Wolf Creek - Film (2005)

Wolf Creek
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MMJ Davinotti jr

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Si può fare un horror puntando quasi esclusivamente sulla forza evocativa dei paesaggi? A quanto pare sì, e l'Australia si presta: i desolati deserti solcati di strade che sembrano perdersi nel nulla, i cieli azzurri frastagliati da banchi di nuvole che disegnano ogni genere di forme, i radi alberi e i cespugli, le sagome lontane di montagne basse, i tramonti dai colori straordinari… E in mezzo a tutto questo l'auto dei tre protagonisti (un ragazzo e due ragazze), diretta al cratere enorme di Wolf Creek. Dove ahiloro si blocca, vittima di un guasto elettrico. Che fare? Ogni anno sono innumerevoli le persone scomparse, in Australia, e il film prova a darcene una spiegazione....Leggi tutto A modo suo, s'intende, con l'entrata in scena del solito individuo bizzarro che sembra uscito (come molte altre cose) dal set di NON APRITE QUELLA PORTA. Una trama esile quanto secondaria, visto che il film lo fanno la magnifica fotografia (a volte sembra di stare in un promo turistico) e un montaggio particolarmente aggressivo che si combina con i movimenti spesso eccessivi di una macchina da presa in costante movimento. Un po' poco, nonostante un paio di scene cattivissime che da sole danno all'intera operazione un senso ben preciso. Cast risicatissimo, pochissima fantasia nella sceneggiatura e un unico personaggio (il cattivo di turno) disegnato con la giusta dose di humour sadico in grado di farne risaltare il carattere. Il resto è poca cosa e, una volta finito, il film scompare quasi subito dalla memoria.

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Undying 24/03/07 01:26 - 3807 commenti

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Il tema è quello: un serial killer sadico per natura. Le premesse sono le solite: tratto da un fatto (forse) realmente accaduto. Ma la messa in scena è grandiosa (grazie anche ai fantastici paesaggi australiani), il regista conosce il meccanismo della tensione e spinge molto (ma con stile) sul pedale della violenza. Gli interpreti sono professionali e rendono credibile ogni attimo dell'angosciante vicenda: che riesce persino a favoleggiare (per pochi secondi) sulla questione extraterrestre.

Puppigallo 20/05/07 22:37 - 5250 commenti

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Ormai c’è una certa saturazione da serial killers e psicopatici. Se un filone tira, i film del genere si moltiplicano. Questo comunque non è certo uno dei peggiori. La vastità del territorio contribuirà infatti (soprattutto nella seconda metà) a creare la giusta tensione e a dare la sensazione, a chi guarda, della situazione da dispersi senza speranza. Purtroppo, nella prima parte il film proprio non decolla, risultando anche piuttosto noioso e banale. Ma da quando comparirà, si inizierà a respirare un’aria piacevolmente malsana. Non male.
MEMORABILE: Il ragazzo parla di extraterrestri. Una delle ragazze lo lascia finire e dice: "Ti cola qualcosa dalla bocca... Ah no, sono le tue stronzate".

Cinevision 28/05/07 12:57 - 72 commenti

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La storia è presto detta: un maniaco si aggira per Wolf Creek, affascinante luogo disperso negli infiniti spazi australiani e un gruppo di ragazzi (due ragazze e un ragazzo) si recano lì per passare un weekend ma il maniaco è in agguato... Detta così potrebbe sembrare una boiata invece, grazie alle ottime interpretazioni, alle atmosfere particolarmente inquiteanti e ad alcune scene davvero cattive, è senza dubbio uno dei migliori slasher degli ultimi anni. Notevole Kessie Morassi.

Magnetti 29/05/07 01:39 - 1103 commenti

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Ci sono due elementi che rendono valido questo film: i paesaggi australiani (il cui fascino sinistro è ben sfruttato dal protagonista) e la chiave ironica in cui si può vedere il tutto con il serial killer che fa il verso al Mitch di Mister Crocodile Dundee. Poi c'è la violenza, che, quasi un tutt'uno con i maestosi paesaggi, avvolge i protagonisti, inesorabilmente. Violenza gratuita, ma si sa: i serial killer hanno quel difettuccio. Tremenda la scena del coltello nella schiena della ragazza.

Homesick 30/06/07 09:31 - 5737 commenti

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A parte il fascino del paesaggio australiano e un fugace ammiccamento al conterraneo Picnic a Hanging Rock (gli orologi fermi), si tratta di un film derivativo e noioso, che ricorre ad una massiccia dose di violenza (comunque nettamente inferiore rispetto a quella presente in tanti thriller-horror nostrani degli anni '70) per ovviare ad una sceneggiatura ridicola e incapace di riservare neppure un attimo di tensione o un bel colpo di scena. Recitazione imbarazzante.

Lercio 2/07/07 16:27 - 232 commenti

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Film interessante per due cose: gli scenari contornati dalla quasi assenza di suoni e la sequenza del "tiro a segno" con tanto di fischio dei proiettili. Per il resto non è nulla più di uno slasher nemmeno troppo ben sceneggiato che parte dal sovvertimento della figura inaugurata da Crocodile Dundee, ossia del buon selvaggio, citazioni filosofiche delle ultime parole totalmente casuali. Si possono trovare più chiavi di lettura: dell'uomo solo contro se stesso ecc., ma il film è quello che è...

Rebis 27/08/07 17:50 - 2331 commenti

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Slasher "en plein air" in cui il mare, il cratere, la volta stellata, le strade puntate a caso contro l'orizzonte, configurano uno spazio panico, annichilente, dove "nessuno puo' sentirti urlare", in cui la rarefazione ambientale dissipa il nesso tra le cose, annienta il senso ultimo della vita stessa. Il villain di turno è pretestuoso. Peccato che lanciato il sasso nell'abisso, McLean nasconda poi la mano indugiando, nel finale, sulle conseguenze. Un peccato veniale?

Mascherato 2/07/08 13:56 - 583 commenti

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E vabbè basta! Ma che forse negli anni '70 l'unico horror è stato Non aprite quella porta? Lo stesso Hooper ha diretto pure Quel motel vicino alla palude che era carino. Wolf Creek sarà il quinto omaggio (tra autentici e apocrifi) al Texas Chainsaw massacre e francamente non se può più. Peccato perché l'idea di prendere un'icona del cinema aussie (il bifolco tipico dell'ocker movie, stile Mr. Crocodile Dundee) e tramutarla in villain non era male. Ma il repertorio di efferatezze e colpi di scena è da sbadiglio.

Herrkinski 23/07/08 23:23 - 8052 commenti

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Affine per tematica e svolgimento ad Alta Tensione, questo slasher-movie moderno punta tutto sull'effetto suggestivo ed atmosferico del desolato entroterra australiano. Per il resto infatti assistiamo alla solita tiritera del serial-killer solitario e completamente sadico coi quattro ragazzotti sprovveduti con l'auto in panne che finiscono nelle grinfie del maniaco; qualche scena trucida d'effetto, fughe varie, sprazzi di humour nero e nulla più. A qualcuno potrà anche bastare, personalmente cerco qualcosa di più anche da questo genere di film.

Patrick78 13/01/09 14:33 - 357 commenti

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Come si fa un horror? Chiedetelo a Greg Mclean. In questo lungometraggio il regista australiano è riuscito a mostrarci in un'ora e quaranta ciò che una miriade di suoi colleghi non è nemmeno lontanamente riuscita ad immaginare. Il punto di forza del film è senza dubbio la straripante prova del più grande attore australiano della storia del cinema quel John Jarratt che ha dato al suo personaggio quella profondità e credibilità che solo lui poteva garantire. Un mito per una generazione che non solo in questo film ha saputo mostrare il suo talento!
MEMORABILE: L'inseguimento in macchina da parte di Mick.

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Daniela 14/01/09 09:40 - 12606 commenti

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Trama banale, ma horror interessante soprattutto per la bellezza del paesaggio, quasi astratto nella sua immensità. Il sadico è una versione incattivita di Crocodile Dundee (espressamente citato) e in un paio di scene fa davvero paura, le vittime in preda al panico si comportano stupidamente (ad un certo punto, a quello gli potevano dare una mazzata decisiva invece di scappare) ma non sono presentate come stupide in partenza, come invece avviene in buona parte degli horror. Discreto, da vedere.

Capannelle 23/03/09 12:24 - 4394 commenti

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Il racconto horror visto mille volte anche perché gli ingredienti sono i soliti: ragazzi che si perdono, macchina in panne e un villico sadico. Per quest'ultimo ruolo è stato reclutato un dignitosissimo parente di Eli Wallach. Prima parte di pura preparazione dove si apprezzano paesaggi e atmosfera scanzonata da movie on the road. La tensione? Si avverte solo nell'inseguimento finale in macchina, spietato e improntato a Duel.

Belfagor 5/10/09 18:47 - 2689 commenti

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Mi domando: si sentiva il bisogno di questo film? E per quale motivo? Solo per fare qualche bella ripresa dei paesaggi australiani (che rimangono comunque straordinari)? Oppure perché guardare dei miseri viaggiatori passati al tritacarne fa ormai parte dello Zeitgeist cinematografico? Spero onestamente che la risposta sia la prima. Raramente ho visto un simile esempio di violenza gratuita ed esplicita, che per di più banchetta su un fondo di verità storica (il caso di Ivan Milat). Da evitare come il vaiolo.

Lucius 6/05/10 15:16 - 3015 commenti

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Terribile e riuscito. Un thriller crudele che spaventa lo spettatore, non solo per la leggenda che lo vuole basato su una storia vera, ma per una costruzione meticolosa di immagini e sequenze che creano angoscia e incutono paura. Agghiacciante la sceneggiatura e ottima la realizzazione, i paesaggi suggestivi in stile Twin Peaks servono solo a dare un apparente senso di calma che presto verrà spazzato via dal susseguirsi degli eventi. Terrificante.

Greymouser 7/05/10 17:00 - 1458 commenti

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Al di là delle solite incongruenze nelle azioni e reazioni dei personaggi, limite ormai tipico di questo genere, "Wolf creek" è un thriller feroce e cinico, che fin dall'inizio scoraggia qualsiasi speranza di aspettarsi un lieto fine. Le ambientazioni maestose aggiungono ulteriore fascino, e la poesia della natura fa da efficace contrasto alla crudeltà disturbante e allo squallore di certa specie di uomini.

Enricottta 14/07/10 20:14 - 506 commenti

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Se a qualcuno è sembrato un poco specchiarsi nei paesaggi, nei panorami a perdita d'occhio, nell'immensità dei cieli più azzurri del mondo, non ha capito che la natura in Australia è tanta, a volte troppa, ma sempre genuina. All'inzio del film si sente che il ragazzo di Sydney snobba il bifolco del deserto, è un luogo comune che esercita ancora molto fascino in noi occidentali, ma concedetemi la digressione: lì la realtà è che i ragazzi invadono un territorio che non gli appartiene e se la sono cercata!

Galbo 18/09/10 05:52 - 12372 commenti

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Nulla di nuovo sotto il sole: un efferato serial killer prende di mira un gruppo di giovani che viaggiano per le desolate lande australiane; luoghi comuni del cinema horror usati ed abusati a lungo senza che gli autori abbiano una trovata degna di nota se non quella di versare sangue a profusione per accontentare gli amanti dello splatter. Per altro anche le interpretazioni del cast sono piuttosto scadenti. Il vero cinema (anche quello horror) è un’altra cosa.

Satyricon 19/09/10 16:24 - 147 commenti

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Film dalla sceneggiatura sintetica, bellissima fotografia e lunghi campi di ripresa fanno della prima parte un documentario estetico e noiosissimo e lungo preambolo alla seconda parte in cui risiede tutto il vero film. La storia è basata sul solito cliché che sia vera o inventata, ma diversamente da altri film, risulta molto più crudo e realistico grazie ad una tecnica di ripresa che rende l'immagine sporca priva di patinature. Le scene più violente sono due ma la forza sta nella suspance.

Beyond87 4/09/11 21:26 - 34 commenti

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Di per sè il film parte da uno script abbastanza scolastico: tre ragazzi in vacanza, una sperduta landa australiana, un sadico assassino abbigliato alla Mr. Dundee. Si capisce subito che il regista non vuole stupire con colpi di scena esagerati ma semplicemente confezionare un horror che poggia su una struttura ben solida, dove la tensione, i ritmi narrativi e il racconto, si fondono in un equilibrio esemplare. Ogni ingrediente è dosato con esattezza, nessuna sbavatura di troppo, niente fronzoli.

Giùan 7/09/11 16:47 - 4528 commenti

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Uno di quei film che per l'incallito cinefilo emanano un fascino insano. Le citazioni son così smaccate che non c'è bisogno di ricordar il cattivo maestro Hooper. Altrettanto capziosa è l'astuta patina selvaggia offerta dai paesaggi del continente nuovo, per non parlar poi della tecnica da videoclip con camera a mano. Eppure è innegabile che l'obiettivo della mdp centra il bersaglio grosso e la narrazione inquieta, avvolge, destabilizza, creando l'universo distinto cui dovrebbe aspirare ogni pellicola. Impera un sarcastico understatement.

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Gestarsh99 18/02/12 22:51 - 1395 commenti

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Riadattando parzialmente il classicissimo redneck-horror hooperiano del '74, McLean realizza una delle punte di diamante del nascente torture-porn, prudentemente contestualizzata nell'anno 1999, sia per svicolare il provvidenziale soccorso dei beneamati cellulari sia per richiamare opportunisticamente gli atroci delitti di Ivan Robert Marko Milat, il pluriergastolano killer dei saccopelisti australiani. Un trio di ingenui ragazzi di città, un bifolco maniaco, il massacro e la Natura, come al solito maestosa, iridescente, sconfinata ma anche arida, muta e insensibile agli scempi umani.
MEMORABILE: Gli incolti e abbaglianti panorami naturali dell'Australia del Sud; Il taglio delle dita e l'accoltellamento intra-spinale subiti dalla protagonista.

Rambo90 21/06/12 23:36 - 7659 commenti

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Davvero riuscito, anche se prende a prestito scenari (Le colline hanno gli occhi, The hitcher) e in generale storie già viste (Non aprite quella porta, La maschera di cera), il film ha una sua personalissima deriva nella figura del killer, azzeccata come poche altre negli ultimi anni e ben interpretata da Jarratt. Ci sono una buona dose di violenza e di tensione, protagonisti simpatici e un bel montaggio. Notevole.

Redeyes 9/09/13 08:23 - 2442 commenti

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Come una cartolina animata ti vedi il tuo Wolf Creek. Sotto bellissimi scenari dove la natura sembra farla da padrona si snoda questa storia che ha tutti gli elementi del deja-vù. Sinceramente siamo stufi di gnocchette e bellimbusti palestrati (che poi se ne fanno ben poco dei muscoli) nelle grinfie di schizzati alla Non aprite quella porta. Queste pellicole hanno, senza dubbio, il potere di non nascondere il finale, ma di certo non ne siamo felici!

Maxx g 18/11/13 04:53 - 631 commenti

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Thriller con pochi attori, musica ridotta all'essenziale, poca luce e molto buio: sono questi gli ingredienti di "Wolf Creek", pellicola diretta da Greg McLean. Come in molti film del genere, sono sempre i campeggiatori o villeggianti che dir si voglia a essere colpiti dal maniaco di turno. Dopo 45' di poco o nulla (inutile la scena dove le due ragazze sono vittime di sguardi e battute dei maniaci di turno) si invoca l'arrivo del terrore vero e proprio. La pellicola ha il pregio di tenere viva la tensione dello spettatore.

Viccrowley 16/05/14 03:02 - 814 commenti

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Ancora una volta la natura è al potere, protagonista e al tempo stesso muta spettatrice della malvagità umana. Tre giovincelli si addentrano tra gli immensi spazi australiani per una vacanza che ben presto diverrà un incubo senza scampo. La civiltà rappresentata dai ragazzi si scontra con la cruda follia senza ragione di un redneck cacciatore che ama scuoiare animali e uomini senza distinzione alcuna. Fotografia magnifica e convincenti interpretazioni completano il quadro di un film il cui l'unico limite sta in alcune scelte di sceneggiatura.

Saintgifts 20/08/14 10:57 - 4098 commenti

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Fare questo genere di film è senz'altro difficile. Difficile perché il materiale a disposizione non è poi molto. I sentimenti sono ridotti all'osso, gli stati dianimo sono due: terrore e demenza. Rimane la scelta del dove e qui il dove è stato centrato facilmente: McLean è australiano... Devo ammettere che ho il difetto di pretendere nei film comportamenti logici, per questo a volte anche certa comicità mi infastidisce; in questo film ce ne sono ben pochi e si cerca di giustificare il resto dietro il paravento del terrore. Buone le riprese del luogo.

Pumpkh75 30/05/15 22:52 - 1735 commenti

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La ricetta è sicuramente convenzionale, gli ingredienti meno: attori, personaggi, dinamiche e anche regia sono peculiari e riusciti. La vera qualità è però il doppio serial killer: il redneck autoctono, spietato e sarcasticamente sgradevole e un’Australia densa di squarci e paesaggi incantevoli ma foriera di un vuoto e di una desolazione che fanno più paura dei fendenti di John Jarratt. Gli esegeti dello slasher storceranno il naso, ma a mio avviso ha il suo fascino.

Almicione 9/09/15 03:18 - 764 commenti

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Insipida pellicola ambientata nel bello e vasto e desolato outback australiano. L'introduzione alla vicenda vera e propria dura metà film e è quanto mai noiosa, ma quando poi si giunge al dunque la delusione è alta: paura nulla, suspense assente; soltanto una versione non proprio innovativa della strasfruttata tipologia horror che ci viene rifilata dai tempi di Le colline hanno gli occhi. Le componenti tecniche non brillano affatto e il cast è poco più che mediocre. Niente di memorabile e tutto da dimenticare.

Didda23 5/11/15 09:10 - 2424 commenti

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Un pastrocchio che ricicla (senza reinterpretare) idee vecchie di trent'anni (i rimandi a Hooper sono innegabili), senza donare quell'aria malsana e putrida che è il punto di forza di opere del genere. Si assiste quindi a un gioco al massacro senza concatenazioni causali e questa mancanza non conferisce uno spessore psicologico ai personaggi. Si punta sulla macelleria più gratuita, senza eleganza o genialità formale. Si salvano la bella ambientazione australiana e qualche momento (la tizia che vede i filmini amatoriali nella telecamera). Filmaccio, inspiegabilmente sopravvalutato.
MEMORABILE: I bifolchi del luogo che provocano il ragazzo.

Taxius 6/02/16 21:28 - 1656 commenti

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La storia è sempre quella, un gruppo di ragazzi che viene rapito e fatto a pezzi dal pazzo di turno; nonostante tutto Wolf Creek è migliore di molti altri slasher in circolazione in quanto è imprevedibile soprattutto nel finale. I soliti cliché dell'horror ci sono tutti e questa è l'unica piccola pecca, ma si può sorvolare. Il vero protagonista è il maniaco, un folle mix tra Mr Crocodile Dundee e Leatherface. Sangue e violenza non mancano. Promosso!

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Cotola 23/08/16 02:48 - 8998 commenti

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La vera nota positiva del film è, nella prima parte, l'uso dello splendido paesaggio australiano. Per il resto dopo una fase preparatoria un po' lunghetta con qualche riempitivo evitabile, si assiste ad un thriller abbastanza ordinario che non presenta elementi e guizzi di rilievo. C'è il solito pazzo omicida dal fisico semi indistruttibile, i soliti protagonisti che ogni tanto fanno cose senza senso, un po' di splatter. In ogni caso con un suo perché e con una discreta capacità di usare spazi e di dosare la tensione.

Pinhead80 20/01/17 18:59 - 4715 commenti

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Nello sconfinato paradiso/inferno dell'outback australiano un terzetto di sprovveduti si trova a fare i conti con un serial killer solitario che sembra essere uscito direttamente da casa Leatherface. Se si tralascia qualche elemento poco convincente della sceneggiatura si tratta di un film più che sufficiente che va ad arricchire il campionario di efferatezze mostrate al cinema (vedi coltellaccio nella schiena per spezzare la colonna vertebrale e paralizzare) in un contesto paesaggistico unico e di per sé già inquietante.

Minitina80 4/11/17 12:05 - 2976 commenti

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Difficile trovare un motivo per salvarlo dall’oblio. Ci troviamo di fronte al solito manipolo di ragazzi che si imbattono nel sadico esaltato che vive emarginato dalla civiltà. Lo sfondo in questa occasione è dato dalle lande desertiche dell’Australia, le quali hanno sicuramente un impatto visivo non indifferente ma che nell’ambito di un horror assumono un ruolo alquanto relativo. Nessuno degli attori resterà impresso negli annali per le sue performance, compreso il cattivo di turno, di scarsa presenza scenica e dal dubbio carisma.

Kinodrop 2/12/19 20:32 - 2908 commenti

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La trama non presenta particolari novità, anzi è volutamente un concentrato di horror-thriller precedenti; il punto di forza è dato dalla gradualità con cui gli eventi assumono il carattere sempre più inquietante e ansiogeno che si sposa bene con la maestosità dei grandi spazi australiani. I malcapitati di turno dovranno vedersela con un rustico cacciatore dall'aspetto accattivante ma... Il buon ritmo, la curata fotografia e la straordinaria prova attoriale di Jarratt fanno perdonare qualche faciloneria di troppo. Resta la crudeltà ruspante di Mick.
MEMORABILE: L'incontro vicino al cratere; La citazione ironica di Mr. Crocodile; L'accoltellamento lombare.

Rocchiola 18/07/19 10:23 - 952 commenti

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Ennesimo epigono dei survival-slasher con la variante paesaggisticamente suggestiva dell’outback australiano. Per un’ora non succede nulla, tanto che si ha il sospetto di essere di fronte a un documentario del National Geographic; poi una mezz’ora di violenza ed efferatezze gratuite prive della benché minima suspense o progressione narrativa. Dimenticata la funzione primaria dell’horror, cioè quella di generare un genuino e liberatorio senso di paura e tensione, cosa resta? L’ispirazione a fatti realmente accaduti è del tutto pretestuosa. Fiacco.
MEMORABILE: Il risveglio dei tre turisti nell'officina di Jarratt adibita a sala di tortura.

Jena 17/10/19 18:37 - 1547 commenti

I gusti di Jena

Esordio di McLean più che buono. Prima sua arma vincente sono gli splendidi paesaggi dell'outback australiano, filmati in maniera ottima. E' vero che la prima parte del film con i teen che entrano nel deserto è un po' lunga, ma dà una sottile inquietudine penetrare dentro un mondo alieno in cui è appostato il "predatore". Seconda arma vincente è Jarratt, psicotico a metà strada tra Crocodile Dundee e Freddy Krueger (battutine comprese), anche se il personaggio non è del tutto sviluppato. Per il resto alto livello di gore e non molte novità.
MEMORABILE: I racconti di Jarratt attorno al fuoco; La tortura della tipa appesa al palo; "Questo è un coltello..."

Anthonyvm 20/10/19 16:00 - 5612 commenti

I gusti di Anthonyvm

Risposta australiana all'horror backwoods degli USA. L'andazzo non è dissimile dai modelli (Non aprite quella porta in primis), con qualche contaminazione dell'allora in auge torture porn à la Hostel, ma McLean punta saggiamente, almeno nella prima parte, sull'atmosfera e sul sottile dualismo di bellezza e minaccia che gli splendidi paesaggi evocano. La seconda tranche cade un po' nel convenzionale, fra sevizie e cliché (il ritrovamento dei video delle vittime), stonando col singolare clima sospeso dell'inizio. Comunque buono. Perfetto Jarratt.
MEMORABILE: Colloquio intorno al fuoco fra i ragazzi e Jarratt; La rottura della spina dorsale; Jarratt s'improvvisa cecchino; Il ragazzo crocifisso si "schioda".

Fedeerra 16/05/20 02:56 - 770 commenti

I gusti di Fedeerra

Un horror triste e malinconico, privo di qualsivoglia ironia, gioca con lo spazio e col tempo, indugia sui fatti e sulle psicologie per poi affondare di netto il coltello nelle piaghe. Gli orizzonti non sono soltanto accessori d’arredo ma servono per amplificare il senso di isolamento dei protagonisti. Villain entrato di diritto fra i più inquietanti del cinema horror degli anni 2000. Soundtrack raffinata.

Lupus73 6/04/21 02:44 - 1483 commenti

I gusti di Lupus73

Due amiche e un amico in gita tra le sconfinate e desolate lande australiane, auto in panne, soccorritore maniaco (sorta di Crocodile Dundee in versione sadica). Buona fotografia che si muove tra la cartolina paesaggistica e la cruda ripresa a spalla (alla mockumentary) ma tolto questo, fatti veri o meno, viene da chiedersi se il cinema horror (slasher incluso) debba ridursi semplicemente alla ricerca dell'efferato e del distlurbante (con complicità del pessimismo cosmico) e se questo possa bastare. Purtroppo il gioco al rialzo dell'estremo non è sufficiente per fare del buon cinema.

Magerehein 21/06/22 18:10 - 977 commenti

I gusti di Magerehein

Film australiano di buon successo (ha partorito un sequel e una serie tv), ha i suoi punti di forza nell'ambientazione desertico/desolata (esaltata da una valida fotografia) e soprattutto nell'interpretazione di Jarratt, dotato di volto e parlantina perfetti per quel ruolo. Sebbene la storia sia tratta da un vero fatto di cronaca (il serial killer di turisti Ivan Milat), più che dal suddetto pare attingere da diversi prodotti USA di genere; i cliché sono pertanto diversi. La vicenda ingrana tra l'altro piuttosto lentamente, ma la parte finale risulta cruenta e godibile quanto basta.
MEMORABILE: Dita tagliate e coltellata nella schiena.

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Teddy 31/05/23 06:33 - 808 commenti

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Già dalle sequenze iniziali emerge un tentativo di affidare a un palcoscenico estraneo, quasi liminale, il compito di costruire una tensione tanto enigmatica quanto spontanea. Gelido, malinconico, supremamente realistico, sorretto da una torbida, tagliente crudeltà. Bravissimo John Jarratt, che incarna un modello esemplare di subdola malvagità. Atipiche, per il genere, le splendide sonorità di Frank Tétaz.

Schramm 2/06/23 13:57 - 3490 commenti

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Immaginate che una mattina Herzog si svegli e sulla scorta della più fosca nera australiana canti Bella ciao all'allora albeggiante torture porn e otterrete l'opera prima di McLean, che pur essendo stata sormontata sul fronte della truculenza (spinta alle più estreme conseguenze dallo stesso regista 8 anni dopo) tiene ancora egregiamente sopraelevate le bandiere dell'insalubrità atmosferica e della propulsione tensiva grazie al brusco spostamento da iperpaesaggistica roadmedy in odor di sci-fi al savage-survival-slasher e ancor più a un Jarratt da brividi, predestinato all'iconicità.

Noodles 11/07/23 18:03 - 2196 commenti

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Paesaggi desolati e serial killer, accoppiata vista in film molto migliori di questo, che comunque possiede il suo fascino e si lascia seguire se non si ha la pretesa del capolavoro. La regia stile mockumentary aumenta il coinvolgimento e gli attori sono abbastanza bravi. Ci sono però alcune parti decisamente poco credibili che fanno momentaneamente cadere l'attenzione. Ottimo lo psicopatico di John Jarrat. Non è chissà cosa ma il suo lo fa ed è anche un'occasione per ammirare gli spettacolari paesaggi australiani, che ben si prestano alla vicenda, ispirata a una storia vera.
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  • Discussione Undying • 7/05/10 19:48
    Risorse umane - 7574 interventi
    Vawe ebbe a dire:
    (...)
    Una curiosità: nel film veniva detto che era tratto da una storia vera. Mi pare, però, che ciò non sia documentato ma che sia basato su reali sparizioni locali ma di cui non vi è alcuna testimonianza.
    Ricordo male?


    Secondo me è da intendere in maniera generica: essendo quella zona dell'Australia caratterizzata da un alto tasso di persone scomparse.
    Non credo si possa citare, in relazione al film, un fatto specifico di cronaca nera.
    E questo lo rende ancora più interessante...


    Greymouser ebbe a dire:

    SPOILER


    la scena in cui il killer recide il midollo spinale di una delle ragazze.


    FINE SPOILER


    Una delle efferatezze più disturbanti che mi sia capitato di vedere, nonostante l'assenza di sangue ed altri effettacci.


    Sì, quel momento del film è davvero cinico e spietato.
    Ultima modifica: 7/05/10 19:50 da Undying
  • Discussione Rebis • 7/05/10 20:43
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    ok, ho rivisto rapidamente il finale: in sostanza non mi piace il fatto che prima il killer viene rappresentato come pura emanazione naturale, una foggia per la morte al lavoro, per l'annientamento, e poi non solo viene dato un testimone all'orrore (il superstite) ma il film si chiude pure sulle didascalie che rimandano a presunti fatti reali, come diceva Vawe, insomma prima si lancia alla grande verso un nulla metafisico, spettrale, poi precipita tutto nella cronanca nera, nelle spiegazioni superflue, nel quotidiano... Mi fa l'effetto bolla di sapone!

    Comunque per me rimane un buon film, per carità, avercene... e concordo con Greymouser sulla raccapricciante sequenza del midollo spinale!
  • Discussione Lucius • 12/08/10 19:57
    Scrivano - 9063 interventi
    Sono d'accordo con Fangoria.Gran film di settore.
    Ultima modifica: 19/09/10 13:34 da Lucius
  • Curiosità Lucius • 19/09/10 13:34
    Scrivano - 9063 interventi
    Il film si basa vagamente su due differenti casi di cronaca nera. Il primo vede protagonista Ivan Milat che venne accusato di aver brutalizzato ed ucciso 6 turisti nel New South Wales negli anni '90. Il secondo caso è quello di Bradley John Murdock condannato a 28 anni di carcere per aver aver ucciso un saccoapelista inglese (Peter Falconio) e di aver stuprato la sua ragazza (Joanna Lees) a Barrow Creek nel 2001.Il ministero della Giustizia del Northern Territory chiese ai distributori di ritardare la premiere del film fino a che non si fosse concluso il processo di Bradley John Murdoch, accusato di aver ucciso il saccoapelista inglese Peter Falconio. Il processo iniziò il 17 ottobre 2005.
  • Curiosità Lucius • 6/11/10 18:16
    Scrivano - 9063 interventi
    Il cratere meteorico che si trova davvero nella parte occidentale dell'Australia, si chiama, in realtà Wolfe (con la "e") Creek.
  • Homevideo Columbo • 22/12/10 10:36
    Pulizia ai piani - 1098 interventi


    DATI TECNICI

    Lingue / Formato audio
    Italiano / DTS HD 5.1
    Italiano / Dolby Digital 5.1
    Originale con sottotitoli in Italiano / Dolby Digital 5.1
    Sottotitoli
    Italiano; Italiano per non udenti

    CONTENUTI EXTRA
    Riprese sul set;
    Il make-up e gli effetti del film;
    Interviste al cast e agli attori;
    Trailer e spot.
  • Homevideo Rocchiola • 18/07/19 10:27
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Il bluray della Dolmen tuttora reperibile è un prodotto di ottimo livello. Immagine pulita ed audio molto chiaro anche se non potentissimo.
  • Discussione Schramm • 1/06/23 15:25
    Scrivano - 7693 interventi
    a titolo di bizzarra curiosità: quando ospita al proprio campo lo sventurato terzetto, jarratt descrive come ha ammazzato i più indomabili cinghiali col suo coltello. la cosa verrà anni dopo omaggiata a fattori invertiti da chris sun in boar, dove una sorta di mick taylor dal cuore d'oro non avrà sicuramente la meglio sul cinghiale king size usando il medesimo coltello.

    comunque pur non avendomi fortemente disturbato come la prima volta (va detto che della trama nulla sapevo e pensavo che si sarebbe andati a parare sull'alien abduction) un lavoro che tiene egregiamente botta anche a distanza di 22 anni, per quanto me lo ricordassi molto più truculento. jarratt mette sempre i brividi (in originale la performance vocale sfumata con inflessioni redneck-aussie è da applausi), la sola cosa che mi è rimasta poco chiara rispetto a quando lo vidi allora è perché si fermino le batterie degli orologi ma non quelle delle torce. vabè, dettagli che non oscurano l'hype per il terzo capitolo.
  • Discussione Schramm • 2/06/23 13:52
    Scrivano - 7693 interventi
    zendy, credo che il marcellone international nella sua domanda apripista sia rimasto vittima di un lapsus calami: Si può fare un horror puntando quasi esclusivamente sulla forza evocativa dei personaggi?
    forse intendeva scrivere paesaggi?
  • Discussione Zender • 3/06/23 08:00
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Sì, grazie, è sicuramente paesaggi; questo è colpa mia che quando passo i commenti da papiro manuale a elettronico leggo in velocità e riscrivo talora scorrettamente. Purtroppo mi accorgo che è successo più di quanto speravo...