Un Bronson minore, ma con un personaggio non privo di un certo fascino, anche perché si tratta di una figura che è ben modellata su di lui (siamo prossimi al Giustiziere, anch’esso diretto da Winner in modo vincente). Primo tempo un po’ lento, ma il gioco si fa interessante quando Bronson capisce che il suo giovane allievo sta cercando di eliminarlo. Girato anche in Campania.
Un solitario killer a pagamento decide di prendere sotto la propria ala un giovane ragazzo che ambisce a divenire come lui (se non meglio). C'è poca azione ma, nonostante l'inevitabile lentezza, è interessante il confronto fra Bronson (vecchio volpone, pacato e misurato) e Vincent (strafottente e all'occorrenza traditore) che porterà ad una risoluzione magnifica.
MEMORABILE: "See Naples and die", la casa di Bronson, la preparazione dell'omicidio iniziale ed il finale.
Un solido Bronson (pre-Giustiziere) e l'ottimo Winner in regia sono garanzia di qualità. E infatti questo action dalle tinte noir, che nella formula ricorda un po' il precedente L'uomo dalle due ombre, è indubbiamente efficace e convincente. Bronson è beffardo e stranamente scapigliato, in un ruolo da semi-villain sorprendente; J.M. Vincent ha la faccia giusta e si dimostra ottima spalla, ritagliandosi un personaggio perfido e insensibile che rimane impresso. L'azione pur non abbondando non manca, così come i colpi di scena e qualche genialata.
MEMORABILE: L'inseguimento in auto "campano"; il finale.
Un film cucito su misura per Bronson che aveva già interpretato ottimamente un killer in Città violenta due anni prima. Questa volta il personaggio ha più spessore e metodicità e il film si lascia apprezzare per gli incastri narrativi e la sceneggiatura. Buona regia per un film che, se non entrerà come classico nella storia del cinema, assolve senza mai scadere alla sua funzione di intrattenimento.
Qualche anno prima di realizzare il celebre Il giustiziere della notte (sempre insieme al suo attore/feticcio Charles Bronson), il regista Michael Winner realizzò questo thriller imperniato sul rapporto tra due sicari (uno allievo dell'altro) che si ritrovano su fronti opposti. Film piuttosto godibile, caratterizzato da un ritmo elevato, in crescendo nella parte finale, segnato da una buona interpretazione dei due protagonisti, che dimostrano un'efficace alchimia.
Classico action alla Michael Winner: fotografia cupa, azione ben diretta, musiche un po' stranianti e un protagonista furbo e violento. Bronson interpreta al solito perfettamente il suo personaggio e dimostra un buon affiatamento con Vincent, anch'esso abbastanza in parte. La seconda parte è più scatenata e avvincente. Nel complesso un film riuscito.
Il meccanico, un sofisticato killer che ascolta musica classica, ama l'eleganza, sa gustare i "buoni" vini e allo stesso tempo conosce tutte le tecnologie per svolgere il suo compito professionalmente. Per soldi? Anche, ma soprattutto per sentirsi fuori dalla mischia e per vivere a modo proprio. Bronson e l'allievo Vincent hanno le facce e le movenze giuste, il lavoro che compiono a volte è fin troppo studiato (centinaia di foto) ma necessario per portare al finale, che è il vero nucleo di tutto il film e creare la giusta tensione esplosiva.
Buon film da parte della fortunata acoppiata Winner-Bronson. Belle scene d'azione, inseguimenti e finale adrenalinico, che non deluderà affatto. La lettura delle labbra verrà ripetuta in Professione giustiziere, con lo stesso Bronson. Consigliato sopratutto agli appasionati del genere.
Un film che nel primo tempo stenta a decollare ma che si riabilita nel finale incandescente e con due colpi di scena. La sceneggiatura fa perdere un po' di tensione al film quando si intuisce lo scopo dell'allievo di Bronson. Ma la nobiltà del film e del regista deriva dall'aver scelto delle location di straordinario fascino con scene d'azione molto avvincenti.
Ritratto a tutto tondo di un killer professionista, al quale Charles Bronson, alla faccia di chi lo considerava monocorde, riesce a conferire uno spessore psicologico davvero encomiabile. Winner se la prende davvero troppo comoda (prima parte piuttosto lenta con 15' iniziali completamente muti), ma in dirittura d'arrivo imprime la sospirata accelerazione (con annessa parentesi italiana) giungendo a un epilogo non così imprevedibile ma cinico, beffardo e ben congegnato. Vincent buona spalla; discrete le musiche di Fielding.
MEMORABILE: L'interpretazione di Bronson; L'inseguimento in Campania; Il finale.
Spietato e taciturno killer-meccanico, freddo e meticoloso nell'organizzare e svolgere suo lavoro, condivide il suo sapere con un giovane promettente e ambizioso emulatore... Pellicola tesa, atmosfera noir e un buon ritmo che lentamente sfocia nell'azione mantenendo alto l'interesse. Ottima prova alla regia per Winner e un buono score di Jerry Fielding che accompagna la pellicola.
Un granitico Bronson interpreta uno spietato killer che cerca di alleggerire il proprio lavoro istruendo il figlio di un "vecchio amico" per farsi aiutare. L'incipit ha del clamoroso per come si sviluppa nella totale assenza di dialoghi e nella freddezza che dimostra il protagonista nel pianificare la sua opera. Tutto fila a meraviglia compreso il finale, che evita inutili patetismi a testimonianza di un'ottima sceneggiatura e di una regia solida.
Primo di un'ideale trilogia tra Michael Winner e Charles Bronson (anche se, in realtà, faranno altri due film insieme, negli anni '80), che vede l'attore dallo sguardo di pietra impersonare un killer di poche parole; nei primi 15 minuti non vola una parola. Costui dovrà fare da "maestro" al figlio di una delle sue vittime, ma il ragazzo si rivelerà piuttosto astuto. Non proprio ricco di azione, ma agli amanti degli anni '70 piacerà.
MEMORABILE: "Vedi Napoli e poi muori", "BANG, sei morto!".
Action che vede un killer, il solito efficace Bronson, addestrare un giovane allievo a cui ha ucciso il padre. Ritmo di buon livello con i primi 15 minuti privi di dialogo e poi azione che si snoda tra gli States e Napoli. Bronson mostra quelle peculiarità che lo vedranno protagonista due anni dopo nel suo Giustiziere della notte. Finale da brivido.
La linearità narrativa del sicario che adotta il viziato figlio di un vecchio amico fatto fuori, sprigionando tutto il Caino che è in lui, trova il proprio orgasmico sabotaggio in un Winner a favore di un linguaggio cinematografico che fa dell'afasia virtù riappropriandosi della potenza delle immagini (la prima linea dialogica scatta al sedicesimo minuto): è il più visionario e stralunato (le digressioni con la prostituta e l'aspirante suicida), il più zen e contemporaneamente più barocco, il più ipnotico e semioticamente sfrenato. D'altronde Arthur Bishop risiede a Mulholland Drive.
MEMORABILE: Perlina trash: il camorrista in fiamme che urla “Mamamia aiutto!”
La primissima parte, senza dialoghi, è un capolavoro di tensione e mostra l'abilità tecnica di un ispiratissimo Winner. Lo sviluppo, seppur non sempre all'altezza, è nel complesso buono sia per quanto riguarda la caratterizzazione dei due personaggi principali, sia per la composizione delle varie uccisioni. Nella parte finale si torna a volare alto, con picchi di regia notevoli e un finale secco e coinciso che lascia più che soddisfatti. Rimarchevole la prova di Bronson, sorretto da un sorprendente Vincent. Intrattenimento di indubbia qualità, dalla durata perfetta.
MEMORABILE: La preparazione maniacale del primo omicidio; L'inseguimento in motocicletta; "Vedi Napoli e poi muori".
Un killer di professione cede alle lusinghe di un giovane “allievo”, già ben predisposto a un lavoro così spietato. Insieme metteranno a segno alcune operazioni decise dall’ alto, senza apparente esclusione di colpi. Un ruolo perfetto per la sagoma felina di Charles Bronson, alle prese con una storia asciutta e senza fronzoli, in cui la freddezza nei gesti è fondamentale. Finale tanto esplosivo quanto manicheo.
Una di quelle pellicole che, pur facendo sospettare che abbia un po' superato la data di scadenza, continuano ad avere un loro perché, grazie soprattutto a Bronson (faccia di pietra) e a colui che qui gli fa da discepolo. In oltre, dura il giusto, ha un discreto ritmo; e i botta e risposta tra i due non sono male. L'infarto indotto e, soprattutto, la rocambolesca scena in auto a Napoli, sono un po' eccessivi e meno credibili. Ma ciò non toglie che il meccanismo funzioni abbastanza bene, grazie anche a un simpatico finale.
MEMORABILE: Gas, tè, libro; La descrizione della scena al lago col padre; "Vedi Napoli e poi muori"; "Bang, sei morto".
Bronson interpreta qui il ruolo di un killer a pagamento di altissimo valore, al quale si affiancherà in seguito un giovane (Vincent) altrettanto freddo e privo di scrupoli. La pellicola scorre tra alti (il primo quarto d'ora, gli ottimi secondi finali) e qualche basso, ma nel complesso si fa seguire, anche grazie all'efficace regia dello specialista Winner. Non certo una pellicola indimenticabile, ma a suo modo abbastanza godibile, se si riesce a sorvolate su alcune ingenuità narrative.
Buon thriller ottimamente interpretato da un Bronson dallo sguardo ironico ma che sa muoversi con la giusta circospezione, attenzione e spietatezza. Winner ci regala un ottimo prologo, con la costruzione di un omicidio "a rate", con il delitto che si crea tappa dopo tappa, passaggio dopo passaggio, meticolosamente. Anche i successivi saranno ben congegnati, fino all'ultimissimo, per un finale che resta impresso. Buono il ritmo, nella media dell'epoca la musica, i costumi e gli inseguimenti in auto. Da guardare sorseggiando un buon vino con lo sguardo sul golfo di Napoli.
MEMORABILE: Il tabellone con le foto e i documenti per conoscere bene le vittime.
Michael Winner HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Questo mi incuriosisce. Il film lo apprezzai si, ma con una certa moderazione. Mi auguro che la spettacolarizzazione non vada a discapito della psicologia dei due protagonisti.
Kanon ebbe a dire: Questo mi incuriosisce. Il film lo apprezzai si, ma con una certa moderazione. Mi auguro che la spettacolarizzazione non vada a discapito della psicologia dei due protagonisti.
Cotola ebbe a dire: Il 24 agosto esce il remake. Con Jason
Statham al posto di Bronson. Quando sento 'ste cose mi auguro che nel 2012 finisca il mondo.
CuriositàNeapolis • 22/09/14 13:05 Call center Davinotti - 3264 interventi
Una curiosità riguardante la scena nel finale della pala meccanica. Quando Arthur e Steve arrivano sul posto troviamo come segnaletica a terra un triangolo:
Quando però dopo 45 secondi arriva il loro inseguitore, la segnaletica è completamente cambiata: