Fino alla fine - Film (2024)

Inattesa incursione di Gabriele Muccino nei territori dell'action, mescolata comunque alla descrizione di quel caratteristico rapporto sentimentale trascinante che travolge i protagonisti di molti suoi film e centrale qui soprattutto nella vita di lei, Sophie (Kampouris), americana in vacanza a Palermo con la sorella Rachel (Kammer). La seconda ha in testa una vacanza culturale, la prima ha solo una gran voglia di divertirsi e, quando in spiaggia conosce Giulio (Nanni), si lascia coinvolgere dal savoir-faire del maschio latino. Lui la accompagna in una grotta vicino all'alta roccia dalla quale con i suoi amici si tuffa e la seduce con le parole fino a strapparle un bacio (non ancora troppo appassionato,...Leggi tutto a dire il vero), dandole poi appuntamento per la sera, l'ultima in cui le due sorelle hanno prenotato a Palermo.

Bella idea! Sophie riesce a convincere la sorella (che in testa ha solo alla visita dell’indomani al Duomo) a seguire lei - insieme ad altri due tizi di Chicago appena conosciuti in spiaggia - al "The Box", una discoteca dove, come previsto, incontrano Giulio e i suoi amici; tra questi spicca il Komandante (Richelmy), che del gruppo pare il trascinatore e col quale gli americani hanno un acceso diverbio compreso di pugno in faccia. I poco raccomandabili individui vengono cacciati ma, a sorpresa, Sophie sceglie di seguire loro e non Rachel, che torna in albergo infuriata.

Comincia qui la pazza notte della protagonista: Sophie prende coraggio e, incurante degli ovvi rischi a cui può andare incontro accompagnandosi a ragazzi simili perdipiù già mezzi ubriachi, si aggrega a loro condividendone gli eccessi. Prima a bere e fumare, a ballare per le strade, poi sullo yacht di un loro conoscente a gridare e farsi di coca. Infine la svolta, che non poteva mancare: arriva una chiamata sul telefonino del Komandante e i quattro giovani scattano preoccupatissimi. Giulio ci prova a dire a Sophie di prendere un taxi e rientrare in hotel, ma lei ormai si sente dentro al gioco e vuole restarci.

Tutti in auto e l'avventura vera parte in quarta, con Muccino che sale in cattedra dirigendo da par suo e gestendo un action adrenalinico quasi senza sosta, comprimendo i tempi (tutto in una notte, come direbbe John Landis) e lanciando i suoi eroi a strepitare, sudare, correre e soffrire sulle strade del capoluogo siciliano. Un noir in piena regola; anzi, fin troppo nelle regole, perché è proprio nella sua piatta aderenza agli stilemi del genere che si avverte come manchi qualcosa in grado di caratterizzarlo. Si registri ad esempio la recitazione sovreccitata di tutti, che se è vero che ben si sposa all'approccio sempre mantenuto da Muccino nei suoi film più legati alla commedia rosa, a lungo andare stanca. Per fortuna la perizia con la quale la macchina da presa si muove in scena attira l'attenzione su altro, e anche la non esagerata simpatia della protagonista si confonde nel buio della notte tra le luci dei lampioni, dei fanali, dei garage, facendoci dimenticare qualche parentesi poco pregnante (la lunga sosta al pianoforte) o stiracchiata senza un perché (sesso e coca in barca).

Non c'è mai, tuttavia, la sensazione di aver a che fare con un film capace di lasciare il segno, e lo dimostra anche la scarsa resa dei due amici che accompagnano i tre attori più in vista, figure aggiunte per riempire i vuoti senza convinzione (uno vomita troppo, l'altro sparisce sullo sfondo). Coinvolge l'atteggiamento partecipativo di Sophie, che da ospite della serata diventa a sorpresa il personaggio più assennato giocando talvolta quasi da leader. Musiche poco incisive ma che accompagnano degnamente l'azione, una valanga di stereotipi nella caratterizzazione dei gangster più feroci, un'ultima parte in cui l'ulteriore brusca accelerazione accresce la partecipazione emotiva. Un discreto affresco nero girato bene ma un po' freddo e banale, chiuso senza dover pensare a consegnare chissà quale messaggio. "It’s just entertainment", dopotutto.

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