Legittima difesa - Film (1947)

Legittima difesa
Locandina Legittima difesa - Film (1947)
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Titolo originale: Quai des Orfèvres
Anno: 1947
Genere: gangster/noir (bianco e nero)

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Tutti i commenti e le recensioni di Legittima difesa

TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/09/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Supervigno 11/09/07 10:25 - 227 commenti

I gusti di Supervigno

Gran bel vecchio film, da gustarsi fotogramma per fotogramma. Drammatico senza scadere mai nel melodramma, con un tocco di ironia e umorismo che stempera la tensione, attori splendidi e colonna sonora coinvolgente. I personaggi – anche quelli di contorno – sono sfaccettati e complessi, l’atmosfera e l’ambientazione (il circo, il teatro, il Quais Des Orfèvres) sono ricostruiti fedelmente e riescono a trasmettere bene lo spirito dell’epoca. Davvero bello, da vedere e rivedere.

Il Gobbo 11/09/07 09:36 - 3015 commenti

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Pazzo di gelosia della moglie chanteuse Maurice va a far fuori un laidone che la corteggia, ma lo trova già stecchito. LA moglie pensa d'esser stata lei, un arcigno poliziotto indaga... Magistrale opera di Clouzot che sotto le spoglie di un noir stile RKO, con gli stessi magnifici "tagli" di bianco e nero alla Greg Toland, cela un partecipe racconto corale sapientemente orchestrato, e un precisissimo ritratto d'epoca e d'ambiente, non privo di arditezze (per quegli anni). Ottimi attori, superlativo il poliziotto Jouvet. Da non perdere.

Cotola 14/07/08 02:10 - 9516 commenti

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Noir più che discreto, ma abbastanza sopravvalutato, che sconta qualche eccesso melodrammatico di troppo, ma che tuttavia è gradevole e si lascia seguire senza affanni. Non male la regia, ma da uno come Clouzot sarebbe stato lecito aspettarsi sempre qualcosa di più. Buona la sceneggiatura, così come pure le ambientazioni e la descrizione dei personaggi. Ottima anche la fotografia.

Capannelle 8/01/09 16:32 - 4561 commenti

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Film spigliato dove Clouzot punta ad approfondire meglio i caratteri rispetto al noir tradizionale. Altri suoi film erano più incisivi (qui le danze partono decise solo col secondo tempo) ma il tratteggio dell'effervescente backstage parigino e dei tormenti dei protagonisti conferiscono alla pellicola un certo spessore. Buoni gli attori, su tutti il commissario Antoine (Douvet) e Maurice (Blier, caratterista formidabile in Amici Miei) che esce alla distanza.
MEMORABILE: Il movimentato litigio tra Maurice e Jenny sullo sfondo della musica.

Daniela 20/11/09 12:46 - 13271 commenti

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Marito geloso vuol uccidere un mascalzone abietto che gli insidia la moglie, ma viene preceduto da qualcun'altro... Gran bel poliziesco d'atmosfera, nel quale, più che la storia, contano la pittura d'ambiente ed i caratteri, finemente cesellati, della coppia litigiosa ma innamorata, della fotografa amica di famiglia che prova attrazione verso la bella e frivola Suzy Delair e soprattutto del commissario, interpretato dal grande Louis Jouvet, uomo solo e misantropo, scettico verso la natura umana ma affettuoso nei confronti del figlio mulatto.
MEMORABILE: Il dialogo chiarificatore fra la fotografa e il commissario

Saintgifts 18/01/10 15:38 - 4098 commenti

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La cosa migliore di questo grande Clouzot, al di là della trama già notevole, è la caratterizzazione che riesce a fare dei personaggi e la ricostruzione del loro ambiente. Sono tutti eccezionali, anche se quella che preferisco è Dora, donna emancipata, fotografa (si muove benissimo sul set di posa come una vera professionista), con le sue passioni che tiene a freno e, che seppur appena accennate, sono evidentissime, molto umana e molto intelligente. Il film è pervaso anche da un sottile erotismo, pieno di sfaccettature, che lo completano a dovere
MEMORABILE: Lo sguardo di Jenny (Suzy Delair) quando apre la pelliccia (sotto è in costume di scena) e si mostra al marito Maurice (Blier) in tutta la sua grazia.

Homesick 29/08/11 17:26 - 5737 commenti

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Condotta con metodo rigoroso, l’indagine poliziesca di Clouzot mira innanzitutto a spalancare una finestra sulla società francese dell’epoca, focalizzandosi su determinati contesti sociali (il sordido mondo dello spettacolo popolato da arrivisti ed approfittatori, una polizia dai metodi sgradevolmente inquisitori, la multietnicità suggerita dal bambino di colore) e sulle complesse psicologie di personaggi soli e malinconici come il commissario di Jouvet e la fotografa lesbica della Renant. La sceneggiatura s’impone per l’incisività di dialoghi ora spicci ed espliciti, ora allusivi. Influente.
MEMORABILE: Jouvet alla Renant: «Noi ci somigliamo un po’: con le donne non avrò mai fortuna.».

Giacomovie 28/08/11 11:28 - 1410 commenti

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Buon poliziesco dalla lavorazione artigianale che porta avanti il ben studiato intreccio del soggetto con un montaggio veloce (non sempre opportuno) ed uno sviluppo delle indagini che diventa progressivamente incalzante e funzionale all'emersione dei dettagli rilevanti. Qualche richiamo erotico e finale alla Clouzot, inaspettato sia per gli spettatori che per i protagonisti. ***!

Graf 2/12/11 22:10 - 708 commenti

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Quasi un capolavoro e la testimonianza che il “cinema dei papà” era un’ottima scuola di cinema. Amore e morte, cupidigia e giustizia... Le eterne questioni morali sono trattate da Clouzot in questo noir superbo, con cifre stilistiche realistiche, semplici e quiete e con una serenità di tono e una leggerezza di tocco che sorprendono. La trasparenza cristallina del linguaggio rivela che a Clouzot non interessa molto l’intreccio del giallo ma i moti sotterranei dell’animo, gli sguardi rivelatori dei protagonisti, le allusioni segrete dello spirito. Mirabile.
MEMORABILE: Il realismo impressionistico nella resa degli ambienti. La figura del commissario tra umanità dolente, acuto senso del dovere e amore di padre.

Pinhead80 26/04/14 12:00 - 5408 commenti

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Sensualissimo noir di Clouzot che si avvale di un quartetto di attori davvero niente male. La gelosia nei confronti di una donna bella ma arrivista porta il povero Blier a crearsi un alibi per uccidere il presunto amante di lei. Non c'è una cosa fuori posto né un momento di stanca. Legittima difesa è un film da guardare e da studiare e che rimarrà per sempre tra i migliori film del genere.
MEMORABILE: La pentola che trabocca schiuma in riferimento a ciò che sta per compiersi tra i due protagonisti; Le scene ambientate nello studio fotografico.

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Jdelarge 15/02/15 19:52 - 1000 commenti

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Noir di alto livello frutto del lavoro di un grande regista come Clouzot. In questo film il noir sembra quasi un pretesto per tratteggiare un'immagine della società francese, in bilico tra proletariato e borghesia. A emergere sono le differenze di classe e la voglia (smodata e irregolare) di uscire da una situazione di povertà in qualsiasi maniera. Gli ambienti, sia esterni che interni, sono di estrema ricercatezza e di conseguenza la fotografia ne beneficia. Eccessivo, forse, l'intricamento della trama.

Nicola81 2/05/21 23:24 - 2974 commenti

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Un grande classico invecchiato benissimo. Più che la storia, comunque piacevole da seguire, colpiscono la brillantezza dei dialoghi e la maestria di Clouzot nel tratteggiare i personaggi e i loro ambienti, il suo essere sottilmente morboso, la sua critica all'arrivismo e all'ipocrisia borghesi, e ai metodi inquisitori della polizia. Bene la coppia Delair/Blier (lei disposta a tutto pur di sfondare, lui divorato dalla gelosia), ma a svettare sono l'ispettore di Jovet (solitario e disilluso, ma che in fondo non ha ancora perso la sua umanità) e la fotografa lesbica della Renant.
MEMORABILE: "Sono due ore che sto qui a rispondere a domande idiote". "E io sono dieci anni che sto qui a farle."

Anthonyvm 18/01/24 15:16 - 6497 commenti

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Geloso della moglie ballerina, finita tra le grinfie di un vecchio e viscido riccone, pianista disperato si reca a uccidere l'anziano, ma troverà l'uomo già cadavere. Un noir lento e non particolarmente intrigante in termini di struttura sceneggiatoria, eppure sorprendentemente fosco e maturo se analizzato nei suoi elementi ambientali: dallo squallore morale all'amarissima poesia di certe sequenze (il suicidio "natalizio"), dal subtext saffico (neanche così implicito) alla caratura sociologica di dialoghi e personaggi... Uno di quei casi in cui l'arte descrittiva supera la narrativa.
MEMORABILE: Le variegate reazioni del pubblico all'esibizione della protagonista; Recuperando la pelliccia dal luogo del crimine; Il commissario col figlioletto.

Paulaster 24/04/25 18:03 - 4876 commenti

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Coppia d’artisti si trova coinvolta in un omicidio che non ha commesso; sorta di delitto passionale per un noir in cui importa fino a un certo punto del lato criminale. Clouzot sembra interessato a descrivere il sottobosco degli spettacoli francesi e la borghesia che ci gira intorno. La regia si distingue per dare un’enfasi pittorica alle inquadrature e per una gran fluidità di movimenti. Blier è piuttosto sommesso (con qualche eccesso melodrammatico); il ruolo migliore è della moglie arrivista ma fedele.
MEMORABILE: Le carezze alle gambe della moglie; Il confronto del tassista; Il taglio del polso nel modo sbagliato.
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  • Homevideo Digital • 21/05/24 11:34
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