Undying • 27/02/08 09:37
Risorse umane - 7574 interventi Zombi Delirium: curiosità attorno al più "folle" zombesco italiano
Zombi Holocaust è il prodotto di un filone particolarmente redditizio e sviluppatosi a seguito del successo internazionale di
Zombi (1978 – George A. Romero), e ancor più di quello derivato dall’apocrifo
Zombi 2 (1979 –
Lucio Fulci), tanto più che si tratta di una medesima produzione (targata
Couyoumdjian e
Fabrizio De Angelis, quest’ultimo - in seguito - anche regista con lo pseudonimo
Larry Ludman) e che vanta (tranne in regia) un medesimo cast tecnico (e lo stesso interprete principale,
Ian McCulloch).
Agli occhi dell’estimatore del cinema horror italiano molti particolari non possono sfuggire: dalla similitudine delle location (le medesime del film fulciano), alla presenza di un cast DOC che contempla, oltre alla bellissima
Alexandra Delli Colli (in seguito –nel 1983- preda del feroce killer sanguinario denominato “
Squartatore di New York”),
Richard O’Brian nel ruolo del Mad Doctor…
L’utilizzo di uno script che coniuga il tema dei cannibali a quello degli zombi, passando per il folle “medico” sperimentatore evoca alla memoria
Emanuelle e gli Ultimi Cannibali (1977 –
Joe D’Amato),
Le Notti Erotiche dei Morti-Viventi (1980 –
Joe D’Amato) ed il già citato
Zombi 2.
Aggiungiamo un motivo musicale (a cura di
Nico Fidenco) che sottolinea i momenti gore (e di tensione) inserendo gli stessi brani dei film della serie Emanuelle (in particolare il già menzionato
Emanuelle e gli Ultimi Cannibali, peraltro sceneggiato dallo stesso autore,
Romano Scandariato) ed è facile comprendere come, l’aria che si respira in questa truce, quanto riuscita pellicola splatter, è quella più cara al genere italiano.
Marino Girolami, il regista, è stato molto più versato verso tematiche ironiche (suoi alcuni trash – tipo
Pierino- della commedia sexy all’italiana): anche se in questa – unica - occasione offre alcuni momenti dei più “insostenibili” dell’intero filone di derivazione italiana (sgozzamenti, amputazioni di arti, eviscerazioni, scorticamenti e “cervelli” a vista).
Zombi Holocaust è stato, all’estero, osannato per questa sua componente particolarmente viscerale, rimanendo in Italia (siamo al solito paradosso) inedito in home video sino alla fine degli anni ’90, quando
Lamberti Forni ne ha messo in circolazione una versione (rimasterizzata dal negativo originale e nel corretto formato cinematografico) sulla cui integrità sorgono alcuni dubbi.
La sequenza dell’incisione della calotta cranica (cui viene sottoposta, dopo amputazione delle corde vocali, la cinica giornalista) sembrerebbe accompagnata da un ulteriore intervento al seno (sequenze apparse in alcune foto di scena) e la durata complessiva del film (circa 80 minuti contro gli ’85 della versione inglese) instilla il dubbio sulla completezza della pur magnifica edizione home video.
Sotto: classica scena di eye-violence, con rimando ad una mania "fulciana"
Vette di comicità involontaria nel doppiaggio degli indigeni, in contrasto con una ferocia senza limiti ed una storia “delirante”, ne fanno un caso unico nel panorama cinematografico del genere.
Un plauso alla convincente interpretazione di
Donald O’Brien (nei panni del folle ma lucido dott. Obrero), in seguito presenza fissa negli horror (e non solo) italiani targati
Joe D’Amato e qua alla sua miglior performance.
Zombi Holocaust figura come uno dei pochi horror italiani a non essere mai stato inserito nella programmazione televisiva.
Citazione da ricordare:
“
Ti ho reciso le corde vocali, così mi lascerai lavorare indisturbato”, pronuncia il folle dott. Obrero, mentre si accinge ad estrarre il cervello (da impiantare su un cadavere!) alla vittima di turno.
Ultima modifica: 15/08/17 08:34 da
Zender
Anthonyvm, Schramm
Undying, Renato, Teddy
Deepred89, Spectra, Ciavazzaro, Herrkinski, Daidae, Ale56, Trivex, Deadmarcio, Bergelmir, Mdmaster, Homesick, Didda23, Nicola81, Maik271, Minitina80, Marcel M.J. Davinotti jr.
Il Gobbo, Disorder, Markus
Cotola, Gestarsh99, Ryo, Puppigallo, Ronax, Luchi78, Jurgen77, Nick franc, Giùan, Von Leppe
Rufus68