Conti in sospeso - Film (1995)

thriller non certo originale ma con le carte in regola per ben figurare in un genere in cui spesso si incontrano prodotti privi di vere qualità e che si limitano a seguire senza nerbo una formula prestabilita. Qui invece, merito anche di una regia solida come quella di Hickox, si entra fin da subito nel vivo con una spettacolare, violenta rapina in un piccolo negozio. Due punk da strapazzo minacciano con una pistola il proprietario, che approfittando di un attimo di distrazione estrae un fucile e colpisce in pieno uno dei due. L'altro (Howell) riesce a sfuggire ai colpi dell'uomo salvandosi solo grazie all'intervento della moglie di quello, che ferma il marito proprio mentre sta per...Leggi tutto sparare.

Finito così in carcere per tentata rapina, Oscar Bonsetter trova lì un amico (Armstrong) e pure un aguzzino che vessa entrambi, tale Gully (Bell). Prima di morire, l'amico si fa promettere da Bonsetter che prima o poi farà fuori Gully e gli rivela che il bottino in dollari per cui era finito in prigione sta in un luogo la cui mappa è nascosta all'interno di un disegno che ha appeso in cella, di cui però una volta morto si appropria Gully.

Liberato per buona condotta qualche tempo dopo, Bonsetter ritroverà Gully, che nel frattempo ha avuto un incidente, ha perso la vista e si è sposato con una sventola (Severance) con la quale l'ex detenuto, che ora si fa chiamare Lee per non farsi riconoscere, non vede l'ora di combinare qualcosa. Ce la farà, naturalmente, perché gli ambiti (e gli anni) sono quelli di BASIC INSTINCT, in versione più casereccia e polverosa. La fisicatissima Joan Severance è una convincente clone della Stone e si lascerà andare a torridi amplessi ripresi senza troppe censure, ma la storia c'è e riesce a far montare la giusta tensione.

C. Thomas Howell parla poco, quasi dieci anni dopo THE HITCHER è ancora giovanile e si mette al servizio di un intrigo costruito attraverso un meccanismo ben oliato che non lesinerà nel finale i prevedibili colpi di scena. I personaggi non mancano e sono disegnati con discreto mestiere. Certo, si ha un po' l'impressione del prodotto girato in economia senza grandi ambizioni, ma quello che promette in fondo mantiene e la Severance è davvero sexy nelle lunghe sequenze di sesso travolgente consumate sul tavolaccio del bar, sul cofano di un'auto in spiaggia e un po' dove capita. La questione della “caccia al tesoro” è risolta sbrigativamente ma si integra bene al resto ed è funzionale a chiudere in modo crudo come si conviene. Poco soccorso dalla colonna sonora o dalla fotografia, il budget è limitato, nulla si registra di memorabile ma gli ingredienti per un prodotto più che dignitoso ci sono tutti e sono gestiti con sapienza da una regia di qualità.

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