Un altro ottimo horror messicano, con protagonista il famoso Salazar. Una ragazza, insieme a un medico sotto mentite spoglie, torna nella sua vecchia casa, dove la zia vampira vuole aiutare il conte Lavud (anche esso non morto) a resuscitare un suo antenato. Eccellente atmosfera, bravi attori, belle scenografie e un bianco e nero perfetto. In questi anni i messicani creavano davvero ottime pellicole horror. Immortale il vampiro interpretato da Robles che tornerà l'anno dopo in La Bara Del Vampiro.
Autentico gioiello misconosciuto dello sterminato panorama orrorifico messicano. Omaggiando in più punti la grande tradizione del cinema espressionista anni Venti, Mendez realizza, con sapiente eleganza e praticamente con due soldi, un'opera tesa e magica valorizzata da trucchi semplici, quasi rudimentali ma di indubbio fascino e da una straniante fotografia, fosca e paurosamente nebbiosa. Importantissimo anche perché è il film che, un anno prima del ben più famoso Dracula, introduce l'usanza di rappresentare i vampiri con due prominenti canini aguzzi.
Surrealismo messicano, confezionato con pochi pesos, qualche ingenuità e molte ragnatele, ma soprattutto con una conoscenza di prima mano della tradizione orrorifica sul grande schermo, rivisitata con gusto. Atmosfera adeguata, interpreti credibili, e un'eccellente fotografia: una piccola perla da riscoprire, grazie anche alla benemerita pubblicazione in dvd.
Anacronistico lavoro messicano ispirato dal classico Universal (Dracula, '31) al punto di imitarne location, ombre e, ovviamente, b/n: scelta dettata, in verità, dal basso budget utilizzato con certa perizia dal talentuoso regista. Introduce l'idea del vampiro con "canini" ma il look del redivivo è tutto un copia/incolla del più celebre Lugosi. Divertenti gli effetti a scomparsa e i pipistrelli (legati a fili) semoventi, in grado di far seguire abbastanza piacevolmente la storia. Finale molto concitato, che sarà peggiorativo nel seguito...
Decisamente superiore ai successivi La bara del vampiro e The living coffin, il film può vantare addirittura una primogenitura formale rispetto alla "Dracula Renaissance" che avrà luogo in Gran Bretagna (i denti, il palindromo). I chiaroscuri sono bellissimi e azzeccati i personaggi femminili (soprattutto la spettrale Montoya); non convince certo tono materiale che domina poi nel finale cappa e spada. A suo modo una pietra miliare del genere. Si diffidi della versione italiana.
Vampiro ungherese miete vittime in Messico. Trama non risolta al meglio, ma notevoli le scenografie e la lugubre atmosfera nebbiosa. Anche alcune situazioni macabre sono ben girate. L'asturiano Germán Robles discendente di Bela Lugosi e precursore di Christopher Lee non ha tuttavia il carisma dei due. Non male la vampira e la "pazza" dai lunghi capelli con la grossa croce tra le mani. Sicuramente divertente, malgrado non sia del tutto riuscito.
Anticipando la Hammer nell'introdurre i mitici canini che sporgono dalla bocca del Conte, il primo horror di Mendes vanta un'ambientazione cupa e fascinosa esaltata da un bianco e nero polveroso come le stanze del tetro castello dove una coppia di vampiri amanti cerca di eliminare tutti coloro che costituiscono un ostacolo ai loro diabolici piani. Piuttosto lento nella prima parte, assume un andamento concitato nel finale con una conclusione decisamente affrettata probabilmente anche a causa del budget risicato. Abel Salzar non è Christopher Lee ma è un Dracula di tutto rispetto..
MEMORABILE: La zia vampira che non viene riflessa negli specchi.
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Disponibile
Lingue: Italiano , Spagnolo
Sottotitoli: Italiano
Schermo: 1.33:1 B/n
Audio: Dolby Digital 2.0 Dual Mono
Contenuti: Introduzione di Luigi Cozzi , Galleria Fotografica
Sigh si sono sprecati come edizione,un film del genere vale una edizione più curata,e non la solita intervista a Cozzi che fa da marchetta al suo negozio.
Comunque per carità lunga vita alla sinister che ripropone queste chicche,speriamo continui così !!!
Ciavazzaro ebbe a dire: la solita intervista a Cozzi che fa da marchetta al suo negozio. Qui neanche quella. In compenso definisce il film "petecchia con idee".
Dati DvD Sinister:
Runtime: 1h 16' 04'';
Lingue: Italiano,Spagnolo;
Sottotitoli: italiano in versione lingua spagnola;
Suddivisione capitoli DvD: 15;
Extra:
Introduzione di Luigi Cozzi,Galleria Fotografica rappresentazione locandine medesimo film;
Dati Tecnici DvD:
DvD5;
Video: 4:3; formato 1:33:1; bitrate 5.57 Mbps; Comparto Video molto buono;
Audio: ita dolby digital ac-3/2,spa dolby digital ac-3/2; Frequenza Campionamento 48Khz; Bitrate 224Kbps; Canale: Stereo; N.B: l'audio è pessimo e cupo con sottofondo metallico dovuto al dolby con campionamento in distorsione {lasciassero i vecchi film con audio mono senza filtri,sarebbe una cosa magnifica,soprattutto per le orecchie}.