Incipit vacanziero che più convenzionale non potrebbe essere, poi ci si inoltra nei meandri delle giungle deodatiane (il ritrovamento del teschio tra il fogliame viene direttamente da
Ultimo mondo cannibale) e tutto cambia.
L'orrore floreal/botanico in tutto il suo splendido orrore, dove
L'albero del male,
Il giorno dei trifidi e il finale di
Ballata macabra si fondono all'unisono e
L'arte di sopravvivere kinghiana non sembra passata invano
Da quì in poi la ferocia, il sadismo e la crudeltà prendono il predominio e quasi niente viene risparmiato (bambini sparati a bruciapelo, l'amputazione delle gambe tra le più realistiche mai girate-non prima di averne spaccato le osse, momento, per il sottoscritto, quasi insostenibile-, ragazze che nel gorgo della follia si aprono la carne martoriandosi con un coltello da campeggio, una specie di parassita cronenberghiano che sguazza sotto la pelle e si insinua negli arti inferiori, cadaveri ristagnanti che giacciono nel pozzo, schiene spezzate, squarci chirurgici poco ortodossi per estrarne il corpo estraneo e arti portati via dalle fameliche piantine rampicanti) in un marasma sanguinoso e pandemico che in quanto a pessimismo e spietatezza arriva al pari di
Cabin feverFantahorror survivalesco che tiene botta in tensione che sale implacabile, avvolto nell'arcano secolare (la flora assassina non si sa se di natura aliena o preistorica), abbagliato dalla ariosa e solare fotografia di un genio come Darius Khondji e impreziosito dai gorrissimi sfx del duo Jac e Robert Charlton, che fanno della prostetica splatter saviniana virtù.
I fiorellini che imitano voci e suoni, nonchè sogghignano con risatine e riproducono il trillo del telefonino mettono più di un brivido, parenti alla lontana dell'episodio botanico delle
5 chiavi del terrore.
Per il sottoscritto tra i migliori horror post 2000, che si barcamenea tra sangue, sudore, caldo afoso, puzza di marcio e carnassa fatta a brani.
L'omosessualità del suo regista non trapela (ma avrà tempo di esternarla con
Swallowed) e il finale alternativo era più nero e senza speranza, ma anche quello rimasto
SPOILER PARZIALE (la fuga di Amy, l'arrivo dei ragazzi greci al tempio maya)
FINE SPOILER PARZIALE non lascia insoddisfatti.
Fremente dalla curiosità mi toccherà, a questo punto, metter mano al romanzo di Scott Smith.