Blackout love - Film (2021)

Valeria è una giovane donna che non vuole legami sentimentali finché nella sua vita ricompare l'ex grande amore colpito da amnesia. Diretto dalla debuttante (e promettente) Francesca Marino, un film che inizia come una commedia brillante e diventa una drammatica "vivisezione" di un rapporto di coppia, con buoni momenti ma non sempre sorretto da una sceneggiatura all'altezza, con momenti assai poco credibili. Da sottolineare le eleganti ambientazioni e la buona colonna sonora. Buona, anche se talora troppo "urlata", la prova della Foglietta, non memorabile quella degli altri attori.

Nulla di memorabile; anzi, il tutto è decisamente scarso. La trama è scontatissima e la stessa Foglietta, attrice talentuosissima, è qui "schiava" della sua stessa bravura: per alzare il livello accentua troppo i caratteri del proprio personaggio enfatizzandolo all'eccesso attraverso la sua straordinaria mimica facciale. Un talento qui sprecato e mal sfruttato. In ogni caso, la sua bravura è l'unica cosa rilevante del film.

Commedia non particolarmente riuscita, ma sorretta da una buona prova interpretativa di Anna Foglietta. La trama spesso è prevedibile e alterna momenti brillanti ad altri più sentimentali. La regia è discreta, mentre il resto del cast è privo di grossi sussulti che permettano alla pellicola di decollare ad eccezione di una Chichiarelli in forma. Buone le ambientazioni.

Commedia sentimentale in rosa che sconta troppo l'impronta della regia femminile, che troppo spesso in Italia equivale a tiritere... non sempre appassionanti. Della serie questi uomini cattivi (ma non troppo): la Foglietta viene posta all'interno di una vicenda amorosa contornata dall’escamotage dell'amnesia del suo uomo, per dare brio a una storia altrimenti scarsa. Appare chiaro che il perno della vicenda è la bravura della giovane attrice romana e tutto le gira attorno senza troppo entusiasmo. C'è poi la pecca di una seconda parte con virata nel melodrammatico soft.

Lo spunto di partenza e i suoi sviluppi sono vecchi come il cucco. Per rivitalizzarli ci voleva quanto meno una comicità brillante e magari pure un po' scorretta. E invece dopo una prima parte discreta ed abbastanza divertente, la sceneggiatura non riesce a esimersi dai soliti sentimentalismi - un po' patetici, diciamolo pure - e un altrettanto patetica moralina finale, con tanto di prevedibile happy end, che noi italiani proprio non possiamo evitare. La Foglietta a volte va un po' troppo sopra le righe, ma è sempre un piacere vederla recitare ed è sicuramente il meglio del film.