Un autentico cult dello splatter-trash, il film di Frank Martin (alias Marino Girolami) mescola due dei generi più in voga del periodo (lo zombesco e il cannibal-movie) per creare le basi per il trionfo del grand guignol. A dire il vero il filone zombi qui rientra solo marginalmente, mentre la struttura è quella di CANNIBAL HOLOCAUST, dall'ambientazione newyorchese della prima parte all'idea della spedizione di studiosi (e non) mandati nelle Molucche a indagare su di una tribù cannibale le cui malefatte si sono spinte fino alla Grande Mela. Inquadrature di grattacieli dal basso, attacchi improvvisi dei cannibali...Leggi tutto nella foresta, trappole tra il fogliame... Anche le tecniche di ripresa di Deodato sono studiate e riproposte da Girolami pari pari, nel tentativo di ricreare la formula vincente del fenomenale CANNIBAL HOLOCAUST. Purtroppo la magia non può ripetersi così facilmente e le approssimazioni della sceneggiatura trasformano molte scene in ridicoli reperti trash, anche a causa di un cast non certo brillantissimo. Così i dialoghi assurdi si sprecano, le imprecisioni nel montaggio sono la regola e l'unica cosa su cui Girolami può veramente contare è l'abbondanza di splatter e gore che, seppur privata di un contesto affascinante e a volte fredda esposizione di frattaglie fine a se stessa, resta comunque il vero punto di forza del film. L’introduzione, solo nella seconda parte, di zombi ruggenti, che sembra dapprima un magnifico tocco surreale, successivamente si palesa come un pallido tentativo di riprendere temi cari a Frankenstein. In ogni caso, al di là della ridicolaggine tipicamente trash di molte situazioni, alcune atmosfere sono azzeccate e il film va visto.
Piacevole commistione tra generi (come il titolo lascia suggerire) appartenenti al filone del fantastico: zombi, cannibali e mad doctor.
Opera di un regista che ha frequentato molti campi (anche la commedia sexy) il film sembrerebbe dovere molto alle atmosfere di Joe D'Amato, dalle quali preleva anche la colonna sonora (Emanuelle e gli Ultimi Cannibali). Violento (intervento a cranio aperto), ricco di splatter e di sensualità (garantita dalla bella presenza di Alexandra Delli Colli) ma dai risvolti a tratti deliranti (la parlata dei cannibali).
Zombesco spartano del vecchio Girolami, che si applica al genere col consueto mestiere ma senza guizzi: privo del vigore visionario fulciano come della potenza espressiva di Deodato, il film - che pure parte benino - è abbastanza trashone e pecione, specie nella rappresentazione dei selvaggi, poco credibilmente privi di slanci sessual-gastronomici nei confronti della discreta Delli Colli. Non si risparmia sulle interiora e del resto era il marchio di fabbrica del nostro horror-revival fra fine '70 e metà '80.
Passabile horrorazzo a metà strada tra cannibal movie e zombi movie. Gli attori sono scarsi e spesso si sfiora il trash, ma le scene splatter sono molte e ben realizzate (anche gratuite e compiaciute, ma in un film del genere ciò è scontato) e c'è un'atmosfera da B-movie che rende il tutto godibilissimo. Gli appassionati si divertiranno un mondo, gli altri stiano alla larga.
Divertente. Un miscuglio tra il filone cannibalico che andava per la maggiore in quel periodo ed il più classico film di zombi. Il tutto è portato avanti con grande convinzione e senza cedimenti ironici, il che è un punto molto positivo per il film. Scene splatter ben realizzate ed un buon utilizzo di suoni e rumori, che in alcune scene contribuiscono a spaventare anche più delle stesse immagini. Inutile formalizzarsi troppo su alcune assurdità nella trama, dato il tipo di prodotto...
Non male questo Zombi Holocaust di Marino Girolami. Nonostante non sia un capolavoro, è forse tra i migliori zombi-movie italiani. In questo film c'è veramente di tutto: zombi, cannibali, corpi straziati, mutilazioni di seni, magia nera e cannibalismo. Una violenza oltre ogni limite. Per gli appassionati.... merita la visione.
Molto meno di quello che ci si può aspettare; infatti le premesse (zombie e cannibali nello stesso film) sono davvero gustose. Peccato che alla fine gli zombi facciano più che altro da contorno e il gore non sia così in quantità industriali come si può pensare. Bella Alexandra Delli Colli (che si mostra molto nuda), discreto Mc Culloch, bravino O'Brien. Molti dei set sono rubati da Zombi 2.
Mélange citazionistico dei filoni cannibalici e zombeschi italiani. Girolami confeziona un horror a tutto tondo nel tentativo di recuperare i fans di entrambi i sottogeneri, anche se siamo più dalle parti di un Cannibal Ferox o La Montagna Del Dio Cannibale che dei film di zombi (a parte qualche citazione da Zombi 2). Il risultato è discreto: alcune sequenze gore di forte impatto, con buoni SPFX e una certa scorrevolezza; ma la sceneggiatura lascia a desiderare (a dir poco) e il finale è da buttar via. Non imprescindibile, ma godibile.
Non male. Sa molto di già visto (Zombi 2 per dire un titolo), ci sono i soliti squartamenti, zombi e per la gioia di molti NON ci sono animali uccisi, né veri né finti. Unica nota di demerito il doppiaggio della tribù, veramente esilarante. Personalmente gli darei tre pallini.
MEMORABILE: La prima apparizione dei morti viventi con respiro mortifero.
Crossover realizzato un anno dopo Zombi 2 (film dal quale riprende molte location ed alcuni interpreti) e due anni dopo Cannibal Holocaust. Girolami dirige un horror più che discreto: la prima parte del film si perde in una marea di personaggi inutili (la reporter che serve solo al massacro cannibale) e dialoghi superflui. Poi si arriva nell'isola ed entrano in scena i cannibali e gli effettisti del film (sbudellamenti, sgozzamenti, decapitazioni) e gli zombi dal make-up originale. Finale telefonato (rialca una scena di Zombi 2). Buona regia.
MEMORABILE: Massacro cannibale, operazione al cervello, il mangiatore di cuori.
Siamo più dalle parti del cannibal-movie che dello zombesco (ma c'è anche un mad doctor). La trama è piuttosto banale e il film si segnala soprattutto per gli effeti splatter di Giannetto De Rossi. Musiche, riciclate, di Nico Fidenco. Gli appassionati del genere si divertiranno.
Ideare un crossover tra cannibal e zombie, è stata una genialata di genere. Comporre una storia dove tali aspetti, comunque distanti, venissero degnamente rappresentati, merita molto. Curando con professionalità gli sfx e dedicando al film ambientazioni necessarie di città e tropicali, si è dato una impostazioni classica ed efficace allo spaghetti horror. Tali potenzialità sono state in parte neutralizzate dallo sviluppo insufficiente della pellicola, affrettata e scevra da ogni minimo approfondimento. La tensione della prima parte, svanisce in seguito.
Un ottimo cannibal movie anche se ancora mi chiedo dove siano gli zombi. Gli unici presenti nel film si intravedono in pochissime scene. Comunque, a parte il titolo a mio avviso completamente sballato, il film è ben realizzato: ottime sia le scelte delle location che gli effetti utilizzati. Un buon cast, soprattutto la bella Alexandra Delli Colli. Unica pecca il finale leggermente criptico.
Piacevole commistione che unisce tre temi: i cannibali, lo scienziato pazzo e gli zombi in un clima decisamente avventuroso. Le ambientazioni sono pressoché uguali a quelle del fulciano Zombi 2, sebbene prevalga nettamente il lato cannibale. Fra i maggiori difetti ci sono gli effetti speciali poco credibili, la recitazione scolastica, le riprese riciclate, gli zombi truccati solo dalla testa in su. Nonostante tutto, il film mantiene un certo fascino che in qualche modo riesce ad appassionare, per lo meno gli amanti del genere.
Francamente non capisco bene lo status di culto che avrebbe guadagnato questo film negli ultimi anni. Per carità, non è sicuramente malvagio, decisamente non peggio di altre pellicole del genere, però è rovinato da una certa amatorialità nel mandare avanti le cose. In ogni caso ci sono delle discrete perfomance e attori un po' meno peggio del solito, inoltre l'idea di unire vari temi (zombi, magia nera, cannibali) è sicuramente originale. Da vedere ma, insomma, tutto lì.
MEMORABILE: A proposito di amatorialità... un corpo cade dalla finestra e dal manichino si stacca un braccio; hanno chiamato Ed Wood?
Viscerale ed estrattivo. Emanuelle e gli ultimi cannibali, da cui provengono sceneggiatore (Scandariato) e musiche (Fidenco), è lo stampo per una mistura molucchese di morti viventi fulciani e cannibal-movie cucinata dal vecchio maestro della commedia con gran profusione di sangue, stomaci aperti, occhi strappati, trapianti cerebrali e frattaglie varie. La storia è minima ma, complice Fidenco, condotta con ritmo talora ansiogeno (gli improvvisi agguati degli indigeni, la prigionia di McCulloch). La Delli Colli sfila statuaria con il corpo nudo e dipinto come la Gemser nel film di d’Amato.
Il vate della sexy-commedia italica si prende una vacanza momentanea dalle sue frivole storielle scollacciate per sperimentare le efferatezze di un genere a lui totalmente estraneo come l'horror/splatter. Fiutando i clamorosi exploit di Deodato e Fulci e piluccando musiche ed escamotage sacro-tribali dal damatiano Emanuelle e gli ultimi cannibali, la risultante è un frullato di quelli più stomachevoli: selvaggi antropofagi multirazziali (!), zombi dall'aura ultraterrena, un allegro chirurgo da Suprema Corte dell'Aja. Uno scipito pot-pourri di frattaglie filmiche.
MEMORABILE: I cannibali terrorizzati dal sospiro infernale degli zombi; il bambolotto dell'infermiere suicida che perde un braccio al contatto col suolo...
Cannibal movie di mediocre fattura. Sceneggiatura senza sorprese ed eccessivamente lineare. Le location sono viste e straviste nei film di genere, senza aggiungere nulla di nuovo. La recitazione è scarna e come al solito sembra che il ruolo della bella protagonista di turno sia solamente quello di mostrarci le sue grazie. Ottima la componente splatter!
MEMORABILE: Un indigeno che con le dita perfora le orbite del forestiero divorandone gli occhi!
La commistione zombi e cannibali non funziona molto direi, anche perchè un soggetto toglie inevitabilmente spazio all'altro. E bisogna dire che qui si punta più sui cannibali, forse perchè, non appena appare il primo zombi da foresta, le braccia si staccano e cadono (le mie, non quelle dello zombi). Questo a causa di un make up che va al di là dello spartano, dell'approssimativo (lo zombi indossa una palese maschera rigida fatta pure male). Violenza e budella ci sono, ma manca l'inventiva, un minimo di studio delle scene, di originalità negli attacchi. E' sempre la solita minestra. Evitabile.
MEMORABILE: La mano segata; Il chirurgo rovista nello stomaco con rumore simile al sugo di ragù mescolato; La poveretta scalpata, dissanguata e zombificata.
Mal servito da una sceneggiatura scalcinata e zoppicante, l'ormai anziano ma sempre arzillo Marino Girolami ha malamente cucinato in un'unica minestra il cannibalico e lo zombesco (due filone vincenti del b-movie di quegli anni) con il risultato di partorire una baracconata lontana anni luce dal sadismo necrofilo di Deodato e dall'atmosfera sinistra e desolata creata da Fulci. Nonostante ciò (o forse proprio per questo) tutto sommato ci si diverte lo stesso. Attori singolarmente inespressivi, ma la Delli Colli e la Buchanan non sono male.
Decisamente troppo osannato, anche perché la maggior parte del merito va agli effetti speciali, che a dire il vero non sono poi così stupefacenti. È la semplice impressione che può fare il vedere un misto di frattaglie ben "posizionate" e nulla più, manichini e posticci si riconoscono a vista d'occhio. La scrittura è banale e senza spunti particolari, i nativi del luogo fanno ridere appena compaiono sullo schermo e gli zombi a chi servono? Girolami ci mette coraggio e inventiva, quanto basta per curiosare su questa pellicola senza altre pretese.
Gustosissimo trashone pieno zeppo di scene ultrasplatter, Zombi Holocaust si fa amare per le incredibili panzanate contenute nei dialoghi che ti fanno piegare in due dalla risate. L'artigianalità dell'impianto complessivo e sopprattutto degli ingegnosi effetti speciali dona alla pellicola quel non so che di magico. Viscerale e imperdibile.
Coi set, i tecnici e qualche attore riciclato da Zombi 2 (vedi il lazzaretto), Girolami ci propina questo mix tra genere zombi e cannibal movie. L'idea del solito scienziato pazzo sperduto nelle Molucche non è nemmeno malvagia. Il film è però squallido (anche se non mancano momenti gore e qualche scena di nudo della Delli Colli!). Orripilanti la colonna sonora e le comparse indigene.
Il titolo è fuorviante, in quanto si tratta di un classicissimo cannibal-movie con solo deboli contaminazioni zombesche. Il plot è quanto di più canonico si possa immaginare per il genere (spedizione nella giungla, comparsa dei cannibali, rapimento della bellona per oscuri riti tribali ecc...), ma alla fine ci sono sufficienti ritmo e suspense per non annoiarsi. Non male la regia, di caratura trash purtroppo gli effetti speciali (ma non così osceni da inficiare del tutto il risultato finale). Sufficiente.
Gli zombi devono esser stati aggiunti in fretta al termine delle riprese per sfruttare il boom del momento, altrimenti non si spiega il perché se ne vedano tre a cinque minuti dalla fine del film. La pellicola di Girolami è, di fatto, un cannibalistico che attinge a certe atmosfere viste in Emanuelle e gli ultimi cannibali e, sul versante "zombesco", al fulciano Zombi 2. Gli amanti dello splatter saranno appagati giacché se ne attinge a piene mani (con effetti ben realizzati, per un b-movie italiano).
Il titolo è una perfetta anticipazione di quel che vedremo: un mix tra due dei generi allora più in voga nel nostro cinema di serie B, ovvero il cannibalesco (preponderante) e lo zombie-movie. Il connubio è piuttosto originale, anche se poi, all'atto pratico, i riferimenti a pellicole precedenti dei due filoni si sprecano. Comunque sia il film viaggia spedito, lo splatter non manca ed è passabile il cast, in cui spicca una Delli Colli di statuaria bellezza. A suo modo, persino divertente...
MEMORABILE: L'attacco dei cannibali; L'operazione sulla povera Buchanan; Il finale.
Sfruttando il successo di film a base di zombi e cannibali, Girolami si vede affidare dal produttore di Zombi 2 la regia di quello che è una contaminazione tra i due generi. Il cast vede ancora Ian McCulloch presente nel film di Fulci e la bella Buchanan, che come capita sempre nei cannibalici mostra le bellezze durante il classico rito degli indigeni. Le musiche sono poca cosa come d'altronde la trama, che non è molto innovativa, bene gli effetti gore. Comunque interessante.
Non male la prima parte, un misto fra avventure esotiche e truculenze cannibaliche made in Italy: horror neocoloniale con tinte casarecce, insomma. Poi l'apparizione del dottor pazzo, le goffaggini evidenti e gli effetti speciali a base di sanguinacci assestano un definitivo colpo di grazia. La Delli Colli mostra meritoriamente un po' di mercanzia e, nella scena del sacrificio, ci regala almeno l'immagine stracult della "Gnocca di Vitruvio".
Girolami sfrutta la tendenza del periodo mescolando cannibalismo, scienziato pazzo e zombi, inframezzandoli con qualche nudo occasionale. Mal si mescolano le singole componenti e soprattutto l’entrata in scena degli zombi appare un eccesso a cui si poteva rinunciare. Ian McCulloch non sembra molto coinvolto, nemmeno dopo un assalto dei cannibali, rimanendo sempre abbastanza impassibile. Qualche crudeltà rosso sangue lo rende fruibile agli appassionati del filone e nulla più. In definitiva, nulla di eccezionale.
MEMORABILE: Il selvaggio che strappa gli occhi allo sventurato per mangiarseli.
All'epoca impazzava la moda degli zombi di Fulci e dei cannibali di Deodato. Perché non riunirli sotto lo stesso tetto? Da un'idea bislacca nasce un film bislacco ma davvero divertente. Un delirio splatter (e di delirio si può parlare, giacché fra morti viventi, antropofagi, scienziati pazzi, sembra davvero un circo dell'assurdo), in cui i valori qualitativi di produzione passano in secondo piano lasciando spazio al gaudio dell'appassionato che si esalta nel riconoscere un volto noto del cast o nello sgamare un trucco malfatto. Irresistibile.
MEMORABILE: L'infermiere che ruba pezzi di cadaveri viene scoperto e si getta dalla finestra: il manichino che colpisce il suolo perde un braccio. This is trash!
Quello che sulla carta poteva essere un epico scontro tra zombi e cannibali si rivela essere un fiacco horror che ha l'unica ragione di essere nella sua efferatezza: Girolami dirige svogliato un genere in cui non è a suo agio, il cast (O'Brien a parte) è imbambolato e quando non ci sono scene splatter il film è anche piuttosto noioso. Gli effetti speciali non sono malaccio ma la sceneggiatura esile e la confezione raffazzonata tradiscono un film girato frettolosamente per sfruttare due dei filoni allora più in voga.
MEMORABILE: L'atroce fine della Buchanan; Il manichino a cui si stacca il braccio; Lo zombi ucciso col motore del motoscafo.
Marino Girolami sacrifica qualsiasi concessione alla logica in questo iperbolico horror zombesco cercare la cui consecutio equivarrebbe all'assurda impresa di trovare bolle di sapone in un bagno di sangue. Proprio questa imperizia, va da sé, presta il fianco a quel ridicolo involontario capace di traslitterare il nostro raccapriccio cinefilo in borioso divertissement senza capo né coda filmico. Tuttavia, fatta salvo la statuaria bellezza della Delli Colli ("gemella" della Agren di Mangiati vivi), il pasticci(acci)o di budella che si tagliano con un grissino è indigeribile.
Film appartenente al genere cannibalico che ha la felice intuizione di inserire degli zombi: tolto questo elemento e lo splatter esagerato rimane poco. In realtà i morti viventi deludono un po' perché fanno solo presenza lasciando più spazio ai cannibali. La recitazione e i dialoghi sono pessimi; pure la trama è abbastanza banale e irrisolta. Altro ingrediente l'erotismo, che vede Alexandra Delli Colli fare il verso a Ursula Andress senza raggiungerne la selvaggia efficacia (il corpo dipinto a fiori di Alexandra fa più hippie che tribale).
Col cannibal che dei cine-corpi non ha lasciato avanzi e lo zombi-bis risorto fino alla penultima putrefazione, Girolami cala genialmente un poker di jolly e chiude la mano: compenetra Lenzi e Deodato con Fulci (iperesponenziandoli), passando per mad doctoring e magia indigena degna dei Tarzan-movies e di un albo di Akim. Trani De Rossi e Prestopino, irrefrenabili, fan degli f/x un Godzilla in una città di vetro, assicurando alte cariche di plastico mattatoiale. Fidenco sbanca in ostsessività torvissime, la Delli Colli, purtroppo poco sfruttata in patria, sempre uno stravedere. Yeah!
MEMORABILE: Agli atti: il primo e forse unico zombi-movie della cine-necrostoria in cui non un solo morto vivente viene liquidato per lesione cranico-cerebrale.
Non c'è un solo personaggio che sfiori la minima parvenza di decoro nel film di Girolami, ma la sfacciatissima tracotanza con cui vengono esplorati horror, scienza e antropologia ha del (mal)sano fascino grottesco. Refrattario a qualsiasi forma di compostezza narrativa, tiene comunque testa a tanti B-movie della sua epoca. Gore e splatter imperversano che è una meraviglia.
Cannibal movie dal titolo in parte fuorviante (il primo zombi si vede dopo tre quarti d'ora e per il resto della pellicola il loro ruolo rimarrà abbastanza marginale). Storia banale e dialoghi mediocri per uno script che prende spunto da "L'Isola del dottor Moureau" di Wells; Girolami però ci infila tutta una serie di situazioni prese da Deodato, Fulci o Martino. Così così il cast (ma la Delli Colli è splendida), si salva solo lo splatter: abbondante e di buona fattura, a cura di un Giannetto De Rossi in formissima (tranne per lo strafalcione del manichino).
MEMORABILE: La Delli Colli.
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Queste le anticipazioni sull'edizione Cinekult (Fonte: Il Tempio del Video):
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0 Mono
Sottotitoli: Italiano per non udenti
Rapporto schermo: 1.85:1 Anamorfico
Extra: Intervista agli attori: Sherry Buchanan, Ian Mcculloch, Donald O'Brien + Inizio alternativo + La scena mancante (solo foto) + Galleria fotografica + Trailer
HomevideoZender • 22/08/10 10:59 Capo scrivano - 48336 interventi
Ottimo, Homesick, non vedo l'ora che escano!
CuriositàGestarsh99 • 14/03/11 16:48 Vice capo scrivano - 21546 interventi
ERRORE IMPERDONABILE Durante il passaggio che riguarda il suicidio dell'infermiere indonesiano (colto con le mani nel sacco mentre addentava il cuore asportato ad un cadavere dell'obitorio), si nota benissimo che il bambolotto utilizzato per simulare il corpo dell'uomo che precipita dal palazzo, al contatto col suolo, perde un braccio (a sinistra).
Naturalmente, nell'inquadratura immediatamente successiva (a destra), una volta riapparso il personaggio in carne ed ossa, il suo cadavere presenta entrambi gli arti ben saldati al busto:
HomevideoXtron • 1/05/12 16:01 Servizio caffè - 2193 interventi
Difatti, sia IMDb che Wikipediaora (non grazie a me, però..) riportano Maurizio Trani e Rosario Prestopino.
Inoltre, negli Extra del DVD c'è un mini-documentario, realizzato da loro stessi e, intitolato Holocaust Cannibal, in cui Ian McCulloch (parla anche l'ancora bellissima Sherry Buchanan) dice che: gli effetti speciali furono curati dall'ex assistente di Giannetto De Rossi.
E, io sono pure d'accordo..quelli degli zombi non mi piacciono proprio! Quelli delle scene con il cosiddetto "Doctor Butcher" (così venne intitolato negli Stati Uniti), invece, li trovo abbastanza riusciti.