Ritratto della giovane in fiamme - Film (2019)

Ritratto della giovane in fiamme
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Portrait de la jeune fille en feu
Anno: 2019
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Ritratto di una donna in fiamme".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nell'idilliaca cornice di una villa ai margini della spiaggia, la storia vissuta in flashback (ma senza interruzioni) di una pittrice del XVIII secolo che lì giunge per realizzare il ritratto di una giovane promessa in sposa a un signore milanese. E' la madre (Golino) di lei a commissionare il lavoro ma non sarà facile, perché Heloise (Haenel) non accetta di posare e quindi Marianne (Merlant) dovrà arrangiarsi sfruttando le passeggiate con la ragazza per memorizzarne tratti e caratteristiche da riprodurre poi a memoria sulla tela. Un lavoro insolito, per Marianne, che tuttavia non si perde d'animo e durante la prima escursione sulle scogliere comincia a conoscere...Leggi tutto una giovane introversa quanto fiera stabilendo una relazione che si intuisce possa evolvere in qualcosa di più profondo, capace di superare il semplice rapporto professionale. La madre di fatto si defila e reclama invece il suo piccolo spazio la servitrice di casa (Bajrami), dalla quale Marianne cerca di carpire qualche informazione che possa in qualche modo definire lo strano carattere di Heloise. Ma non è la storia a contare, nel film, quanto piuttosto gli scambi di sguardi e le poche parole che nascondono sentimenti sempre più intensi, inevitabilmente destinati ad esplodere. Marianne mantiene intatta la correttezza professionale, Heloise non sembra volersi mai sciogliere, trattenuta dalla freddezza naturale imposta dalla casta e dai tempi. Il mondo sembra magicamente sospeso in ambienti esterni ed esterni ripresi con eccellente gusto e valorizzati dalla splendente fotografia di Claire Mathon. Un'opera tutta al femminile (il primo maschio parla nel finale ed è solo di passaggio), diretta da una donna (Céline Sciamma, anche sceneggiatrice unica) e interpretata in primis da una coppia di protagoniste azzeccate, espressive, capaci di comunicare con gli occhi la tenerezza e il distacco, soprattutto il progressivo avvicinamento tra due anime vicine, complici. E' infatti la complicità la chiave di lettura più evidente, che si esplicita anche nel modo simile di dialogare: le parole sono soppesate, centellinate col risultato di non rendere facilmente accessibile il film a tutti. Vi regnano ostinati silenzi, ritmi dilatati che sembrano non accelerare mai e una semplicità di pensiero che fa parzialmente a pugni con le evidenti ambizioni del progetto. La scoperta del sesso si fa strada tra sprazzi di vera poesia ma anche un eccesso di didascalismo, di calligraficità che sottrae talvolta autenticità alla proposta. Il film s'infila in una branca ben precisa del cinema d'autore che conta già un buon numero di pellicole strutturate allo stesso modo, particolarmente attente alla messa in scena, spesso in costume, delicatissime nella conduzione; che lasciano forse molto ma non troppo la voglia di rivederle.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/10/19 DAL BENEMERITO DEEPRED89 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 5/06/20
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Deepred89 27/10/19 22:08 - 3701 commenti

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Bellissima storia di lesbismo latente, sempre più represso con l'avanzare della narrazione con conseguente senso di attesa sempre più eroticamente vibrante, il tutto inserito in una cornice storica e bucolica per una volta senza ombra di calligrafismo, se non in una pittoricità a livello fotografico che risulta calzante e funzionale al narrato. Tecnica senza sbavature, ritmi compassati ma mai in maniera fine a se stessa, ambientazioni suggestive. Valeria Golino unica nota stonata di un cast praticamente perfetto.

Digital 29/12/19 16:01 - 1257 commenti

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Non gli si può certo negare di essere formalmente inappuntabile (elegante la fotografia), ma il ritmo è talmente lento che le due ore sono davvero difficili da digerire. Anche il soggetto, se sviluppato con più audacia, poteva portare a sequenze un po' più spinte che non a dei fugaci nudi. Il film non riesce mai a decollare, restando in un limbo di piattezza che si protrae senza soluzione di continuità, portando celermente al tedio. Nel cast, la Golino risulta avulsa dal contesto, esteticamente notevoli la Merlant e la Haenel.

Lou 2/01/20 10:21 - 1119 commenti

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Un gioiello di raffinatezza stilistica, con una cura minuziosa delle immagini che segue le pennellate dei ritratti di Héloise realizzati da Marianne, le due giovani protagoniste legate da ardente passione ritratta con delicatezza tipicamente femminile. L'intensità degli sguardi si sostituisce spesso ai dialoghi, in una assenza di colonna sonora rotta solo da pochi momenti musicali di grande intensità, tra cui il coro polifonico "Fugere non possunt" delle donne del villaggio attorno al fuoco, uno dei momenti topici ed emozionanti del film.

Bruce 7/01/20 12:44 - 1007 commenti

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Intenso e coinvolgente. Un film intriso di bellezza, tanto che ogni sequenza sembra un quadro, sempre a luce naturale. Il rapporto tra le due giovani protagoniste è dipinto in modo semplice e realistico, mai morboso. Lento ma di quella lentezza giustificata dalla descrizione accurata del crescere della passione d'amore e che fa molto bene allo spirito di chi osserva. Merita.

Bubobubo 22/02/20 11:46 - 1847 commenti

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Vibra di un erotismo assoluto, sconquassante (pertinente il richiamo alle "fiamme" del titolo), che impregna sguardi e pose ben prima di reificarsi in forme più convenzionali (ma non per questo meno affascinanti). Merito di due eccellenti protagoniste (le bellezze non convenzionali di Merlant e Haenel rimangono a lungo impresse), di un'ambientazione selvaggia ma non isolante, di una regia che punta il suo obiettivo su di un mondo fantastico, quasi mitico (bellissima la scena del canto polifonico attorno al falò) e, non a caso, privo di uomini.
MEMORABILE: Il canto polifonico attorno al falò; Il primo bacio; La serva sul tavolo col neonato al fianco; Il finale.

Giùan 4/03/20 10:01 - 4528 commenti

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Brucia lentamente lo splendido affresco storico di Celine Sciamma, un contenuto ardente racchiuso in una forma cristallina. Coniugando la vitalità muliebre di Kechiche con la cerebrale emotività di Sautet (viene spesso in mente, all'atto della visione, Un cuore in inverno) la regista di Tomboy si sottrae ai rischi del già visto con un approccio etico di sentita sincerità e con una potenza cui la "consumata" coscienza del mezzo cinematografico nulla toglie alla sua freschezza espressiva. Generano combustione le desuete bellezze di Merlant e Haenel.
MEMORABILE: Heloise si mette in posa con Sophie per far dipingere a Marianne la scena dell'aborto della cameriera; Le due ultime "visioni" di Marianne.

Jandileida 19/04/20 00:11 - 1558 commenti

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Per far sussultare l'anima non basta immergere due brave attrici in una fantastica luce naturale a metà strada tra gli squarci degli olandesi e il rigore dello Stanley settecentesco. Tutto pare troppo artefatto, financo le macchie di colore sulle mani, in questo film in cui la materia pittorica e amorosa si trasformano in una grande bolla di sapone in cui l'ambientazione storica sembra essere del tutto accessoria per una storia che vorrebbe essere universale ma che alla fine pare solo una reinterpretazione meno hard della già tediosa Vita di Adele.

Didda23 24/04/20 16:35 - 2424 commenti

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Una sensazionale regia coadiuvata da un'eccellente fotografia (di kubrickiana memoria) regala allo spettatore una piacevole estasi visiva sia nei meravigliosi spazi esterni (la scogliera sul mare), sia nei ricercati interni (che ricalcano l'epoca). Peccato che il contenuto non sia all'altezza del contenitore, con una sceneggiatura non molto empatica che fa vivere poco i sentimenti reciproci delle due splendide protagoniste (dalla bellezza naturale). Corpo centrale dalle poche emozioni e con inutili sottotrame (l'aborto), mentre il finale colpisce.
MEMORABILE: Il ritratto dell'artista precedente; L'autoritratto a pagina 28; L'ascolto sentito di Vivaldi.

Daniela 24/04/20 17:43 - 12606 commenti

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Una pittrice ingaggiata da una nobildonna per dipingere un ritratto alla figlia da mostrare al futuro sposo deve ricorrendo ad un sotterfugio per aggirare la ritrosia della giovane... Già regista di uno dei film più toccanti sull'incertezza sessuale pre-adolescenziale, Sciamma ci cimenta con una storia d'amore saffico in costume tardo-settecentesco ambientato sulla costa di un'isola bretone. Il risultato è un'opera di raffinata eleganza figurativa, percorsa da una sottile tensione erotica ben veicolata degli sguardi e dai palpiti di due attrici qui baciate dalla grazia. Struggente l'epilogo.
MEMORABILE: I due momenti con Héloïse immobile che guarda Marianne: sulla spiaggia, con la gonna in fiamme, e in cima delle scale, con l'abito bianco da sposa

Kinodrop 6/05/20 19:50 - 2909 commenti

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Per Marianne, ritrarre quasi segretamente il volto di Héloïse, da impresa meramente artistica si trasformerà in uno scandaglio psicologico dall'esito passionale all'interno di una rappresentazione, a sua volta pittorica, molto raffinata (perseguita dalla regista con maniacale scrupolo e competenza), specie negli interni e nei costumi, per un ambiente di silenzi e di reticenze che si disgrega dolorosamente per l'improvviso accendersi di affetti e di complicità al femminile e che trova perfetto specchio nelle due belle e sensibili protagoniste.
MEMORABILE: La pittura in segreto a lume di candela; I canti attorno ai falò; L'aborto "documentato"; Il ritratto e la pagina 28.

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Paulaster 19/05/20 10:54 - 4375 commenti

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A una pittrice viene assegnato il compito di ritrarre una futura sposa. Prima parte notevole: regia puntuale nell'inquadrare gli spazi e nell'instaurare un clima di mistero; la pittura diviene protagonista. Quando l'ambiente si fa torbido la storia si appiattisce e ci si aspetta solo la consegna del dipinto. Buon uso delle poche musiche a rappresentare gli umori. La Golino sembra una presenza poco adatta a un film in costume.
MEMORABILE: La canzone alla festa; La gonna bruciata; Il carboncino sulla tela.

Galbo 8/06/20 05:58 - 12372 commenti

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Regista di grande talento, Celine Sciama dirige una storia tutta al femminile, quasi sospesa nello spazio e nel tempo. Opera di grande eleganza, è segnata da una fotografia impeccabile e da interpretazioni di buon livello che mostrano una "mano felice" nella scelta del cast, anche se la Golino poteva essere utilizzata meglio. L'impressione generale è però quella di un eccessivo formalismo con ritmi dilatati e una durata eccessiva che appesentasce l'opera che ritrova tuttavia un finale molto potente. 

Ira72 27/07/20 16:30 - 1305 commenti

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Raffinata ed elegante pellicola che tratta anche l’amore saffico senza scivolare nel becero o in facilonerie ruffiane come spesso accade in trame del genere. Lesinando nei costumi, negli arredi e nei paesaggi (con un minimalismo voluto e ricercato che quindi non distrae dall’accuratezza dei silenzi, dei dialoghi e degli sguardi), dilatando il tempo e lo spazio, si viene accompagnati dolcemente verso un epilogo passionale e commovente, di rara sensibilità. Merito della regia, certo, ma anche delle brave protagoniste. Un po’ sforbiciato sarebbe stato notevole.

Thedude94 4/12/23 23:46 - 1084 commenti

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Da un dipinto di una giovane in fiamme nasce una storia di ricordi molto emozionante, che vede come protagoniste Merlant e Haenel, una pittrice molto intraprendente, l'altra promessa sposa malinconica e pensierosa. Nasce un connubio molto affiatato che si pregia di una sceneggiatura molto ben strutturata, che fonda le basi nella letteratura mitologica; il tutto inserito in una cornice ambientale davvero meravigliosa, condita da un'eccellente fotografia che esalta il tema della pittura e i turbamenti degli animi dei protagonisti. Un film da vedere, molto ben fatto. Notevole.
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  • Discussione Capannelle • 30/12/19 19:42
    Scrivano - 3473 interventi
    "in fiamme": che brutta traduzione.
  • Discussione Didda23 • 30/12/19 20:24
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    È letterale. Come l'avresti titolato?
  • Discussione Capannelle • 30/12/19 21:03
    Scrivano - 3473 interventi
    Tralasciando termini a rischio pecoreccio direi "ardente/che arde" o "passionale".
    Effettivamente non è facile, in molti altri paesi è rimasta la traduzione letterale.
    Ultima modifica: 30/12/19 21:06 da Capannelle
  • Discussione Didda23 • 30/12/19 23:54
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Mi sembra molto più efficace il titolo letterale.
    Incuriosisce molto di più.
  • Discussione Daniela • 31/12/19 09:43
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Mi sembra molto più efficace il titolo letterale.
    Incuriosisce molto di più.


    Almeno è la traduzione in italiano puro e semplice. Poteva andar peggio, ossia appiccicare ad un film francofono doppiato in italiano un titolo inglese, tanto per confondere lo spettatore.
  • Discussione Galbo • 31/12/19 10:44
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Didda23 ebbe a dire:
    Mi sembra molto più efficace il titolo letterale.
    Incuriosisce molto di più.


    Almeno è la traduzione in italiano puro e semplice. Poteva andar peggio, ossia appiccicare ad un film francofono doppiato in italiano un titolo inglese, tanto per confondere lo spettatore.


    Girl on fire.....per dire
  • Curiosità Siska80 • 23/02/20 13:04
    Comunicazione esterna - 668 interventi
    I ritratti inclusi nel film sono stati realizzati dalla pittrice Hélène Delmaire, che ha dipinto 16 ore al giorno durante le riprese basandosi sulle scene; le sue mani sono presenti nel film.

    Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Ritratto_della_giovane_in_fiamme