Race for glory - Audi vs. Lancia - Film (2024)

Race for glory - Audi vs. Lancia

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La nostra recensione di Race for glory - Audi vs. Lancia

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il 1983 della Lancia nei rally fu un anno straordinario, indimenticabile, l’ultima vittoria di un'auto a due ruote motrici prima della definitiva consacrazione all’irrinunciabile 4x4 introdotto con grande successo dall’Audi e dal suo direttore sportivo Roland Gumbert (Brühl, che in RUSH era Nicky Lauda). Per controbattere allo strapotere tedesco la Lancia, che nel 1982 aveva dovuto malamente soccombere, mise in pista la 037, un modello particolarmente leggero e veloce a motore centrale e due ruote motrici posteriori.

Fu Cesare Fiorio (Scamarcio), direttore sportivo della casa ceduta nel 1969 alla Fiat degli Agnelli (c'è...Leggi tutto pure Lapo nei panni di suo nonno Gianni!), a escogitare un modo per tornare alla vittoria, aiutandosi con qualche furberia tipicamente italiana che per noi è facile associare all'estro e per i tedeschi al gioco sleale. Nell'arco delle dodici gare che componevano quell’anno la stagione rallystica, Fiorio si mette in testa non solo di contenere i danni come gli chiedono i superiori ma di vincere, obiettivo in apparenza irrealizzabile. Per questo ingaggia uno dei migliori piloti sulla piazza, il tedesco (!) Walter Röhrl (Bruch), e si prepara a una lotta senza esclusione di colpi.

La struttura del film inevitabilmente ricorda i contemporanei modelli americani, ma la realizzazione - pur con ovvi limiti di budget - rivendica una sua dignità che si evidenzia soprattutto in un eccellente uso del sonoro (il rombo dei motori, gli "stacchi" delle marce, le frenate...) che, unito a ottime riprese sulle strade solcate dalle auto d'un tempo, restituiscono appieno l'atmosfera dell’epoca. Mordini in regia dimostra eccellente padronanza del mezzo e la colonna sonora a tratti fenomenale di Andrea Venerus (al suo debutto ma già capace di lasciare il segno con ritmi di rara potenza) è inserita con grande cura consentendo al film di presentarsi con una confezione di tutto rispetto.

Certo, chi poco conosce il mondo dei rally continuerà a porsi molte domande sulle sue regole singolari, ma ciò non significa non poter ugualmente apprezzare il prodotto finale, anche solo godendo degli scampoli di gara, con curiosità e trasporto. Se un appunto si può fare è semmai alla divisione poco netta tra le diverse gare, a volte iniziate e concluse senza che ci si riesca a rendere conto di come si svolgano.

La differenza, rispetto a quanto si vede in opere simili, è la scelta di raccontare la storia attraverso gli occhi non di un pilota ma di un direttore sportivo, spiegando anche molto del dietro le quinte legato al mondo delle competizioni. E' il Fiorio di Scamarcio a fare da tramite tra la proprietà e chi entra in auto, legando due universi completamente diversi potendo frequentarli entrambi. Purtroppo è proprio Scamarcio (al quale si devono anche la coproduzione, parte della sceneggiatura ma soprattutto l'intero soggetto) a sembrare l'anello più debole della catena: la sua di norma apprezzata recitazione dimessa qui poco si sposa all'ambiente in cui è calata; l'attore non ricorda granché il vero Fiorio e sembra spesso piuttosto impacciato, per quanto non privo di un naturale carisma. Ciò non evita comunque di impedire al film di fare perno sui tanti punti di forza per raggiungere un risultato piacevole; imperfetto, a tratti un po' zoppicante (posticcia l'aggiunta del personaggio della nutrizionista interpretata da Katie Clarkson-Hill), banale nella progressione degli eventi e in certe divagazioni superflue (la passione per le api di Röhrl) eppure orgogliosamente in grado di inserirsi a pieno titolo in un genere non così battuto dal cinema di casa nostra. Sempre professionale Brühl, discreto il resto del cast (il migliore è Bruch), sceneggiatura piuttosto studiata. Lascia qualche perplessità il doppiaggio, in alcune parti.

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Tutti i commenti e le recensioni di Race for glory - Audi vs. Lancia

TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/03/24 DAL DAVINOTTI
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Markus 24/03/24 01:32 - 3765 commenti

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Il campionato di rally annata 1983, quello aggiudicato alla Lancia e per l'ultima volta con auto a due ruote motrici mentre la rivale Audi aveva la "Quattro" allora quasi imbattibile, attraverso gli occhi del carismatico direttore sportivo Cesare Fiorio. Non tutto fila liscio: il prodotto ha un'aria da fiction (peraltro già fatte meglio allora: La voglia di vincere e Rally) che toglie non poco fascino, ma l'opera ha se non altro il grande pregio di riportarci ai tempi d'oro di queste gare automobilistiche. Nel complesso un film scorrevole.

Caesars 10/04/24 16:14 - 3998 commenti

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Prodotto che si lascia vedere piacevolmente, soprattutto per gli amanti del mondo delle corse del tempo che fu. La realizzazione è più che discreta, Mondini dimostra il fatto suo regalandoci buone scene dedicate ai rally, ma l'impressione generale è quella di un prodotto imperfetto; cosa da imputarsi sicuramente all'interpretazione piuttosto monocorde di Scamarcio (che non ricorda minimamente il vero Fiorio, ma questo è un peccato veniale), ma anche ad alcune parti e personaggi inventati di sana pianta che nulla aggiungono (anzi!) nell'intento di rafforzare l'interesse per la storia.

Paulaster 15/05/24 18:03 - 4900 commenti

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Film sul periodo d'oro dei rally e sulla vittoria Lancia nel 1983. Prodotto di stampo internazionale e perciò fatto apposta per soddisfare più esigenze. Ci sono i modi all'italiana di Florio nel risolvere i problemi, la quota rosa, l'emotività per chi è uscito dal coma e l'esultanza all'americana. Un insieme in cui interessano solo i momenti su quattro ruote e l'adrenalina della guida. Anche i tentati risvolti psicologici dell'intervista lasciano il tempo che trovano, dato che conta solo vincere. Scamarcio fatica nel doppiaggio e Lapo Elkann fa solo da richiamo nostalgico.
MEMORABILE: Il cambio della bronzina; Il sale per la neve.

Capannelle 26/05/24 00:59 - 4572 commenti

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Non ci si discosta molto dalla fiction, almeno quanto a dialoghi (spesso banali e con dissertazioni stereotipate come quella tra Scamarcio e la dottoressa sulla morte) e taglio dei personaggi, anch'essi poco speciali e con Bruhl assai sprecato. Per non parlare della scena del pilota fermo a vedere gli alveari. Godibili alcune sequenze di corsa e con i meccanici ed è comunque un piacere vedere la livrea del team Martini Racing, meno la 037 che fu purtroppo tanto efficace quanto bruttarella (niente a che vedere con Stratos e Delta).

Nando 30/06/24 00:07 - 3907 commenti

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La memorabile impresa del team Lancia che con un'auto a due ruote motrici sconfisse l'invincibile Audi grazie alle intuizioni di un grande Cesare Fiorio (qui un monocorde Scamarcio). La vicenda appare interessante, con Mordini che è abile a gestire le riprese automobilistiche; peccato che lo sviluppo narrativo presenti figure inutili (vedi la nutrizionista). Nel complesso non male, per coloro che amano vedere vecchi bolidi nelle pellicole.

Luluke 27/10/24 06:21 - 797 commenti

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Assodato che il paradigma è più Ferrari che la sfida Ford-Ferrari a Le Mans, il film è meno riuscito di quello di Mann e lontanissimo dalla grandezza stilistica e recitativa di quello di Mangold; ma anche, per intenderci, di un Giorni di tuono. Penalizzato da un doppiaggio che raffredda le interpretazioni e con una sceneggiatura che si schiaccia sulla figura di Fiorio senza creare un suo vero antagonista, propone molte più sequenze delle corse, finendo così per apparire quasi un TV movie. Alcuni intermezzi sembrano poi riempitivi per allungarne la durata. Mediocre, a conti fatti.

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