Guy Hamilton, ormai il regista veterano della saga nonché il meno avvezzo a introdurre la Spectre (che anche qui infatti non compare), dirige uno dei Bond più insoliti. Da annoverare tra i meno spettacolari in assoluto (giusto un inseguimento in auto) dal punto di vista delle acrobazie o degli effetti speciali, ma forte di panorami esotici di grande suggestione, con un’ultima parte ambientata tra splendide isole cinesi con rocce a picco sul mare che danno al film colori naturali favolosi. Quasi isole da sogno, proprio come quella che Hervé Villechaize si troverà a gestire con un padrone diverso (Ricardo Montalban e non più Christopher Lee) quattro anni più tardi nel serial tv FANTASILANDIA...Leggi tutto. È proprio l'ultima parte il pezzo forte, perché prima, tra le strade di Hong Kong, si consuma uno dei Bond meno interessanti in assoluto, con Roger Moore che via via perde l'ironia che già in VIVI E LASCIA MORIRE aveva faticato a mantenere (e che era il trademark del Bond di Connery), con Christopher Lee e nano al seguito (Villechaize per l'appunto) incapaci di dare spessore ai loro personaggi, una sceneggiatura elementare, una collaboratrice bondiana imbambolata come Britt Ekland e una storia davvero misera, ridotta a una sterile caccia all'uomo. Lee fa il verso a Goldfinger (con tanto di mania per l’oro e braccio destro inseparabile) ma perde nettamente il confronto; piace invece l'antro da castello delle streghe - con statue di cera, specchi e trucchi assortiti - scelto da Lee come teatro di sfida, costruito in stile baviano tra pareti spigolose e riflettenti. Bond molto meno affollato del consueto: la sfida, sostanzialmente, si consuma tra due persone e i relativi aiutanti. Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
In questo caso il film è decisamente inferiore al romanzo di Ian Fleming, qui snaturato per necessità di spettacolo, col risultato di avere una pellicola che funziona solo a metà (la seconda). Neppure la scelta di Christopher Lee, a dirla tutta, pare azzeccatissima. Uno 007 dimenticabile.
L'unico vero motivo di interesse di questo film è la presenza del cattivo interpretato dal grande Christopher Lee (la pistola d'oro del titolo); per il resto si tratta di un Bond di routine con le solite location esotiche, le Bond girl ed un'intepretazione piuttosto anonima di Moore che non ha ancora trovato (lo farà poco dopo) il giusto feeling con il personaggio ed appare alquanto spaesato. Non memorabile.
Dei Bond interpretati da Moore il migliore. Ricco di ironia e inventiva, con alcune scene d'azione girate e montate in maniera superba e un cattivo, per una volta, all'altezza del suo antagonista. Christopher Lee nel ruolo di Scaramanga è semplicemente perfetto e per lunghi tratti, specie nel confronto finale sull'isola, arriva a oscurare il pur ottimo Moore. Bella la colonna sonora.
Moore sta a Bond come il cavolo sta alla merenda. Non ho mai capito perché questo wurstel umano abbia avuto così credito nell'essere l'interprete della serie più nota dopo Connery. Il film in questione ha lo spessore di un telefilm, come molti di Bond; 007 è una serie che ha dei picchi (rari) e molta routine. Per non deludere i fan si girano telefilmoni costosi ma spesso sciatti. Bella Britt Ekland, stuzzicante pupa con lentiggini, ma i miei gusti di classe vanno per Maud Adams. Ah, Chris Lee è sempre grandioso, ovviamente.
MEMORABILE: Maud Adams è l'unica attrice ad apparire in due Bond (Octopussy); il tocco fantasilandia di Herve Villechaize; l'inizio simile al secondo Sabata (un caso?).
Il miglior 007 interpretato da Moore e più in generale un buon capitolo della serie. La pellicola, infatti, è molto divertente e coinvolgente, piena di ritmo e di belle idee e con una sceneggiatura discreta e riuscita. Anche la regia è discreta e non così scontata come si potrebbe pensare. Personalmente l'ho trovato molto gradevole: certo Connery era un'altra cosa, ma gli appassionati avranno (almeno credo) di che divertirsi. Il tutto poi è impreziosito dalla presenza di un gustosamente cattivo Cristopher Lee. Merita la visione.
Girato in varie località esotiche orientali (tra le altre una Puquet allora incontaminata, la natura ringrazia..) è un Bond per certi tratti atipico, più mistery e intimista. Lee alias Scaramanga è un villain di tutto rispetto, ma lasciargli sulle spalle buona parte del film è eccessivo. Come è pure eccessivo cucirgli addosso tre capezzoli... Chiudo con Villechaize che è abbastanza divertente.
Ogni volta che qualcuno diceva: "Scaramanga" mi veniva da ridere (che fantastico cognome). Poi, quando vedevo Lee sorridere, mi aspettavo sempre che gli spuntassero i canini vampireschi. Detto ciò, questo ennesimo episodio dell'inesauribile serie, ha un discreto ritmo, un Lee in parte (fa gran sesso prima di uccidere, per la gioia della sua donna), un simpatico nanetto bastardello (da piegarsi il suo attacco dall'alto), una svampita Mrs Goodnight e un buon BondMoore che sa tutto di tutto, come testimonia la sua lezione sul dispositivo solare, pratica arti marziali, mena e seduce. Non male.
MEMORABILE: Bond alla donna di Scaramanga: "Come faccio a riconoscere Scaramanga?". E lei: "E' alto e magro". Laconico commento di Bond: "Anche mio zio".
Comunemente non molto apprezzato da fans bondiani, a mio avviso è invece un Bond-Moore niente affatto male. Sarà l'aspetto "esotico" (ma un po' velleitarie e abbastanza risibili si rivelano le contaminazioni con il coevo genere gongfu...) o la presenza di due fra le più belle Bond-girls dell'intera serie (Maud Adams, rivista poi in Octopussy e Britt Ekland, quest'ultima in un ruolo piuttosto simpatico) e di un cattivo di gran classe come Christopher Lee. Da rivalutare.
Tutto il film regge sul confronto tra Moor e (aspetto ed atteggiamenti tipicamente britannici) e il cattivo Lee, killer gaudente e donnaiolo. Discreta narrazione che predilige le scene d'azione e sfocia nel duello finale. La Ekland è conturbante pure con le efelidi.
Per quanto il plot non sia proprio innovativo, la pellicola può dirsi non solo riuscita, ma anche ricca di un parterre di personaggi estremamente originali, che ne costituisce il suo punto di forza. L'interpretazione di Moore, coadiuvata alla perfezione da quella di Lee, risulta calibrata. La spettacolare natura incontaminata fa da sfondo al paradiso-inferno in cui i principali personaggi saranno traghettati nel finale del film. Scorrevole, ricco di ironia e con dialoghi brillanti. Diverte e intrattiene con intelligenza.
Uno dei più divertenti film della serie. Moore infonde la caratteristica ironia al personaggio ma questa volta è il cattivo l'attrazione principale. Il magnetico Lee, killer di professione con servitore nano e isola privata piena di trabocchetti, rimane memorabile per eccentricità e si conquista un posto nella galleria degli storici nemici di Bond. Il ritmo non manca e l'atmosfera irreale non stride tra i paesaggi tailandesi.
Moore mostra di saperci fare alla sua seconda prova, in cui acquista maggiore scioltezza, agilità e brio. Anche sotto l'aspetto della trama l'episodio risulta migliore del precedente: un buon soggetto con le relative implicazioni del genere spionaggio che coinvolge abbastanza lo spettatore. Le sequenze spettacolari sono sempre lodevoli, a partire dall'inseguimento in automobile. Nonostante una regia non impeccabile e qualche elemento scadente (lo sceriffo), la pellicola risulta piuttosto godibile. Affascinanti le due bond girl (la Ekland!).
MEMORABILE: Il salto carpiato con l'auto, spettacolare!
Trasferta orientale per il James Bond di Roger Moore, alla caccia di un killer che usa pistole e pallottole d'oro. Se Vivi e lascia morire è quasi un blaxploitation politicamente scorretto, con i suoi bei momenti di suspence, questo film è un ritorno allo spionaggio bondiano tradizionale, con una sfida fra buono e cattivo che ricorda quelle western. Christhopher Lee è un ottimo cattivo, lo segue a ruota un ironico Herve Villechaize pre-Fantasilandia. Fra Britt Ekland e Maud Adams vince la seconda. Da non perdere il finale sullo yacht.
Dopo un noioso quanto inverosimile prologo in cui il nanetto di Fantasilandia si diverte con vari effetti (poco) speciali, si dà il via a una vicenda che non trova altro punto di interesse se non nella presenza di Christopher Lee, purtroppo ridotta al minimo. I numerosi richiami alle arti marziali, in particolare a I tre dell'operazione Drago uscito l'anno prima e la riesumazione di caratteristi provenienti dagli episodi precedenti fanno di questo film un'opera non certo memorabile e le due ore di durata sono francamente troppe. Evitabile.
Aver avuto il primo ruolo di Bond (qui siamo al secondo) a 46 anni suonati non ha mai giovato a Roger Moore, che ha sempre pagato scotto nella fisicità del personaggio nonostante la sua notevole stazza e gli oltre 1,80. Dal punto di vista della classe è forse il migliore, ma questo non sempre ha giovato alle pellicole. Episodio interlocutorio questo, con tanto fumo e poco arrosto. Moore non ha ancora preso confidenza col personaggio e la sceneggiatura non brilla di certo. Cattivo d'eccezione Cristopher Lee, ma lascia poco il segno.
Meno ingessato ma altrettanto spocchioso britannico, Roger Moore si sforza di dare vita a un altro film con 007: inseguimenti in auto, in motoscafo e in aereo, duelli western e lotta orientale, non troppa tecnologia (per fortuna), poca ironia a giustificare fatti regolarmente inverosimili, molto esotismo, due donne attraenti ma sciape sulla scena. Il magico di James Bond comincia a stemperarsi e diventare ripetitivo. Christopher Lee e il nano sono una novità gradita, come il baraccone dove sfidarsi a duello. Film povero. Per minori di 18 anni.
MEMORABILE: In negativo: la canzone del film, la peggiore della serie.
L'uomo dalla pistola d'oro è Scaramanga, un killer professionista che si diverte a giocare con le sue vittime. Pare interessato a far fuori Bond ma in realtà mira a mettere le mani su un prezioso congegno tecnologico... Episodio di routine, zeppo di battute a doppio senso e personaggi caricaturali. Moore non pare molto convinto, Ekland è una bond girl graziosa ma inconsistente ed anche Lee, pur elegante come sempre, è meno memorabile di quanto era lecito attendersi, così che la cosa più notevole del film finiscono per essere gli splendidi paesaggi naturali.
Personaggi grotteschi come il villain (Christopher Lee con tre capezzoli) e il suo maggiordomo (un sadico cinese nano), gadget fumettistici come l'auto volante, installazioni lunaparkesche come la scenografia della stanza del tiro al bersaglio... tutto testimonia un trionfo del kitch sul franchising 007. Tuttavia il risultato è godibile per chi accetta il gioco e gradevolmente nostalgico per chi non ne accetta le variazioni successive. Moore si riconferma l'unico in grado di dare brillantezza alla parte, in un simile contesto.
MEMORABILE: La stanza degli specchi di Scaramanga.
Non eccezionale ma divertente questa avventura esotica di Moore/007 + Lee, col suo melange di azione, umorismo (anche nero) e stramberie di tipica atmosfera e gusto '70s (l'auto volante, il nano, il marchingegno energetico, per esempio). Curioso l'incipit (nel "baraccone" delle pistolettate), discreta la qualità dei dialoghi e delle (immancabili) battute coi doppi sensi erotici. È intrattenimento puro, sopra le righe ma mai triviale e che garbatamente strizza l'occhio ai generi d'exploitation.
MEMORABILE: Le due ragazzine, apparentemente ingenue e invece espertissime in arti marziali; Goodnight quando aziona il meccanismo energetico.
In questa sua seconda apparizione come 007, Roger Moore è più atletico e convincente e anche il film nel complesso risulta uno dei più divertenti del ciclo. Un buon esempio di sintesi di tutti gli ingredienti tipici, con tratti fumettistici (grazie al caratteristico personaggio dello spietato killer Scaramanga), sequenze ricche di vivacità e adrenalina, acrobazie fisiche e automobilistiche, ironia e mistero. Britt Ekland appare un po’ anonima come Bond girl.
Moore-Bond non è male, non lancia il cappello con abilità verso l'attaccapanni ma si muove in eleganti doppiopetti e, all'occorrenza, in karategi mischia boxe con arti marziali. L'argomento, tuttora attuale, è l'energia presa dal sole, pronta a sostituire petrolio e carbone, con attrezzature roboanti rispetto a quelle del primo film della serie. Il duello nel tunnel da luna park è forse la trovata più originale, assieme al cattivo di turno, un Christopher Lee molto più affabile dei suoi colleghi precedenti. Bond-girls poco polpose ma carine.
Connery avebbe sfigurato, in una pellicola del genere, ma Moore fa la sua parte e ne risulta un godibile film basato molto più sugli aspetti umoristici che sulla vicenda di spionaggio. È necessario infatti spegnere il cervello per tutta la durata, ma fatto ciò ci si gode un sacco di trovate divertenti: la parodia delle arti marziali, l'esilarante sceriffo in vacanza, l'auto che diventa un aereo... Ottima l'interpretazione di Villechaize che crea un cattivo memorabile, più di Lee stesso. Come puro intrattenimento, decisamente un buon film!
La seconda avventura di Roger Moore nei panni di 007 è decisamente inferiore rispetto a Vivi e lascia morire, a causa di una sceneggiatura dal fiato corto che finisce col risolversi in una sfida a due. Le location orientali sono splendide ma portano a una contaminazione col genere arti marziali poco intonata con lo spirito della saga. Lee sempre bravo ma forse non troppo adatto al ruolo, la Ekland è forse la Bond girl più imbranata in assoluto, la connazionale Adams avrà un ruolo ben più importante in Operazione piovra, antipaticissimo il nano.
Avventura di Bond particolarmente scanzonata, con vari momenti umoristici riusciti e un ritmo molto spedito. La presenza di Lee come cattivo inoltre impreziosisce il film, dotando il villain di turno di un carisma notevole. Moore al solito offre la sua versione di Bond, molto più ridanciana delle altre, contribuendo al clima allegro. Non manca qualche bel momento di tensione, come i duelli nella "casa delle streghe" di Scaramanga. Notevole.
Sicuramente non il migliore della serie, è comunque un classico film di 007 con l'ottimo Roger Moore (forse il miglior interprete del famoso agente) e un valido Christopher Lee come antagonista. Il resto del cast offre un'ottima prova, discrete le musiche. Notevole la trovata della "casa delle streghe" nella quale Lee si fa sfidare e spesso vince. Se vi piace la serie 007, il film è consigliato.
MEMORABILE: La casa delle streghe; La pistola d'oro che camuffata si trasforma in accendino e penna.
Tra i più bizzarri e divertenti episodi di 007, con trovate degne di Jesús Franco e Mario Bava, purtroppo edulcorate essendo all'interno di un film per famiglie: a cominciare da Christopher Lee come ottimo villain per arrivare al décor psichedelico nello stile dei coevi gialli italiani, senza contare le contaminazioni con il cinema delle arti marziali assai in voga all'epoca. Il simpaticissimo Moore si trova pienamente a suo agio con la comicità di grana grossa, molto di meno con l'azione; non avrebbe guastato un po' più di ritmo, ma il film diverte e appassiona comunque.
Pur senza particolari acuti, una "puntata" di 007 che si lascia tranquillamente guardare. Moore, come nella precedente pellicola, svecchia leggermente il più famoso agente segreto donandogli un po' della sua ironia. A non convincere appieno è il suo avversario, Scaramanga, interpretato senza eccessiva convinzione dal grande Christopher Lee; un killer la cui caratteristica peculiare è di usare (chissà perché?) una pistola, smontabile, fatta col nobile metallo. Parti più riuscite si alternano ad altre più noiose, ma tutto sommato le due ore di spettacolo scorrono abbastanza bene.
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DiscussioneUndying • 30/01/09 16:46 Controllo di gestione - 7578 interventi
B. Legnani ebbe a dire nella SEZIONE CURIOSITA: I tre capezzoli di Scaramanga non sono un'invenzione degli sceneggiatori. La cosa è già presente nel romanzo di Fleming.".
Mi sa che devo proprio vedermi questo strampalato 007...
124c ebbe a dire nella SEZIONE CURIOSITA': All'epoca dell'uscita del film, nelle edicole uscì un fumetto erotico italiano chiamato "L'uomo dal pistolino d'oro".
Ah ah ah.
Era tipico delle Edizioni Squalo o Rapace scimmiottare i film di certo successo e proporli in spietati (ma a volte esilaranti) fumetti per adulti.
In tal senso una serie dal titolo Strega, proponeva versioni sleazy di film quali La Chiesa, Halloween o Non aprite quella porta.
"Trasferta orientale per il James Bond di Roger Moore, alla caccia di un killer che usa pistole e pallottole d'oro. Se Vivi e lascia morire è un bloixploitation politicamente scorretto, con i suoi bei momenti di suspence, questo film è un ritorno allo spionaggio bondiano tradizionale, con una sfida fra buono e cattivo che ricorda quelle western. Christhopher Lee è un ottimo cattivo, lo segue a ruota un ironico Herve Villechaize pre-Fantasilandia. Fra Britt Ekland e Maud Adams, vince la seconda. Bello, da non perdere il finale sullo yacht."
Si può fare?
DiscussioneZender • 23/01/15 17:37 Capo scrivano - 46897 interventi