Argos il fantastico superman - Film (1969)

Argos il fantastico superman

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Ennesima avventura per el Santo, el enmascarado de plata (la maschera d'argento), ribattezzato Argos - come già in precedenza - dai distributori italiani. Il celebre lottatore, qui definito dalla polizia colombiana "agente dell'Interpol" (!!!), giunge apposta in Sudamerica per dedicarsi alla ricerca dell'organizzazione criminale che ha trafugato un preziosissimo smeraldo ("la stella del Sud") da una miniera. L'assalto al deposito dov'era custodito s'era visto poco prima, guidato da una bella bionda pure lei lottatrice (col nome di Alice). Ha agito per conto di un tizio con cappello sempre ripreso di spalle che si fa chiamare "il Grande Sconosciuto"...Leggi tutto e che la usa anche per contattare i ricettatori, rappresentati dal losco dottor Igor. L'operazione, già di per sé complicata, è messa a rischio dall'intromissione della banda di tale Mario, che a quanto pare vorrebbe a sua volta impadronirsi dello smeraldo. In tutto questo Argus, che sfoggia l'inseparabile maschera d'argento accompagnata con perfetta disinvoltura a giacche, cravatte ma soprattutto un'infinità di maglioni dalle tinte vivaci (i look di Argus, resi improbabili dall'accostamento con la maschera che giammai toglie, sono una delle cose più comiche del film, come sempre), comincia a tallonare la bionda e a vedere dove la cosa lo conduca. Nel frattempo, tuttavia, non può sottrarsi ai propri obblighi di lottatore, che lo portano a combattere sul ring di quando in quando riempiendo un bel po' di metri di pellicola già affollati da esibizioni di danze al night, scazzottate interminabili e pedinamenti vari. A proposito di match, peraltro, è esilarante il killer che tenta di far fuori Argos dall'alto con un fucile di precisione centrando non si sa come (i due erano immobili sul ring in una mossa a terra, in quel momento!) il suo avversario. La trama si svolge seguendo i canoni classici del poliziesco e del noir, con qualche momento reso se non altro interessante dalle location (si veda ad esempio la scena ambientata sulla funicolare di Montserrat in Spagna, paese coproduttore col Messico - anche se poi si gira prevalentemente in Colombia - in cui Argos sale tra le funi per non farsi sgamare dalla bionda che sta in cabina). Districarsi tra le maglie di una trama spiegata davvero male non è facile, soprattutto nelle prime fasi, ma naturalmente l'impressione è che tutto sia secondario alla presenza accentratrice del Santo, figura di culto della "lucha libre" messicana che vediamo in azione soprattutto quando mena; sul ring e fuori, con "coreografie" oggi improponibili tra pugni fasulli, calcetti e movimenti lenti che fan pensare a quanto meglio facesse già all'epoca la coppia Spencer/Hill nel campo. Non bastasse il Santo, ci si mette pure Alice a propinarci i suoi incontri al femminile; invece che legnarsi, però, le nostre si producono sempre nella stessa mossa, cui segue la capriola dell'avversaria in una sorta di ribaltamento perpetuo. La regia (ci si son messi in tre) non brilla, concedendosi sgangherati zoom e limitandosi a tirare avanti dosando lotta, dialoghi e azione a buon mercato nonché proponendo zuffe occasionali tra Argos e un suo sosia (che ci vuole? Basta comprarsi la stessa maschera...) e un ridicolo colpo di scena finale sull'identità del "Grande Sconosciuto", modellato grossolanamente sulla figura del Blofeld bondiano.



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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/02/22 DAL DAVINOTTI
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Siska80 27/11/22 11:55 - 3808 commenti

I gusti di Siska80

Va bene che ogni tanto è giusto variare un po', ma francamente le botte che si danno le donne in questo film (dentro e fuori dal ring, dato che sono abili lottatrici) alla lunga stancano, e nemmeno la trama che gira attorno ai trafficanti di gioielli è interessante o degna di nota; rimangono per cui da salvare il ritmo in crescendo, qualche scazzottata di Santo (il quale in una scena utilizza anche il fioretto, giacchè sa fare tutto quasi come il signor Belvedere) e l'inseguimento finale in elicottero (ciò che segue è semplicemente grottesco); i fan dovrebbero dargli un'occhiata.
MEMORABILE: Il predicozzo di Santo alla biondona complice.

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  • Curiosità Zender • 18/02/22 10:01
    Capo scrivano - 47804 interventi
    Come noto, El Santo in Italia, qui e in altre occasioni, viene ribattezzato Argos (e in locandina, ma solo lì ovviamente, indossa costume e maschera rossi nonostante El Santo sia celebre per la maschera d'argento che non toglie mai accompagnata - come sottolinea il Marcel - a normalissimi maglioni in tinta unita). La cosa, come capita in questo caso, è spesso fonte di seri problemi di "localizzazione".

    Prendiamo ad esempio la scena in cui El Santo combatte sul ring. Appesi alle pareti del palazzetto si leggono i manifesti con il nome del Santo, che è anche, naturalmente, il nome a cui il pubblico inneggia incessantemente. Come risolvere la cosa, visto che da noi El Santo si chiama Argos? Con un colpo di genio! Si è piazzato all'ingresso del palazzetto un cartello fasullo che dice "Grande incontro di catch - Argos contro Santo". In pratica Argos sfida se stesso, con gli italiani portati a questo punto a credere che Santo non sia il vero Santo ma lo sfidante! Ma come giustificare il fatto che l'avversario di Argos non sia uno ma cambi più volte e ciononostante il pubblico non smetta un solo secondo di inneggiare a El Santo? Fino a risolvere questo non ci si è spinti...

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images59/argoz.jpg[/img]
  • Discussione Caesars • 18/02/22 10:32
    Scrivano - 16812 interventi
    Grandiosa la curiosità postata da Zender
  • Discussione B. Legnani • 18/02/22 10:48
    Pianificazione e progetti - 14969 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Grandiosa la curiosità postata da Zender

    Il quale aggiunge mistero a mistero. Argos o Argus???