Diciamo subito che lo zoccolo duro del cast rimane anche in questo terzo episodio, che registra il matrimonio tra Jim e Michelle. Però la saga a lungo andare sta esaurendo la sua freschezza e ilarità e questo episodio appare più appannato e più stanco rispetto gli altri due (fatta eccezione per qualche scena strapparisate veramente ben riuscita). Comunque imperdibile, per i fan.
Se il primo capitolo si ispirava ai vari Porky's e il secondo ai "porcelloni in vacanza", questo terzo film (ed ultimo: la serie preseguirà poi con altri personaggi direttamente in dvd) si ispira chiaramente a "Bachelor party", misconosciuto cult demenziale con un Tom Hanks ad inizio carriera alle prese col proprio addio al celibato. La trama è simile. I personaggi sono cresciuti e c'è più approfondimento psicologico, ma è sempre un American Pie! Molti nomi noti sono però qui assenti. Girato in cinemascope, è il migliore dei tre.
MEMORABILE: La sfida di ballo, ripresa direttamente da Zoolander.
Sono le solite gag della serie trite e ritrite, ma qui sono talmente esagerate da diventare grottesche ed estremamente esilaranti! La scena della coprofagia mi ha fatto morire dal ridere e quello che un film del genere vuole ottenere è far ridere, quindi ha colpito nel segno. La morale vi è anche qui, ma deviata e non patetica come nel primo capitolo. Divertente!
Impossibile commentare American Pie III senza soffermarsi sul personaggio di Stiffler, vero protagonista ad honorem e colonna portante del film. Tutti gli altri, accanto a lui, sbiadiscono; resiste solo Jim, in particolare grazie alla scena iniziale al ristorante. Stiffler, dapprima idiota insopportabile eccessivamente caricato, va a prendersi quel che gli spetta di minuto in minuto, rendendosi protagonista delle gag più esilaranti (il pasticcino, la nonna) e "guadagnandosi" il ruolo di testimone. Gli alti e bassi di quello che è l'episodio migliore della serie vivono su di lui.
MEMORABILE: L'addio al celibato e due distici dal padre: "tua mamma, Dio la benedica, mi fa ancora strillare come un maiale", "l'amore è radersi le palle".
Questo terzo episodio della saga di American Pie non è al livello dei primi due episodi ma non è per niente male; è piuttosto divertente e con alcune gag molto riuscite; peccato per l'assenza di alcuni personaggi dei primi due episodi. Ci saranno (per ora) altri tre seguiti più o meno ufficiali. Per me il migliore resta il secondo, un pelino sopra il primo.
La solita ragazzata degli American Pie che ogni tanto sono costretto a sorbirmi; ben girato e sceneggiato, ma è così diretto e primordiale che non si sforza minimamente di introdurre particolarità ed elementi che potrebbero piacere allo spettatore più diverso, no; si limita ai soliti teenager e il loro arrapamento, alle belle donne e ai più classici canoni della goliardia. Rendersi conto di quanta pena faccia la scena con gli pseudo maggiordomo, cameriera, poliziotta. Perfino il paradossale diventa non convincente...
E Jim Levenstein si sposa! Terzo ed ultimo autentico seguito di American Pie prima del repulisti che farà sparire praticamente l'intero cast storico. Come da prassi la storiella è più che pretestuosa (i preparativi del matrimonio) e serve solo per proporre tutta una serie di gag, molte davvero divertenti, altre anche troppo pecorecce. Anche in questo caso i picchi di comicità sono appannaggio di Stiffler/Scott, al quale veramente ne capitano di tutti i colori.
MEMORABILE: Le disavventure di Stiffler: l'"orgia" con i cani, il pasticcino/escremento e l'amplesso (suo malgrado) con la vecchia.
Inutile terzo capitolo della serie. Non mi è piaciuto, si respira sempre un'aria di volgarità eccessiva, le situazioni comiche tra auto che fanno una brutta fine, rapporti orali sotto tavoli di ristoranti e gay non fanno ridere nessuno. L'unico a salvarsi è il padre.
La serie di American Pie che aveva regalato momenti spassosi nel primo (sopratutto) e nel secondo capitolo, tocca il suo punto più basso nel terzo film. Anche qui si ride ma in maniera decisamente più tirata e scontata grazie ad un cast che ha ormai esaurito quasi tutte le cartucce e che si rifugia in gag sempre più scontate in cui per strappare la risata spesso si fa ricorso alla situazione volgare.
Uno dei membri del gruppo si sposa. Qual è il modo migliore per festeggiare? Gerontofilia e coprofagia, naturalmente. Detto fuori dai denti, questo terzo capitolo non ha fatto che confermare ai miei occhi quanto questa saga sia irritante e ridicola. Quanto a Stifler, che tutti osannano manco fosse l'apice della civiltà occidentale, è insopportabile. E voi che lo idolatrate, smettetela di guardarmi come se avessi appena spinto Mufasa giù dalla rupe.
Via molti personaggi, la storia si concentra quasi esclusivamente su Biggs e Scott (in particolare il secondo è il vero motore comico del film). Promosso finalmente a protagonista, Stiffler ne combina di tutti i colori, salvo redimersi (o quasi) nel classico finale buonista. Si ride come nei precedenti capitoli, anzi c'è forse maggior compattezza, visto che la storia non si suddivide più in varie sottotrame. Divertente.
Forse il migliore della serie per quanto riguarda le gag e le situazioni comiche, che nonostante siano trite e ritrite strappano più di un sorriso. Certo, andiamo sul trash pesante e stavolta le volgarità non passano sott'occhio, per non parlare di una banalissima sceneggiatura senza pretesa alcuna, ma dalla saga di American Pie non ci possiamo aspettare altro. Ottimo per una serata goliardica con amici.
A cimentarsi con la serie dei ragazzacci sporcaccioni a stelle e strisce questa volta è nientedimeno che il figlio del grande Bob Dylan, Jesse. Il regista concentra i suoi sforzi sulla volgare onda che trascina la barca da oramai tre film e, tra scatofagia, coprofilia e balletti, tende a mostrare la sacra unione tra il simpatico ed imbranato Giggs e la sua musa Hannigan. Ma, si sa, in qualunque matrimonio qualcosa che non funziona c'è sempre... Il divertimento è demandato agli eccessi, more solito. Talvolta funziona, talaltra meno.
Se la comicità di grana grossa era l'ingrediente principale di questa "saga", anche questo capitolo non si smentisce aumentando se possibile la serie di oscenità e scurrilità. Il vero protagonista diventa l'insopportabile Stiffler, ovvero il prototipo dell'ossessione per il sesso. Non riesco a trovare momenti degni di interesse cinematografico. L'ennesimo tassello verso il totale declino.
Quando le idee scarseggiano si deve avere il coraggio di fermarsi. Il matrimonio poteva essere un pretesto valido, ma stavolta tutta l'ondata di volgarità è futile e gratuita. Certe scene sono balorde (si veda l'addio al celibato) e il vero guaio è che le solite battutacce non hanno nemmeno il pregio di risultare grottesche. Pur avendo una narrazione unitaria, il terzo American Pie non ha solo il difetto della ripetitività, ma paga anche dei palesi salti logici in quanto non ripropone alcuni personaggi "di rilievo" della saga. Desolante.
Il terzo episodio è la svolta della saga: gli autori si accorgono sagacemente che la banalità più demenziale non può essere unicamente alla base di una pellicola. Quindi si dà un tono registico e soprattutto fotografico più commedia-anni duemila: si ridimensionano i personaggi, prima stucchevoli e in particolare si limita la volgarità di Stiffler e la goffaggine di Jim; i stupidi intenti pseudosentimentali vengono abbandonati, rimpiazzati dalla comicità genero-suoceri. Il risultato non è il massimo, ma di sicuro migliore dei precedenti.
MEMORABILE: Negativamente memorabile: l'intera sequenza in discoteca.
Terzo capitolo della saga ufficiale (lasciando stare spin-off vari) di American pie. Capitolo abbastanza edulcorato, a parte qualche sedere, rispetto ai precedenti e che vorrebbe essere l'episodio della maturità e delle responsabilità per i protagonisti. Si procede al solito tra gag più o meno riuscite e la solita colonna sonora rock e pop punk, ma verso metà la noia fa capolino e non si riprende più. Fiacco.
Il merito principale del film è il riuscire ancora, al terzo episodio, a strappare risate grazie a Biggs e Scott (vero mattatore) che senza sosta si lanciano in situazioni grottesche. Alcuni potrebbero trovare il film troppo volgare, ma è esattamente ciò che ci aspettiamo (e chiediamo) da questo franchise. Nel complesso ottime le scelte musicali (meno “punk” rispetto ai capitoli precedenti, anche per via della maturazione dei personaggi) e decente la regia.
MEMORABILE: La torta con la panna; La proposta di matrimonio; La sfida di ballo; L’addio al celibato; I peli; La “cioccolata”; Lo sfogo di Stiffler con Finch.
Buon proseguimento logico del precedente film della saga di American Pie. In questo caso l’evento principale al quale ruota attorno la vicenda è il tanto atteso matrimonio tra Jim e Michelle, che avverrà però non senza imprevisti. Il cast si dimostra all’altezza delle aspettative e si ride il giusto; da apprezzare è anche la sfumatura “filosofica” che il film assume in alcuni passaggi, riducendo la volgarità della saga da alcuni criticata. Le musiche sono, ancora una volta, azzeccate e la sceneggiatura non delude. Buone anche le location. Consigliato.
MEMORABILE: L’addio al celibato; Stiffler nel ripostiglio; Jim con i futuri suoceri.
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HomevideoGestarsh99 • 28/01/12 22:19 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 28/03/2012 per Universal:
DATI TECNICI
* Formato audio 5.1 DTS: Italiano Francese Tedesco Spagnolo Giapponese
5.1 DTS HD: Inglese
* Sottotitoli Inglese per non udenti Italiano Francese Tedesco Spagnolo Giapponese Cantonese Olandese Danese Finlandese Islandese Coreano Norvegese Portoghese Svedese Mandarino
* Extra Scene Eliminate
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