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Discussioni su Wolf Creek - Film (2005)

DISCUSSIONE GENERALE

13 post
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  • Patrick78 • 7/05/09 17:26
    Pulizia ai piani - 545 interventi
    Definito dall'autorevolissima rivista di settore -FANGORIA- il film più spaventoso dell'anno.
  • Undying • 7/05/10 18:11
    Comunicazione esterna - 7567 interventi
    Rebis ebbe a COMMENTARE:

    (...)
    McLean sa come scatenare la paura scagliando i personaggi nell'orrore; peccato solo retroceda nel finale, non accettando le sue stesse aberranti conseguenze sul nulla. Così nasconde un po' la mano, e gli riesce malissimo.


    A me il finale del film sembra in perfetta linea con tutto il secondo tempo: è inquietante e non certo lieto...
  • Rebis • 7/05/10 18:22
    Compilatore d’emergenza - 4440 interventi
    dunque l'ho visto un bel po' di tempo fa: ricordo che non era tanto la seconda parte a non convincermi, che anzi funziona alla grande quanto a tensione e violenza, ma proprio il finale in sé e per sé

    SPOILER con il ritorno del ragazzo superstite alla civiltà, se non erro...FINE

    Mi era parso consolatorio e compromissorio quando invece tutto ciò che lo precede è spietato e quasi nichilista...
  • Undying • 7/05/10 18:27
    Comunicazione esterna - 7567 interventi
    Rebis ebbe a dire:


    SPOILER con il ritorno del ragazzo superstite alla civiltà, se non erro...FINE



    Sì, malridotto pur se vivo: ma a che prezzo...

    Ho trovato agghiacciante, invece,
    SPOILER
    la protagonista tenuta sotto mirino e uccisa all'ultimo momento con il killer impunito e ancora in libertà
    FINE SPOILER

    Tra i due elementi narrativi (e conclusivi) predomina il versante macabro...

    Ma capisco cosa intendi...
    Scusa se mi sono permesso di chiederti chiarimenti.
    Ultima modifica: 7/05/10 18:29 da Undying
  • Vawe • 7/05/10 19:13
    Galoppino - 94 interventi
    Un bel film, probabilmente per la sua semplicità, così schietta come lo è il movente del killer.
    Orrore puro che dilaga in una zona naturale e solitaria e la contamina.
    Riguardo il finale a me non dispiacque.

    Il regista ha optato per una scelta meno convenzionale rispetto ad altri suoi colleghi:



    SPOILER


    l'unico superstite è quello che si credeva inizialmente morto e che, alla fine, si è guadagnato meno la salvezza rispetto alle sue compagne di viaggio. Questo è innegabile.


    FINE SPOILER



    Una curiosità: nel film veniva detto che era tratto da una storia vera. Mi pare, però, che ciò non sia documentato ma che sia basato su reali sparizioni locali ma di cui non vi è alcuna testimonianza.
    Ricordo male?
  • Greymouser • 7/05/10 19:44
    Call center Davinotti - 561 interventi
    A me è rimasta sgradevolmente impressa

    SPOILER


    la scena in cui il killer recide il midollo spinale di una delle ragazze.


    FINE SPOILER


    Una delle efferatezze più disturbanti che mi sia capitato di vedere, nonostante l'assenza di sangue ed altri effettacci.
  • Undying • 7/05/10 19:48
    Comunicazione esterna - 7567 interventi
    Vawe ebbe a dire:
    (...)
    Una curiosità: nel film veniva detto che era tratto da una storia vera. Mi pare, però, che ciò non sia documentato ma che sia basato su reali sparizioni locali ma di cui non vi è alcuna testimonianza.
    Ricordo male?


    Secondo me è da intendere in maniera generica: essendo quella zona dell'Australia caratterizzata da un alto tasso di persone scomparse.
    Non credo si possa citare, in relazione al film, un fatto specifico di cronaca nera.
    E questo lo rende ancora più interessante...


    Greymouser ebbe a dire:

    SPOILER


    la scena in cui il killer recide il midollo spinale di una delle ragazze.


    FINE SPOILER


    Una delle efferatezze più disturbanti che mi sia capitato di vedere, nonostante l'assenza di sangue ed altri effettacci.


    Sì, quel momento del film è davvero cinico e spietato.
    Ultima modifica: 7/05/10 19:50 da Undying
  • Rebis • 7/05/10 20:43
    Compilatore d’emergenza - 4440 interventi
    ok, ho rivisto rapidamente il finale: in sostanza non mi piace il fatto che prima il killer viene rappresentato come pura emanazione naturale, una foggia per la morte al lavoro, per l'annientamento, e poi non solo viene dato un testimone all'orrore (il superstite) ma il film si chiude pure sulle didascalie che rimandano a presunti fatti reali, come diceva Vawe, insomma prima si lancia alla grande verso un nulla metafisico, spettrale, poi precipita tutto nella cronanca nera, nelle spiegazioni superflue, nel quotidiano... Mi fa l'effetto bolla di sapone!

    Comunque per me rimane un buon film, per carità, avercene... e concordo con Greymouser sulla raccapricciante sequenza del midollo spinale!
  • Lucius • 12/08/10 19:57
    Scrivano - 9053 interventi
    Sono d'accordo con Fangoria.Gran film di settore.
    Ultima modifica: 19/09/10 13:34 da Lucius
  • Schramm • 1/06/23 15:25
    Scrivano - 7817 interventi
    a titolo di bizzarra curiosità: quando ospita al proprio campo lo sventurato terzetto, jarratt descrive come ha ammazzato i più indomabili cinghiali col suo coltello. la cosa verrà anni dopo omaggiata a fattori invertiti da chris sun in boar, dove una sorta di mick taylor dal cuore d'oro non avrà sicuramente la meglio sul cinghiale king size usando il medesimo coltello.

    comunque pur non avendomi fortemente disturbato come la prima volta (va detto che della trama nulla sapevo e pensavo che si sarebbe andati a parare sull'alien abduction) un lavoro che tiene egregiamente botta anche a distanza di 22 anni, per quanto me lo ricordassi molto più truculento. jarratt mette sempre i brividi (in originale la performance vocale sfumata con inflessioni redneck-aussie è da applausi), la sola cosa che mi è rimasta poco chiara rispetto a quando lo vidi allora è perché si fermino le batterie degli orologi ma non quelle delle torce. vabè, dettagli che non oscurano l'hype per il terzo capitolo.
  • Schramm • 2/06/23 13:52
    Scrivano - 7817 interventi
    zendy, credo che il marcellone international nella sua domanda apripista sia rimasto vittima di un lapsus calami: Si può fare un horror puntando quasi esclusivamente sulla forza evocativa dei personaggi?
    forse intendeva scrivere paesaggi?
  • Zender • 3/06/23 08:00
    Capo scrivano - 48963 interventi
    Sì, grazie, è sicuramente paesaggi; questo è colpa mia che quando passo i commenti da papiro manuale a elettronico leggo in velocità e riscrivo talora scorrettamente. Purtroppo mi accorgo che è successo più di quanto speravo...
  • Buiomega71 • 8/07/24 09:55
    Consigliere - 27174 interventi
    Visto a distanza di anni, e col senno di poi, rimane uno dei "survivor movie" (sarebbe riduttivo definirlo semplicemente uno slasher) più realistici e crudeli mai girati, dove McLean ha l'abilità di far carburare lentamente la vicenda, con una prima parte "vacanziera" che fa montare, con i suoi tempi, la tensione (i primi segnali disturbanti sono gli inquietanti racconti sugli avvestimenti UFO e un gruppo di buzzurri redneck che povocano i tre giovani .facendo apprezzamenti pesanti sulle due ragazze ipotizzando gang bang, gli orologi e la batteria della macchina che si bloccano che sembra una prerogativa per chi si ferma nei pressi di Wolf Creek), creando empatia con i tre ragazzi (che tra loro costruiscono una notevole complicità quasi naturale) , stridendo con le bellezze paradisiache locali alla Paradise (l'inzio al mare) e sulle meraviglie delle location australiane.

    Rimangono, nell'abbagliante fotografia di Will Gibson, un'eclissi di sole, tramonti mozzafiato e le immense distese dell'outback australiano.

    Non è tanto lo splatter o le frattaglie gore (invero minimali) ma la sadica ferocia e la misoginia perpetrata da "crocodile dundee" sulle sue vittime (Kristy, sanguinante, legata al palo nella rimessa, sotto le mire sadico/sessuali di Mick, che sproloquia sgradevoli discorsi misogini alla stregua del Judd di Quel motel vicino alla palude), della "testa sullo stecco" come si usava durante la guerra in Vietnam (momento, per altro, insostenibile), delle crocifissioni, dei cani rabbiosi chiusi in gabbia, nei cadaveri maciullati, villipesi, in via di decomposizione, che adornano le marcescenti pareti in simil macabri/ninnoli alla Ed Gein, il tutto ambientano in una lurida cava sperduta in mezzo al nulla che sembra uscita da un post atomico.

    La disperata fuga di Kristie sulla strada, un'inseguimento puramente interceptoresco, le mire cecchine di Mick (Carnage park e Downrange ne faranno tesoro, così come il connazionale Blood hunt), una brutale uccisione (sparata a freddo), dita amputate di netto (Un coltello quello? Questo è un coltello! Battuta metacinematografica che ribalta il concetto di buonismo paulhoganiano) e un finale salvifico piuttosto discutibile (il nichilismo disperato messo in immagini da McLean si infrange in derive da "film dossier" francamente evitabili).

    Rimangono impressi, poi, la catasta di valigie dei turisti uccisi, il parco delle auto nell'immenso garage e i filmini delle vacanze visti attraverso l'ottica delle telecamere trafugate. E le poche uccisioni, così antispettacolari, crude, ferine, e incredibilmente dolorose.

    Più Long Weekend che nemmeno Non aprite quella porta,  più George Miller che non Tobe Hooper, per uno dei "true crime movie" (l'ombra di Ivan Milat si allunga prepotentemente) più sgradevolmente realistici e sadici, dove la tensione si fa quasi palpabile e l'atmosfera fangosa e sudicia rimane impressa sulla pellicola.

    McLean dimostra che "l'horror vacanziero" può ancora essere un (de)genere per adulti, lontano anni luce dagli schiamazzi teenageriali dei vari sotto Scream.
    Ultima modifica: 8/07/24 14:19 da Buiomega71