Psycho - Film (1998)

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Psycho
Locandina Psycho - Film (1998)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Psycho
Anno: 1998
Genere: thriller (colore)

Cast completo di Psycho

Note: remake di "Psyco"

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La nostra recensione di Psycho

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

E così, dopo ben tre seguiti, arriva il remake. Trentacinque anni dopo, il capolavoro hitchcockiano viene aggiornato da Gus Van Sant con un rigore filologico che non ha precedenti, al cinema. Perché per la prima volta il remake di un classico viene girato ripetendo scena per scena, parola per parola, l'originale. Fin dalla panoramica su Phoenix con sovrimpressione della data capiamo che Van Sant sta tentando un'operazione unica: non più la reinterpretazione ma la riproposizione fedele dell'opera. E anzi, lo si capisce da ancora prima, e cioè dai celebri titoli di testa firmati da Saul Bass e commentati dalle musiche di Bernard Herrmann. Tutto è come...Leggi tutto allora, semplicemente sono cambiati i tempi: l'azione viene spostata ad oggi (con tutte le conseguenze in usi e costumi, auto ed edifici) e si aggiunge il colore (notevole la fotografia di Chris Doyle). Dovendo per forza di cose sostituire gli attori si è ricaduti in un cast azzeccato solo in parte: Anne Heche/Marion, Viggo Mortensen e soprattutto Julianne Moore/Layla e William Macy/Arbogast funzionano, mentre Vince Vaughn non convince come novello Norman Bates. O meglio, lui è bravissimo a imitare ogni singolo atteggiamento di Perkins, ma gli manca l'espressione da pazzo che il compianto modello aveva reso memorabile. E così, pur dovendo rimarcare l'ottimo lavoro di Van Sant (ritroviamo perfino un sosia di Hitchcock che replica l'immancabile apparizione del Maestro fuori dall'ufficio di Marion), assistendo al remake viene subito voglia di rigodersi l'originale, che mantiene - ovvio - il fascino della matrice.

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Tutti i commenti e le recensioni di Psycho

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Magnetti 13/02/07 17:10 - 1103 commenti

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Un esperimento veramente interessante. Rigirare Psycho scena per scena, riportando il tutto ai giorni nostri, potrebbe sembrare un'operazione inutile. Invece ha un suo senso: eccome. Daltronde le tematiche presenti in Psycho sono forse più attuali oggi che allora. Gus Van Sant è un ottimo regista e ama imbarcarsi spesso in operazioni ardite (Last days e Elephant, solo per citarne alcuni). Gli attori sono diretti in modo da evitare inutili istrionismi.

Caesars 20/03/07 13:54 - 3927 commenti

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Operazione strana e non credo dovuta solo a ragioni commerciali. Gus Van Sant gira un vero "remake" di Psycho di Hitchcock: non, come sempre accade, una rilettura dell'originale con adattamenti più o meno grandi, ma un rifacimento totale con l'unica grossa differenza dell'uso del colore al posto del bianco e nero originale. Non riesco a capire molto il senso di questa operazione, al giorno d'oggi chiunque può procurarsi più che facilmente il capolavoro hitchcockiano, ma il risultato non è male.

G.Godardi 20/03/07 18:26 - 950 commenti

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Operazione squisitamente concettuale quella compiuta di Van Sant, il quale ha sovente ripetuto che il suo non è un remake, ma un vero e proprio calco dell'originale. Affermazione validissima: infatti, a parte l'uso del colore e di altri attori, questo è un film che ripete alla perfezione quello di Hithcock in ogni sua parte. Uniche varianti sono i riferimenti all'omsessualità e il ricorso a varie immagini per visualizzare la schizofrenia del protagonista. Van Sant è come lui, ha mummificato Psyco.

Flazich 7/04/07 17:03 - 685 commenti

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Definire remake il prodotto di Gus Van Sant è riduttivo. Riduttivo perchè è una fedele e perfetta ricostruzine del film di Alfred Hichcock. Quasi maniacalmente, il regista ne ricalca le scene, i movimenti di macchina, le musiche. E' sicuramente un tributo, particolare, al grande maestro del thriller. Bravi gli attori, soprattutto Vince Vaughn. Sempre ottimo anche William Macy. Alcuni potrebbero muovere delle obiezioni, per un'operazione di questo tipo, ma personalmente a me ha soprattutto stupito.

Deepred89 10/05/07 17:01 - 3838 commenti

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Film curiosissimo. Gus Van Sant riprende il film di Hitchcock scena per scena, apportando qualche piccola differenza ma dimostrando un'indubbia abilità. Vaughn non è Perkins ma il film regge bene. Storia, musiche, inquadrature e dialoghi, essendo identici a quelli del film di Hitchcock, sono perfetti. Niente male la fotografia a colori.

Undying 12/07/07 22:37 - 3807 commenti

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Precisato subito che il film non aggiunge nulla di nuovo, essendo un rifacimento copia/incolla, va riconosciuto a Gus Van Sant il lavoro di fatica che lo ha indotto a ricomporre, con millimetrica parsimonia, ogni immagine del film originale, rendendolo giovane e fruibile ad una nuova generazione di spettatori. Come un antico libro, ma dalle tematiche mai invecchiate, una nuova riedizione è (a volte) indispensabile. Sotto questa ottica appare molto più interessante un remake di questo tipo: filologico, ma ben fatto. Duplicato.

Lovejoy 9/06/08 15:06 - 1823 commenti

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Discutibile remake di un autentico classico della storia del cinema. Van Sant, tranne un paio di scene non necessarie ai fini del racconto, tipo quella della masturbazione, ripete passo passo il film di Hitchcock, ma la magia dell'originale è irrepetibile. E ciò è dovuto anche al mediocre cast di cui fa sfoggio la pellicola. Vaughun è un Bates più deprimente che feroce; la Heche non fa neanche le scarpe alla Miles del film del 1960. E il resto del cast viaggia sugli stessi livelli. In definitiva un'operazione decisamente inutile.

Matalo! 20/07/08 15:26 - 1378 commenti

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Studio di Van Sant su un classico che si presta; ma ci son due differenze, il colore e gli attori. Perchè rifare un film passo passo e poi usare il colore? Perchè scegliere Vince Vaughn e Anne Heche, così sbagliato lui così poco erotica lei? È un tocco gay al film. Non ci sto; per me è un fallimento totale. Van Sant esplicita la masturbazione di Bates mentre spia Marion sotto la doccia.
MEMORABILE: Flea commesso.

Herrkinski 10/10/08 17:57 - 8560 commenti

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Era un'operazione rischiosissima ripetere un classico intoccabile del cinema thriller come Psyco e il buon Van Sant ha dimostrato non solo di avere le capacità tecniche per farlo, ma anche di voler offrire un vero e proprio tributo al classico hitchcokiano ricalcandolo fedelmente (tranne un paio di scene ininfluenti). L'uso del colore e l'aggiornamento della storia ai giorni nostri non incidono negativamente, anzi, sono graditi anche grazie a una buona fotografia. Interpreti in parte, tranne purtroppo proprio Vaughn. Comunque notevole.

Ciavazzaro 28/04/09 17:11 - 4764 commenti

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Remake molto curioso del classico immortale di Hitch. Van Sant replica le inquadrature alla perfezione, con qualche nudo in più (già la versione degli anni 60' era parecchia esplicita), discreta la Heche, bravi anche la Moore e Mortensen, ma Vaughn è decisamente inadatto nel ruolo di Norman Bates e non ha la forza espressiva di Perkins. Alla fin fine niente male.

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Belfagor 15/10/09 15:34 - 2701 commenti

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Francamente non comprendo proprio la necessità di questo film. Forse Van Sant ha voluto rendere un puro omaggio ad un classico? Se la risposta è sì, il risultato è molto deludente: non viene aggiunto nulla all'originale, anzi, la purezza della paura creata da Hitchcock viene perduta. C'è differenza fra creare un'opera che mira a slegarsi dall'esperienza singola del terrore e farne una copia senz'anima. Le poche scene aggiunte sono inutili e il cast è sprecato. La Moore, se non altro, si conferma brava come sempre.

Puppigallo 2/12/09 09:22 - 5428 commenti

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Fare un remake di un film che ha fatto la storia di un genere era a dir poco azzardato, ma bisogna ammettere che il regista se l'è cavata con dignità, grazie anche alla buona prova del protagonista (allucinato al punto giusto) e a quella degli altri attori satelliti, che si alternano, infastidendo, come mosche sul muso di un asino, lo psicotico proprietario del Motel. Bene anche la Heche, che però, per esigenze di copione, ci lascia presto. Ovviamente, mentre lo si guarda, non si può fare a meno di pensare all'originale e il senso di questa operazione svecchiante si perde un po'.
MEMORABILE: Il dialogo tra il protagonista e l'investigatore, prima che quest'ultimo vada a curiosare nella famosa villetta (il primo inventa, il secondo sorride)

Lucius 7/02/10 14:04 - 3029 commenti

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Il regista Van Sant, forse per paura di un inevitabile confronto col capolavoro originale, realizza una fotocopia di quello, replicando alla perfezione le inquadrature, non regalando molto di più allo spettatore. Il risultato, soprattutto per lo sbiadito cast, è un buon film e niente più. In un'operazione del genere, ammesso che di omaggio si tratti, il regista avrebbe forse dovuto scegliere degli attori più espressivi. Non lo considero un remake.

Siregon 9/03/10 20:19 - 352 commenti

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Davvero mediocre, senz'appello. Un cast completamente sbagliato e una regia scolastica nella precisa ricostruzione dell'originale regalano uno dei film più inutili e dimenticabili di sempre, complice un'operazione impossibile e folle dall'inizio. Ripensare uno dei massimi capolavori di ogni tempo è impropabile e fuori dalla portata del talento di Van Sant ma scegliere Vaughn nel ruolo che fu di Perkins è davvero un'idiozia. Giustamente distrutto dalla critica.

Galbo 12/03/10 07:19 - 12587 commenti

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Con la precisione di un entomologo, il regista Van Sant ricostruisce inquadratura per inquadratura il capolavoro del maestro Hitchcock. Da questo punto di vista, l'esperimento è certamente interessante; va detto tuttavia che l'aggiornamento della vicenda agli anni 90 non giova al film in quanto vengono irrimediabilmente perdute la magia e il fascino del bianco e nero e il film si lascia guardare ma non spaventa più.

Giacomovie 8/07/10 10:13 - 1407 commenti

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Utile ed interessante rivisitazione fotocopiata a colori (e con qualche "licenza poetica") del capolavoro di Hitchcock. Gus Van Sant, nel dichiarato intento di omaggiare il maestro del brivido, riesce a mostrare le sue qualità di regista attento, originale ed innovativo. È stato abile nel ricostruire un alto livello di tensione, anche se non altissima come nel prototipo, ma riproporne le atmosfere, il montaggio incalzante e la verosimiglianza dei personaggi era davvero arduo (l'espressione naturalmente pazza di Perkins era inimitabile). ***!

Buiomega71 14/04/11 21:29 - 3051 commenti

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Straordianrio remake, questo del sopravvalutato Van Sant, che ricopia passo passo e con perfezione chirurgica il classicone di Hitch. Un geniale omaggio/fotocopia dove Van Sant si concede piccoli cambiamenti, quasi a livello subliminale (una donna nuda bendata, una vacca in mezzo ad una strada, costellata da minacciose nuvole, la mummia della madre di Norman, con tanto di ragno che le solca i denti). Stupenda la fotografia di Chris Doyle, che dà al film un gusto vintage. Vaughn è improbabile come Norman Bates, ma stranamente inquieta. Cult.
MEMORABILE: Vaughn/Norman che si masturba spiando Marion Crane/Anne Heche; il cadavere in cantina, stupendamente creato dal mago degli sxf Matthew Mungle.

Corinne 19/09/11 00:20 - 422 commenti

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Più che un remake, poco meno di una copia carbone, ma a colori, dell'originale. Un'operazione inutile seppur curiosa, divertente per chi ricorda bene il capolavoro di Hitchcock. Van Sant aggiunge qualcosina, rendendo la pellicola più fruibile per un pubblico di fine millennio, esplicita sessualità e sangue. Vaughn deve fare i conti col confronto con Perkins e non se la cava malaccio: il suo Norman è meno sinistro e ambiguo, ma efficace.

Mutaforme 4/02/12 21:43 - 421 commenti

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Probabilmente il miglior remake possibile del capolavoro di Hitchcock. L'originale rimane inarrivabile, ma Van Sant se la cava e anzi arricchisce il film con qualche dettaglio meno politicamente corretto (Bates che si masturba), segno che i tempi sono cambiati. Casa Bates comunque fa molta più impressione in bianco e nero e soprattutto la trama ormai nota non giova a mantenere alta la tensione. **!

Paulaster 16/05/13 10:17 - 4748 commenti

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Remake che accresce il capolavoro che è l’originale, mostrando diversi difetti che ne inficiano la tensione. La scelta del colore, la scarsa attraenza della Eche, il viso da bonaccione di Vaughn, la poca incisività dei particolari... anche Van Sant apporta alcune variazioni che lasciano il tempo che trovano. L’elemento fondamentale è che manca il thrilling, specialmente nelle parti al di fuori delle scene topiche, portando il girato a mancare di struttura.

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Saintgifts 2/07/13 16:38 - 4098 commenti

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L'idea è interessante e la realizzazione lodevole (peccato le "piccole" divagazioni: se si voleva ripetere Psyco scena per scena, perché non farlo fino in fondo?). Ciò che purtroppo è inevitabile nascondere è la meccanicità delle scene e dei movimenti, che proprio nei momenti cruciali è più appariscente; non solo per chi conosce l'originale e magari ha letto qualcosa sui retroscena durante la lavorazione di allora, ma anche per quelli che mai l'hanno visionato (ce ne sono?). La cosa impedisce quindi che si ricrei la suspense dell'originale.

Il Dandi 18/07/13 04:20 - 1917 commenti

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C'è da rimanere basiti di fronte a un remake commissionato con l'alibi culturale che ormai i giovani non conoscevano l'originale. Van Sant, che accetta l'incarico senza riuscire a mettere da parte le sue velleità autoriali, prima strombazza ai quattro venti la provocazione che il suo "non è un remake, ma una riporduzione" poi si rompe di copiare ogni singola inquadratura e ne azzarda un paio di sue, mandando in vacca (ammesso che avesse senso) anche la genuinità dell'operazione filologica. Con l'impietoso confronto tra protagonisti il disastro è compiuto.
MEMORABILE: I titoli di testa di Saul Bass ridisegnati a colori.

Simdek 7/02/14 14:16 - 125 commenti

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Fotocopia a colori del capolavoro di Hitchcock, riesce a creare quasi la stessa tensione dell'originale. Il cast se la cava egregiamente ma una menzione speciale è d'obbligo per Vaughn, il quale interpreta il disturbo di personalità schizofrenica in modo più efficace del bravo Perkins. Essendo il remake di un giallo era altissima la probabilità di uno scadimento della pellicola a puro esercizio didattico e invece Van Sant, con una ossessiva ripetizione (tranne la masturbazione più esplicita) dei fotogrammi riesce nell'operazione in modo ottimale.
MEMORABILE: Le inquadrature della casa sulla collina.

Rebis 22/07/15 10:13 - 2441 commenti

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Una riproduzione, quindi, e non un remake, che è insieme atto di reverenza all'arte del maestro, saggio di metacinema ed esercizio di stile - oltre che una gran paraculata: chi oserebbe contestare regia, inquadrature, montaggio? Van Sant ricava spazi subliminali di squisita, ribelle, creatività pop in un meticoloso ricalco inondato di cromie cangianti. Oggi potrà apparire elementare il camuffamento della schizofrenia; per il resto la sceneggiatura di Joseph Stefano rimane impeccabile. Casting adeguato con Vaughn che sobilla inquietudine, ma l'interpretazione di Anthony Perkins è inespugnabile.

Cotola 23/12/15 10:53 - 9404 commenti

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Può una copia avere il suo valore e la sua dignità? In certi casi sì: e questo è uno di quelli clamorosi se si pensa alla matrice da cui è tratto. Cimentarsi con un film seminale di tutta la storia del cinema sembrava un'impresa impossibile e invece Van Sant riesce a non sfigurare, a patto però di non fare paragoni troppo severi col maestro del brivido. Certo il colore per qualcuno può essere uno shock e la scena della doccia non è minimamente accostabile all'originale, ma per il resto il film funziona e l'unico che sfigura davvero è il povero Vaughn che non può reggere il confronto con Perkins.

Luras 18/05/16 16:07 - 147 commenti

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Quando vai a rivedere, o addirittura a copiare, uno dei capolavori assoluti del cinema, già sai che il tuo lavoro sarà nettamente inferiore all'originale. E così è. Nulla a che vedere con Psyco, "quello vero", né come atmosfere né come recitazione. Quantomeno si può apprezzare il gentile omaggio e il tentativo di far parlare di nuovo, quarant'anni dopo, della leggendaria pellicola del Maestro. Da salvare solo per l'impegno.

Von Leppe 5/08/16 22:59 - 1293 commenti

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Certo che a copiare sono capaci tutti. Questo film è servito sicuramente a fare un po' di soldi sfruttando il capolavoro di Alfred Hitchcock, attualizzandolo a colori per chi si annoia a vedere i vecchi film in bianco e nero (ma con questo si annoia chi conosce bene l'originale e sa già come saranno le scene successive fino alla fine) e preferiscono vedere questa brutta copia moderna. Operazione discutibile (forse Hitchcock, se fosse ancora vivo, avrebbe denunciato il regista per plagio).

Modo 1/08/16 00:35 - 981 commenti

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Bella rivisitazione del capolavoro di Hitchcock. L'inizio lascia presagire poco di buono, ma la scelta di seguire scena dopo scena l'originale si rivela azzeccata. "Nonostante" sia a colori il film ha il merito di mantenersi suggestivo grazie alla riuscita fotografia. Naturalmente il tutto è girato quarant'anni dopo. Non disturbano le piccole aggiunte, ma risultano essere poco significanti. Gli attori non possono reggere il confronto ma non sfigurano. Godibile.

Nicola81 1/08/16 09:28 - 2921 commenti

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Pur mantenendo tutte le mie riserve circa le necessità di operazioni del genere, devo riconoscere a Van Sant il merito di aver approcciato un classico della storia del cinema con una fedeltà e un'umiltà davvero encomiabili. Pertanto, se il fascino dell'originale è inevitabilmente evaporato, la validità della storia rimane inalterata. La Moore, Mortensen, Macy e (in parte) la Heche reggono il confronto con i loro predecessori; il pur volenteroso Vaughn, invece, non può ovviamente competere con Perkins.

Faggi 1/08/16 12:22 - 1551 commenti

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Un vecchio adagio dell'arte concettuale recita che "la copia è meglio dell'originale"; non è il caso di questo prodotto a metà strada tra il divertissement commerciale e l'oggetto da galleria di Soho. Ho guardato con curiosità questa fotocopia a colori (con personalizzazioni) del capolavoro di Hitchcock ma alla resa dei conti mi ha convinto poco e niente. Qualcosa di interessante c'è (nell'idea e nella forma) ma siamo lontani anni luce dallo straordinario o almeno dal riuscito senza riserve.

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Taxius 1/08/16 18:42 - 1656 commenti

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Gus Van Saint crea un buon remake che è una vera e propria copia dell'originale, tanto che la maggior parte delle inquadrature sono proprio le stesse (pochissime le differenze tra i due film). Certo il capolavoro di Hitchcock è inarrivabile, ma pure questo non sfigura; per il cast vale lo stesso discorso. Il bianco e nero rendeva meglio e pure il fattore ansia non è lo stesso. In ogni caso, fossero tutti così i remake...

Gugly 2/08/16 14:55 - 1209 commenti

I gusti di Gugly

Fatico a trovare le motivazioni di tale lavoro: omaggio? Divertissement? Ricordo di una magia che non c'è più? Per me vale l'ultima, visto che questa copia (non conforme) del Maestro non è nemmeno attualizzata più di tanto (i vestiti delle interpreti sembrano presi dai telefilm anni 70), quindi non capisco che emozioni si volessero veicolare. La scena della doccia sembra la spiegazione di quella originale senza la magia della pellicola in b/n così come gli interpreti, di gran lusso, ma la suspense sta da un'altra parte. Debolmente derivativo.
MEMORABILE: La scena finale con i pensieri di Norman, forse l'unica scena che compete con la sequenza originale...

Ultimo 7/02/17 09:28 - 1711 commenti

I gusti di Ultimo

Remake del capolavoro di Hitch, assolutamente fedele all'originale. La prova del cast è più che discreta: il migliore è Vince Vaughn nei panni del controverso Norman Bates; seguono Julianne Moore (convincente, specie nella parte finale) e Viggo Mortensen. Certo, sapendo già come va a finire perde di curiosità, ma per essere una mera riproposizione di un grande film ne esce promosso. Non male, nell'insieme.
MEMORABILE: Macy entra a curiosare nella casa sopra il motel...

Lou 17/02/17 23:57 - 1135 commenti

I gusti di Lou

La domanda sorge spontanea: perché riproporre pari pari il capolavoro di Hitchcock senza modificare nulla (se non piccoli particolari)? Probabilmente per rendere omaggio all'originale, dandogli nuovo risalto e sottolineandone la forza e l'incisività a 40 anni di distanza. Al di là dei legittimi dubbi sull'opportunità di tale operazione, occorre riconoscere che la scelta degli attori risulta azzeccata, anche se Perkins resta irraggiungibile.

Ira72 27/04/17 15:46 - 1354 commenti

I gusti di Ira72

Assegnerei un buon punteggio se non avessi mai visto l'originale. Dato che l'ho visto, assegno un buon punteggio comunque. Va intanto apprezzata l'idea di riproporre un capolavoro, una trasposizione a tratti clonata ma rimanipolata attraverso alcuni dettagli, tra cui la pellicola a colori. Il lavoro in sé, senza condizionamenti pregressi che risulterebbero sterili, non è affatto male (lo dimostra il fatto che molti giovani hanno apprezzato senza aver mai visto l'originale). Cast non formidabile ma nel complesso gradevole.

Raremirko 28/06/17 03:54 - 578 commenti

I gusti di Raremirko

Rivisto dopo anni, il film mantiene intatto tutto il suo valore. Ottimo omaggio di Van Sant al capolavoro di Hitchcock, non da tutti compreso o apprezzato; attori bravissimi (un Vaughn così probabilmente non lo si rivedrà più), fotografia straordinaria e ottima riattualizzazione moderna e a colori. Tecnicamente Van Sant si riconferma autore dotato. Da vedere e rivedere, non perde mai suspense, ritmo e maestria. Da riscoprire.

Minitina80 19/10/17 19:39 - 3172 commenti

I gusti di Minitina80

Difficile trovare un senso a un remake, a meno che non si decida di apportare qualcosa di significativo che dia un senso alla visione. Non è questo il caso perché Van Sant sembra aver utilizzato la carta carbone, ricalcando praticamente tutto in maniera identica. In cast in linea di massima se la cava, anche se Vaughn è un attore fisiologicamente diverso da Perkins. La scelta della Heche non è molto comprensibile, essendo priva di carisma e presenza scenica. Non si può dire che sia girato male, ma non avendo cambiato nulla non serve a niente.

Anthonyvm 28/02/19 23:44 - 6299 commenti

I gusti di Anthonyvm

Più curioso che riuscito questo fedelissimo remake di uno dei più grandi classici della storia del cinema. Molto difficile restare neutrali e obiettivi, specialmente se si conosce a menadito l'originale. Indubbiamente è un film ben confezionato, ma al terrificante fascino del film di Hitchcock (qui del tutto assente) viene sostituito un effetto shock (più sesso e più sangue) superfluo e piuttosto fastidioso. Vaughn ce la mette tutta, ma non ha niente della sottigliezza e inquietante fragilità di Perkins. Ottimo William Macy. Esercizio di stile.
MEMORABILE: L'omicidio sotto la doccia e la rivelazione di Mrs. Bates, stranianti per quanto differenti (e meno efficaci) rispetto all'originale.

Il ferrini 24/01/19 10:10 - 2592 commenti

I gusti di Il ferrini

Operazione di pop art piuttosto riuscita, fatte salve alcune scelte discutibili (Norman che si masturba non era francamente necessario). Gli interpreti sono convincenti, soprattutto Macy e il doppiaggio è efficace. La scelta di ambientarlo negli anni '90 è furba perché esclude cellulari o smartphone. Quanto al film c'è ben poco da dire, essendo una copia pressoché esatta dell'originale perfino nei movimenti di macchina. Di sicuro viene una gran voglia di andarsi a riguardare l'originale e questo di per sé è già un gran risultato.

Rocchiola 29/05/19 09:18 - 1011 commenti

I gusti di Rocchiola

Più che un remake una fotocopia a colori del capolavoro di Hitchcock. Van Sant compie un’operazione interessante paragonabile all’opera degli antichi amanuensi ed evita così le trappole del confronto con l’originale. Il suo film tramanda l’originale ai posteri. Ma che senso ha vederlo? Be', per chi conosce il modello è un piacevole gioco cinefilo in cui riconoscere le minime variazioni, per tutti gli altri resta un film molto ben girato e superiore alla media degli psycho-thriller dell’epoca. Interessante l'uso del colore.
MEMORABILE: Il ragno che esce dalla bocca mummificata della madre di Norman; Lo sfregio incrociato sull'occhio di Arbogast; La mitica scena della doccia.

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Marcolino1 6/06/19 16:05 - 553 commenti

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Il recupero di un classico è un'operazione delicata; si dovrebbe entrare in punta di piedi nel motel di Bates (qui ridotto a un volto più adatto a un venditore fallito di polizze, mentre la vittima sembra presa dalla pubblicità), con un'innovazione personale nel linguaggio, anche ironico o comico, per destabilizzare o addirittura, seppur discutibilmente, dissacrare l'originale. Qui troviamo solo un'inutile parafrasi filologica a colori, dove al contenuto affascinante viene sovrapposta una struttura formale insignificante ricalcata con la carta carbone.

Maxspur 3/05/20 23:09 - 89 commenti

I gusti di Maxspur

Se sulle prime può essere ritenuito un affronto al film originale, più razionalmente è da considerare un divertissement fine a se stesso. Tecnicamente ineccepibile, con un cast piacevole e ben assortito: il compito più difficile spetta a Vaughn, così lontano dal Norman Bates di Anthony Perkins da risultare quasi credibile. Non mediocre ma non è nemmeno facile trovare un perché.

Siska80 4/06/20 20:39 - 4653 commenti

I gusti di Siska80

Remake shot for shot (con le varianti dell'ambientazione moderna e dei riferimenti sessuali  espliciti) di cui non si capisce il motivo e del quale si poteva tranquillamente fare a meno.  Mancano il pathos e la suspense del capostipite, senza contare che la scelta del protagonista si rivela fallimentare: Il Norman Bates di Vaughn è inespressivo, anonimo, incolore: non che il resto del cast sia da Oscar, soprattutto la Heche, candidata al ruolo di peggiore attrice ai Razzie Award del 1999 (Vas Sant ha giustamente vinto nella categoria regia). 
MEMORABILE: Il corpo nudo e scultoreo di Mortensen nella sequenza iniziale.

Daniela 27/12/20 21:36 - 13093 commenti

I gusti di Daniela

Non un remake ma una fotocopia, inquadratura dopo inquadratura, a parte due varianti opzionali e una obbligata. Se la trasposizione a tempi più recenti incide poco, l'uso del colore toglie fascino ai momenti fissati per sempre in bianco e nero nella memoria di ogni cinefilo e nel cast rinnovato lascia perplessi la scelta del protagonista: per quanto bravo, Vaughn con la sua aria da ragazzone non può replicare la fragilità di Perkins né riesce a trasmettere l'inquietudine della follia. Opera rigorosa, a suo modo originale, ma il cui maggior merito è spingere a rivedersi l'originale.

Lupus73 7/05/22 12:50 - 1572 commenti

I gusti di Lupus73

Impresa ardua il remake di uno dei paradigmi assoluti del thriller. In questo caso la regia opta per evitare il più possibile licenze e cercare di aderire all'originale; tanto che, nonostante il tempo della narrazione sia spostato nel 98, taluni abbigliamenti ricordano chiaramente i '60 (si veda Marion Crane). Il passaggio al colore è usato forse in maniera troppo "realista" (probabilmente un viraggio e/o una desaturazione avrebbero giovato) e il cast è sicuramente d'eccezione: Vince Vaughn offre un'ottima interpretazione di Norman Bates, ma Perkins lo incarnava. Andrebbe visionato.

Enzus79 2/12/23 22:50 - 3116 commenti

I gusti di Enzus79

Non si può certo catalogare come un capolavoro, nemmeno alla lontana, per la sua scarsa originalità. Gli va dato atto, però, che riesce comunque a intrattenere, grazie a una buona dose di suspense. La regia di Gus Van Sant è più che efficace, in un certo qual modo anche "pignola". Anne Heche molto convincente. Consigliabile, merita almeno una visione.
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  • Discussione Buiomega71 • 6/08/16 16:53
    Consigliere - 26849 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Non mi sembra che altri registi si siano mai cimentati in un'operazioni simile... naturalmente il remake di Van Sant si presta anche ad essere banalizzato, ma fa parte del gioco, è una caratteristica tipica della pop art.

    Forse lo ha fatto Haneke col suo Funny Games, ma di un "classico" credo sia stata l'unica volta (almeno, a memoria)

    Persolmente d'accordissimo con Rebis

    Infatti la fotografia di Doyle sottolinea proprio quest'aspetto...

    Resta, sempre a mio parere, un'operazione unica e originale nella sua , appunto, "semplicità" (ma che così semplice non e)
  • Discussione Rebis • 6/08/16 17:01
    Compilatore d’emergenza - 4443 interventi
    Piaccia o meno, credo che il film di Van Sant vada inteso come un'esperimento e una provocazione molto ironica, non come un modello di riferimento, né come una lezione su come dovrebbero essere fatti i remake... e in fondo credo anche che il regista stia proprio problematizzando la "questione remake", senza dare risposte affermative o dogmatiche.
  • Discussione Von Leppe • 6/08/16 17:04
    Call center Davinotti - 1117 interventi
    L'ho trovato comunque più debole dell'originale, ma è un film Universal, cioè una casa che ha grandi mezzi e penso che fare operazioni di questo genere non gli sia molto difficile.
  • Discussione Rebis • 6/08/16 17:04
    Compilatore d’emergenza - 4443 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Rebis ebbe a dire:
    Non mi sembra che altri registi si siano mai cimentati in un'operazioni simile... naturalmente il remake di Van Sant si presta anche ad essere banalizzato, ma fa parte del gioco, è una caratteristica tipica della pop art.

    Forse lo ha fatto Haneke col suo Funny Games, ma di un "classico" credo sia stata l'unica volta (almeno, a memoria)

    Persolmente d'accordissimo con Rebis

    Infatti la fotografia di Doyle sottolinea proprio quest'aspetto...

    Resta, sempre a mio parere, un'operazione unica e originale nella sua , appunto, "semplicità" (ma che così semplice non e)


    Esatto Buio, quello di Haneke è un autoremake che voleva essere a sua volta un'operazione teorica contro il sistema fagocitante a stelle e strisce...
    Ultima modifica: 6/08/16 17:09 da Rebis
  • Discussione Rebis • 6/08/16 17:08
    Compilatore d’emergenza - 4443 interventi
    Von Leppe ebbe a dire:
    L'ho trovato comunque più debole dell'originale, ma è un film Universal, cioè una casa che ha grandi mezzi e penso che fare operazioni di questo genere non gli sia molto difficile.

    È vero, ma Van Sant è un regista indie nell'anima, e quando lavora con le grandi case di produzione fa sempre operazioni stimolanti e a suo modo originali... cerca di rimanere fedele a se stesso aldilà del contesto produttivo. Poi va da sé che la cosa presta il fianco a diverse critiche e perplessità ...
  • Discussione Raremirko • 28/06/17 03:46
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Von Leppe ebbe a dire:
    Come ho scritto pure nel commento, un film così sono capaci tutti a farlo.

    Io non credo proprio...Sfido chiunque a fare un lavoro così appassionato e filologico come ha fatto (magnificamente) Van Sant (senza dimenticare il contributo fondamentale del grande Chris Doyle alla fotografia)



    Quoto Buio in ogni singola parola
  • Discussione Von Leppe • 28/06/17 13:22
    Call center Davinotti - 1117 interventi
    Rispettando i gusti di tutti seguito con la mia linea cattiva verso questo film, anche per il fatto che ho sentito persone che lo preferiscono all'originale perché "due palle... è in bianco e nero". Ma non penso che se il regista copiasse fedelmente e a colori film come "Frankenstein" o "Plan 9" avrebbe lo stesso successo commerciale; perché, a differenza di questo, sono film che hanno un linguaggio troppo vecchio per il pubblico moderno.
  • Discussione Rebis • 28/06/17 13:24
    Compilatore d’emergenza - 4443 interventi
    Beh, uno dei pregi del film di Van Sant è che dimostra - ai miopi - la modernità di Hitchcock.
  • Discussione Raremirko • 1/07/17 22:52
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Cinema già modernissimo nel 1960, quello di Hitchcock.
  • Homevideo Rocchiola • 29/05/19 09:25
    Call center Davinotti - 1304 interventi
    Io posseggo il vecchio DVD dell'Universal, un buon prodotto dall'immagine pulita e dalla colorazione bilanciata e viva. Qaulche anno fà (mi pare nel 2015) la Pulp Video lo ha ristampato sia in DVD che in bluray, credo utilizzando il medesimo master dell'Universal il cui marchio è riportato sul retro copertina. Negli Usa la Shout Factory ha pubblicato nel 2017 un bluray molto ben recensito dai siti specializzati ma che ovviamente non presenta l'audio italiano.