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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ormai non si sa più cosa inventare per spingersi oltre in un sottogenere (quello del vendicatore solitario) nel quale lo spingersi oltre è rimasta l'unica sfida o quasi. Magari ci si può inventare qualche nuovo terreno di scontro, come in questo caso, ma alla base ci dev'essere qualcuno dalle caratteristiche sempre più vicine all'immortalità (qui dichiarata fin dal titolo), qualcuno per cui la cauterizzazione delle ferite avvenga attraverso il percorso più rozzo immaginabile, qualcuno che quando uccide faccia sprizzare il sangue delle sue vittime ovunque in un trionfo splatter che diventa così ricercatezza stilistica ulteriore.

Qui...Leggi tutto l'immortale si chiamerebbe Aatami (Tommila), ma a chiamarlo non ci pensa nessuno. Né lui risponde o parla con chicchessia. Se ne sta in Lapponia dopo aver accoppato trecento russi da solo durante la guerra quando quelli erano i nemici. Ora il nemico sono diventati i nazisti, in ritirata dalla Finlandia ormai certi di aver perso la guerra. Quando un loro convoglio (carro armato, camionetta e un manipolo di soldati) s'imbatte nell'immortale, comincia una di quelle guerre senza quartiere in cui la sospensione dell'incredulità è il primo requisito richiesto a chi guarda: dimentichiamoci pure qualsiasi straccio di verosimiglianza perché quello che vedremo fare al protagonista fa pensare a Rambo e relativa figliolanza come a un gruppo di buontemponi inetti.

Dopotutto altre possibilità di rendere interessanti film pare non ne esistano. Certo, poi ci sono i paesaggi finlandesi, uno spazio aperto senza confini che si estende piatto o quasi fino all'orizzonte... Aatami ci ha trovato l'oro, a due passi da un fiume, ma quei cattivoni dei tedeschi glielo portan via. Non l'avessero mai fatto: l'uomo - con barba folta e mezza sbiancata - potrebbe ricordare Babbo Natale (la zona è quella, d'altronde), ma della proverbiale bontà di quello ne conserva ben poca. Non che chi gli si para di fronte la meriti, beninteso. Nazisti spietati, senza cuore, che con loro trasportano incatenata qualche donna da stuprare all'occasione. Dopo un primo incontro che causa la prima strage, ci sarà modo di ritrovarsi altre volte lungo la strada: loro sempre in tanti e armati fino ai denti, lui da solo che se gli va bene ha un coltello. Il suo corpo è solcato da cicatrici più profonde della faglia di Sant'Andrea, le ferite si aprono come le macchie sulla pelle di un dalmata, la sporcizia ricopre le poche parti che ancora conserverebbero parvenza umana.

Aatami ha vesti stracciatissime, muscoli guizzanti: la regia coglie bene la devastazione della carne, così come fa risplendere di colori intensi gli scenari naturali (non esiste un solo interno, visto che persino l'unica baracca presente è semisventrata), e se anche i tedeschi l'aria da tedeschi proprio non ce l'hanno poco importa. Conta gustarsi le peripezie talvolta acrobatiche dell'Immortale, i suoi assurdi e mirabolanti espedienti per salvare la pellaccia e cucirsi le ferite mentre il nemico lo osserva stupito e impaurito (sparargli subito e chiuderla lì no, ovviamente). Con una citazione buffa da STRANAMORE, una ruvidezza più associabile a Rodriguez che a Tarantino, una qualità tecnica che garantisce discreta presa e invenzioni splatter non indifferenti, il suo dovere il film lo fa, proprio come il protagonista. Con qualche pausa in cui ci si arena nelle paludi dell'indifferenza nei confronti di raccordi stiracchiati e un ritmo non esattamente vivacissimo...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/05/23 DAL BENEMERITO SISKA80 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/02/24
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Siska80 30/05/23 11:03 - 4274 commenti

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La trama ricorda vagamente il successivo Blood & Gold: anche qui troviamo un ex soldato inseguito dalle SS (ma le ragioni della fuga sono molto meno sentimentali). Niente male, considerando che in fondo, più che di un film di guerra si tratta di un action in cui il solito tizio che non ha nulla da perdere (in questo caso neanche di primo pelo) si difende a mani nude ma non solo da più persone contemporaneamente. Buoni fotografia, effetti speciali, trucco e cast, a fronte di qualche doverosa spettacolarizzazione durante gli scontri e una notevole quantità di sangue sparso. Riuscito.
MEMORABILE: Lo scudo umano; La sequenza finale con l'esposizione dei "bagagli".

Schramm 30/05/23 14:54 - 3676 commenti

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Oro e horror fan sempre assonanza fruttifera al cinema. Chi trova un tesoro, trova un nemico. Ingannevole è la prima mezz'ora skolimowskiana sopra ogni cosa in questo facsimile di Tarantino anzi facciamo Rodriguez serio come un'atomica (non manca infatti una morte stranamorosa) anche nel diventare la somma di tutti gli squali del pianeta saltati. Helander non a caso omofono di Highlander, dato Tommila diretto discendente di Wile E. Coyote e degli Elastikorps. Come in Fargeat e Minihan, davanti a pretese iperrealiste ottimamente realizzate sale il... nazismo, appunto. Ingiudicabile.

Lukkyo1980 6/06/23 13:42 - 10 commenti

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Un action veramente ben realizzato, con parecchi rimandi a John Wick: il personaggio è similare e un assassino tanto silente quanto stoico. Buonissima prova anche degli attori Hennie e Doolan nel ruolo degli infami soldati del Terzo Reich. Ottima la sceneggiatura, la storia dell'ex soldato che privato di tutto non si arrende alla morte. Un film semplice quanto efficace, un pretesto per vedere una carneficina e la regia di Helander risulta una rilevazione.

Daniela 15/07/23 00:32 - 12916 commenti

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Tentano di ammazzargli il cane e gli rubano l'oro; cosa deve fare un pover'uomo se non sterminarli tutti? Lui è un tizio coriaceo a cui Rambo non lega neppure le scarpe, loro un branco di nazisti in ritirata dalla Lapponia lasciandosi alle spalle terra bruciata, il film un western moderno che si fa perdonare la mancanza di originalità e verosimiglianza con la cura nella messinscena ravvisabile nelle inquadrature molto studiate, la bellezza dell'ambientazione semi desertica, la faccia scolpita e il corpo coperto di cicatrici di Jorma Tommila. Dalla Finlandia con furore.
MEMORABILE: L'impiccagione.

Capannelle 8/10/23 13:23 - 4484 commenti

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Non è tutto oro quello che luccica, si potrebbe dire giudicando la pellicola e ripensando alle pepite d'oro per le quali il nostro eroe decide di affrontare così tante traversie. Perché nonostante l'impegno e makeup degli attori, una resa visiva sicuramente interessante e in tono con il mood generale da cartoon, l'insieme della trama e la scrittura del copione sembrano deficitari e troppo mirati a rappresentare personaggi bidimensionali ed esagerati. Ci sono diverse sequenze in cui prevedibilità e "tarantinismo" di grana grossa prendono il sopravvento.

Puppigallo 19/11/23 09:08 - 5370 commenti

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Se lo si prende per quello che è, le vicissitudini di una sorta di immortale appunto che vorrebbe godersi il resto della vita con alcuni chiletti d'oro sudati, ma che si imbatte in nazisti avidi che non sanno con chi hanno a che fare, questo fanta/action/splatter può risultare piuttosto godibile. Certo, l'attingere a Tarantino e a Rambo (la sua automedicazione però va molto oltre l'umano), alla fine lo posiziona nella categoria scopiazzate, ma qui almeno il tutto è confezionato in maniera più che decente, senza velleità artistiche e con una simpatica ironia splatterosa. Non male.
MEMORABILE: Il campo minato (mina in faccia); Come procurarsi ossigeno sott'acqua con l'altrui collo; Impiccato?; Bombato; In banca.

Galbo 23/11/23 12:51 - 12516 commenti

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Mai sfidare un taciturno cercatore d’oro finlandese! Ne fanno le spese dei poco simpatici nazisti che scorribandano in lungo e in largo per le lande nordiche. Se il tutto sembra esagerato è perché effettivamente lo è, ma il film, uno strano ibrido tra Rambo e Bastardi senza gloria, in qualche modo funziona e, al netto delle (tante) esagerazioni della trama, assicura uno spettacolo divertente legato alla presenza del roccioso Tommila e di alcuni bravi caratteristi, oltre che al suggestivo contesto ambientale, ottimamente fotografato.

Piero68 21/12/23 13:57 - 2969 commenti

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Ovviamente non era l'originalità che produttori e regista cercavano, ma un film di puro intrattenimento volutamente esagerato e sopra le righe. E in questo hanno fatto centro. Anche perché la faccia scolpita del nostro eroe è di quelle che ti rimangono impresse e funzionano. Rimangono molte ingenuità ed errori pacchiani, ma per passare un'ora e mezza senza pretese va bene.

Jandileida 16/02/24 20:42 - 1610 commenti

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Talmente derivato che forse ci si può trovare qualcosa di tutti i registi pre e post-Quentin. Ciò non toglie che le vicende del cercatore (e trovatore) d'oro Korpi riescano a intrattenere, pur nel rutilante susseguirsi di incredibilità sempre più incredibili, soprattutto grazie a una regia che mostra, lei sì, spiccata personalità. L'ambientazione "Seconda Guerra Mondiale" (che si sposa qui con un'atmosfera polverosamente western) ha poi sempre il suo perché. Ci si godono così 90 minuti di sana azione, solide interpretazioni e qualche gustoso momento splatter.

Lupus73 2/03/24 16:15 - 1548 commenti

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Lapponia, Seconda guerra mondiale, un manipolo di "malcapitati" soldati nazisti mettono i bastoni fra le ruote a un cercatore d'oro, ex soldato praticamente invincibile. Personaggio che fa apparire Rambo un dilettante della sopravvivenza, perfino quando si cuce le varie ferite; una sorta di cocktail del già citato berretto verde con personaggi alla Rodriguez (lo stile grafico dei credits finali del resto parla chiaro) che rievoca anche certo western made in Usa post leoniano. Prima parte più interessante ma, proseguendo, la sospensione dell'incredulità richiede troppe energie.
MEMORABILE: L'impiccagione fallita; L'aereo che precipita e va in pezzi (ma lui no).

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Magerehein 11/03/24 10:54 - 1094 commenti

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Ha un cane e uccide il prossimo come pochi altri. Diamo il benvenuto a questo Janne Wikkanen della tundra, più vicino a Terminator che non a Rambo. Si tratta di un film che, facendo stilisticamente il verso a Robert Rodriguez, ha scordato altrove ogni logica e raziocinio e come tale va goduto, se non si vuol restare a rimuginare troppo a lungo sull'impressionante serie di inverosimiglianze mostrate. Regia e fotografia di non indifferente qualità (oltre a intrinseci autoironia e velato umorismo) lo rendono comunque spassoso e migliore di prodotti simili e altrettanto violenti.
MEMORABILE: A un malcapitato tedesco piove una mina in faccia e i suoi monconi sparsi ne fanno scoppiare altre; La vite nella coscia come sostegno.
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