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La nostra recensione di Il club dei mostri

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Curioso horror ironico inglese nobilitato da un cast di prim'ordine e la cui ossatura portante è composta da tre episodi di diversa riuscita: insulso il primo, piuttosto divertente il secondo, affascinante il terzo. Il monster club del titolo è un locale popolato di licantropi, vampiri et similia nel quale il vampiro Vincent Price accompagna lo scrittore horror John Carradine promettendogli materiale fresco per il suo prossimo libro. Appena entrati vengono accolti da musica rock (un gruppo diverso si esibisce tra un episodio e l'altro, compresi i da poco riformatisi Pretty Things in chiusura), luci soffuse e coloratissime, rozze maschere di ogni tipo. Price e Carradine si siedono...Leggi tutto a un tavolo e il primo comincia a descrivere l'albero genealogico del mostri soltermandosi sugli incroci tra le specie. Le quali, in una variante, danno origine ai "fischiamorte", personaggi dotati della capacità di uccidere solo con un fischio, proprio come il protagonista del primo, deludente e vuoto episodio. Sarà poi un vampiro regista cinematografico a mostrare, in anteprima al club, la sua ultima fatica autobiografica che racconta della sua infanzia e del padre vampiro perseguitato da un gruppo di vampire-busters capitanati dal cupo Donald Pleasence: episodio dichiaratamente parodistico con un simpatico finale. Ma è con l'ultimo episodio che il film si risolleva: un regista horror (Stuart Whitman) si reca in auto in un villaggio retrogrado per girare il suo nuovo film finendo preda di popolani che sono una via di mezzo tra zombi e vampiri. Scenografie fumose, nebbia e un’ottima fotografia per la mezz'ora più interessante e convincente del film.

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Tutti i commenti e le recensioni di Il club dei mostri

TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/11/06 DAL DAVINOTTI
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Undying 27/08/07 16:46 - 3807 commenti

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Tardivo (pur se aggiornato con inserimenti pop-psichedelici) gotico suddiviso in quattro segmenti, dei quali resta indelebile l'episodio crepuscolare del "fischiamorto". Un cast indicativo (Price, Pleasence, Carradine) viene ben diretto dal prolifico regista (Barbara il mostro di Londra, L' astronave degli asseri perduti, La leggenda dei 7 vampiri d'oro, I racconti dalla cripta). Non eccelle sul piano qualitativo, sembrando spesso diretto confusamente (le scene caotiche all'interno del Night) e dimostrando, in sceneggiatura, poca dedizione...
MEMORABILE: L'episodio del regista di film horror, ambientato nel paese dove dimorano spaventosi figuri che si nutrono di cadaveri.

Ciavazzaro 26/03/08 14:42 - 4764 commenti

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Davvero molto buono, con tre episodi eterogenei: si comincia con il primo, un horror-dramma, si passa a una gradevole black-comedy con l'ottimo Donald Pleasence nel ruolo di un cacciatore di vampiri, in cui il colpo di scena e le risate (macabre) sono dietro l'angolo e si conclude con un episodio horror molto inquietante interpretato da Whitman superbamente. L'ambientazione del night-club di mostri con Price anfitrione è tutta da gustare.
MEMORABILE: Lo spogliarello totale.

Rambo90 4/05/10 01:35 - 8008 commenti

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Horror a episodi abbastanza noioso e che sfiora più volte il ridicolo (volontario e non): il primo segmento introduce un nuovo mostro (il fischiamorte) in una storia che si vorrebbe melodrammatica ma che risulta solo patetica; nel secondo abbiamo un Pleasence annoiato e spaesato a caccia di vampiri nel più comico degli episodi; infine Whitman si ritrova in un villaggio popolato da mostri divoratori di cadaveri (il miglior pezzo anche se non eccellente). Si salvano i grandi Price e Carradine in un film da evitare per bene.

Myvincent 21/06/10 12:10 - 4002 commenti

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3 episodi con attori-culto che bastano da soli a giustificare la visione di questo film divertente, ma che non brilla per profondità. Sembra quasi che i più divertiti siano proprio i due anfitrioni dell'horror Vincent Price e John Carradine. Ci avrei messo una dark lady (tipo Barbara Steele) per completare il quadro. Adolescenziale e autoironico.

R.f.e. 19/08/10 12:05 - 816 commenti

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Vero e proprio divertissement horror-parodistico "fra amici", diretto dal veterano Roy Ward Baker, non molto ricordato e spesso stupidamente sottovalutato. Simpatici soprattutto l'episodio con Britt Ekland mamma-vampiro e quello finale con Stuart Whitman - alquanto intrigante, vicino a suggestioni vagamente lovecraftiane. Doppiaggio italiano C. V. D. a cura di Rossella Izzo, che passerà due anni dopo alla S. A. S. per la quale doppierà Phoebe Cates in Paradise.

Homesick 18/08/10 18:56 - 5737 commenti

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Gli intermezzi nel carnevalesco night-club animato dalla finissima ironia e dalla classe insuperata dell’anfitrione Price e dell’ospite d’onore Carradine sr. possono considerarsi un vero e proprio quarto atto (***!) da aggiungersi ai tre principali in cui si rivisitano i luoghi conosciuti del romanticismo tetro e malinconico (**!), del villaggio grigio e maledetto (***) e della parodia di Dracula (***). Predomina un umore scanzonato e divertito, trasmesso altresì ai balletti sexy, alle esibizioni delle bands e all’ “albero genealogico” dei mostri illustrato da Price. Cast di gran lusso.

Buiomega71 17/12/10 14:03 - 3108 commenti

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Canto del cigno dell'omnibus orrorifico di stampo britannico. Baker oscilla tra lo humor, il macabro, il malinconico e inserisce spizzichi struggenti (il primo episodio è di una poesia mortifera e decadente quasi straziante). Tra uno show da night club kitschissimo (la ragazza che si denuda togliendosi la pelle, i pacchianissimi mascheroni) e l'altro, il secondo episodio sterza nella parodia vampirica a suo modo simpatica, mentro il terzo vira nell'horror puro strizzando l'occhio ai fumetti di William Gaines e alle reminiscenze fulciane. Piacevole divertissment per nostalgici.
MEMORABILE: "Potrai amarmi ancora?"; I due poliziotti nell'episodio finale; La mappa con i funesti protagonisti del film appesa alle pareti del night.

Von Leppe 23/01/11 12:34 - 1310 commenti

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Film del 1980 (ma sembra più antico) ad episodi, raccontati da Vincent Price a John Carradine in una discoteca per mostri. Molto ironico ma anche molto triste e pessimista: il primo racconto (per me il migliore) è su uno strano mostro timido e malinconico che vive in un castello. Il secondo su alcuni vampiri e un bambino vessato dai compagni di scuola. Il terzo, molto affascinante, su un regista che cerca location e trova un villaggio nascosto abitato da stani esseri, dove la storia della maledizione del borgo è raccontata a disegni, come un fumetto.
MEMORABILE: Il discorso finale di Price sull'uomo.

Puppigallo 1/06/12 16:07 - 5490 commenti

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Più nostalgica che altro, questa pellicola che non si prende sul serio (purtroppo però l'umorismo è quel che è) ci propone tre episodi che non resteranno certo nella storia dell'horror. Se non altro il fischiamorte mi mancava come mostro, nonostante il gatto in versione carbonella sia più risibile che altro (non male il ritorno a casa della socia truffaldina dopo il trattamento). L'episodio del vampiro è abbastanza pietoso. Mentre di quello del villaggio salvo i suggestivi disegni esplicativi e un po' di atmosfera. Mediocre, tenendo inoltre presente che bisogna sorbirsi anche le canzoni.
MEMORABILE: Price che si scusa con la vittima e la invita al club (lì, dopo i racconti, spiegherà all'ospite chi, secondo lui, è più mostro di tutti).

Rebis 2/10/12 16:44 - 2477 commenti

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Epilogo della gloriosa tradizione degli omnibus Amicus, tenta coraggiosamente di svecchiare i cliché del cinema gotico: nella divertita cornice narrativa trovano spazio esibizioni di band glam-rock, deliziosi striptease animati, mascheroni in lattice e un'estetica che ammicca già all'insorgere del cinema anni '80. Nonostante l'ironia diffusa, il primo e l'ultimo episodio fanno parecchio sul serio, generando atmosfere lugubri e mefitiche. Il secondo è conseguentemente parodistico, ma almeno c'è Donald Pleasence. Scombiccherato ma più godibile di altri paludati epigoni. Grande Price.
MEMORABILE: Lo striptease scheletrico.

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Ryo 26/07/13 15:19 - 2169 commenti

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Molto particolare, un film categorizzato fra il genere horror ma che di horror ha ben poco. Interpretato da due mostri sacri del genere (Carradine e Price) che si recano in un club i cui membri sono tutti mostri. La trama è un pretesto per dare il via a tre episodi, inframezzati da siparietti musicali in salsa trash. Gli episodi non sono nulla di che, i mostri sembrano maschere da carnevale, il gustoso finale lancia un monologo memorabile sul significato (scontato a dir la verità) del termine "mostro".
MEMORABILE: Il monologo finale di Price.

Pinhead80 28/08/14 11:59 - 5436 commenti

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Baker questa volta sembra volerci dire che i veri mostri, alla fine, sono gli uomini. Questa è l'essenza del film a episodi (tre) propostoci dal regista. Un film insolito che fa largo uso di musica e inventa anche una sorta di albero genealogico dei mostri. L'episodio migliore è l'ultimo, mentre i primi due risultano essere poco più che guardabili. Nonostante il film horror a episodi non rappresenti una novità, questo è un simpatico esperimento che unisce humor nero e orrore.

Rigoletto 11/01/19 12:56 - 1838 commenti

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Più che un film appare come un omaggio a un certo tipo di pubblico, fatto in maniera leggera senza ricercare più meriti di quelli che Baker porta sullo schermo. Padrone di casa quel Vincent Price che agli appassionati e non dell'horror ha offerto la sua presenza e la sua voce per lunghi anni. Il film è strutturato a episodi, ovviamente discontinui quanto a qualità eppure sempre gradevoli, mai banali eppure mai troppo seri. E tutto ciò, al fine di ricordarci un qualcosa che si tende spesso a non considerare...
MEMORABILE: L'albero genealogico dei mostri.

Il Dandi 6/04/19 12:37 - 1917 commenti

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Ultimo film prodotto dalla Amicus e ultimo diretto dal veterano Baker, ha il sapore del commiato nostalgico, ironico e disincantato. La cornice, solitamente punto debole del genere antologico, risulta la cosa migliore grazie all'interazione di classe fra Price e Carradine senior e all'inserimento degli ospiti musicali, che negli intermezzi imbastiscono un moderno cabaret in odore di Rocky Horror. Gli episodi (solo tre) sono corretti e colpiscono invece per lo spiccato umorismo nero, quasi autoparodistico. Un bell'addio.
MEMORABILE: Il monologo finale di Price sulla natura mostruosa dell'uomo.

Anthonyvm 15/05/19 23:12 - 6544 commenti

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L'idea di fondo è deliziosa e il cast succulento: con elementi del genere era lecito aspettarsi un trionfo citazionista e nostalgico dell'horror classico. In parte è così, ma ahimé la confezione è talmente povera che, più che un trionfo, si ha la sensazione di assistere a una carnevalata paesana. Sarebbero bastate un po' più cura nei make-up mostruosi (ci si limita spesso a brutte maschere) e una regia meno piatta (un Baker poco ispirato). Primo episodio banaluccio; secondo ridicolo; terzo non male. Buone le musiche e bella la "morale" finale.
MEMORABILE: Lo spogliarello che si spinge un po' oltre i vestiti, animato in silhouette, davvero memorabile; L'albero genealogico dei mostri; La danza finale.

Belfagor 31/08/19 11:30 - 2708 commenti

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Disomogenea ma simpatica raccolta ispirata ai racconti di Chetwynd-Hayes (interpretato da Carradine) che vede come cornice un club notturno riservato ai mostri. Dei tre episodi, il primo è una tetra malinconica storia d'amore non ricambiato con effetti fatali, il secondo diverte con una famiglia da sit-com in chiave vampirica e il terzo tenta la strada rarefatta e nebbiosa del villaggio maledetto, riuscendo solo in parte. Inutili i siparietti musicali, mentre Price (si) diverte dall'inizio alla fine.
MEMORABILE: Lo spogliarello; Il regista spinto nella camera dagli abitanti; Price elenca le mostruosità degli uomini con crescente ammirazione.

Kinodrop 23/03/20 20:17 - 3396 commenti

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Roy Ward Baker scomoda attori di grosso calibro per una specie di horror dal tono leggero e inoffensivo, sfiorando in certe trovate addirittura il risibile. Una certa ironia british fa capolino tra un fischiamorte sentimentale e un vampiro tutto cripta e famiglia, mentre le “cose si fanno più serie” nel gotico episodio dei Ghouls. I siparietti nel locale notturno, tra band scalcinate e pubblico dalle brutte facce, hanno un retrogusto dilettantesco (la scaletta dei live). Gradevole qualche soluzione scenica psichedelica, ma nell'insieme tanta noia.

Fedeerra 7/12/20 04:25 - 769 commenti

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Nostalgico nel radunare alcuni degli attori che in passato hanno fatto grande il cinema gotico, malinconico invece nel raccontare alcune situazioni che sfiorano addirittura il romanticismo (il primo episodio). Ma il club dei mostri è anche ironico, affascinante sul piano visivo e con momenti macabri assolutamente riuscitissimi. Price, Carradine e Pleasence sempre una garanzia. Beffarda, cinica ma assolutamente veritiera la riflessione finale decantata da Price.
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  • Curiosità Buiomega71 • 11/06/14 17:23
    Consigliere - 27155 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (Agosto 1983) di Il Club Dei Mostri: