Se tecnologia e interattività portano queste pellicole, forse sarebbe meglio tornare all'età della pietra, quantomeno degli horror. Tra attori sopra le righe, o semplicemente mediocri e pressochè totale piattume nella realizzazione, non si sa veramente cosa salvare di questo film che non può reggersi su un'idea così banale e anche già sfruttata. Il finale poi è la degna conclusione di un horror da quattro soldi, con urla, dialoghi pietosi e un'unica figura salvabile, il professore. In più, quando diventa leggermente interessante (riSmiley), finisce. Passare decisamente oltre.
MEMORABILE: "Andiamo a raccogliere quella merda fuori".
Chi è veramente Smiley, figura sinistra che compare su chat anonime, sgozzando le più svariate e malcapitate vittime? Una leggenda metropolitana o qualcosa di più? Ennesimo tentativo di creare una nuova maschera horror passando per il mondo internauta giovanile, senza troppi brividi e con un finale del finale usuratissimo. Evitate comunque di digitare per tre volte "I did it for the Lulz", non si sa mai...
Piuttosto pietoso, questo horror giovanilistico. Il film di Gallagher procede su binari risaputi, tipici degli slasher di oggidì: i pericoli arrivano da strumenti tecnologici come (ed è il caso di Smiley) personal computer e chat anonime. Ciò che non funziona è innanzitutto la facilità con cui si arriva a capire il - presunto - colpo di scena, dopodiché un cast di ragazzotti del tutto anonimi (eccezion fatta per Roger Bart). Con tutti gli horror che vengono sfornati negli States, proprio questo dovevano distribuire?
Ci mancava solo il serial killer venuto da internet. Lo spunto iniziale oltre che ridicolo è anche riciclato da un’altra pellicola. Per il resto lo svolgimento della trama è di rara pochezza: idee zero e poche sorprese. In compenso recitazione e dialoghi (si fa per dire in entrambi i casi) sono sotto il livello di guardia e certe situazioni, sotto certi aspetti trash, inducono alla risata (involontaria). Sul finale mi censuro per evitare di essere bannato. Dimenticate concetti come ritmo, suspence e tensione, ma soprattutto dimenticate l’esistenza di questo film, così da scansarne la visione.
Difficile anzi impossibile trovare qualcosa di buono in un pastrocchio come questo. Versione aggiornata ai tempi di internet della leggenda metropolitana di Bloody Mary, manca totalmente di suspense, brio e coinvolgimento, con personaggi dai nomi assurdi come Binder e Proxy (ma davvero?). Il tentativo di dare un tocco filosofico con i discorsi del professore sul Male e la natura umana, poi, visto il tenore della pellicola, risultano francamente ridicoli. Per non parlare del "colpo di scena" finale, che ti aspettavi da almeno un'ora...
Film brutto, insulso e senza uno straccio d'idea. Horror slasher che tira in ballo pellicole come Candyman e Scream cercando di attualizzarle all'era di internet. Il risultato è un irritante pasticcio senza tensione, con un finale prevedibile e sciocco. Cast anonimo, dialoghi dozzinali. Quasi nulla da salvare.
Semplicemente brutto e purtroppo non fa nemmeno parte del calderone "brutto che piace" tanto amato dal sottoscritto (soprattutto in chiave trash). Dialoghi di un'inconsistenza fuori dal comune e una regia nemmeno degna dell'etichetta "televisiva" rendono Smiley una vaccata fuori dal comune. Lo svolgimento narrativo insulso si sublima in un finale di rara inefficacia. Non si salvano nemmeno le uccisioni. Postilla: gli insegnamenti del professore universitario ti fanno venire voglia di bruciare il televisore. Orrendo.
Massì, prendiamo Candyman, lo aggiorniamo all'epoca moderna, lo mischiamo con qualche altra idea presa qua e là et voilà. Il mostro dell'era di internet è servito. Ridicoli e inutili gli sproloqui del solito professorone. Troppi indizi fanno capire il finale a (presunta) sorpresa con troppo anticipo e quel poco di tensione che c'è si perde. La critica sociologica del tempo di internet e della virtualizzazione dei rapporti personali è semplicistica e didascalica. Non rimane nient'altro. Desolante.
Silloge di paure più che film sulla paura. I timori di esistere affrontando la vita che sta al di là dello schermo di uno squallido pc descritti seguendo linee pensiero che ben possono leggersi nelle parole declamate dall'insegnante a lezione. Il mostro lo si crea per celare il nulla che avvolge le giornate di chi gode solo nel presente demonizzando l'incerto futuro. Lo schema da slasher anni Ottanta si confà alla bisogna, con le trovate terrifiche più elementari a briglia sciolta. Si può anche liquidare con una battuta ma non è banale. Anzi...
MEMORABILE: Le lunghe dissertazioni di logica in aula.
Si parte con un killer che sembra una faccia di dito tagliuzzato, la rete e feste Alpha, Omega e chi più ne ha ne metta. Scivoliamo lentamente verso dialoghi scritti col t9 mentre aspetti il bus, recitazione terribile e una sceneggiatura grottesca. Molti nerd e un finale delirante, che se fa prendere mezzo punto lo perde coll'ultima scena. Aridatece Candyman!
Deprimente. Passi pure per il plot scritto da bendati e già digerito in altre occasioni (compresi finale e post-finale dopo i titoli di coda), ma quello che fa precipitare le braccia sono le prove terrificanti degli pseudo-attori coinvolti e degli sceneggiatori che infilano nelle bocche dei ragazzotti una sequenza di fesserie da rimanere basiti. Sangue con il contagocce e anche il look del killer, che nella locandina invoglia non poco, rende malissimo on screen: una delle peggiori cose viste negli ultimi tempi.
Trovare pregi a questo scialbo film dell'orrore è opera assai ardua. L'idea di base, probabilmente, avrebbe potuto suscitare molto più interesse se sviluppata e messa in scena meglio; purtroppo, fra attori al limite dell'inguardabile e una sceneggiatura priva di senso, il risultato finale è pessimo.
Solo i ritardati credono alle leggende metropolitane. Ma cosa succederebbe se una di queste, una micidiale, fosse vera e gli scettici e le autorità continuassero a giudicarla infondata? Partendo da un'idea moderna e originale si scopiazza a destra e a manca dagli horror più famosi (Candyman e Scream in particolare) e il risultato non è poi così male, nonostante la suspense sia lacunosa e le tipiche scene a volume alto fastidiose. L'accenno al tema di quanto la nuova generazione stia perdendo il senso della realtà è superficiale e sterile.
MEMORABILE: Negativamente: Ashley, molto impaurita, entra di notte da sola in una casa buia per vedere se un ragazzo è ancora vivo e trova una torcia sull'uscio.
Il volto accattivante che campeggia sulle locandine del film viene utilizzato pochissimo (e male) e per l'ennesima si pensa "faccio un teen horror, quindi deve essere sciocco". Personaggi sin troppo stupidi che rischiano di risultare tali anche per gli adolescenti stessi, storia idem. Alcune rivelazioni nella parte conclusiva indicano che le idee c'erano; andavano sfruttate meglio, perché si è preferito virare verso lidi classici confezionando male il tutto. Fastidiosa la recitazione della protagonista.
Peccato! Il sottotesto di questa pellicola low budget meritava una migliore realizzazione. Il messaggio infatti è una bellissima critica all'attuale carenza di valori tra i giovani e al nichilismo imperante che ormai attanaglia le masse, non necessariamente solo giovanili (vedi il prof). La stessa frase che serve a chiamare l'assassino è un chiaro riferimento a tutto ciò e la noia diventa sinonimo di cinismo. E' ovvio che il valore artistico è basso e la regia semidilettantesca, ma i ragazzi ci mettono il dovuto impegno per evitare la catastrofe.
Indecente slasher derivativo, stanco, lento e nato vecchio. Le leggende metropolitane da Internet lasciano il tempo che trovano: farci un film intero sopra, con giovani (e spesso scarsi) attori provenienti dal web, vuol dire condannare il prodotto finale a un'obsolescenza quasi immediata. La maschera "carnosa" di Smiley è pure riuscita, ma il plot è inverosimile e snervante, i jump-scare inutili si sprecano e nel complesso si sbadiglia molto più di quanto si sogghigni o si sussulti. La sequela di colpi di scena alla fine è di rara scempiaggine.
MEMORABILE: Il finale a sorpresa, in cui praticamente nulla sembra avere senso e un colpo di scena contraddice l'altro.
Smiley è un killer che compare e uccide chi è dall'altra parte della chat (con delle regole). Sembrerebbe la solita fantasiosa "creepypasta" come tante ne circolano su web, o la solita entità soprannaturale per l'ennesimo teenage movie che unisce rete informatica a fenomeni paranormali; tuttavia qualcosa non torna per tutta la durata e il twistone finale ci mostra un piano di lettura più profondo che offre una riflessione sul rapporto nuova generazione/web/valori. L'intrattenimento non è alle stelle ma questa trovata risolutiva (craveniana) fa sicuramente guadagnare l'esclamativo.
MEMORABILE: Il poliziotto/detective: "Che gioventù di merda".
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Immaginavo che non ti avrebbe soddisfatto nemmeno sotto l'aspetto trash. In questi giorni
ho avuto la febbre e per farmi del male sono
incorso in una visione simile, forse anche peggiore: Prank. Vedere per credere ma non te lo
consiglio.
Pensa che Prank era l 'alternativa... Quindi prima o poi lo vedrò .. Ora inizia la stagione "seria" e nelle due settimane dal 16 al 30 gennaio escono almeno 5 film che devo vedere per forza: remake di Carrie, the immigrant tradotto maldestramente in c'era una volta a New York, Nebraska , Scorsese e Scott. E devo già recuperare American Hustle. E nel mezzo c'è pure Vanzina!
A me stò Smiley ispira non poco (sarà che ho la mania compulsiva di stì horroretti da bancarella)
Quando esce in dvd è mio! (Poi, il solo fatto che tutti lo massacrino, mi ispira ancor di più!)
Per quanto riguarda il remake di Carrie è attesissimo pure dal sottoscritto (di cui piaque pure il restyling carsoniano)
Ma più che per l'operazione remake in sè, perchè è diretto da una delle registe più toste in circolazione ( e autrice di uno dei miei cult movie assoluti, il doloroso e necessario Boys don't Cry)
Mi permetto di azzardare un pronostico: ti farà
schifo. Ma non si sa mai.
@ Didda
Smiley e Prank sono della stessa pasta. Quando
vedrai il secondo mi dirai.
Aspetto anche io Scorsese e Nebraska e mi incuriosisce anche C'era una volta a New York (che tristezza il titolo italiano).Su Scott ho ormai perso ogni speranza. Sempre a gennaio aspetto il film su Hannah Arendt diretto dalla Von Trotta. Credo che la prima visione al cinema dell'anno sarà però il film di Virzì.
Buiomega71 ebbe a dire: Cotola ebbe a dire:
Mi permetto di azzardare un pronostico: ti farà
schifo. Ma non si sa mai
Non saprei, Coty...Conoscendomi non darei nulla per scontato...Quando vedrò farò sapere ;) Io invece spero che vi piaccia, l'ho visto ieri notte e appena davinottato.. Che dire, per me è magnifico, dipende molto dalla visione che uno ha dei remake.. A me che non piacciono gli eccessivi stravolgimenti, trovo che la Peirce abbia fatto un lavoro encomiabile e gli attori sono straordinariamente bravi. Comunque ne riparliamo tra qualche giorno ;-)
Herrkinski ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Cotola ebbe a dire:
Mi permetto di azzardare un pronostico: ti farà
schifo. Ma non si sa mai
Non saprei, Coty...Conoscendomi non darei nulla per scontato...Quando vedrò farò sapere ;) Io invece spero che vi piaccia, l'ho visto ieri notte e appena davinottato.. Che dire, per me è magnifico, dipende molto dalla visione che uno ha dei remake.. A me che non piacciono gli eccessivi stravolgimenti, trovo che la Peirce abbia fatto un lavoro encomiabile e gli attori sono straordinariamente bravi. Comunque ne riparliamo tra qualche giorno ;-)
Herr, credo che Coty si riferisse a Smiley, non al remake di Carrie (almeno mi auguro)