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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dalle stelle alle stalle: in quattro anni (dal 1980 al 1984) la vita di un cantante melodico cocainomane e un po' pedofilo (Servillo) e quella di un suo omonimo, stopper di una squadra di serie A (Renzi) cambiano radicalmente; una denuncia e un infortunio precipitano i due Antonio Pisapia sul baratro del fallimento: il primo non viene più chiamato da nessuno, il secondo tenta vanamente d'inseguire il sogno di diventare allenatore dopo aver conseguito il patentino a Coverciano. L'esordiente Paolo Sorrentino (napoletano doc) mostra subito di avere i numeri per diventare regista (e sceneggiatore) di qualità. Lo stile inconfondibile fatto di lente carrellate, silenzi, inquadrature ricercate, felici scelte...Leggi tutto musicali, magnifica gestione del cast (ma Servillo dimostrerà comunque di essere attore fenomenale), ellissi, reclama già il suo spazio pretendendo attenzione e colpendo lo spettatore per l'approccio non comune. Ma L'UOMO IN PIU' non è solo forma, è anche un'efficace descrizione di due mondi (il calcio e lo spettacolo) per molti versi paralleli che s'incrociano più di quanto appaia, proprio come i due protagonisti: i due episodi sono nettamente separati (e alternati), eppure uno sguardo o un particolare insignificante li lega, saldandoli solo nel finale. Quanta tristezza nei due ritratti, quanta verità negli atteggiamenti ipocriti di chi circonda i protagnisti. Qualche compiacimento di troppo nella regia, qualche pausa da evitare, ma nel complesso L'UOMO IN PIU' è l'espressione di un autore che ha nella tecnica sopraffina quella che sarà l'arma in più.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/02/07 DAL BENEMERITO LEX POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/07/08
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LEX 4/02/07 23:19 - 49 commenti

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Sorrentino rimane a mio parere uno dei migliori registi italiani in circolazione. Mi ha conquistato con quel capolavoro noir che è Le conseguenze dell'amore e con questo altro suo precedente gioiello non mi deluso. Il fedele Servillo è glaciale nella sua perfezione e Renzi lo affianca dignitosamente. Due storie, due uomini, le ingiustizie e le brutture della vita. Un dolce, crudo, intelligente ritratto partenopeo. Da vedere. Grazie.

Australian 22/10/07 11:02 - 2 commenti

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Eccellente. Un capolavoro assoluto. Diretto in modo superbo da un regista alle prime armi. Attori in stato di grazia. Sceneggiatura tagliente e malinconica al punto giusto. Musiche incredibilmente kitch ma perfettamente integrate nel film. La pellicola scorre che è un piacere, la storia si dipana in modo lineare, senza tempi morti, senza annoiare mai lo spettatore che non smette di pensare ad Agostino Di Bartolomei e a Franco Califano. Il piano sequenza della discoteca poi è magistrale: Dolly e steadycam. Una vera goduria per gli occhi. Imperdibile.
MEMORABILE: - "Nella stronza vita può succedere di tutto." - "Sarà...ma a me non succede mai niente."

Gugly 23/02/08 11:19 - 1184 commenti

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Bel film d'autore composto di anime contrastanti, ovvero il silenzio del Pisapia calciatore e la logorrea napoletana del Pisapia cantante; le due vite si sfioreranno, ma sarà solo un attimo. Eccellente prova d'attore di entrambi: Renzi con quegli occhi azzurri che denotanto estraneità al mondo, Servillo con quel che di debosciato corretto dall'essere parte di una certa città; eccellente anche il commento musicale, di genere ma che dà sostanza al dramma dei protagonisti.
MEMORABILE: I titoli di testa.

Ghostship 10/07/08 16:30 - 394 commenti

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Commuovente narrazione di due storie parallele, due personaggi che hanno in comune nome, ascesa e caduta si raccontano in una pellicola che non lesiona un sorriso amaro sulla vita. Impareggiabile come al solito Servillo, un po' inespressivo il pur bravo Renzi. La padronanza di Sorrentino è assoluta soprattutto nella direzione degli attori, ed ogni movimento di camera e funzionale alla narrazione, come la fotografia, che, d'improvviso, si accende quando meno te lo aspetti.
MEMORABILE: "A vita è na strunzata".

Stefania 7/12/08 15:52 - 1599 commenti

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Sorrentino ha avuto, in questo film, una qualità che poi ha perso: saper raccontare i personaggi con leggerezza, con semplicità e allo stesso tempo con profondità. Vite parallele, destini inconciliabili uniti per un attimo decisivo da un gesto di follia liberatoria, di sconcertante verità. Una bella sceneggiatura, un'ottima regia e due attori, Toni Servillo e Andrea Renzi, in grandissima forma.

Venticello 13/04/09 12:29 - 63 commenti

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Antonio Pisapia, Pisapia Antonio, due vite parallele ma piene di punti in comune, dal successo all'oblio al finale tragico per uno, amaro per l'altro. Si intravedono le biografie di Califano e Di Bartolomei in questa opera prima di Sorrentino che già dimostra una proprietà del mezzo notevole, un ottima capacità di usare gli attori e una scrittura mai banale o noiosa. Servillo e Renzi molto bravi e una colonna sonora azzeccatissima. Forse uno dei più begli esordi di sempre dietro alla macchina da presa.
MEMORABILE: "L'unica cosa che ho imparato in prigione è che c'è sempre qualcuno che sa cucinare il pesce meglio di te".

Renato 12/04/09 22:47 - 1648 commenti

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Vite parallele di due Antonio Pisapia, l'uno cantante melodico dalla vita incontrollata; l'altro ex-calciatore finito fuori dal giro che conta. Sorrentino qualche volta si compiace un po' del suo talento ed azzarda l'inquadratura ricercata a tutti i costi che finisce solo col distrarre lo spettatore dalla storia che sta raccontando (e bene, anche). Inoltre le fellinate onoriche ce le poteva decisamente risparmiare. Ma il film è generoso ed interessante fino all'ultimo, e mostra un talento notevole.

Galbo 14/04/09 10:30 - 12372 commenti

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Vita parallela di due personaggi nella Napoli contemporanea. Il film di Paolo Sorrentino ha il pregio di evitare abilmente i clichè della città partenopea affidandosi ad una storia di fallimenti e (tentati) riscatti completamente immersa in un particolare contesto sociale che rifugge da percorsi narrativi già sfruttati per rifugiarsi nel terreno della disillusione. Per il regista un esordio già molto maturo. Ottimo il cast.

Rickblaine 15/04/09 10:57 - 635 commenti

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Opera che delinea con evidenza l'umore incostante, svariato, che cambia a seconda delle vicende che si vivono. Il massimo del meglio compensato con il massimo del peggio. I due protagonisti rivelano l'animo contorto dell'uomo sche si condanna autonomamente per poi lasciarsi andare ad eventi che non lo accontentano. Servillo e Renzi sono straordinari e la musica è altrettanto godibile. Sorrentino dimostra di essere già alla prima qualcosa di importante sul palcoscenico italiano.
MEMORABILE: L'entrata di Pisapia (il giocatore) al San Paolo.

Enzus79 15/04/09 11:52 - 2864 commenti

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Due vite parallele, sotto lo stesso nome e cognome, in caduta. Un ex calciatore ed un cantante cercano di rimettersi in carreggiata, ma (specialmente il secondo) non vi riescono. Paolo Sorrentino dimostra di essere bravo, ma forse non è accompagnato da una sceneggiatura all'altezza, che specialmente nel finale cede. La più grande pecca è che questo film mette tristezza.

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Harrys 12/05/09 13:20 - 687 commenti

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Grande esordio alla regia per Paolo Sorrentino. Un film che non lascia scampo, scavando nelle più crudeli instabilità della psiche umana. Eccellenti le interpretazioni di Toni Servillo e di Andrea Renzi. Sorrentino (che conta ad oggi quattro film da regista) è riuscito nell'arduo compito di coniarsi uno stile inconfondibile, tra virtuosismi vari e accompagnamenti sonori irresistibili; a mio modesto parere può competere con i "big" di tutto il mondo. Da vedere e rivedere. ****1/2

C.candy27 20/10/09 13:51 - 3 commenti

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Antonio Pisapia e Tony Pisapia sono la rappresentazione del doppio, uniti attraverso un sottilissimo-ma estremamente tenace-filo. I due si aggirano all'interno di una Napoli cui non siamo abituati, non-eduardiana, rock! La storia di due eroi/antieroi "nazionalpopolari" (il cantante sanremese e il calciatore che vuol diventare allenatore) e del Sogno Napoletano (!!!) che si nutre di pane e veleno.

Enricottta 28/10/09 19:27 - 506 commenti

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Non si deve evitare una pellicola del genere, magari etichettandola frettolosamente come nostalgica storia di esistenze fallite; dentro, ci si può trovare quello che a pieno titolo si può definire un film delle convergenze parallele. L'ossimoro è ben rappresentato dalle due vite dei protagonisti, che a diverso livello percorrono la strada tortuosa delle difficoltà per poi incontrarsi e riconoscersi come due fratelli della stessa madre. Il regista ci mette davanti a un bivio? No! ci accompagna verso l'inponderabile.
MEMORABILE: Tony: "à vita è nà strunzat".

Febriz 27/11/09 17:51 - 23 commenti

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Il più bel film di Sorrentino (a mio parere) vede in scena il cantante partenopeo Tony Pisapia (che ricorda Franco Califano) e il calciatore Antonio Pisapia (marchigiano dall'accento.) Il primo sicuro di sè, strafottente e amante della vita, l'altro timido, riservato, quasi a disagio con la razza umana. Inevitabili conseguenze per entrambi (si incontreranno faccia a faccia in una delle scene più belle).
MEMORABILE: "Mi sono svegliato tardi" (Tony Pisapia per giustificare la sua mancanza al funerale del padre).

Il Dandi 20/04/10 21:40 - 1917 commenti

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Lo scoprii subito e forse per questo rimane a tutt'oggi per me il film migliore del regista. Rivedendolo l'ho apprezzato ancora di più, per la discrezione tutta poetica di allusioni (si intuisce la presenza della camorra senza strilloni) e di simbolismi (la metafora dei pesci, mentre entrambi i Pisapia nuotano in mondi autoreferenziali e "impermeabili"). Renzi bravissimo, ma Servillo giganteggia e il disfacimento del suo personaggio aumenta proporzionalmente al suo carisma. Prezioso.
MEMORABILE: Ho visto la trasmissione, si tratta di raccontare del passato, no?: Beh, quello checazzo so' stato capace de fa' io, voi manco ve lo immagginate!"

Capannelle 19/04/10 09:26 - 4394 commenti

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Se la prima parte mi aveva dato l'impressione di una esposizione elegante di una storia particolare ma un po' forzata e fine a sé stessa, il crescendo finale è stato notevole e ha consacrato la prova di Servillo. Bravo anche Renzi (considerando che il suo Pisapia è l'opposto del Servillo) e un applauso a Sorrentino per la personalità messa in campo, fatta di immagini mai banali, clichè ripudiati (quella madre così dura, che grande!) e musiche azzeccate (non ci vuole un genio a sceglierle ma per inserirle a modo quello sì).

Rambo90 20/04/10 23:49 - 7661 commenti

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Grandissimo film "minore" di Sorrentino interpretato da un Servillo mai così naturale e in stato di grazia. Le due storie parallele dei due omonimi Antonio Pisapia partono dall'alto per arrivare inesorabilmente in basso e se il cantante ci fa rabbia nei suoi comportamenti da fetente, non può non farci pena il calciatore perseguitato dagli eventi. Un film bello, drammatico e commovente, che trova in un finale quasi struggente la sua buona conclusione.

Jandileida 2/05/10 15:48 - 1558 commenti

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Bellissimo esordio di Sorrentino che ci racconta due storie dolorose, piene di disillusione, di amarezza, di polvere e d'acqua, usando la cinepresa con misura: mai troppo invadente con virtuosismi fini a se stessi ma nemmeno troppo timida (vedi alcune entrate ed alcuni piani sequenza). Ottima sceneggiatura, a tratti molto toccante, che contrappone una malinconia incancellabile (ciao Ago) ad una voglia di vivere sguaiata ma vera e sincera che emerge nonostante tutto, fino alla ricerca dell'ultimo applauso. Commovente e profondo.

Nando 28/07/10 00:45 - 3806 commenti

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Interessante esordio registico del promettente Sorrentino, che descrive con mente lucida due personaggi della Napoli odierna: un cantante sull'orlo del fallimento ed un calciatore ormai sul viale del tramonto. Un validissimo spaccato in cui il tratteggio delle personalità dei protagonisti è netto e deciso.

Tarabas 8/08/10 21:59 - 1878 commenti

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La doppia vita di Antonio Pisapia, due omonimi che non si conoscono e condividono senza saperlo due destini paralleli. Il film vorrebbe tenere sotto controllo i toni, evitando sceneggiate (del resto siamo a Napoli), ma su tutto il cast (non male i comprimari, modesto Renzi) domina un gigantesco Servillo, cantante che ha avuto giorni migliori e che spende i suoi ultimi giorni di libertà per vendicare il suo omonimo sconosciuto. Belle le canzoni, opera degli Avion Travel e del fratello Peppe Servillo, cantate dal protagonista. Molto interessante.

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Matalo! 23/11/10 10:06 - 1378 commenti

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Grave peccato di presunzione il nodo risolutivo di un film che restava bello sino a quel momento. Renzi e Servillo sono ottimi interpreti per una vicenda a due binari su due perdenti che quando si incrociano fan prendere al film una piega inverosimile e presuntuosa. Peccato perché Sorrentino già da qui si dimostra regista abile nel raccontare le storie viste negli interstizi. A volte lo sfoggio di bravura e golosamente fine a se stesso e troverà senso solo con Il Divo ma il regista è con i personaggi, ispirati a Califano e Di Batolomei.
MEMORABILE: Renzi con la maglia della Juve; l'entrata di Servillo; il concerto in Abruzzo; l'intervista in tv; il finale.

Cotola 2/02/11 23:26 - 8998 commenti

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L'opera prima di Sorrentino è un bel dramma che deve la sua riuscita alla capacità della sceneggiatura di intrecciare tra loro le vite fallimentari dei due protagonisti di cui si descrivono abilmente i caratteri. Ottime le prove degli attori (su cui spicca, inutile dirlo, quella di Servillo) e molto promettente anche la regia. Forse un filino sopravvalutato ma comunque meritevole.

Ilcassiere 3/05/11 18:23 - 284 commenti

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Il parallelo tra due celebrità, un cantante ed un calciatore omonimi ma dal carattere diametralmente opposto, nella rapida e crudele discesa dal successo all'indifferenza generale. Due storie diverse ma con un comune denominatore: l'abbandono da parte di chi è stato amico solo quando gli conveniva. In poche parole un film su ipocrisia, solitudine e frustrazione. Ottimo come sempre Servillo, che dimostra di saper interpretare davvero qualsiasi personaggio ad altissimi livelli.

Didda23 14/05/11 21:33 - 2424 commenti

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Il debutto di Paolo Sorrentino è senza dubbio fologorante e molto intenso. Si ammira un ottimo gusto estetico, ma fortunatamente la pellicola non è solo forma; è infatti è la sceneggiatura la componente vincente del film. Ottima l'analisi dei personaggi, che risultano veri e profondamente umani. Il cast è convincente e Servillo è straordinario. Poetico e struggente, L'uomo in più è assolutamene un film da vedere e da ricordare. Grande esempio di cinema.

Ishiwara 26/06/11 12:45 - 214 commenti

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Un ottimo esordio per un regista che si dimostra da subito interessante. Una buona sceneggiatura che dà un senso solo nel finale al parallelismo delle due vicende. Molto americana la descrizione di questi due looser e decisamente riuscita. Alcune piccole ingenuità di scarso rilievo, come la troupe riflessa nello specchio durante il cazziatone del mister nello spogliatoio o un paio di anacronismi, ma sono difetti minori. Il film è realizzato con cura e già si nota l'abbozzo dello stile personale ed originale di Sorrentino. Un buon inizio.
MEMORABILE: Il monologo di Servillo al programma televisivo.

Giùan 20/09/11 13:37 - 4528 commenti

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Il film d'esordio di Sorrentino mostra già una grande sicurezza di scrittura, alternata a uno stile ovviamente incerto, se pur già incentrato su quell'ellissi che diventerà uno dei marchi di fabbrica dell'anomalo ma visceralmente napoletano Paolo. L'uomo in più ti mette cinematograficamente in ammollo: me ne rammento una visione liquida, rarefatta, come in una placenta e quindi da "sogno". Servillo aderisce febbrilmente al personaggio (e alla vita), tanto quanto Renzi sembra esserne distaccato. Il film galleggia così lieve tra bulimia e straniamento.
MEMORABILE: Il personaggio di Nello Mascia, allenatore sul pallone.

Rebis 20/08/11 16:18 - 2331 commenti

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Antonio Pisapia: un cantate, un calciatore. Gloria, caduta, sopravvivenza di un appellativo. Primo acquario esistenziale per Paolo Sorrentino, senza ancora lunghe apnee e ansie prestative, che mette già in capo tutto il repertorio di una cifra stilistica esemplare: ricercatezza visuale, montaggio creativo (che qui trova linfa nella narrazione parallela), selezione musicale d'impatto, sceneggiatura cabalistica. La direzione degli interpreti e il nitore dell'affabulazione, oggi, non hanno eguali nella produzione cinematografia nostrana. Emersione di un grande Tony Servillo. Consigliato.

Tomastich 16/10/11 12:16 - 1255 commenti

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Notevole storia che percorre un doppio binario, eccellenti Servillo e Renzi, interessante narrare gli anni '80 nel sud Italia. I riferimenti sono noti (il calciatore e il cantante), ma possono essere sovrapposti a chiunque si sia trovato in situazioni similari. Una nota di demerito: esclusi i due protagonisti, non si può fare un film sugli anni '80 lesinando sulle acconciature dei caratteristi. Filologicamente poco corretto!

Ford 30/01/12 00:35 - 582 commenti

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Film grandioso, che guadagna altri punti se si pensa che trattasi del lavoro di un esordiente, girato con grazia e retto da una sceneggiatura che ha ancora qualche falla ma che gareggia con tante ben più lodate sceneggiature noir d'oltreoceano, ed è proprio là che Sorrentino arriverà, uno stile troppo internazionale e stiloso per rimaner confinato nel BelPaese; a differenza di praticamente tutti devo dire che le musiche non mi sembrano così azzeccate, musicare la presunta rinascita dei personaggi con una "I will survive" è troppo facile.

Mickes2 26/03/12 10:57 - 1670 commenti

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Grande esordio di Sorrentino. Film che racconta due vite complesse e dolorose avvinghiate alla sete di riscatto, la voglia di risalire dal baratro, l'ascesa e la caduta. Due anime segnate nel profondo, specchiate, folgorate da uno sguardo che vale più di mille parole. Struttura narrativa a due binari di notevole impatto emotivo che sa condensare emozioni cesellandole sugli interpreti, entrambi bravissimi. Sceneggiatura avvolgente con sprazzi di intimo onirismo e regia di ottimo spessore tecnico, ricercata, virtuosa, sempre funzionale.
MEMORABILE: Tony che canta nella piazza scevra di persone; Il pianosequenza all'entrata nel locale.

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Myvincent 16/01/13 22:31 - 3722 commenti

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Liberamente ispirato alla tragica vita del calciatore Agostino Di Bartolomei, il film interseca due storie di personaggi omonimi e speculari, entrambi vinti dal proprio destino. Sorrentino si rivela subito grande regista capace di invenzioni artistiche, di introspezione, di inquadrature originali. Nel caso specifico, la vera vita del calciatore della Roma s'è rivelata ancora più articolata e sfaccettata della finzione; ma questo è un altro film...

Gianleo67 5/03/13 18:02 - 30 commenti

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La penna e la macchina da presa di Sorrentino scandiscono un sorprendente esordio cinematografico in cui il vissuto di personaggi tanto uguali nel nome quanto diversi nella vita, tracciano la triste parabola di esistenze che sembrano toccare i vertici di un'epoca di edonismo e facile successo professionale e dove si intravedono già i segni di una decadenza inarrestabile, le piccole crepe di esistenze in bilico tra il sentimento di onnipotenza dell'uomo di successo e l'incombenza di fattori imponderabili che ne dominano le scelte e i destini.
MEMORABILE: Tony (Servillo) Pisapia confessa alla telecamera: "Io ho sempre amato la libertà. E voi non sapete manco che cazzo significa[...] Io sono un uomo libero.

Fabbiu 10/11/13 19:53 - 2133 commenti

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Le sorti di ognuno compromesse da banali errori, eppure in questo marasma qualcosa ci lega, non solo casi di omonimia. Bellissima storia di due personaggi, dove su tutti spicca Tony (Servillo) che ci regala una interpretazione fantastica di un cantante cocainomane in declino; Sorrentino si dimostra sceneggiatore e regista dal palato fine, di buon gusto, coglie momenti intensi con rocambolesche riprese (memorabile il piano sequenza al pub, ma non solo), anche se ogni tanto qualche pausa è di troppo; ottime le musiche.

Bizzu 19/01/14 18:07 - 217 commenti

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Due vite scorrono in parallelo fino all'apice e poi giù fino al fondo. Riuscito e di gran classe per quasi tutta la durata, però nel finale non approvo la morale e il taglio che si vuole dare alla storia (difficilmente mi piace la "filosofia" spicciola di Sorrentino). A parte questa divergenza totale di visioni, Sorrentino è sempre sinonimo di grande tecnica e ottima capacità di disegnare e creare personaggi interessanti.

Jdelarge 23/07/14 01:08 - 1000 commenti

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Il primo film di Sorrentino rappresenta una saggia riflessione sulla libertà umana trattata attraverso il parallelismo di due vite diverse le quali, avendo dei punti in comune, rispondono allo stesso nome: quello di Antonio Pisapia. Ottima regia, che regala molti spunti interessanti anche grazie a un uso intelligente dei movimenti di macchina e delle musiche. L'idea di libertà esiste, ma questa vita non sembra essere il luogo adatto dove poterla esprimere.

Elsolina 18/03/15 17:20 - 41 commenti

I gusti di Elsolina

Esordio cinematografico per un Sorrentino alle prime armi che, fin da subito, dà prova del suo grande talento. Antonio Pisapia, un solo nome e due personalità diverse accomunate, però, da un unico aspetto: la loro vita ricca di propositi si dimostrerà un fallimento. Servillo recita in maniera estremamente carismatica, Renzi più pacato e sognatore, entrambi inscenano la leggenda del mito in declino e ci riescono in maniera impeccabile. Bella la colonna sonora, "I will survive" versione Cake.
MEMORABILE: "A vita è 'na strunzata, Aniè". (Tony Pisapia)

Vitgar 31/03/15 13:21 - 586 commenti

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Due omonimi con vite parallele nella Napoli degli Anni Ottanta, che tenderanno però a convergere in relazione alle problematiche di vita cui andranno incontro. Chi per vizio, chi per buona fede, i due protagonisti sono vittime di loro stessi. Ottima le interpretazioni di Servillo e Renzi, ritmo narrativo ben tenuto. Finale amaro, ma veritiero. Buon film.

Lou 27/06/15 00:07 - 1119 commenti

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Il primo lungometraggio di Sorrentino, interessante e riuscito, ben rappresenta - anche se in forma ancora sperimentale - uno dei temi che ritroveremo nel suo cinema di successo degli anni successivi: la dinamica del fallimento che segue quasi inevitabilmente all'apice del successo. La narrazione è discontinua, ma l'ambientazione nei mondi del calcio e dello spettacolo, con tutto il panorama di umana cialtronaggine che li caratterizza, è d'effetto. Molto curate le inquadrature e la scelta dei brani musicali.

Paulaster 13/07/15 15:50 - 4375 commenti

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Film d’esordio per Sorrentino, in cui l’attenzione poggia sui caratteri dei due personaggi: spavaldo e potente il cantante, misurato e fiducioso il calciatore. Diversità cui la vita ha riservato lo stesso trattamento: l’oblio. Pochi virtuosismi registici e musiche ad accompagnare il declivio degli eventi. Amaro il pensare al giocatore della Roma Di Bartolomei (a cui Sorrentino si è ispirato) e alla sua rettitudine in questa società che rifiuta coloro che dovrebbero essere esempi per gli altri.

Neapolis 25/10/16 17:37 - 183 commenti

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Che esordio alla regia per Sorrentino, che riesce a mettere in scena i sentimenti di due persone dai tratti umani così diversi: da un lato un cantante di successo spregiudicato e arrogante che vede all'improvviso cadere tutto intorno a sè, dall'altro un calciatore timido, umile, idealista e ingenuo che non riesce a farsi spazio nella vita. Il loro incrociarsi nel finale però darà al primo una possibilità di riabilitazione a colpe mai rimosse del suo passato.
MEMORABILE: 'A vita è 'na strunzata.

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Deepred89 29/05/18 23:43 - 3701 commenti

I gusti di Deepred89

Film di sfighe e fallimenti condotto con intelligenza e sobrietà, trasportato da un tono agrodolce che lo salva dalle possibili derive melodrammatiche. Personaggi ben sfaccettati, sceneggiatura che scansa abilmente ogni possibile caduta nel banale o nel prevedibile, Servillo espressivo ma senza scadere nella macchietta, regia elegante ma mai esagerata nei virtuosismi. Se non il miglior film di Sorrentino, probabilmente la miglior sceneggiatura per un film di Sorrentino.

Alex1988 20/07/18 18:15 - 728 commenti

I gusti di Alex1988

Opera d'esordio per il regista partenopeo Paolo Sorrentino. E' evidente fin da subito che siamo di fronte a un vero e proprio autore, che non si limita a raccontare la storia di un cantante e di un calciatore, entrambi falliti per motivi diversi, ma riesce ad andare a fondo alle vicende dei protagonisti in maniera alquanto originale, con grande eleganza nei movimenti di macchina, elemento che diverrà marchio di garanzia e che lo porterà al successo internazionale. Da vedere.

Rocchiola 5/05/19 09:42 - 952 commenti

I gusti di Rocchiola

Buon esordio di Sorrentino con un film meno pretenzioso e più asciutto rispetto ai suoi più recenti successi internazionali. Ispirandosi liberamente alle figure di Franco Califano e Agostino Di Bartolomei il regista napoletano mette in scena l’amaro destino di due omonimi di successo destinati al fallimento. La narrazione parallela delle due vicende toglie un po' di ritmo alla storia e la vendetta finale degli Antonio non è molto credibile, però lo sguardo disincantato e acre sul mondo del calcio e della musica è efficace e privo di retorica.
MEMORABILE: La sfuriata dell'allenatore nello spogliatoio; Servillo che cucina il pesce in prigione per i compagni di cella; Il concerto nella piazza semideserta.

Pinhead80 13/08/19 18:54 - 4715 commenti

I gusti di Pinhead80

Due uomini si trovano nel picco della loro carriera, ma entrambi dovranno fare i conti con la sfortuna e la superficialità. Da lì in avanti sarà un lento calvario. Un grande film sulla solitudine e sull'incapacità di riadattare la propria vita alle conseguenze della sorte o delle proprie malefatte. In questo mondo non c'è possibilità di redenzione, solamente una pena infinita che alcuni riescono ad affrontare e che altri invece preferiscono allontanare da sé nel modo più estremo. Esordio con il botto per Sorrentino.

Magi94 17/12/20 14:01 - 944 commenti

I gusti di Magi94

Opera prima che ruota attorno al personaggio di Servillo, già grandissimo, mentre il Pisapia-calciatore è meno incisivo e Renzi forse l'unico del cast non del tutto convincente. Sorrentino fa ampia mostra di abilità registiche che surclassano quasi qualsiasi altro regista italiano della stessa generazione, raccontando con eleganza stilistica la discesa agli inferi di due uomini con il successo ormai alle spalle. Non sempre del tutto interessante, ma curato e ricercato, con personaggi dai molti spunti. Ottimo il finale.
MEMORABILE: Servillo ospite del programma televisivo.

Thedude94 30/01/22 23:21 - 1084 commenti

I gusti di Thedude94

Esordio cinematografico strabiliante di Paolo Sorrentino, il quale unendo calcio e musica, ascesa e declino, mette in scena un film pieno di ritmo e brio, vitalità e riflessioni sulla perdizione dell'uomo. Ottima l'idea di presentare due storie parallele accomunate dall'omonimia dei protagonisti, due splendidi attori (Servillo e Renzi), i quali interpretano degnamente due personaggi complessi, opposti nel carattere ma simili in molti aspetti, soprattutto nell'animo. Molte belle anche le scenografie e quel poco che si vede di Napoli e del mare. Meglio di così non poteva iniziare.

Minitina80 1/05/22 20:30 - 2976 commenti

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Non manca la sostanza negli apologhi che raccontano l’esistenza di due come tanti, appartenenti a universi simili sotto molti punti di vista. Dal momento in cui si intuisce la piega che prenderà la vita dei protagonisti, una sensazione di disagio si percepisce costantemente addosso. La colpa, o il merito, è del cinismo con cui Sorrentino racconta le vicende, senza filtri e in maniera molto diretta. Gli spunti di riflessione non mancano e lo stesso epilogo, così differente per i due sventurati, aumenta l’amarezza sul modo beffardo che il destino ha di mettere un punto.

Il ferrini 3/09/22 01:14 - 2337 commenti

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Straordinario esordio di un giovane regista che già mostra tutte le caratteristiche che lo contraddistingueranno. Eccezionale il piano sequenza alla De Palma che segue Servillo in discoteca, ma anche il monologo finale in televisione, che invece rammenta Scorsese. Insomma, Sorrentino ama il cinema e si vede, e ama anche Napoli, dove affonda le sue radici e quelle dei suoi personaggi, qui incredibilmente tristi, disperati, soli, ma anche veri e dirompenti. Servillo gigantesco, ma in generale tutto il cast è in stato di grazia. Da non perdere.

Mattatore 26/07/23 21:07 - 78 commenti

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Sorrentino calcola con magistrale precisione tappe, dialoghi e punti di forza del suo scatenato esordio in una mastodontica opera di sublimazione dal più prosaico successo al più squallido e feroce accesso all'eden del fallimento. I due protagonisti assaporano, nel giro di quattro anni, il sapore della popolarità, dello slancio, dell'onnipotenza più smodata e dissoluta (Servillo) e di quella più introspettiva e meno gratuita (Renzi), finendo per tingersi di amarezza, silenzi, errori sulla scacchiera della vita, sete di evasione, morte.
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  • Musiche Gugly • 1/11/09 21:18
    Portaborse - 4711 interventi
    La canzone " La notte" che Pisapia/Servillo canta all'inizio del film è stata scritta da Peppe Servillo, fratello dell'attore e leader del gruppo musicale Avion Travel.
  • Discussione Capannelle • 19/04/10 09:44
    Scrivano - 3471 interventi
    Renato ebbe a dire:
    Non vorrei dire una sciocchezza, ma ad un certo punto del film di Sorrentino è inquadrato un televisore che sta trasmettendo una partita della Roma (siamo nel 1984) ed il telecronista fa il nome di Di Bartolomei.
    Confermo, minuto 46 quando Pisapia e "Molosso" discutono di tattica davanti al televisore: l'azione prende il via dai piedi di Di Bartolomei.
    Ultima modifica: 19/04/10 09:45 da Capannelle
  • Musiche Didda23 • 14/05/11 21:11
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    La colonna sonora

    Lunghe notti da bar - performed by Toni Servillo; written by Peppe Servillo, N. Bruno, P. Sorrentino, Pasquale Catalano.

    La notte - performed by Toni Servillo, Paolo Sasso (violino solista); written by P. Servillo, N. Bruno, P. Sorrentino, P. Catalano.

    Relaxing With Chet - by Piero Umiliani; performed by Chet Baker.

    Prendimi con te - performed by A. Mori.

    Jolene - by J. McRea e Greg Brown; performed by Cake.


    Don't Let Me Be Misunderstood - by G. Caldwell, S. Marcus e B. Benjamin; performed by Santa Esmeralda.

    Just an Illusion - by T. Swain, S. Jolley, L. John, A. Ingram; performed by Imagination.

    Après la pluie - written and performed by René Aubry.

    I Will Survive - by F.S. Perren e D. Fekaris; performed by Cake.

    Je m'en fous - by M. Ciorciolini, N. Oliviero, R. Ortolani; performed by Kenny Clarke and Francy Boland Big Band.

    Ce matin là - by J.B. Dunckel, N. Godin, P. Woodcock; performed by AIR.

    (Fonte:Wikipedia)
    Ultima modifica: 14/05/11 21:12 da Didda23
  • Discussione Capannelle • 28/04/12 21:54
    Scrivano - 3471 interventi
    Terza visione del film e terza serata piacevole. Opera criticabile per certi versi ma sempre energizzante. Grazie a Sorrentino e Servillo, entrambi degni di stare nella top 3 degli attori e registi italiani contemporanei
  • Discussione Didda23 • 29/04/12 02:28
    Contatti col mondo - 5798 interventi
    Perfettamente d'accordo, soprattutto su Sorrentino
  • Curiosità Fedemelis • 27/11/14 16:51
    Fotocopista - 2137 interventi
    La partita che Antonio Pisapia (Servillo) guarda distrattamente alla televisione è Roma -Dundee United 3-0 del 25/04/1984. valevole per la semifinale di Coppa dei Campioni '83/'84:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images55/uominp1.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images55/uominp1b.jpg[/img]
  • Discussione Neapolis • 28/10/16 22:15
    Call center Davinotti - 3036 interventi
    San Martino Valle Caudina è presente nel post in verificate del 28 ottobre 2016: lì si esibisce in concerto per l'ultima volta in carriera Tony Pisapia davanti a uno sparuto gruppo di persone. Ritengo che questo sia una sorta di omaggio che Sorrentino abbia inteso dare a questa cittadina. Ma quale importanza può avere questa cittadina dispersa tra i monti dell'Irpinia per spiegare i numerosi e importanti concerti che lì si sono tenuti?
    Come antefatto qui il 7 agosto 1971 avvenne l'incontro fatale tra Mike Buongiorno che si esibiva sul palco e l'amore eterno della sua vita Daniela Zucconi.
    Il 17 agosto 1986 Lucio Dalla, nel corso di uno dei suoi tanti concerti tenuti in questa cittadina, eseguì in anteprima mondiale il suo capolavoro Caruso.
    Il 16 agosto del 1991 si esibì Fabrizio De Andrè col concerto Le nuvole.
    Il 24 agosto del 1991 vi tenne un concerto poco pubblicizzato Claudio Baglioni ma con il tam tam mediatico che si scatenò, senza internet, intervennero più di 20.000 persone che in tripudio intonarono le note di 'O surdato 'nammurato. Claudio devolse l'intero cachet al Museo della Civiltà Contadina di San Martino bisognoso di restauri.
    Il 29 settembre 1991 Vasco Rossi vi tenne in gran segreto e senza alcuna pubblicizzazione dell'evento, se non a livello locale, un concerto a cui parteciparono un paio di migliaia di persone.
    Il 21 agosto 1992 si tenne un concerto epocale con Lucio Dalla, Pino Daniele, Zucchero e un giovanissimo Samuele Bersani.
    Riepilogo sinteticamente gli altri artisti che nel corso degli anni si sono esibiti in concerto a San Martino Valle Caudina: Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Riccardo Cocciante, Renato Zero, Andrea Bocelli, Gianna Nannini e Anna Oxa.
    Per una cittadina con poco meno di 5000 abitanti, senza stadi o strutture adeguate per questi tipi di eventi e fuori dagli itinerari principali stradali e ferroviari mi sembra una cosa abbastanza atipica.
    Ultima modifica: 30/10/16 09:16 da Neapolis
  • Discussione Zender • 29/10/16 08:27
    Capo scrivano - 47698 interventi
    D'accordo, però non mi sembra che la maggior parte siano eventi così particolari. Sono tappe di tournée che per altri motivi hanno poi rappresentato particolari momenti. Evidentemente (e lo si vede dal fotogramma) è una cornice molto suggestiva.
  • Discussione Neapolis • 5/11/16 10:35
    Call center Davinotti - 3036 interventi
    Per il personaggio del "Molosso" Sorrentino si è ispirato al "Petisso" Bruno Pesaola, allenatore di Napoli, Bologna e Fiorentina con cui vinse uno scudetto nel 1969. Il suo credo calcistico era il catenaccio e contropiede in contrapposizione nel film alle nuove idee calcistiche del gioco totale di Antonio Pisapia. Il suo nome appare nei titoli di coda e ritengo che Sorrentino, da tifoso del Napoli, abbia voluto omaggiare un uomo che amava definirsi un "Napoletano nato all'estero" e che era noto anche per l'allenatore "a cui rubavano le idee".
    Racconto l'aneddoto: Alla vigilia di una partita del Bologna a Bergamo un cronista locale gli chiese che tipo di tattica avrebbe adottato: «Giocheremmo all'attacco, come sempre» spiegò il Petisso. Il giorno dopo il Bologna si barricò nella propria metà campo fino all’ultimo minuto strappando lo 0-0. Il cronista di cui sopra inviso di rabbia inveì nell'intervista contro il Petisso: «Lei ci ha preso per stupidi, lei è venuto a Bergamo pensando di prenderci in giro: ci spieghi come mai il Bologna ha giocato in difesa, al contrario di quanto lei aveva detto!». Pesaola allargando le braccia e schermendosi replicò: «E si vede che l'Atalanta ci ha rubato l'idea».
    Ultima modifica: 5/11/16 11:04 da Neapolis
  • Homevideo Rocchiola • 5/05/19 09:44
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Precedentemente edito da Medusa-Warner (edizione fuori catalogo rara e cara) il film d'esordio di Paolo Sorrentino è stato appena riedito in DVD da Mustang. Video discreto mediamente pulito che potrebbe comunque essere migliorato sotto il profilo della definizione. Audio Dolby digital 5.1 di buon livello.
    Ultima modifica: 5/05/19 09:52 da Rocchiola