Anche per questa nuova fiaba noir al ritmo del thriller (o forse meglio del thrilling), i Vanzina incaricano per la colonna sonora Pino Donaggio, il quale collaborò con loro in passato già tre volte: nel 1985 per "Sotto il vestito niente", nel 1988 per l'avventuroso "La partita" e infine nel 1996 per il thriller "Squillo".Musiche di Pino Donaggio eseguite e incise a Sofia dalla Bulgarian Simphony Orchestra – Sif 309 diretta dal compositore romano Gianluca Podio. Ascoltandola nel film e nelle 13 tracce dell'album pubblicato da Medusa Edizioni Musicali per R.T.I. (che ha prodotto anche il film), si colgono con piacere la poetica del compositore e i suoi consolidati intenti espressivo-contenutistici. Sui titoli di testa viene montato il pezzo techno-style “I Found You”, scritto da Donaggio con Kenneth Rogers e interpretato dai DJ Tommy Vee e Mauro Ferrucci. Il brano non è soltanto un intradiegetico sottofondo alla sfilata di moda dello stilista Federico Marinoni, dai suoni elettronici e dal retrogusto anni Ottanta. Infatti l'aspetto che colpisce subito chi conosce la musica applicata di Donaggio è la rivisitazione autocitazionistica (o un prestito autoreferenziale) del noto tema “Telescope” del film Omicidio a luci rosse (or. Body Double) di Brian De Palma del 1984 che commentava la scena in cui il protagonista Jake Scully spiava da un telescopio lo striptease di Gloria Revell. Anche il tema principale del film richiama Omicidio a luci rosse, trattandosi di un diverso sviluppo dell'idea compilativa del brano “Love and Menace”, con una ritmica però differente. Questo tema viene esposto in versione orchestrale con l'esecuzione degli archi nel brano “L'amore falsato”, in versione con pianoforte e archi nel brano “Immagine di Britt” e in versione solo pianistica (con esecuzione di Gianluca Podio) nel brano “Dolcemente” (quest'ultimo montato come secondo sui titoli di coda del film). Interessante nell'ascolto complessivo dell'album risulta il diverso utilizzo degli archi, ora in funzione di sustained, ora come main conductors, ora come penetranti e madrigalistiche pennellate che passano dall'adagiamento ritmico che scandisce le figure del tempo fino agli improvvisi picchi con vertiginoso aumento di altezza e intensità, in un moto perpetuo che, come un pensiero parallelo, si muove in perfetta sintonia con i personaggi e i loro umori. Al di là della destinazione applicativa, si tratta dunque di un esempio didattico di come “far cantare” gli strumenti a corda e usarli per richiamare ogni tipo di sensazione. Un brano ricorrente è “Il posto segreto” (utilizzato anche all'attacco dei titoli di coda) e presentato alla prima comparsa dell'ispettore Malerba (interpretato da Francesco Montanari) e al funerale dell'ambiguo Bruce. Nella commovente scena dell'incontro tra lo stilista Marinoni e i genitori della modella Alexandra Larsson (rimasta accidentalmente uccisa da un'auto pirata) viene montato il tema “Britt sola” con l'esposizione degli archi, i cellulari arpeggiati del pianoforte e lo sviluppo tematico con modulazioni accordali e cadenze evitate fino all'inserimento di un nostalgico flauto. Come in moltissimi precedenti e successivi lavori per il cinema e la televisione nei quarant'anni di attività con la musica per film di Donaggio, non manca il ricorso al metalinguismo e il brano che lo traduce è “Ricordo della figlia”: il ricorso al suono del carillon, seppure in funzione esterna, commenta la scena nella quale l'ispettore Malerba si reca dalla madre di Desi, altra modella della scuderia Marinoni presunta suicida. Il carillon associato alla figura infantile lo ritroveremo anche nella traccia “L'ultimo canto”, dopo l'agitato introduttivo che cadenza l'arrivo di Malerba e nel sincrono in cui alla soggettiva del poliziotto compare l'assassina con in braccio il piccolo nipote ed è già noto allo spettatore che il casus caedis è proprio un trauma da maternità (che rievoca quello di Aura in Trauma di Dario Argento, altra pellicola musicata da Donaggio). Troviamo anche uno pseudo-omaggio a Hitchcock (e al thrilling nostrano) con la “scena della doccia” nella quale si vede la protagonista Britt (una sempre incantevole Vanessa Hessler) discinta e la mano guantata dell'assassino (in questo caso presunto ma non autentico). Il brano che la commenta (dal curioso titolo “A volte fa paura”) è un atmosferico mix di synth voices, archi ritmici e in proiezione obliqua con un acutissimo vibrato che sottende un inquietante dialogo tra le classi intermedie e basse degli archi e le voci sintetiche, in un'atmosfera di onirica tensione. Ai temi destinati a indagare l'introspezione dei personaggi e a offrirne una visione integrativa attraverso i suoni, potenziando anche la loro stessa prestazione drammatica, se ne accostano altri più d'intrattenimento visivo, di semplice background e tendenzialmente più distensivi. È il caso della traccia “Market Place”, quando Haidi si reca a Stoccolma per cercare una nuova top-model per Marinoni e nota per caso (per l'appunto nel mercato di una piazza) la fioraia Britt che da quel momento entrerà nella trama della fiaba nera e negli enigmatici intrighi della famiglia Marinoni. Anche le percussioni cromatiche utilizzate in “Respiri alle spalle” fanno da cornice all'incontro di Malerba con Max Liverani e al pedinamento del fetentissimo Beppe Luini da parte dell'assistente Mancuso. Altri due brani di tensione ritmico-compilativa sono “Verso la fine” (omicidio di Bruce) e “La follia” (da saltare dal sedile del cinema non tanto per l'improvvisa entrata in campo in primo piano dell'arma, un badile, ma proprio per le stilettate dei violini che contribuiscono in maniera determinante all'effetto spavento). In definitiva un concentrato notevole di poetica, arte, tecnica e mestiere al servizio della musica applicata.
Andrea Natale.
Ultima modifica: 19/04/14 17:22 da
Lucius