Città violenta - Film (1970)

Città violenta

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La nostra recensione di Città violenta

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un noir dalle molteplici facce, tanto riuscito in alcune soluzioni visive quanto lento e sonnacchioso in altre. Gli intenti ambiziosi del regista Sergio Sollima sono visibili fin da subito: le musiche di Ennio Morricone, gli splendidi paesaggi della località turistica di mare tutta sole, alberi e acqua azzurra sottolineati dalla sgargiante fotografia di Aldo Tonti, i titoli di testa studiati graficamente in maniera originale, il cast internazionale, la qualità delle riprese... Il primo quarto d'ora, praticamente muto con l’inseguimento in auto che si conclude con una sparatoria tipicamente western (Sollima da alcuni era considerato secondo solo a Sergio Leone, nel genere) è...Leggi tutto cinema d'alta scuola, ma già lascia intravedere quell'autocompiacimento semi autoriale destinato a minare il film. E infatti tutto il primo tempo, che vede in Charles Bronson l'unico vero protagonista (Savalas comparirà molto dopo, nonostante condivida con Bronson l'apertura sui titoli di testa) è esageratamente silenzioso e d’atmosfera (oltretutto il futuro giustiziere della notte non è dotato di alcuna espressività), lento e incapace di creare una vera suspense perfino nel momento dell'omicidio alle corse (tirato veramente per le lunghe). Il film si riprende molto più tardi, con l'entrata in scena di Telly Savalas (è Weber, un superboss che cerca in ogni modo di avere in squadra il sicario provetto Jeff/Bronson). Finalmente i dialoghi si fanno interessanti (tra gli autori della sceneggiatura c'è anche Lina Wertmüller) e ci si comincia a divertire. Forse è troppo tardi, ma la scena finale sull'ascensore panoramico, con sonoro azzeccato (si sentono solo i colpi di fucile che spaccano il vetro), è da antologia.

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Tutti i commenti e le recensioni di Città violenta

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Il Gobbo 26/10/07 08:52 - 3015 commenti

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Action-thriller di Sollima, di respiro internazionale e di efficace resa spettacolare. Bronson granitico come sempre, la moglie Jill Ireland con aria un po' attonita è una delle più fetenti figure femminili dell'epoca. Sulle note di una martellante marcetta morriconiana un film che si eleva decisamente sopra la media del polar europeo, che pure godeva all'epoca di buonissima salute. Un vero peccato che Sollima non sia stato più prolifico, ma forse la qualità (altissima) del suo cinema ne ha tratto giovamento.

Undying 28/10/07 14:54 - 3807 commenti

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Dire che Città Violenta è un bel noir è riduttivo. E non rende merito al talento di Sergio Sollima, che introduce personaggi contorti (il "granitico" Bronson), cinici (la bella Jill Ireland), spietati (uno strepitoso Umberto Orsini) riducendo al minimo l'uso dei dialoghi (i primi 10 minuti sono solo un susseguirsi d'immagini, senza una parola), per sostituirli con "eloquenti" momenti di mutismo (lo strepitoso finale in ascensore, dove al posto della colonna sonora il solo silenzio accompagna l'agghiacciante frantumarsi del cristallo). Ottimo.

Matalo! 19/12/08 19:16 - 1378 commenti

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Dignitoso film di Sollima che salva col mestiere eccellente una storia derivativa (Le catene della Colpa di Tourneur) con momenti mosci. Bronson è quello che è ma talvolta ci piace e in questo film è in parte. Colpo d'ala: il finale in ascensore, degno di un cineasta americano.

Daidae 9/02/09 16:22 - 3327 commenti

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Benone Bronson: si fa molto più apprezzare in film come questo piuttosto che nei pur ottimi "giustizieri". Qui è nei panni di un killer che però cede di fronte a una donna cinica. Assieme a Bronson ci sono gli ottimi Orsini, Ireland (ai tempi moglie di Bronson) e il grande Kojak ossia Telly Savalas. Azione e psicologia: la firma di Sollima è una garanzia.
MEMORABILE: "Se non mi ammazzi ti uccido io!"

Renato 22/05/09 11:49 - 1648 commenti

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Tolto il finale, secco e ben girato, e l'ottima tema musicale di Ennio Morricone il film non mi è piaciuto. Soprattutto per la sceneggiatura, banale e con pochi dialoghi. Il personaggio di Charles Bronson, chiuso in un estenuante mutismo, rimane una mezza figura e non diventa mai interessante. Pessima poi la prova di Jill Ireland, inserita nel casta forza -a quanto leggo- visto che al tempo era la moglie del protagonista.

Bruce 14/10/09 17:01 - 1022 commenti

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Noir o western urbano che sia, questo è un gran pezzo di cinema, originale, ricco d'azione e di contenuti, pieno di svolte e cambi di registro. Sollima punta in alto e sfrutta al meglio l'opportunità di girare in America con un cast internazionale. Sceglie le location giuste (dalle Isole Vergini a Los Angeles) senza mai essere banale. Merito va dato a Bronson, presente in ogni singolo fotogramma, ma sono la regia, il soggetto e la sceneggiatura a rendere la pellicola di livello decisamente superiore. Buono il tema di Morricone. Bravo anche Orsini.
MEMORABILE: La sequenza muta in ascensore e l'inseguimento in auto iniziale.

Skinner 13/02/10 20:49 - 592 commenti

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Uno strano film, dove contano più le atmosfere, la bella fotografia, le notevoli musiche di Morricone, l'ottima regia di Sollima che la storia, che sta quasi in un fazzoletto. Film affascinante, che servito da una sceneggiatura all'altezza sarebbe potuto "restare".

Il Dandi 9/06/10 04:48 - 1917 commenti

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Tra le numerose produzioni italiane in trasferta Usa dell'epoca questa di Sollima è forse la migliore e riesce a guadagnare il taglio internazionale cui ambisce (compreso il grande e mellifluo Orsini). Il titolo è forse fuorviante: mancano infatti le ambientazioni metropolitane tipiche del poliziesco anni '70 e ci si trova di fronte a un noir moderno e colorato, con curiose analogie con Contratto per uccidere di Don Siegel. La sceneggiatura non sarà il massimo, ma il regista per fortuna sa esprimersi benissimo anche attraverso blocchi muti.
MEMORABILE: L'inseguimento iniziale; l'ascensore a vetri.

Herrkinski 1/07/11 01:58 - 8642 commenti

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Se Sollima avesse mantenuto il pathos e la tecnica invidiabile che dimostra nei primi 20 minuti e negli ultimi 10, il film sarebbe potuto essere un vero cult. Purtroppo nel resto del minutaggio il regista gestisce male i tempi, dilatandoli talvolta in modo esagerato (la scena alle corse, veramente soporifera); così, fino all'entrata in scena (tardiva) di Savalas, ci si annoia abbastanza. Il resto è un buon noir alla Siegel, senza troppa azione, dall'atmosfera rarefatta e silenziosa come le paludi di New Orleans dove è girata una parte del film.
MEMORABILE: L'inseguimento iniziale; in galera; l'ascensore a vetri; la colonna sonora di Morricone (che riprenderà in Milano odia, la polizia non può sparare).

Galbo 25/07/11 00:00 - 12620 commenti

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Noir di produzione italiana che impegna un cast internazionale capitanato dal granitico Charles Bronson. La trama non è particolarmente originale ma si tratta di un film in cui la forma e l'estetica cinematografica contano più di tutto e da questo punto di vista il regista Sollima dimostra di saperci fare. Purtroppo il film è limitato da qualche calo di ritmo di troppo altrimenti sarebbe stato notevole.

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Lythops 29/08/11 19:39 - 1019 commenti

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Un film culto per chi ha amato Charles Bronson prima della caratteristica serie del Giustiziere della notte, direi cucito su misura per lui, manifesto di un cinema artigianale ormai definitivamente scomparso in cui gli attori entravano a loro agio nei personaggi rendendoli credibili. L'opera di Sollima si apprezza ancora oggi nonostante la parte centrale presenti una caduta di tono abbastanza rilevabile. All'inconsistenza di Jill Ireland si contrappone un Umberto Orsini antologico. Musica indimenticabile, come il manifesto.
MEMORABILE: La sequenza della migale, l'esecuzione in ascensore.

Gestarsh99 18/04/12 20:51 - 1395 commenti

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Trama ruminata e poco rivoluzionaria per un noir che fa della fiscalità estetica il proprio stendardo qualitativo, irraggiato com'è da una fotografia che accende di tinte floride e briose i tanti scorci marittimi, urbani e palustri. La tentennante consecutio degli accadimenti accusa un pletorico surplus di rovesciamenti di fronte, compromessi, tradimenti, perdoni, inganni e alleanze ribaltate che alla lunga finiscono per ripetersi con simmetrica e snervante periodicità. Bronson presenzia laconico e rugoso, intridendo il film dell'odore di vissuto tipico delle sue polverose escursioni western.
MEMORABILE: Gli eccellenti e spericolatissimi inseguimenti automobilistici; Gli ottimi scenari statunitensi.

Nando 9/05/12 14:50 - 3889 commenti

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Noir poliziesco con ambientazione americana che presenta un inizio folgorante ma muto e una parte finale concitata ma al tempo stesso rarefatta e cinicamente drammatica. Nel mezzo un plot nella media fatto dì inseguimenti, amori e tradimenti. Valido Bronson.

Fauno 19/05/12 11:13 - 2245 commenti

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Letteralmente salvato dalla straordinaria scena dell'ascensore e dall'impatto carismatico di Savalas nell'ultima mezz'ora, perché prima, per oltre un'ora, era stato di una lentezza e di una barba da profeta! Bronson è sempre stato uno dei miei attori preferiti, ma è un lituano inadatto ai film di casa nostra: troppo serio e professionale, quasi di pietra e non riesce a emulare l'Eastwood degli spaghetti-western e neanche il Lazenby o il Granger dei cosiddetti B-movies. Se la cava molto meglio la sua compagna Ireland. Pietra miliare la colonna sonora.
MEMORABILE: Anche la sparatoria iniziale non è male.

Homesick 12/01/13 16:49 - 5737 commenti

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Il lungo inseguimento in auto iniziale e la silenziosa scena dell’ascensore sono due esempi di grande cinema che rammentano di che calibro sia il professionista Sollima; a difettare è invece una trama lineare e compatta con il relativo bagaglio di aggressività e disperazione che si addicono alle migliori storie noir. Nel ruolo standard di granitico killer, Bronson non riserva sorprese e meglio di lui funzionano la diabolica compagna Ireland, il boss gigione Savalas e l’anguillesco avvocato Orsini. **/**!
MEMORABILE: La scena dell'ascensore.

Giùan 1/06/13 07:12 - 4889 commenti

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Visivamente ragguardevole, narrativamente farraginoso, per larghi tratti contorto. Sollima prende a modello il nuovo noir americano (il Boorman di Senza un attimo di tregua soprattutto) e certe dilatazioni “leoneane” (l’andirivieni temporale del montaggio) come cornice a una originale storia d’amour fou criminale. Così quella di Bronson (magneticamente atono) per la glacialmente zoccola (o cinica?) Ireland è la storia di una patologica ossessione romantica, troppo diluita e talora leccata però. Vibrante fotografia di Tonti, Savalas e Orsini villains doc.
MEMORABILE: L’inseguimento iniziale; La visita di Bronson nell’ufficio di Savalas con la vista sulla piscina dove la Ireland ciondola; L’ascensore esterno.

Manfrin 20/06/13 14:01 - 404 commenti

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Il solito granitico Bronson nella parte che più gli si addice del solitario killer prezzolato, nonchè sfortunato in amore. Inizio scoppiettante con un lunghissimo e spettacolare inseguimento, poi il ritmo langue e si trascina senza grossi colpi di scena verso la fine, dove improvvisamente Sollima tira fuori dal cilindro un epilogo coi fiocchi.

Beffardo57 16/08/13 21:41 - 309 commenti

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Discreto film di genere: i protagonisti interpretano le consuete maschere che ci si attende da loro: Bronson marmoreo, Savalas boss compiaciuto, Costantin gregario infido. Decisamente originale Umberto Orsini come ambiguo e rampante avvocato. Invece Jill Ireland, nei panni della dark lady, non riesce a reggere il ruolo. Per il resto, un prodotto abbastanza professionale, però connotato da ritmi piuttosto blandi e con una impennata finale inaspettata. Tutto sommato, si lascia vedere.

Myvincent 16/01/14 07:16 - 3949 commenti

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Un killer di professione finisce in carcere e una volta uscito si mette sulle tracce della sua donna che nel frattempo si trastulla con un potente boss. Se la prima parte sembra banale, la seconda s'intensifica secondo sviluppi inaspettati. Charles Bronson alla fine non si discosta dall'eterno personaggio di "giustiziere folle".

Rambo90 14/03/15 01:10 - 7958 commenti

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Noir molto lento ma affascinante, diretto con buona mano da Sollima che riesce a tenere desta l'attenzione con una serie di colpi di scena riusciti e con personaggi ben caratterizzati (su tutti quello affidato alla Ireland, piuttosto brava in questo ruolo). L'azione è poca, ma l'atmosfera che si respira nel film basta a coinvolgere. Finale in ascensore diretto in modo superbo. Buone le musiche di Morricone.

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Faggi 10/08/16 13:54 - 1551 commenti

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Noir moderno (ci sono i gangster e, specialmente, una femmina notevolmente fatale) dalla buona atmosfera e con esiti quasi classicistici da "cherchez la femme...". Suggestivo nella parte iniziale e nel finale (che è probabilmente la sua cosa migliore: ben girato, tragico e poetico al punto giusto). Poteva essere un ottimo film ma purtroppo ci sono dei difetti (scene e dialoghi tirati per lunghe, per esempio) che ne minano il ritmo, la tensione psichica e la forza narrativa e visiva.

Samdalmas 20/09/19 18:41 - 302 commenti

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Sergio Sollima era un regista ambizioso, tanto da arrivare a girare questo noir in America con buoni mezzi. Bronson è il solito killer in cerca di riscatto che verrà tradito dalla sua ex. Diretto in modo impeccabile, purtroppo manca del ritmo giusto per coinvolgere come dovrebbe. Si riscatta con un finale che vale da solo la visione. Efficaci come sempre le musiche di Morricone.
MEMORABILE: Il finale nell'ascensore.

Keyser3 15/10/20 23:13 - 444 commenti

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Buon noir di Sollima, precursore dei lavori di Di Leo e in un certo senso della stagione poliziottesca che sarebbe esplosa da lì a poco. Notevole l'attacco con il lungo inseguimento in auto, quasi di stampo leoniano (la prima battuta arriva dopo circa dieci minuti) e azzeccato anche il finale muto, che non fa sconti a nessuno. In mezzo, la storia si sviluppa secondo i canoni tradizionali di tradimento e vendetta, che fanno da fili conduttori. Bronson perfetto per la parte, ma è la Ireland a farla da padrone, bionda e diabolica come la Bouchet di Milano calibro 9.

Trivex 23/10/20 14:00 - 1811 commenti

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Originale per come impostato, un vero “noir” ma con un sottofondo quasi straniante e personaggi che si affacciano al surreale. A partire dal protagonista fino alla donna suo “tragico” amore, si avanza nella melma dell’ambiente dei nuovi capitalisti americani, un tempo chiamati più modestamente banditi. Una regia sicura guida bene la vicenda anche nei tratti intermedi che patiscono un po’ di staticità, ma questa è una caratteristica voluta e può essere considerata anche vincente. Finale non a sorpresa ma talmente bello da risultare sorprendente.
MEMORABILE: "Perché questa volta l'ho guardato.."; "Amore mio, non farmi soffrire...".

Vito 28/12/20 06:08 - 695 commenti

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Accostato spesso da qualcuno al poliziesco all'italiana, in realtà se ne discosta parecchio e non solo per le location e il cast internazionale. Siamo più dalle parti del noir americano, sia per la dilatazione dei tempi sia per i personaggi malinconici e complessi. Ottima la regia di Sollima, abile nelle scene d'azione e nei momenti di tensione. Finale con vendetta al cardiopalma. Perfetti Bronson e Savalas.

Schramm 11/07/23 13:51 - 3944 commenti

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Chissà, forse era una moda o una keatoniana clausola contrattuale quella di far tacere Bronson per un quarto d'ora; di fatto il pre-winneriano Sollima gli dà la favella solo dopo 720 memorabili secondi, tra semi-sperimentali titoli di testa multicolor che lo designano bersaglio mobile e un serratissimo inchasepit. A un passo dal polar, la regia marginalizza il cast per (farci) fare terzo grado a silenzi e immagini, poiché essi sono i soli interpreti che contano. Ne fuoriesce un cinecorpo più da contemplare che da seguire, che s'acciacca proprio nel rientrare in carreggiata narrativa.

Nick franc 24/09/23 16:49 - 549 commenti

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Buon noir che sopperisce alla scarsa originalità della storia con una confezione e una messa in scena superiore alla media dell'italico cinema bis: Sollima dispone delle facce giuste, può contare su un ottimo comparto tecnico a livello di musiche, fotografia e montaggio e di suo ci mette un buon gusto nelle inquadrature e nella composizione delle immagini. Cast adeguato al genere: ai granitici Bronson e Savalas fa da contraltare il viscido avvocato del talentuoso Orsini, anche se il personaggio che rimane più in mente è la poligiochista Ireland: routine sì, ma di gran classe.
MEMORABILE: L'inseguimento iniziale e il finale in ascensore: da antologia del genere.

Nicola81 9/11/24 20:39 - 2950 commenti

I gusti di Nicola81

Noir di spessore, magari derivativo nella sceneggiatura (e dire che l'hanno scritta in molti e pure bravi!), ma impreziosito da un'ambientazione suggestiva, dalla splendida fotografia di Aldo Tonti e dall'intrigante colonna sonora di Morricone. Sollima tende un po' all'autocompiacimento (la sequenza dell'omicidio alle corse è dilatata fino all'esasperazione), ma gira un incipit e un finale da antologia. Bronson è un killer meno granitico di quanto appaia, Savalas entra in scena tardi ma lascia il segno, Orsini è perfetto, ma a tirare i fili è una Ireland tanto bella quanto infida.
MEMORABILE: L'inseguimento iniziale; La visita di Bronson a Savalas mentre la Ireland si rilassa in piscina; Il finale, con la silenziosa sequenza sull'ascensore.

Furetto60 17/02/25 18:13 - 1332 commenti

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Bella partenza a manetta con un inseguimento tra auto condito da sparatoria, una dozzina di minuti senza dialoghi; però poi la mdp prende a dilungarsi su particolari insignificanti. Si aggiungano la fissità marmorea di Bronson ("Ma te non parli mai? ") e qualche battuta a vuoto nei dialoghi ed ecco la fastidiosa sensazione di dover passare per le forche caudine per arrivare alla fine. Naturale che all’apparire di Savalas venga da esultare come un gol al 90° minuto; un po’ tardi, per un film che proprio nei minuti finali offre il meglio di sé. In complesso un’occasione mal sfruttata.
MEMORABILE: La scena del ragno tarantola ricorda quella di Bond, risolta con ben altro esito.
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  • Discussione Patrick78 • 11/05/09 09:03
    Magazziniere - 545 interventi
    Selezionato da Quentin Tarantino per il quinto QT Film Festival(2001) ad Austin in Texas.Il film è stato presentato nella sezione Italian Crime Spree.La particolarità dell'evento sta nel fatto che tutte le pellicole proposte dal regista vengono direttamente dalla sua collezione privata.
  • Homevideo Gestarsh99 • 9/07/11 01:13
    Scrivano - 21545 interventi
    Disponibile in edizione Blu-Ray Disc dal 24/08/2011 per Rhv:



    DATI TECNICI

    * Lingue Italiano
    * Schermo Anamorfico 1080p High Definition
    * Audio Dolby Digital 2.0 True Hd
  • Homevideo Xtron • 3/05/12 11:17
    Servizio caffè - 2225 interventi
    Il dvd RHV ha una durata di 1h43m50s

    Ultima modifica: 3/05/12 20:19 da Zender
  • Curiosità Buiomega71 • 7/04/15 17:20
    Consigliere - 26973 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (giovedì 14 luglio 1988) di Città violenta:

  • Curiosità Zender • 25/11/15 17:15
    Capo scrivano - 48676 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Musiche Lucius • 2/02/17 13:47
    Scrivano - 9060 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale francese:

    Ultima modifica: 2/02/17 15:41 da Zender
  • Homevideo Buiomega71 • 14/10/22 12:46
    Consigliere - 26973 interventi
    Il blu ray spagnolo (disponibile dal 27 ottobre 2022) dovrebbe contenere anche l'audio italiano, come segnalato nella scheda

    https://www.amazon.es/Ciudad-violenta-Blu-ray-Bd-R-Citt%C3%A0/dp/B0BHM43N89/ref=mp_s_a_1_65?qid=1665744204&refinements=p_n_date%3A831287031&s=blu-ray&sr=1-65