Poverissimo thriller spagnolo con Paul Naschy che se ne va a lavorare in una villa isolata dove vivono tre sorelle un po' particolari: una è in carrozzella, un'altra ha una mano artificiale che pare Freddy Krueger e l'ultima è una ninfomane che appena vede il corpo guizzante di Naschy spaccare la legna gli si avvicina e tempo una sera se lo porta sotto le coperte. La trama, a ben vedere, sarebbe anche articolata; peccato che lo si capisca solo nell'ultima frazione, dopo un'ora di inutili agguati rozzamente splatter accompagnati da scambi di sguardi enigmatici e personaggi di rara inconsistenza (il dottore). Ci si può forse lasciar sedurre dalla bellezza dell'ampio...Leggi tutto gineceo in bella mostra, ma tra l'interpretazione di Naschy che gioca a fare il bel tenebroso e musiche decisamente fuori luogo (c'è pure, riproposta in più occasioni, una rivisitazione di Fra’ Martino Campanaro...) non saranno pochi i fan del genere poco avvezzi a operazioni poveristiche che storceranno il naso. E' triste ad esempio notare che l'unico omicidio realistico in mezzo a ettetti splatter da filmino con gli amici sia lo sgozzamento di un maiale, ripreso impietosamente. Sceneggiatura da mani nei capelli, tensione ai minimi termini. La sensazione è davvero quella del prodotto semiamatoriale, soprattutto se confrontato coi prodotti analoghi girati dai nostri specialisti.
Solito thrillerino molto mediocre pieno di ingredienti triti e ritriti: un pazzo che va in giro ad uccidere donne giovani e belle, qualche scena di sesso tanto per gradire e, ovviamente, tanta noia prima di arrivare al concitato e prevedibilissimo finale. Sottofinale in "stile western" assolutamente ridicolo e delirante.
Mediocre gialletto spagnolo. La regia e la fotografia non sono nemmeno cattivissime ma la storia è lentissima ed accumula vari finali uno meno convincente dell'altro. Il protagonista Paul Naschy poi è imbronciatissimo e il resto del cast, pur non essendo completamente indegno, non fa nulla per farsi ricordare. Inoltre l'erotismo latita (nessuna scena di nudo) e anche il sangue è piuttosto limitato. Tremenda colonna sonora, con musichette in stile Gameboy e un delirante remix di "Fra Martino" (!) durante gli omicidi. Solo per appassionati.
Davvero niente male. La musica è carina, però in effetti non si addice a un film thriller; per il resto si tratta di un bel giallo stile argentiano, con assassino in guanti neri e spiegone finale con traumi e controtraumi (che ricorda molti gialli italiani del periodo coevo). Ottimo cast femminile e bravo Naschy. Da vedere, per gli appassionati del genere.
Intreccio niente male, ma non basta. Trattasi di un giallo che "vanta" cadute di stile impressionanti, dalla colonna sonora alle scene degli omicidi che appaiono parodistiche e assolutamente prive di suspense. Seminale rispetto a Gatti Rossi in un labirinto di vetro di Lenzi e Lo squartatore di Fulci, entrambi potenziali debitori di questo b-movie spagnolo. Buono il cast femminile, sprecato in situazioni in cui l'erotismo è solamente suggerito. Pessima l'idea dei finali multipli. Vedibile, ma nulla più.
Quasi un giallo all'italiana, anche se di matrice iberica, con un grande Naschy dal passato torbido e uomo tuttofare (in tutti i sensi) al servizio di tre sorelle molto, ma molto, particolari. Grezzo ma divertente, con una colonna sonora a dir poco delirante e un ottimo cast. Non sarà un capolavoro, ma per chi ama il bis è una pellicola da non perdere!
Sarà che amo spassionatamente i gialli all'italiana nonostante la mia giovanissima età, ma devo dire che questo thriller m'è piaciuto. Insaporito da un cast coi fiocchi (bravi soprattutto Naschy e la Perschy), ben diretto da un maestro dell'horror iberico, il film ha spunti d'interesse nell'inusuale location da film western e nelle numerose scene gore interessanti e ben congegnate. Neanche la fotografia delude: coi suoi colori sgargianti dà un gran risalto soprattutto agli interni. Discreta la sceneggiatura. Difetti: ritmo e colonna sonora.
MEMORABILE: La musichetta da carillon di Fra' Martino durante gli omicidi e l'omicidio a suon di rastrellate sul petto di una ragazza in una cantina.
Un film ridicolo a cominciare dal protagonista maschile, panciuto sex symbol con la faccia da bambolotto, proseguendo con una sceneggiatura risibile musicata da una colonna sonora deficiente che sembra scritta da un bambino della terza elementare. Sorvolo sugli omicidi. Resta un titolo interessante che prometteva molto e che invece delude.
Rustica imitazione spagnola dei thriller italiani coevi, erra catatonica fra donne menomate e ambigue, assassinii trash con fiotti di sangue e pupille enucleate dalle orbite, flashbacks amatoriali e un po’ di sesso, per ridestarsi tardivamente in un finale tributario di Occhi senza volto. Buchi di sceneggiatura, attori scarsi (pessimo Naschy) e musiche insulse, dall’allegro Leitmotiv al metallico “Fra Martino” che scatena la follia omicida. Deprecabile e del tutto fuori luogo lo sventramento del maiale.
Un film che parte con ottime premesse (tre strane sorelle, una villa suggestiva, personaggi ambigui) e promesse che non mantiene, tanto che alla fine l'unica cosa che salvi è il titolo. Vuole essere un "giallo all'italiana" ma ne è soltanto una copia sbiaditissima, con omicidi poco ispirati e movente dell'assassino tra i più abusati nella storia del cinema.
Il difetto è proprio la confezione, veramente sciatta e opaca, perché la storia non sarebbe male, e un certo indizio subliminale sull'identità dell'assassino è suggerito con una certa grazia. Inoltre il potenziale morboso-orrorifico delle tre sorelle (la monca, la paralitica e la ninfomane) c'è, purtroppo la sceneggiatura non valorizza i personaggi. Banalissime le sequenze degli omicidi. Gli interpreti? Beh, Naschy aveva già dato pessima prova di sé ne Il mostro dell'obitorio:qui, nel ruolo del maschio concupito, fa peggio. Povero ma brutto!
MEMORABILE: "Bisogna capirla... la madre è morta pazza, il padre suicida, il fidanzato l'ha lasciata per la sua migliore amica!"
Ah beh, allora...
All'inizio la storia desta molto interesse e si avverte anche un buon crescendo emotivo; poi, dopo un'ora di film, c'è la reazione dei gendarmi francesi, tipica proprio dei babbuini, che rischia di trasformare il tutto in un'immane schifezza. Fortuna che il regista ne ha ancora, corregge il tiro e crea un finale più che interessante. L'ultima scena anticipa l'argentiano Trauma, ma come effetto è come quello di una goccia d'acqua rispetto a una cascata...
L'inizio sembra prefigurare una versione thrilling di Venga a prendere il caffè da noi (o una variatio sul primo episodio di Tanto va la gatta al lardo) poi la sceneggiatura di Molina si va pasticciando (strano... ), e talune indovinate atmosfere vengono prontamente mandate a ramengo - per non dire dello scioglimento finale. All'attivo donne bellissime, un'ambientazione rurale non troppo frequente, e il senno di poi, che ricopre i difetti dei film di questo tipo con una patina di benevolente nostalgia.
Giallo a tratti anche gradevole con cose da salvare, ma la povertà della messa in scena e una certa scontatezza non lo elevano dalla mediocrità, anche se tra le imitazioni spagnole dei gialli argentiani c'è indubbiamente di peggio... Gli omicidi sono curiosamente anticipati dalla musica di "Frà Martino campanaro", il finale a sopresa non sarebbe male ma è fin troppo esagerato.
Paul Naschy viene preso come uomo di fatica in una villa dove abitano tre donne... E' un giallo poco riuscito ma che ha un certo fascino. Il difetto principale è la musica, pessima e inappropriata, che riesce a smorzare le sequenze più drammatiche e di suspense (specie il theme principale, più adatto a un film comico, e anche fra Martino non è certo il massimo). La trama non è poi così male, risolta forse in modo troppo semplice e sciatto.
Sgangherato thriller d'ispirazione italica la cui visione può recarsi a termine solo con un vivace sforzo d'autodisciplina. Assodato (dopo pochi minuti) che non v'è nulla da salvare, è bene concentrarsi sul peggio onde trarre almeno qualche motivo di buonumore: l'incongrua musichina da commedia, il refrain ominoso (Fra' Martino!), un Naschy decisamente bolso. Il doppio colpetto di scena, ampiamente prevedibile dai più smaliziati, aggiunge poco.
Inferiore agli altri argentiani con Naschy (7 cadaveri e Il giustiziere sfida la polizia); troppe sono le cose che non funzionano: dalla colonna sonora delirante, ai dialoghi elementari, fino alla recitazione svogliata (pure il buon Paul si dà poco da fare) e a una lentezza esasperante (ci vogliono ben 43 minuti prima di assistere al primo vero omicidio!). Resta viva quindi solo una genuina vena trash, alla quale i fan più accaniti del genere non possono guardare che con simpatia, oltre che un titolo davvero delizioso.
Strano a dirsi, quell'Argento che con l'efferatezza ci andava ancora felpato, veniva dall'impudico Aured riverberato senza badare a emorisparmio, tra bulbi estirpati e carotidi recise senza eufemismi. Ridenti truculenze si ripercuotono Bava alla bocca dal rigore al ri-gore in un capriccioso plot meritevole tutt'altra causa registica e attoriale (ove al solito il più indiziato è il meno reo e il più insospettabile viceversa) ma già avanti caselli sul più temerario spaghetthriller a venire e capace di far pelare più di 9 code al coevo micio. Per niente malaccio, obtorto collo ammesso.
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Forse lo ridimensionerei dopo un paio d'anni che l'ho visto (e gli abbasserei i miei 3 pallini), comunque è stata tale la soddisfazione nell'esserlo riuscito a vedere dopo tanta pazienza spesa che ho sempre visto questo film di buon occhio. Io i gialli all'italiana li adoro, e questo, anche se spagnolo, è ascrivibile alla corrente italiana. Non sono uno di quelli che spendono vite alla ricerca di film (anche perchè i miei mi prenderebbero per matto se spendessi troppo in copie vhs di film rari!), ma questo era stato un mio pallino per molto tempo, mi aveva messo addosso una curiosità incredibile.
La versione che circola tra i collezionisti deriva da un Mux italiano con una messa in onda di una televisione presumo spagnola. Dura circa 83' e sono quasi certo che sia tagliato.
E.m. ebbe a dire: La versione che circola tra i collezionisti deriva da un Mux italiano con una messa in onda di una televisione presumo spagnola. Dura circa 83' e sono quasi certo che sia tagliato.
Anche perchè da noi non esiste nessuna edizione in vhs
Buiomega71 ebbe a dire: E.m. ebbe a dire: La versione che circola tra i collezionisti deriva da un Mux italiano con una messa in onda di una televisione presumo spagnola. Dura circa 83' e sono quasi certo che sia tagliato.
Anche perchè da noi non esiste nessuna edizione in vhs
Esatto Buio. Sono quasi certo che il film nell'unica (presumo) versione in italiano che circola sia tagliato. C'è una scena dove il dottore che ha in cura la sorella paralitica e una delle tre, appunto, sorelle (la ninfomane) sembra comincino un preliminare o qualcosa di simile, la scena si tronca abbastanza bruscamente, ma vige naturalmente il beneficio del dubbio ma 83' minuti scarsi mi sembrano pochi, chissà. Il film meriterebbe una traduzione in home video italiano.
il mux da me recentemente visto dura quasi 85'14'' e non m'è parso affatto tagliato, anzi presenta anche scene mai doppiate e alcune spinte dove il volume e il rendering dell'audio virano bruscamente e soprattutto direi che precorre di un decennio la ferocia del più temerario spaghetti thriller a venire, con scene da mandare a nascondersi il coevo argento di allora, che alle efferatezze qua lambite non ci era ancora andato vicino neanche di un centimetro.