Un bamboccio ottiene un posto di rilievo presso le Nazioni Unite, occupandosi segnatamente del programma Oil for Food. Scoprirà ben presto di far parte di un mondo sordido e corrotto. Thriller politico a base di complotti e cospirazioni che non impressiona più di tanto, con una regia senza grossi voli pindarici, ma corretta e capace di imprimere un discreto ritmo al girato. E se il protagonista Theo James è espressivo quanto uno stoccafisso, grandi plausi vanno al superbo Ben Kingsley; sempre bello rivedere la Bisset. Così colà...
Ispirata ad accadimenti reali e al tanto discusso ruolo dell'ONU nella gestione del programma "Oil for food", la pellicola è una sorta di copia e incolla da diversi film di genere e non propone nessuna sostanziale novità per quanto riguarda lo spy-thriller. Certo propone una sorta di denuncia, ma senza approfondire più di tanto. Anche perché di tempo ne è ormai passato e l'11 settembre ha cancellato di fatto tutta la politica estera USA precedente. Deboluccio anche il cast, con un James che se la cavicchia e un Kingsley non sempre nel suolo.
Siamo molto lontani dal capolavoro, ma si tratta di un film che nell'enorme panorama dei thriller politici ha il merito di tenersi semplice e coerente per tutta la sua durata, evitando di diventare esageratamente prolisso o complicato. La storia si basa su fatti veri e, a prescindere da ciò, poco di nuovo è presente. Anche quel che succederà è più o meno tutto previsto, ma il film si lascia guardare volentieri e tutto sommato non delude. Discreto il cast, con un buon Ben Kingsley. Un po' di caratterizzazione in più nei personaggi non avrebbe guastato. Guardabile.
Sebbene non dica nulla di nuovo nel panorama cinematografico dei thriller spionistici, Giochi di potere ha il merito di fare conoscere al pubblico le trame intorno al programma di aiuti ONU “Oil for food” e sulla realtà irachena pre e post Saddam. I limiti del film risiedono nell’eccessiva semplificazione della storia, con dialoghi a volte incredibilmente superficiali e nella debole interpretazione del protagonista Theo James. Soddisfacente e deliziosamente ambigua la prova di Kingsley. La Bisset si vede troppo poco.
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DiscussioneRaremirko • 14/07/18 22:41 Call center Davinotti - 3863 interventi
Buono, nulla da dire; denuncia e dice cose vere (anche se però alla fine i nomi delle aziende implicate nello scandalo Oil for food non li fa...); il cast viene risollevato da un Kingsley sempre ottimo e, grazie a ritmo e montaggio, le due ore tengono.
Forse poteva graffiare ancora di più, con nomi, fatti, ecc., ma evidentemente anche il danese Fly avrà famiglia.
Buone anche le musiche.
Scarsa inventiva in fatto di titoli italici (c'è già un film chiamato così, con Ford).