L'IMPRESSIONE DI MARCEL M.J. DAVINOTTI JR. (cos'è?)
Rielaborazione in chiave parodistica dei “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie, in cui Neil Simon può scatenare la sua profonda conoscenza del giallo e proporre cinque figure di investigatori (e relativi accompagnatori) ricalcandoli sul modello di altrettanti celebri investigatori noti ai lettori di gialli classici: c'è Sam Diamond (Peter Falk) ovvero Sam Spade, c'è Jessica Marbles (Elsa Lanchester) alias Miss Marple, Sidney Wang (Peter Sellers) e cioè Charlie Chan, Dick Charlton (David Niven) ossia “l'uomo ombra” Nick Charles e dulcis in fundo Milo Perrier (James Coco), che tutti riconosciamo come il christieiano Hercule Poirot. Ogni investigatore rappresenta una diversa nazione...Leggi tutto e un diverso modo di vedere la vita e grazie alle caratterizzazioni di attori di rango (ci sono anche Alec Guinness, il maggiordomo Bensignora, e Truman Capote, l’organizzatore della serata “a tema” che dà il titolo al film), la qualità nella recitazione è assicurata: Niven è un perfetto gentleman inglese, Sellers (quasi irriconoscibile) un cinese ossessionato dai proverbi e le similitudini (è senza dubbio il più divertente), Peter Falk un americano diretto e volgare (tutt'altra cosa rispetto al suo Colombo e forse per questo il meno “centrato” tra tutti, troppo forzato) e così via. La storia è intrigante, i colpi di scena finali sono un evidente, scherzoso rimprovero ai giallisti che non spiegano mai chiaramente i loro finali cercando solo il colpo di scena a fine a se stesso, alcune gag sono studiate ed esilaranti (una su dieci, però, le altre nove fanno pena), ma nel complesso MURDER BY DEATH annoia; colpa di una regia (di Robert Moore) deludente, che non imprime al film un ritmo accettabile rovinando così il lavoro di Neil Simon. E’ proprio la regia il difetto maggiore, per cui manca quasi tutto. Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Si guarda e si ride, ma troppo spesso si registrano colpi che non vanno a segno. La stessa trovata della riedizione dei cinque detective è, contemporaneamente, la chiave di volta del bello e del brutto del film. Perché ci richiama un mito e ce lo distrugge: ma, per essere sicura di farlo, arriva ad esagerare. E il troppo stroppia. Sembra, insomma, un pranzo in cui si mangia molto, ma nel quale le cose davvero sopraffine, che c'erano sì, finiscono annacquate dal resto.
Le premesse ci sarebbero tutte. Una buona storia, utilizzata anche in altri film brillanti (come Signori, il delitto e servito). Un cast di attori famosi e perfetti per le parti affidate. Un gruppo di investigatori "classici" da prendere in giro, sfruttandone le manie e le abitudini. Invece il film non decolla. Troppe situazioni comiche forzate, che forse sarebbero state bene in un film alla Mel Brooks ma che qui, nel tentativo della pura parodia brillante, sembrano furoi luogo. Ci si diverte, ma si ride a denti stretti.
Spassosa parodia dei classici noir degli anni 40 e dei suoi protagonisti, scritta dal grande Neil Simon e ben messa in scena dal buon Moore, si avvale di un cast perfetto: Sellers è esilarante nel ruolo di Mr Wang ma non gli sono da meno Niven, Guinness e la Smith. Ma la parte migliore, quella del detective di San Francisco Sam Diamante, è toccata ad uno splendido Peter Falk. Alcuni momenti da ricordare.
MEMORABILE: Tutto il personaggio di Sam Diamond, interpretato meravigliosamente da Peter Falk; e il
ritrovamento del cadavere del maggiordomo.
Cinque investigatori famosi sono invitati a un'ardua sfida giallistica. L'idea è brillante e la prima parte del film in cui vengono introdotti i protagonisti con le loro manie e idiosincrasie è spassosa. Ma poi il meccanismo comincia a cigolare, il ritmo a calare e sale la delusione per una parodia che avrebbe potuto dare molto di più. Non mancano situazioni argute e attori di grande efficacia (e autoironia), ma non sempre la somma di buoni addendi ha un risultato altrettanto buono se non è ben guidata. Moderatamente piacevole.
Non male. Buono il cast di protagonisti, che fanno la parodia ai gialli classici della Christie con varie figure storiche. Variegato il cast: ci sono Sellers, Falk, Capote, Niven, la Lanchester! Il ritmo rimane più o meno inalterato nel corso della pellicola, che si fa seguire molto piacevolmente.
Celebre giallo-rosa la cui bellezza non è però proporzionale alla fama. L'idea di riunire le "imitazioni" di alcuni dei più grandi detective della storia del genere era molto interessante e gustosa: purtroppo la pellicola funziona poco a causa di una sceneggiatura priva di mordente e spesso poco brillante e quindi scarsamente divertente. In ogni caso gradevole ed adatto agli amanti del genere. Piccola parte per il grande scrittore americano Truman Capote.
Straordinario esempio di parodia con cast di altissimo rango, che purtroppo nel doppiaggio italiano perde un po' di quelle battute a doppio senso che in lingua originale facevano tutt'altro effetto, ma fortunatamente sono casi non troppo comuni. Un'intera galleria di personaggi (divertente anche riconoscere il modello al quale si rifanno) perfettamente interpretati e un'autentica sequela di situazioni a dir poco esilaranti. Memorabile.
MEMORABILE: Il maggiordomo cieco e la cuoca sordomuta.
Idea originale quella di riunire famosi detective e personaggi in qualche modo impegnati nella lotta contro il crimine proprio per risolvere un enigma; niente da dire inoltre sul cast composto da attori impeccabili. Purtroppo la montagna partorisce il classico topolino e i tanti sforzi non corrispondono ad un risultato rimarchevole. Sceneggiatura lacunosa e regia impersonale sono i principali difetti dell'opera che si rivela noiosa e a tratti pretenziosa.
Davvero notevole questo film, che vanta nel cast autentiche star, da Falk a Sellers, da Guinness a Niven. La sceneggiatura è buona e l'idea è molto originale. L'arrivo degli ospiti è suggestivo e anche la loro permanenza non sarà da meno. Purtroppo rimangono inspiegati un paio di passaggi come quello della porta che si deve aprire due volte, ma di sicuro il finale lascia davvero senza fiato.
Così così. Il senso generale è di spreco, la sensazione che si sarebbe potuto e dovuto fare di più. Alcuni attori col freno a mano tirato (Sellers su tutti) e anche la grana della comicità non è poi finissima, senza però che il pedale sia spinto fino al fondo della farsaccia demenziale ma almeno liberatoria; qualche sospetto sul doppiaggio. Complessivamente deludente.
MEMORABILE: Il femore di alluminio; le similitudini di Wang.
Come si distrugge la reputazione dei cinque più grandi investigatori della letteratura gialla! Con un tipico delitto nella camera chiusa, in una tipica notte buia e tempestosa, usando una non tipica esca da un milione di dollari. La venalità dei nostri eroi (?), assieme a qualche loro segretuccio nascosto, è un buon elemento comico, ma nell'insieme il film non è troppo riuscito, incerto tra un umorismo grassoccio, demenziale ed una più sottile parodia meta-letteraria e meta-cinematografica. I pezzi migliori sono il maggiordomo cieco e la cuoca sordomuta, assurdi e deliziosamente macabri.
Rivisto dopo più di trent'anni, ne avevo un ricordo migliore. Lo script di Neil Simon ha una buona idea di partenza (prendere in giro i gialli classici e i suoi celebri protagonisti) e il film vanta un cast artistico di altissima classe, però non tutte le battute e situazioni sono riuscite (anche se talune sono degne di nota). La visione della pellicola, così, va avanti tra alti e bassi senza riuscire a convincere del tutto, anche se il divertimento qua e là non manca. Regia corretta per un prodotto tutto sommato piacevole. Due pallini e mezzo.
Non perfetta comunque gustosissima questa parodia colta e demenziale del giallo classico, che si segnala per un'ottima resa del doppiaggio e delle scelte di traduzione ("Diamante è stato brillante!"). Dalle accuse reciproche (mutuate dai 10 piccoli indiani) al baracconesco calo di maschere finale (di cui purtroppo si ricorderà Greggio per il suo Silenzio dei prosciutti), resta godibile anche quando diventa goliardico. Falk che fa Bogart è quello che mi diverte di più ("Ha un foro di proiettile nella giacca!" -"Vedesse la giacca di quell'altro..."), ottimi anche Sellers e David Niven.
MEMORABILE: Bensignora? -Sissignnore. - Oh, Signore! -Era il nome di mio padre: Ohsignore Bensignora.
La sceneggiatura non lesina la parodia diretta anche se nello sviluppo si mantiene dignitosamente apprezzabile. Il cast regge bene con picchi di ottimo livello (vedi Falk e Niven) e il film scorre piacevolmente. Pur non essendo un capolavoro è uno di quei film marchiati, quelli cioè a metà strada tra i cult e i film inevitabili, ovvero che si son visti di sicuro, magari per via dei decenni di continui passaggi televisivi.
Veramente divertente questa parodia che vede cinque famosi investigatori, che rappresentano, ma con nomi diversi, altrettanti personaggi letterari, riuniti sotto lo stesso tetto per risolvere un omicidio che dovrà avvenire. Non bisogna scordare un ottimo Alec Guinnes nei panni del maggiordomo e lo scrittore Truman Capote padrone di casa. Le situazioni e i dialoghi sono spassosi e gli interpreti, un cast notevole, tutti all'altezza. Un Peter Falk sboccato, un David Niven gentiluomo e un Peter Sellers "saggio" cinese. Finale non perfetto.
Una parodia ben riuscita: divertente e intrigante, ben recitato e ben scritto. Nel doppiaggio si perdono alcuni giochi linguistici e la regia, forse, poteva essere migliore, ma gli attori sono di gran livello. Alla fine del film si ha l'impressione di aver assistito ad un caso isolato del cinema, per stranezza e originalità.
Una parodia dei gialli anni '40 ben orchestrata e addirittura interessante come un giallo vero. Il cast è eccezionale: da un Sellers magnifico a un Niven impeccabile, passando per il divertente maggiordomo cieco di Guinness e la stupenda parodia di Bogart fatta da Peter Falk. Un gioco a incastro inverosimile e divertentissimo, ottimo anche nella scelta delle musiche. Imperdibile e unico nel suo genere.
Caso canonico di film d'autore (nel senso di scrittore) e di attori. Raffinato divertissement parodico (che non rinuncia tuttavia anche ad alcune goliardiche trovate di grana grossa) congegnato da Neil Simon a beneficio dei cultori del genere giallo classico. Ma se la tenuta dell'idea base alla lunga rischia di aver il fiato corto, il grosso dello spasso è assicurato da un cast fenomenale (capace di gigioneggiare senza diventar fastidioso): i migliori Sellers e Falk. Clamorosi i duetti Walker-Guinness e l'apparizione di Truman Capote. Moore segue l'onda.
MEMORABILE: Wang Sellers: "Uomo che ha abbastanza di proverbi fessi è come uccello che vola senz ali"; Sam/Falk a Lanchester/Marbles "Chi è la vecchia in carriola?"
Un'ottima parodia dei classicissimi del giallo, farcita da grandi attori e un'ambientazione gustosissima. Si ride per buona parte del film, anche se, talvolta, si scade troppo nel grottesco (il finale) e il film risulta meno godibile. Ad ogni modo questa compenetrazione tra divertente e macabro è azzeccatissima, i personaggi (maggiordomo - Alec Guinness! - e padrone di casa in primis) malati al punto giusto e l'umore è alto per tutto il film, che scorre veramente liscio come l'olio con un ritmo mantenuto sempre alto. Consigliato!
MEMORABILE: Il campanello che urla; Il maggiordomo cieco e la cuoca sordomuta.
L'atmosfera gotica ingrana fin dall'inizio, il resto del film no; ed ecco che la prima mezz'ora si trascina stancamente tra battutine infelici e fallimentari tentativi di creare un senso di attesa e curiosità. Poi si entra nel vivo della trama whodunit e il film finalmente decolla, cedendo solo quando la razionalità lascia il posto alla voglia di stupire a tutti i costi (per dirne una, le maschere alla Diabolik). Per il resto, confezione professionale e cast stellare, anche se il dire il vero si poteva far di meglio.
Parodia dei film gialli e di tutti i luoghi comuni che li circondano, costruita con grandi attori capacissimi di interpretare il ruolo senza sopraffarsi a vicenda. La storia è una gigantesca bomba a orologeria ben congegnata, in una location in perfetto stile anglosassone e con quella dose di umorismo inglese che non guasta mai. Peccato per il finale, che cala a mo' di mannaia su una storia che, a furia di giri e rigiri, finisce per incartarsi un po' su se stessa rallentando il meccanismo. Unico nel suo genere, *** le merita comunque tutte.
MEMORABILE: La casa in cui tutto è doppio. La finta pioggia; Il campanello a urlo; La vecchia sulla sedia a rotelle.
Un po' commedia, un po' giallo, un po' surreale... Un ottimo lavoro svolto da Robert Moore e dal suo eccezionale cast (Falk e Sellers su tutti!). Il perno del film non è il compìto humour, che fa cilecca giusto un paio di volte, bensì l'intreccio misterioso che si dipana a suon di sorprese assurde, mosso da un destino beffardo sempre pronto a irridere i protagonisti e le loro sciocche certezze. Anarchico e provocatorio, di certo non perfetto, merita più di una visione.
MEMORABILE: "Ah, ecco! Voce viene da vacca su muro! " "ALCE! E'un'alce, imbecille!", Il famoso dialogo con Jamesignora Bensignore.
Interessante rivisitazione del noir vecchio stampo (molto Agatha Christie), con la buona idea di riunire una serie di detective cari agli amanti del genere e l'aggiunta di un'ironia molto english. Visto il cast di "giganti" ci si aspetterebbe di più; e c'è da dire che gli interpreti non deludono e offrono svariati momenti spassosi, ma a non convincere sono una sceneggiatura lacunosa (anche un po' disonesta) e un ritmo piuttosto blando. Rimane un lavoro quasi buono, che suggerirei di vedere in lingua originale per godere delle belle performance.
In un mare di mediocrità qualche battuta va pure a segno, soprattutto per merito del personaggio di Falk (anche se un po' troppo colombizzato); anche la "cinesata" dell'immenso Sellers non è affatto male. Lo stile parodistico di fondo non è fatto con dovizia e la trama gialla è risibile in ogni modo la si guardi. Piatta e poco dinamica la regia dall'effetto claustrofobico. Sinceramente mi aspettavo qualche cosa di più. Dimenticabile.
Vi sono stati sempre antipatici gli investigatori Charlie Chan, Hercules Poirot, Jane Marple, Nick e Nora Charles e Sam Spade? Questo è il film che fa per voi, poiché vengono tutti presi in giro in una villa del mistero. Il cast è ben nutrito e gli attori tutti in parte; persino lo scrittore Truman Capote si diverte a fare una comparsata in questa commedia nera, dove svetta sopratutto Alec Guinness in una delle sue performance comiche più riuscite. Una pellicola superlativa, con i tempi giusti e le battute sublimi. Cinema che non c'è più.
Esilarante parodia di investigatori famosi costruita in maniera molto divertente da Robert Moore. Le gag sono numerosissime e tutte ben architettate; l'intero cast di attori è in buona forma, ma su tutti spicca per bravura un fantastico Peter Sellers. Il genere di sottofondo non poteva che essere il giallo, ovvero quello che accomuna tutti i personaggi in questione. In qualche frangente si cade leggermente nello scontato, ma nel complesso il film fa davvero ridere.
Suggestivo gioco della parodia gialla diretto ottimamente da Robert Moore. La cosa migliore sono i personaggi e le loro caricature di grande effetto comico; d'altra parte visti gli attori non ci si poteva attendere un risultato scarso: Falk, Sellers, Guinnes e Niven valgono da soli la visione di un film dotato anche di un'ottima scenografia. Peccato per la storia piuttosto superficiale, si poteva giocare di più sul soggetto e concluderla decisamente meglio, nonostante il finale d'effetto.
I cinque detective più celebri al mondo e i rispettivi assistenti sono invitati da un eccentrico miliardario per risolvere l'ennesimo mistero... peccato che in agguato non vi sia un assassino, bensì la parodia! Il giallo classico viene messo alla berlina in questa commedia che, pur non mantenendo sempre un ritmo alto, riesce a divertire con una serie di buone trovate e, soprattutto, affidandosi a un cast eccellente. Tutti offrono delle ottime prove, anche Capote nel suo unico ruolo sullo schermo, ma il migliore in assoluto è Falk hard-boiled.
MEMORABILE: "Era il nome di mio padre: Ossignore Bensignora"; Il campanello che grida.
Per i fanatici del giallo, di Bogart (quindi anche del noir) della Cristhie, dell'Uomo ombra e (perché no?) di Colombo, questa cervellotica ma spassosa commedia giallo-nera è imperdibile. Per apprezzarla pienamente è però propedeutico conoscere i riferimenti ai quali attinge e su cui ironizza. È un gioco a incastri e una parodia di un'intera galassia letteraria e cinematografica, ricca di battute fulminanti e raffinati doppi sensi (anche sguaiati, talvolta). Di classe tutte le interpretazioni.
Satira farsesca dei "gialli" asfittici e macchinosi di Agatha Christie. L'inizio, con l'arrivo degli invitati e il rispettivo reciproco incontro, non è male. Peter Sellers è sempre il più simpatico. Nella seconda metà il film comincia a involversi e a diventare una farragine noiosa, senza capo né coda.
Parodia del genere giallo che ha alla base i soliti "Dieci piccoli indiani"; solo che i dieci sono le parodie di noti investigatori del mondo della letteratura! Ottima l'idea, molto divertente la trama con gag esilaranti unite a misteri tipici da giallo. Gioca a prendere in giro il genere e in qualche modo a criticarlo. Cast azzeccato, con un Peter Falk e un Alec Guinnes favolosi. Peccato manchi una parodia di Sherlock e Watson!
MEMORABILE: Il maggiordomo cieco che cerca di comunicare con la cuoca sordomuta.
Cinque tra i più famosi detective al mondo vengono sfidati da un ricco ed eccentrico personaggio che sostiene di essere a sua volta migliore di loro. Divertente commedia (soprattutto nella prima parte) che gioca con le caratteristiche dei protagonisti smitizzandone la fama. Anche il risvolto giallo non è niente male anche se, per dare risalto a ciò, si perde quella vena comica che ne avrebbe fatto un film di ben altro livello.
MEMORABILE: Sellers nei panni di Sidney Wang che non perde occasione per martorizzare verbalmente il figlio adottivo.
Una divertente parodia del mondo degli investigatori letterari o cinematografici, che ha il suo punto di forza nei meravigliosi personaggi: da Sam Diamante interpretato da un bravissimo Peter Falk a Jamesignora Bensignore, per il quale basta il nome a ricreare un improbabile maggiordomo. La sceneggiatura forse perde qua e là qualche colpo e questo non porta al capolavoro, ma è innegabile che si tratti di un'opera memorabile e godibile fino al finale delirante.
Commedia gialla che parte da un'idea ottima (radunare i migliori detective del cinema e della letteratura per risolvere un delitto) e la sviluppa come meglio conviene. Molte le gag riuscite, memorabili i personaggi (da un istrionico Truman Capote al bogarteggiante Peter Falk) e diversi dialoghi. Azzeccatissime le musiche e l'atmosfera retrò della villa al cui interno si svolgono i fatti. Le risate non mancano, anche sul finale, con una sequela di colpi di scena completamente pazzi e improbabili. Ottima parodia: merita sicuramente una visione.
MEMORABILE: La nonchalance con cui David Niven nota uno scorpione mortale sul proprio letto.
Divertente parodia dei gialli in stile Agatha Christie che vede un gruppo di celebri investigatori e i loro accompagnatori studiare su un omicidio che deve ancora compiersi. Cast stellare per questa commedia nera che diverte dall'inizio alla fine grazie a una serie di colpi di scena perfettamente integrati nella trama. L'unico vero difetto riguarda qualche situazione che non viene spiegata, ma ci si può passare sopra. Risate di qualità.
Un milionario eccentrico convoca nella sua villa cinque tra i più famosi investigatori del mondo, accompagnati dai rispettivi coniugi o assistenti, al fine di risolvere il caso di un omicidio che deve ancora avvenire... Titolo famoso al di là dei suoi meriti perché era lecito attendersi di più da un cast tanto strepitoso, nel quale compare anche Capote nella sua unica vera esperienza cinematografica, e da una sceneggiatura che porta la firma di Neil Simon. Invece la regia è opaca ed il il meccanismo comico si inceppa più volte a causa di un ritmo fiacco. Certo amabile ma inferiore alle attese.
Il maggiordomo sordo, la cuoca muta, l'autista col ferro in una gamba... Basterebbero già questi personaggi per assicurare le risate; invece, a completare il trio sgangherato ci si mettono anche gli invitati, la metà dei quali improbabili detective di successo. Irriverente parodia di Dieci piccoli indiani condita da trovate surreali (il robot di Yetta, il modo rocambolesco in cui i protagonisti si salvano dalle trappole mortali del famigerato Twain). Unico neo il finale a incastro, superfluo.
MEMORABILE: L'anziana in carrozzella fa il filo a Diamante (un grande Falk che fa il verso nei modi e nel vestire al Tenente Colombo, da lui stesso interpreto!).
Una brillante parodia che mette alla berlina tutti i luoghi comuni del romanzo giallo. Valido cast di attori, una sceneggiatura ben scritta, battute folgoranti e situazioni surreali con molti rimandi ad altre opere e gustosi dettagli minori da amanti del cinema. Una scenografia ricca di dettagli e un accurato montaggio fondamentale per la comprensione di una storia molto complessa e, soprattutto, di un finale che è quanto di più incredibile si possa vedere.
MEMORABILE: Il non-rapporto professionale tra il maggiordomo cieco e la cuoca sordomuta.
Operazione originalissima. La parodia dei cliché e personaggi tipici dei gialli alla Agatha Christie in versione demenziale. Un gran bel film, in cui si ride dall'inizio alla fine. Storia, scenografia, dialoghi... è tutto splendidamente surreale e si finisce per non far caso ai numerosi buchi di sceneggiatura e incongruenze. Cast di grande lusso. Vedere attori del calibro di Alec Guinness e David Niven immersi nel non-sense più assoluto è una meraviglia. Il famoso dialogo Jamesignora -Bensignore è da Oscar. Non piacerà a chi cerca un giallo coerente, ma è assolutamente da vedere.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
HomevideoTaxius • 9/07/19 19:54 Archivista in seconda - 178 interventi
DiscussioneSiska80 • 17/02/20 16:57 Call center Davinotti - 442 interventi
Zender, tu sei l'esperto in materia: è vero che l'impermeabile che indossa Sam Diamante passò poi al Tenente Colombo, divenendo parte integrante del suo personaggio? Ricordo di averlo letto da qualche parte...
Siska80 ebbe a dire: Zender, tu sei l'esperto in materia: è vero che l'impermeabile che indossa Sam Diamante passò poi al Tenente Colombo, divenendo parte integrante del suo personaggio? Ricordo di averlo letto da qualche parte...
Il Tenente Colombo nasce ben prima di questo film, a mio avviso.
DiscussioneSiska80 • 17/02/20 18:02 Call center Davinotti - 442 interventi
B. Legnani ebbe a dire: Siska80 ebbe a dire: Zender, tu sei l'esperto in materia: è vero che l'impermeabile che indossa Sam Diamante passò poi al Tenente Colombo, divenendo parte integrante del suo personaggio? Ricordo di averlo letto da qualche parte...
Il Tenente Colombo nasce ben prima di questo film, a mio avviso. Si, infatti, all'inizio il Tenente non indossava l'impermeabile.
Siska80 ebbe a dire: B. Legnani ebbe a dire: Siska80 ebbe a dire: Zender, tu sei l'esperto in materia: è vero che l'impermeabile che indossa Sam Diamante passò poi al Tenente Colombo, divenendo parte integrante del suo personaggio? Ricordo di averlo letto da qualche parte...
Il Tenente Colombo nasce ben prima di questo film, a mio avviso. Si, infatti, all'inizio il Tenente non indossava l'impermeabile.
Non è così. In ogni caso bastava controllare wikipedia…: Nel 1968, quando a Peter Falk venne chiesto di interpretare un poliziotto sui generis nei due film TV, episodi pilota della serie, l'attore recitò vestito esattamente come si era presentato sul set la prima mattina: il celebre impermeabile è suo, comprato in un negozio di New York. Durante la prima serie Falk ha usato sempre la stessa camicia, la stessa cravatta, gli stessi pantaloni e le stesse scarpe, oltre naturalmente allo stesso impermeabile. Ne ha comprato uno nuovo solo in un episodio del 1992.
Columbo's wardrobe was personally provided by Peter Falk; they were his own clothes, including the high-topped shoes and the shabby raincoat, which made its first appearance in Prescription: Murder.
Sì, le origini di Colombo (e di conseguenza l'impermeabile) son di gran lunga antecedenti a questo film. Il primo episodio (che non è un episodio né un pilot come dice Wiki ma un filmtv) è appunto del 1967; e già aveva l'impermeabile. L'anno di questo film coincide con la quinta stagione della serie classica, a episodi celeberrimi già trasmessi. E vogliamo credere che negli episodi più noti non avesse l'impermeabile? :)
DiscussioneSiska80 • 17/02/20 19:09 Call center Davinotti - 442 interventi
Zender ebbe a dire: Sì, le origini di Colombo (e di conseguenza l'impermeabile) son di gran lunga antecedenti a questo film. Il primo episodio (che non è un episodio né un pilot come dice Wiki ma un filmtv) è appunto del 1967; e già aveva l'impermeabile. L'anno di questo film coincide con la quinta stagione della serie classica, a episodi celeberrimi già trasmessi. E vogliamo credere che negli episodi più noti non avesse l'impermeabile? :) Mauro, vedi, non ricordo tutti gli episodi, nè la cronologia esatta:ricordo solo di averlo visto con la giacca, ed è accaduto tanto di quel tempo fa. Comunque, grazie dalla dritta, se trovo la bufala in questione, ti faccio sapere, perchè io avevo abboccato.
Marcel M.J. Davinotti jr.
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