Tra un John Waters edulcorato e un Almodóvar più pacato, l'esordio di François Ozon prova comunque a stupire con qualche trovata niente male. Già l'incipit colpisce non poco: un uomo entra in una casa inquadrata dall'esterno dalla quale si sente cantare in coro un "tanti auguri a te" evidentemente a questi rivolto. Seguono spari in sequenza. Che è successo? Non ci viene detto, perché si comincia subito col solito "Qualche mese prima...". E si parte da principio: gruppo di famiglia con madre (Dandry), padre (Marthouret), figlia ribelle (Marina De Van) e figlio (Adrien De Van, i due sono fratelli anche nella realtà). Si capisce...Leggi tutto quanto fatichino a condurre una vita normale, soprattutto perché Sophie e Nicholas, i ragazzi, dimostrano di avere qualche problema di identità sessuale. E c'è persino il sospetto che il topino con gabbietta portato a casa da papà non porti influssi positivi, in famiglia. Può essere? Dal momento che il film è condotto con piglio a tratti surreale sarebbe sciocco dubitarne.
Esordisce Nicholas nel creare scompiglio: "Sono omosessuale". Lo dice a tavola, di fronte a tutti compresa la appena assunta domestica spagnola (Sanchez) e il suo partner (Deido), invitati a cena per sostituire un'amica di famiglia che ha dato buca. E proprio all'ultimo arrivato la madre chiede di raggiungere Nicholas in camera per vedere se riesce a farlo "ragionare"... Una situazione grottesca, accresciuta da quello che l'incaricato deciderà di fare per svolgere un compito che non si capisce perché dovrebbe spettare a lui. Fosse solo quello... Pure Sophie perde la brocca e, di notte, apre la finestra e si butta giù. Il tutto mentre mamma cerca di mantenere un contegno nell'accettare in qualche modo quanto accade e papà pensa solo a leggere il giornale e a far le parole crociate, rispondendo alle domande di sua moglie utilizzando proverbi, detti popolari o cercando di smorzare l'apprensione della donna con inutili frasi di circostanza. E' forse il personaggio meno banale del lotto, nella sua smaccata banalità, quello che più degli altri fa capire, attraverso un disarmante disinteresse nei confronti dell'intera famiglia, quanto il presunto self-control possa far più danni di quanto non si creda.
Nel frattempo Sophie è sempre più intrattabile anche nei confronti del suo boyfriend il quale, invece, si mostra comprensivo e cede solo per un attimo con la domestica esuberante in quella che resta la scena più "oltre" del film e che probabilmente gli fece guadagnare il divieto ai 18 (una "prestazione" inattesa con tanto di fallo di gomma in bella mostra). Giusto una provocazione che dichiara l'apparentamento provvisorio a un cinema trasgressivo, tuttavia "smontato" da una mancanza di vere idee forti e da una regia che ancora dimostra di non saper bene come gestire materiale simile.
I balbettamenti e le fasi di transizione occupano troppo spazio in attesa che si scateni qualcosa di divertente in scena, e anche la misteriosa, ampia congrega gay che si chiude in camera non riserva chissà quali sorprese. Per cui si chiude il cerchio riavvolgendo il nastro e svelando cosa accadde nell'incipit. Qualche sorpresa il finale la riserva, anche se poi l'epilogo non si fa certo ricordare e svela un qualunquismo di fondo che porta a riconsiderare quanto pensato di positivo su di un'opera comunque sufficientemente bizzarra da regalare qualche risata acida. Ma poi vien voglia di rivedere POLYESTER o LA SIGNORA AMMAZZATUTTI, che in tema di famiglie disfunzionali si erano spinti molto più avanti, anche se senza la raffinatezza di Ozon...
Commedia originale a tinte noir e dal sapore grottesco per questo esordio di François Ozon. Sceneggiatura sorprendente per l'originalità del soggetto. Una famiglia borghese apparentemente normale si rivela tutt'altro il giorno in cui il capofamiglia porta a casa un topolino. Particolarità non unica, il film si apre e si chiude con degli spari. Convincente il cast.
Teorema in versione camp, ovvero un campionario umano e iperbolico alla Copi, spalmato sul rassicurante bon ton della commedia borghese: la famiglia, molecola meschina di una società ipocrita, “scoppia” dopo la “visita” di un ospite misterioso, un topo! E rivela il baratro dell’indicibile e dello scandalo dietro il perbenismo, scatenando follie nel chiuso claustrofilico da sit-com di una magione che racchiude labirinticamente grotteschi minuetti di sesso e violenza, tra suicidi e incesti. Un’opera prima genialmente fuori di testa.
Un pugno in faccia a tutto il perbenismo ipocrita, benpensante e moralista della borghesia. Il padre di una classica famiglia benestante francese porta in casa un topolino bianco che ha il potere di sconvolgere l'anima di chi lo accarezza. Fa impazzire o fa emergere la vera natura, la vera anima di chi sente il suo magico richiamo? Disturba l'esistenza o libera dalle convenzioni e dai pregiudizi che incatenano la famiglia borghese a un'alienazione e schiavitù che reprime l'individuo rendendo falsi e ipocriti? Cinico, surreale e grottesco.
Un topolino dagli influssi nefasti, porterà scompiglio in una famiglia "normale".
L'esordio di Ozon è una bagattella che vorrebbe essere molto provocatoria ma che alla fine è di un incredibile conformismo (vedasi l'epilogo), rispetto a quanto visto prima. Ciò conferma che non basta accumulare (presunte) scorrettezze come l'outing omosessuale del figlio, la natura sadista della figlia o la voglia incestuosa della madre, per dissolvere l'istituzione borghese e conformista per eccellenza. Vedendo questo film era difficile scommettere sul futuro di Ozon, e invece...
François Ozon è incapace di fare film banali anche quando i toni sono palesemente grotteschi. Basta un topolino a trasformare una famiglia tranquilla in un gruppo di persone in balia dei propri istinti primordiali. Ne segue un'orgia di situazioni grottesche che culmineranno in un finale a dir poco singolare. Ci si diverte un sacco!
MEMORABILE: La stanza dei giochi, al piano di sopra.
Il pregiudizio che la società borghese sia automaticamente falsa e ipocrita costituisce l'argomento di questa opera prima di Ozon, che tratta il tema in modo paradossale e grottesco. Un "ospite inatteso" scatena istinti e velleità represse in una famiglia che sotto il perbenismo cova vizi e tendenze estreme, che sfociano in un epilogo più riprovevole dei presupposti. Salvo qualche trovata almodovariana che ravviva il racconto, il resto è piuttosto voluto e schematico. Cast ben scelto ed efficace, qualche cameo di musica colta e poco più. Acerbo.
MEMORABILE: Il topolino "magico"; La cena delle rivelazioni; La scena del compleanno.
Il fragile equilibrio all'interno di una famiglia benestante si infrange quando il padre porta a casa una gabbietta con un topolino bianco, innestando una reazione a catena che fa emergere desideri repressi e perversioni assortite... L'esordio di Ozon avviene nel segno di un "épater la bourgeoisie" dai colori pastello troppo programmatico per colpire davvero: all'inizio incuriosisce e diverte ma l'accumulo di stranezze produce ben presto un senso di saturazione. Va però apprezzato il tentativo di proporre qualcosa di originale almeno nella forma se non nella sostanza.
Un'idea iniziale a metà tra Teorema e l'horror (gli influssi malefici di un topolino demoliscono le sovrastrutture di una famiglia borghese) per una commedia grottesca alla Solondz, basica nella forma e svelta nel ritmo, nella quale alcune provocazioni neppure troppo all'acqua di rose (il fallo finto brassiano in azione in un film per il resto quasi privo di scene di nudo, la cura della madre per far rinsavire il figlio) faticano a trasformare il tutto in qualcosa di realmente graffiante. Rimane un film curioso, scorrevole, discretamente recitato, con un riuscito pre-finale delirante.
François Ozon HA DIRETTO ANCHE...
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HomevideoPinhead80 • 30/04/15 15:11 Controllo di gestione - 357 interventi
Anni fa su Telepiù vidi il film per la prima volta e mi sembra fosse di durata maggiore, con almeno una scena molto spinta (una fellatio) non censurata. Rivisto su sky questa scena manca, ma forse anche altre. Un tempo Telepiù mostrava i film nelle versioni integrali, adesso sky (esempi ultimi Sex and zen 3d, e Nymphomaniac) ci propone dei film in versioni orrendamente mutilate.
Sapete qualcosa in merito?
Secondo me dipende dalla copia che hanno a disposizione. Un alto film che danno tagliato è idioti di Von Trier.Ci sono altri film che invece sono rigorosamente integrali tipo Alla mia cara manna nel giorno del suo compleanno. Credo che di Nymphomaniac diano la versione che è uscita nelle sale