l'assassino commetta un passo falso.
Ottimo cast, con Mia Farrow spiritata al punto giusto, e una dolcissima Olivia Hussey. Un Egitto da cartolina, ma lo scenario del tempio di Abu Simbel è grandioso e fa da cornice ad una delle scene più indovinate del film. Buono.
Dopo "l'Orient Express", ecco "Il Nilo", con Peter Ustinov che eredita i panni che furono di Albert Finney tre anni prima. Risultato è una gradevole pellicola, ben recitata, con interpreti di una certa levatura e due giovani e sfortunatissimi attori (Simon Mac Corckindale di "Manimal" e Lois Chiles di "Agente 007 - Moonraker operazione spazio"). Minuziose le descrizioni del Poirot di Ustinov, goduria assoluta, per me, alla scena della morte della "Signora in giallo", qui in veste di chiromante.
MEMORABILE: Maggie Smith e Bette Davis che si beccano come se fossero due avvoltoi.
Classico tra i classici. Assassinio sul Nilo è un eccellente film con Poirot interpretato magnificamente da un Peter Ustinov in ottima forma (che si guadagna l'intera scena). Il cast è pieno di stelle come Angela Lansbury, Bette Davis, George Kennedy e Jack Warden. La trama è molto complessa, forse dovuta anche alla lunghezza del film che supera le due ore: per tutto quello che succederà... si salvi chi può!
Trasposizione graditamente classica e fedele al testo originale. Il ritmo è più lento rispetto ad altri gialli della Christie, ma in questo caso è una buona occasione per gustarsi le interpretazioni di un cast di prim'ordine, guidato da Ustinov, inarrivabile nella sua interpretazione di Poirot. Razionale, complesso e con un tocco esotico, proprio come l'autrice ce l'aveva presentato nella versione cartacea. Da vedere e non solo per gli appassionati del genere.
Visto e rivisto. Un Peter Ustinov stupendo, quasi commovente, ci regala un'interpretazione favolosa di Hercule Poirot che fa dimenticare qualsiasi altra versione. Forse è un po' troppo lunga la fase pre-omicidio, ma dal delitto in poi il ritmo è notevole. Colpisce la delicatezza di Poirot nello svolgere le indagini e la maestria di Angela Lansbury nell'interpretare la vecchia "ambigua" scrittrice. La soluzione del caso è cervellotica e inverosimile, ma la ricostruzione di Poirot è sublime. Ottimo.
Nuova avventura di Poirot sullo sfondo di un tour egiziano. E nuova strabiliante macchina narrativa di Agatha Christie, che Guillermin rende con buon piglio, abbandonandosi a una maggior suggestione esotica nella prima parte dominata da scorci archeologici per poi lasciarsi andare del tutto alla classica impostazione "indoor" (qui, meglio, "in boat") della giallista inglese. Il film ha un'ottima composizione e un buon ritmo: non entusiasma, ma cattura. E ci fa godere di ottimi attori, dall'impeccabile Ustinov alla follemente camp Lansbury.
Cast stellare per questa avventura con Hercule Poirot sulle acque del Nilo. L'atmosfera è buona e l'indagine, sebbene molto pretenziosa e complicata, si lascia seguire con vivido interesse. La pellicola risulta però eccessivamente lunga per quello che è, nonostante tutto, un film di intrattenimento con qualche cadavere sì ma poca azione. Oltre all'ottimo Ustinov, notevoli le prove, fra gli altri, di Bette Davis e della divertente Angela Lansbury.
Un maestoso Peter Ustinov fa la sua prima apparizione come Poirot (al posto del pur bravo Finney) in una delle migliori trasposizioni dalla Christie. Guillermin ha la mano giusta e riprende con ottimo senso estetico i paesaggi; il ritmo è lento ma non noioso, la storia prende e la soluzione finale è brillante. Superbo il cast: tutti perfetti, a cominciare dalla spassosa Lansbury (poi Marple, poi Fletcher). Bella la colonna sonora.
Un classico del giallo. Gli preferisco (di poco) la versione televisiva con Suchet, ma rimane un buon film. Ustinov è stato il primo grande Poirot e di questo gli va dato merito e anche il resto del cast non sfigura. Il film non è noioso, bello il finale: solo il genio di Agatha Christie poteva partorire una soluzione così folle, ai limiti del credibile!
Impeccabilmente confezionato, e immaginiamo le difficoltà nel dosare col bilancino un cast così prestigioso. Ustinov poi è praticamente perfetto. Però si tira un po' per le lunghe, con un sovrappiù di riprese ad uso turistico, e la plausibilità dell'intreccio è francamente scarsuccia (ma qui la faute à madame Christie, avrebbe detto Poirot). Ma insomma, nel suo campo è un classico.
MEMORABILE: I duetti fra Bette Davis e Maggie Smith
Dai lussi anglosassoni a quelli egizi. Poirot è sempre nel posto giusto, vede e sente quello che serve e il suo cervello elabora in attesa di eventi cui lui può già dare una spiegazione. Le location sono accattivanti, i personaggi caratteristici, i costumi ricchi; la Christie non era solo una giallista: al quadro principale del crimine metteva una cornice di tutto rispetto, capolavoro nel capolavoro. Lo stesso si può dire del film, che gode di una regia che usa al meglio il ricco "materiale" (umano e non) che ha a disposizione. Ustinov è Poirot.
L'ho trovato leggermente inferiore all'Orient Express, ma si parla di dettagli. Qui la fase che precede l'omicidio è forse tirata eccessivamente per le lunghe, anche se è comprensibile la scelta di sfruttare il più possibile un simile cast e di soffermarsi sulle suggestive location egiziane. Poi il cambio di registro, con una soluzione del mistero tipicamente Agatha Christie, ovvero macchinosa finché si vuole ma assolutamente imprevedibile. Ustinov impeccabile e non solo lui, ma la mia palma del migliore va alla Farrow. Musiche di Nino Rota.
MEMORABILE: I battibecchi tra la Davis e la Smith; La riunione finale con tutti i sospettati.
Elegante trasposizione dalla maga del giallo. Scenari, fotografia, costumi e attori (perfettamente diretti) da antologia. Atmosfera trascinante, dialoghi taglienti e inesorabili (le battute di Peter Ustinov e Bette Davis sono le migliori). Finale lambiccato e implausibile... ma chi se ne frega? Il divertimento è comunque assicurato.
Classico del cinema e della letteratura che dopo ripetute visioni si lascia sempre guardare volentieri (nonostante la lunghezza). Location affascinanti, cast da capogiro (infinita la classe di Niven e della Davis, ma non vanno dimenticati Ustinov, Kennedy, Hussey e MacCorkindale tra i tanti) e soluzione del plot arzigogolata ma efficace. Splendide la colonna sonora del grande Rota e la scena del tango.
MEMORABILE: Il masso che rotola giù dalle colonne del tempio.
Una dei migliori film tratti da Agatha Christie. La robusta regia di Guillermin non sbaglia un colpo e riproduce alla perfezione il meccanismo a orologeria del romanzo, con momenti di ottima suspense. Sfilata di attori famosi e famosissimi su cui si erge un monumentale Peter Ustinov, il miglior Poirot di sempre, vanitoso, debordante, geniale, raffinato; bene comunque anche tutti gli altri, con menzione per la Farrow. Bella l'ambientazione egiziana e buone musiche.
MEMORABILE: Il colpo in testa alla Lansbury; Il disvelamento finale, sempre sorprendente nello stile Agatha Christie.
Non si resta indifferenti davanti a un firmamento di stelle legate a una storia di Agatha Christie. Già nello scorrere il cast si ha l'acquolina in bocca e il luculliano pasto che ci offre Guillermin sazia abbondantemente. Ustinov/Poirot è un connubio vincente perché la sua arte gigionesca, manifestata lungo tutta la carriera, trova qui naturale sfogo. Tutto il film è calibrato, dosato in maniera perfetta. Chi ama il giallo non può perderlo, chi non lo ama ne uscirà comunque arricchito.
"La grande ambizione delle donne è di ispirare l'amore": la frase di Molière s'intona con la tematica passione-delitto qui ingegnosa, macchinosa, letteraria, inaspettata negli esiti ma compressa in un linguaggio filmico prevedibile. Si critica la malignità dei ceti alti con una Davis sessuomane al vetriolo e una Farrow "sdoppiata" sopravvissuta all'incontro demoniaco con Polanski nel '68 e all'omicida di Fleischer del'71. Scontate le apparizioni di Poirot e macchiettistica la Lansbury. Ingenua e semplicistica la lettura anticapitalista-marxista.
Pregevolissimo giallo tratto dal classico della Christie. Al di là della storia - intrigante quanto basta, sebbene la soluzione non sia forse sorprendente quanto in altri lavori della scrittrice - la vera forza del film risiede del ricchissimo cast, che fra una Bette Davis, un David Niven e una Mia Farrow entusiasmerebbe qualsiasi cinefilo. Ottima la regia di Guillermin, in grado (e non sempre è facile nei gialli) di dinamicizzare con pochi accorgimenti e qualche movimento di macchina azzeccato anche le scene più verbose. Ottima trasposizione.
MEMORABILE: La bellezza dei monumenti egiziani; Uno dei personaggi viene azzittito all'improvviso da una pallottola in piena fronte; Il drammatico finale.
Ennesimo film tratto da un romanzo di Agatha Christie ed ennesima piccola perla del buon John Guillermin. La pellicola ricalca il classico copione dei romanzi della grande giallista, catturando l'attenzione dello spettatore sin dall'inizio fino alla conclusione per nulla scontata. Forse la durata è un po' eccessiva e si poteva accorciare, forse alcuni dialoghi e alcune scene sono un pizzico forzate, ma resta un film da vedere, tra i migliori del filone. Straordinario il cast: tutti bravissimi, soprattutto l'algida Bette Davis. Belli, e poco sfruttati, gli scenari egiziani. Ottimo.
La prima di Ustinov as Poirot dà subito la misura dell'irripetibile osmosi tra attore e personaggio (doppiato con gustoso accento francese da Antonio Guidi). La sublime ironia del belga serpeggia tra le accuse di spregevolezza dei sospettati e si fa valore primario insieme alle meraviglie scenografiche e i monumenti egizi. Il cast di grandi star e lo script della Christie fanno il resto. Al netto di una regia compassata, di qualche ricostruzione in flashback di troppo ma con all'attivo una soluzione geniale, resta tra le migliori trasposizioni su schermo della giallista.
MEMORABILE: “Non si vergogna di impicciarsi degli affari degli altri?“ Poirot: “E' il mio unico difetto”.
Poirot risolve un caso su una barca da crociera. Giallo classico della Christie con antefatto amoroso (e economico) iniziale, esposizione dei moventi singoli e risvolti vari che si prolungano fino all'epilogo. Ustinov (ben doppiato) anche se è misurato riesce ad oscurare Niven ed è supportato soprattutto dal cast adulto. Si apprezzano anche i momenti più leggeri con uno humor all'inglese. Le location egiziane sono affascinanti e fan dimostrare che i momenti a bordo sono ricostruiti in modo piuttosto televisivo.
MEMORABILE: Il boa in cabina; La pietra che cade improvvisamente; Lo sparo in fronte alla Lansbury.
Giallo all’inglese e ritratto di un’epoca consumata da mille sfarzi e declini. Guillermin impugna il romanzo di Agatha Christie e ne ricava una sintesi inquisitiva perfetta, mescola lo humor con la tragedia e regala ad ogni singolo attore una scena madre leggendaria. Narrativamente cinico e affascinante, esteticamente opulento e macchiato di sangue. Assoluta la grottesca veemenza della Lansbury.
Senza dubbio è comodo, ma non è certo una colpa avere un intreccio già bell'e fatto, geniale per quanto talvolta contorto. La regia di Guillermin però si dimostra all'altezza e con lo stile di allora, quindi poca musica e ritmi compassati, confeziona un film gradevole, pur tra qualche forzatura (evitabile se non deleteria quella del Cobra). Il resto lo fa un cast stellare, tra cui spiccano le prove magistrali di Ustinov, probabilmente il miglior Poirot, e Niven, molto ben assortiti. Notevole.
Sontuosa trasposizione di Agatha Christie, in una cornice paesaggisticamente interessante ben fotografata e con un cast di prim’ordine (soprattutto nella sua componente femminile). Ustinov si rivela il Poirot per eccellenza, la Farrow si conferma magistrale nel ruolo di una donna fragile e alcune vecchie glorie (come Niven e Davis) dimostrano di aver ancora molto da dire. Malgrado la durata quasi fluviale, il film si dipana senza cali di suspense, anche grazie alle raffinate ricostruzioni di Poirot che, sia pure in maniera a tratti cervellotica, rendono tutti sospettabili.
MEMORABILE: L’escursione alle Piramidi; I duetti Ustinov-Niven e Davis-Smith; Mia Farrow ubriaca; Poirot: “Io sono belga!”; Sempre Poirot: “Quelle tragédie!”.
Un grande classico, forte di una sceneggiatura che imprime subito ai personaggi caratteristiche precise e coerenti. La vicenda di per sé non è neanche così affascinante, ma gli attori e soprattutto Ustinov sono incredibilmente in parte da risultare ipnotici. La Farrow cresce lentamente ma alla fine è a suo agio. La regia è solida, le location meritevoli. Forse al ritmo avrebbe giovato qualche sforbiciata, ma nel complesso è un buon film.
A seguito dell'inaspettato successo del film di Lumet, si ritenta la medesima carta. Stavolta sotto il sole egiziano. Il film, sempre costellato da un'alta perventuale di vecchie glorie, non decolla. Forse per l'assenza di una regia personale, forse per l'aria paratelevisiva. Attori al minimo sindacale (soprattutto Lansbury, ahimè); il bravo Ustinov lascia a casa i "tradimenti" del grande Finney sul petsonaggio restando sul pacioso. Musiche modeste di Rota. Unica scena interessante: i silenzi durante il tentato omicidio col masso. Film un po' "villa Anni Azzurri".
MEMORABILE: La scena silenziosa del mancato attentato.
Se l'autore(volezza) dell'Orient express è l'emblema della traduzione cinematografica della Christie, qui siamo nel non plus ultra del kolossal all star: location e caratterizzazioni si contendono il primato sulla narrazione, sempre in Mrs Agatha soggetta a regole ferree e geometrie non trigonometriche. Si aspettano i momenti topici: che Ustinov piazzi il proprio graffio, che Davis e Smith si scambino i ruoli di slave and mistress, che la Chiles fiammeggiante cavalchi all'ombra delle piramidi, che la Farrow alzi il gomito. Faraonica fotografia di Cardiff e sabbioso tema di Rota.
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CuriositàZender • 16/02/09 09:31 Capo scrivano - 47805 interventi
Dalla prestigiosa mostra itinerante "I flani di Legnani" curata per l'appunto dal caro Buono con il contributo al restauro di Zender, ecco il flano di ASSASSINIO SUL NILO:
E' morto il direttore della fotografia di questo film all'eta' di 94 anni.
Jack Cardiff buon mestierante del cinema,attivo ancora fino a pochi anni fa (il suo ultimo lavoro risale al 2007),ha fatto numerosi buoni lavori,compresi Narciso Nero,Rambo 2.
R.I.P.
HomevideoDusso • 27/11/13 18:42 Archivista in seconda - 1832 interventi
Dal 4 dicembre in Blu Ray per StudioCanal con audio Ita in un cofanetto contenente anche "Assassinio sull'Orient Express, Delitto sotto il sole e Assassinio allo specchio) per me imperdibile!
HomevideoXtron • 13/01/14 16:15 Servizio caffè - 2151 interventi