La formula, francamente abusata, è quella sfuttata ne L'alba dei morti dementi, cioè parodizzare un genere con le radici saldamente ancorate nell'immaginario orrorifico (in Shaun of the dead gli Zombie, in questo le vampire lesbiche di Rollinsiana memoria). Se il film di Wright poteva dirsi effettivamente riuscito (le parentesi paurose lo erano davvero e si rideva di gusto), questo L. V. K. mi ha fatto lo stesso effetto di Zombie strippers: un'idea carina che alla fine irrita. Begli Fx, mano calcata sul demenziale ma troppa furbizia, per i miei gusti.
Lontani i tempi di un Gianni e Pinotto salsa horror o di un Renato Rascel alle prese con i vampiri. Adesso le succhiasangue sono ben più caruccie e prendono di mira un paio di singles (uno bistrattato dalla fidanzata, l'altro grasso e attaccato alla birra). Partendo dal presupposto che di parodia si tratta, va detto che la regia dinamica non lesina in ritmo, in questo supportata da una serie di sventole sotto ai cui canini qualunque maschio ci si butterebbe volentieri. La demenzialità dell'insieme è tale che pur controvoglia qualche ghignata ci scappa. Attendiamo il sequel con Licantropi gay ...
MEMORABILE: La spada di ... Daeldo, unica in grado di eliminare Carmilla: naturalmente con impugnatura a forma fallica!
Sapevo bene cosa aspettarmi da un titolo di questo genere: una goliardata sul genere vampire/horror con generose dosi di nudità e battute ignobili. Ciò che non m'aspettavo era di ridere due volte (contate) nell'intero film e di annoiarmi già a metà. Purtroppo quando le parti comiche non funzionano, bisogna per forza avere a disposizione un cast discreto o delle sequenze horror memorabili. Entrambe marcano visita e si resta con tante buone intenzioni e un titolo divertente... solo nel titolo. Bah.
Con un titolo così si sa già dove si va a parare e da questo punto di vista il film mantiene le promesse. Ma i protagonisti sono così idioti, le freddure così fredde, gli effetti speciali così mediocri, la regia così approssimativa che ci si incomincia ad annoiare ben presto. Tengono sveglie solo le belle gnocche in esposizione, per il resto encefalogramma piatto...
Scordarsi torrenti di sangue e patinate situazioni lesbo-chic alla Playboy. Questa commediola inglese affonda i suoi artigli nel tipico umorismo anglosassone, pur mettendo nel carnet una bella orda di lascive vampire e proprio lì spinge senza indugi, risultando a volte simpatico, a volte meno. Niente splatter; tant'è, poi, che dalle ferite delle vampire non esce nulla di rosso ma una sorta di liquido seminale giallastro, (in)volontaria nemesi per le lesbiche puledre. Il film comunque è curatissimo e per una serata birra+pizza va più che bene.
Già il titolo invita a non prendere il film troppo sul serio e infatti trattasi di una goliardata, una parodia tutto sommato divertente di un genere portato all'eccesso (?), con luoghi comuni ma anche ipercaricature d'effetto. Insomma, anche se il regista non si prende troppo sul serio, riesce a confezionare un prodotto che, se vogliamo prendere in esame il genere horror gotico, appare superiore a prodotti pretestuosamente seri (Dracula di Dario Argento).
Commedia gothic a tema vamp-erotico giustamente iper patinata (con buona ambientazione) e veramente demenziale. I cliché da bersagliare ci sono tutti, dalla leggenda-antefatto alla locanda folk fino al cottage nel bosco circondato dalle vampirone saffiche. Chiaro che la regia non si prenda sul serio e vada a ruota libera con battute e trovate esilaranti e brillanti: la spada fallica per penetrare Carmilla, i profilattici-bomba d'acqua santa, lo splatter-sperma delle vampire uccise. Preferibile a tanto trash gothic "serio", ma ci voleva più softcore.
MEMORABILE: Dopo l'esorcismo della vampira Fletch rimane con le protesi di silicone in mano; Fletch che scoppia a ridere quando vede l'elsa della spada "Daeldo".
Non è un disastro completo. Una commedia horror insensata ma con alcuni momenti divertenti e altri momenti abbastanza sottotono. Il film, che segue la falsariga di commedie british come L'alba dei morti dementi o Hot fuzz, è nettamente inferiore, sia per qualità tecnica che per genialità comica. La colonna sonora non è male e gli effetti speciali ci mostrano quanto si possa fare con un piccolo budget: tanto di cappello.
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