Ex machina - Film (2015)

Ex machina
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Ex Machina
Anno: 2015
Genere: fantascienza (colore)
Note: Aka "Ex-Machina". Esordio alla regia di Alex Garland, già autore di soggetti e sceneggiature.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un programmatore di un'azienda specializzata in tecnologia (Gleeson) viene convocato dal gran capo della stessa (Isaac) nella sua villa modernissima immersa nella natura, tra cascate, monti e valli. Questi gli annuncia di aver finalmente realizzato il prototipo della perfetta intelligenza artificiale, che andrà però testata attraverso il celebre teorema di Turing. Bisogna cioè che qualcuno verifichi se la macchina è davvero in grado di ingannare l'esaminatore comportandosi come un umano in tutto e per tutto... Il giovane programmatore è lì per quello e gli viene presentata Ava (Vikander), un seducente robot dalle fattezze femminili. Passerà il...Leggi tutto test? Un'idea che non è certo una novità, per la fantascienza; anzi, siamo in uno degli ambiti più frequentemente analizzati dalla stessa, ai quali il film di Garland non aggiunge a dire il vero molto di nuovo. Anche perché è subito evidente quanto la ricerca del regista sia innanzitutto formale, a partire dalla resa dell'elegante automa che non nasconde le sue parti ellettroniche fino alla creazione di ambienti asettici ricavati all'interno di architetture moderne che immediatamente comunicano la stessa gelida ambiguità che la notevole colonna sonora va a sottolineare (e che si rispecchia nei personaggi, naturalmente). Se il programmatore, che pure stupido non è, appare come l'unica persona dal carattere limpido, è perché sia il gran capo che l'automa sono al contrario figure che probabilmente nascondono molto delle loro intenzioni. Non si capisce fino a che punto la cortesia, l'affabilità, la complicità del primo e l'affettuosa autocommiserazione della seconda siano sincere. Lo scopriremo in un finale che prosegue coerentemente il discorso misurando le parole e preferendo l'azione rallentata, la contemplazione, il movimento tra gli ambienti. In definitiva un soggetto scarno sul quale si lavora molto bene in fase di sceneggiatura, magari nascondendo una certa superficialità dietro concetti universali profondi ma anche scegliendo bene le parole, le frasi, i dialoghi. Due soli gli umani, il resto sono robot dalle sembianze femminili affusolate e aggraziate, che si coprono (coi vestiti) o si scorticano (evidenziando sotto la pelle la loro origine elettronica) come a suggerire la facile intercambiabilità tra la natura reale e quella cui tendono. Grande la fotografia, eccellente la ricercatezza nelle inquadrature a testimoniare l'alto valore estetico di un film che si riallaccia alla fantascienza meno roboante per riscoprirne il valore ipnotico-magnetico.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/05/15 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 19/04/16
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Capannelle 28/05/15 11:34 - 4513 commenti

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Fantascienza in senso di rapporto robot e umani, meditata e che guarda più al conflitto tra personalità ma non disdegna di costruirci sopra una sana atmosfera thrilling e claustrofobica. Garland dimostra una notevole padronanza dello script (da lì viene) ma anche della mdp (pur mantenendosi sul classico) e un gusto visivo non indifferente per gli ambienti e i personaggi. Di sicuro impatto le movenze e il look di Ava, sia come robotica che come rivestimento umano.

Daniela 27/05/15 12:35 - 13012 commenti

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Un giovane programmatore viene selezionato per un soggiorno presso la villa, isolata dal mondo, di un potente guru dell'informatica, allo scopo di sottoporre al test di Turing una nuova "macchina"... Mix di generi per un esordio interessante: se come fantascienza il film, pur ben realizzato, non dice molto di nuovo nel campo delle AI, funziona invece molto bene come thriller psicologico, con un teso confronto fra il manipolatore Isaac ed il fragile Gleeson, destinato ad un epilogo non del tutto imprevedibile ma comunque convincente, "giusto".
MEMORABILE: Il web-hare in gel azzurro-neurale; Il contenuto degli armadi

Puppigallo 27/05/15 17:35 - 5402 commenti

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Innanzitutto bisogna scordarsi il ritmo serrato, che in una pellicola così sarebbe comunque stato deleterio. Dopodiché si potrà apprezzare la lenta ma inesorabile marcia, costellata da test, della protagonista verso una sempre maggiore consapevolezza di sé (mai sottovalutare una propria creazione, soprattutto se l'obiettivo è così alto).Fantascienza non tanto visiva quanto di concetto, nonostante i pochi effetti, asciutti e essenziali, siano ben realizzati e di buon impatto. Merita la visione, nonostante la staticità con tocco claustrofobico metta alla prova lo spettatore
MEMORABILE: Il laboratorio, dove viene mostrato il "gelvello"; La vestizione; Le di lei domande; Gli "scheletri" negli armadi; Le certezze vacillano (il taglio).

Galbo 9/07/15 16:26 - 12556 commenti

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Lontano dai canoni della fantascienza "classica", il film di Alex Garland è una delle opere più profonde sul rapporto tra uomo e macchina. Scevra da effetti speciali sofisticati, la pellicola punta sulla caratterizzazione dei personaggi (umani e non) e su una sceneggiatura che ribalta spesso astutamente i ruoli. Il contesto sobrio e "asettico" contribuisce alla sensazione di alienazione che il regista istilla nello spettatore. Il finale non giunge inatteso ed è forse il punto più debole di un film comunque molto interessante e ben interpretato.

Kinodrop 31/07/15 17:45 - 3200 commenti

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Riflessioni tra tecnologico e filosofico sul quasi probabile futuro della robotica e dell'AI. Si tratta di testare le capacità intellettive ed emotive di un prototipo, Ava, da parte di un giovane programmatore che via via verrà coinvolto in un gioco dai risvolti inaspettati e colpi di scena. Co-protagonista è la strepitosa location/bunker di altissimo design e la sobrietà dell'apparato tecnologico profuso. Tutt'altro che un film d'azione: qui dominano le parole, i concetti anche teorici sul senso di ciò che si sta perseguendo. Elegante.
MEMORABILE: L'ambiente strepitoso ma claustrofobico; La credibilità dei mutamenti di Ava; Musica adeguata, tra un po' di Schubert e tanta elettronica.

Xamini 30/07/15 23:44 - 1277 commenti

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Opera senza dubbio riuscita, questo Ex Machina è uno scifi con la tensione di un thriller. Non ha fretta di spiegare questo o quello, ma si sofferma sull'analisi psicologica dei suoi personaggi umani e non e sul principio alla base del celebre test di Turing. Riesce molto bene nei suoi intenti, in particolare per la meticolosità con la quale rispetta i tempi e per l'uso ottimale del volume della musica di fondo durante i climax. Curiosità a margine: Domhnall Gleeson interpreta la parte complementare nel primo episodio della seconda stagione di Black mirror.
MEMORABILE: La vestizione, il momento di crisi allo specchio, il finale (pure se prevedibile)

124c 10/08/15 18:27 - 2964 commenti

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Film di fantascienza psicologica e celebrale in cui i personaggi si muovono all'interno di un mega appartamento che rende il tutto folle e claustrofobico. Davvero notevole, anche se i momenti lenti non mancano; ma forse è la sua lentezza la carta vincente, visto che approfondisce le personalità dei protagonisti. L'attrice che interpreta la robot Ava è una bella scoperta, ma anche le altre au... tope non sono niente male (ci scappa pure qualche nudo artistico!). Finale imprevedibile, che tiene incollati alla sedia. Bello.

Matalo! 14/08/15 08:49 - 1378 commenti

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Sembra godere di stima eccessiva. Potrebbe essere una bella puntata di un nuovo Ai confini della realtà. Pregi ce ne sono: un'accattivante messinscena, buona recitazione, ambienti perfetti. Ma il materiale non è originale e certi "faccia a faccia" son telefonati. Come molti film d'oggi sembra aver troppi finali (avrei chiuso con l'ombra di Eva). Piacevole ma "claustrofobico", come idee. Sonoya Mizuno vince il premio bellezza.

Myvincent 17/08/15 22:09 - 3885 commenti

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In un mondo sempre più tecnologico il confine fra uomini e macchine sembra sempre più sottile, anche nella gestione del potere e del controllo degli uni sugli altri. Con un linguaggio accessibile e comprensibile, si introduce la mente dello spettatore in un ambiente "sintetico", fuori dal mondo e ansiogeno, dove si conduce una "partita a scacchi" tutta speciale, in cui ogni mossa è seguita da una successiva apparentemente inaspettata. Lento un po' tanto, si consuma come una pietanza fredda...

Schramm 6/09/15 17:27 - 3786 commenti

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Gran rispolvero per l'intelligenza che da artificiale eguaglia prima e eccede poi quella umana, acquisendone istinto sessualità e paure e nutrendosi delle stesse pecche e contraddizioni. In un film sull'ammutinamento della macchina fattasi natura naturans che squaderna un albero genealogico complesso che da Robby porta a Samantha passando per Hal e Hector, Garland allegorizza la cacciata dall'Eden e ci dice ancora una volta quanto sia sprovveduto l'uomo nel voler ricreare Dio a propria immagine e somiglianza. Forma smagliante, eccelso lavoro su suono e luce, attori simpatetici fanno il resto.

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Cotola 19/09/15 11:48 - 9350 commenti

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Il rapporto uomo-macchina, le potenzialità dell'intelligenza artificiale, lo scienzato un po' pazzo che si credo Dio: tutte tematiche non nuove ma che vengono ben declinate e trattate con eleganza ed efficacia. Garland esordisce coraggiosamente con un film claustrofobico, ambientato in unico ambiente e che nonostante ciò riesce ad interessare e coinvolgere lo spettatore per tutta la sua durata. Qualche snodo narrativo non è certo imprevedibile (finale compreso) ma è meritevole il clima di dubbio ed ambiguità che riesce a creare. Ed anche la chiusa è superiore alla media.

Jandileida 26/09/15 13:07 - 1627 commenti

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Buon fantascientifico filosofico in cui il parlato ha più spazio dell'azione. Di conseguenza chi si aspetta un Io, robot rimarrebbe deluso ma se ci si pone sulla lunghezza d'onda e sul ritmo cadenzato che Garland dà al suo film si viene ripagati con uno svolgimento abbastanza interessante (bello il finale) che fornisce anche spunti di riflessione, per quanto non originalissimi, sulla convivenza tra uomini e umanoidi. Il cast ridotto all'osso riesce a cavarsela e anche la regia si mantiene su un binario poco invadente e programmaticamente fredda.

Didda23 14/01/16 09:34 - 2452 commenti

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Seppur non nuovo, il tema dell'intelligenza artificiale (in questo caso per capire se una macchina è in grado di pensare si utilizza il Test di Turing e non "La stanza cinese") è un ottimo pretesto per raccontare la fragilità dell'animo umano che si nutre di onnipotenza (l'uomo che si sostituisce a Dio). Nonostante il vincolo e la pesantezza della monolocation, l'abile sceneggiatura - fitta di dialoghi più o meno brillanti- instilla nello spettatore una curiosità crescente che permette di seguire la visione senza intoppi. Promosso Garland dietro la mdp.
MEMORABILE: Il dubbio Gleeson davanti allo specchio; I continui ribaltamenti.

Mutaforme 13/04/16 18:08 - 420 commenti

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Film di fantascienza "colta" che non può non far pensare ad Asimov e alle tre leggi della robotica. La realtà però si rivela un po' diversa dalla pura teoria, ed è questo quello che rende affascinante e riflessiva quest'opera. Si ritorna alla vecchia fantascienza, al quesito shakespeariano dell'essere o non essere. Purtroppo ne risente molto il ritmo, piuttosto lento, ma rimane comunque un discreto film.

Hearty76 13/07/16 21:04 - 267 commenti

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Non lo definisco né fantascienza né del tutto thriller, piuttosto è un dramma sociologioco re-attualizzato. In una casa hypertech da reality show (sperduta in stile Lost con vaghi richiami a Cube) uomini e robot si ritrovano in una folle serie d'introspettivi test. L'arcano finale di essi sembra in sostanza essere: chi è cosa? Si parla di evoluzione, o l'Umanità s'autoindirizza semmai verso la più aberrante regressione della coscienza emozionale e morale? I "mostri" forse non sono gli automi privi di anima... bensì i loro deliranti creatori.

Taxius 19/07/16 11:57 - 1656 commenti

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Nonostante a prima vista possa apparire un film di fantascienza, Ex machina è in realtà più un thriller psicologico che altro e con una leggera modifica alla sceneggiatura funzionerebbe anche con una persona vera al posto dell'androide. A tratti davvero inquietante, riesce a portare lo spettatore nel dubbio su chi fidarsi: uomo o macchina? Dal lato tecnico è girato molto bene, ottima la fotografia e bravi gli attori. Il luogo isolato accresce il senso di claustrofobia. Regge dall'inizio alla fine senza annoiare e il finale è col botto.
MEMORABILE: Il primo blackout in cui Ava avverte Caleb...

Giùan 29/11/16 10:20 - 4794 commenti

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Molto ben fatto! Garland si colloca nella linea della neo fantascienza umanistica tornata in auge negli ultimi anni e lo fa con uno stile visivo fascinosamente seducente. Sul piano narrativo c'è qualche cialtroneria di troppo ("l'amante cinese") e un reiterativo indugiare sui filosofeggiamenti dell'A.I., che tuttavia l'empatia degli attori (notevoli il nerboruto ascendente di Isaac, la respingente sinuosità della Vikander e Gleeson pulcino bagnato) permette di digerire. Ben condotto il continuo ribaltamento del gioco gatto/topo, di mankiewicziana memoria.

Redeyes 9/01/17 11:03 - 2468 commenti

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(Sine Deo) ex machina. Le leggi della robotica non inficiano il test di Turing né agevolano la moderna Roy Batty in questo glaciale, claustrofobico disegno dell'eccellente Garland. Nel cast spicca il mirroriano Ash, a suo agio negli ambienti fantascientifici, ma sono altrettanto efficaci gli altri componenti. La suddivisione in capitoli dà il giusto ritmo, così come le musiche non invadenti. Senza dubbio è un ottimo esordio.

Il ferrini 20/02/17 22:05 - 2544 commenti

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Un'idea molto buona, messa in scena senza ricorrere a eccessi di CGI ma puntando principalmente sulla caratterizzazione dei (pochi) personaggi. Ad uscirne come un gigante è senza dubbio Oscar Isaac (già Davis per i fratelli Coen), il quale dona al suo personaggio grande credibilità sia nei panni dello scienziato genialoide che dell'ubriacone alienato dal mondo. Perfetta la scelta della Vikander, i suoi tratti gentili e armoniosi riescono a renderla sexy anche senza capelli e con parti bioniche in bella vista. Ottimi i dialoghi.
MEMORABILE: Non si tratta della storia dell'uomo, questa è la storia degli dei.

Deepred89 24/02/17 15:40 - 3805 commenti

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Fantascienza da camera di sopraffina realizzazione, forte di una sceneggiatura elaboratissima e ricca di spunti e sorprese che supera abilmente gli ostacoli di un soggetto a forte rischio schematicità. Tre attori su quattro perfetti (qualche dubbio solo sull'"hipster" genialoide e alcolizzato), ambientazioni originali, notevole utilizzo del sonoro, qualche riserva sull'eccessivamente diluito finale. Film profondo e stimolante, più appagante a livello filosofico che a livello logico (non mancano forzature leggere ma comunque percepibili).

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Saintgifts 8/05/17 11:45 - 4098 commenti

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Ava non può essere altro che la versione femminile di chi l'ha creata. Imbottita di nozioni certamente, capace di tenere testa a chiunque, ma sul lato dei sentimenti e della consapevolezza limitata ai limiti del suo creatore, onnipotente sul versante tecnico, molto debole su quello umano; lontano quindi dal sembrare un Dio; e se la Eva della genesi si è ribellata al Dio vero, figuriamoci questa Ava. La realizzazione è buona in generale, seppur senza troppa originalità (la musica classica, le birre). Buona la scelta degli interpreti.

Thedude94 27/06/17 09:32 - 1142 commenti

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Un ragazzo, il suo stravagante capo e un'intelligenza artificiale alle prese con il test di Turing, che mette a rischio la sua sopravvivenza. Bellissima la Vikander, notevole Isaac e bravo Gleeson; Ottima sceneggiatura ed effetti speciali molto ben fatti e soprattutto non esagerati. La componente umana è intensa e l'emotività della macchina (grande scelta farla donna) rende questo film davvero godibile, anche se non è un capolavoro. La fotografia in alcuni momenti è eccellente, così come le scenografie.

Tarabas 28/07/17 15:01 - 1888 commenti

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Cosa succede se la macchina che devi testare fa un test su di te? Per quanto i temi non siano del tutto nuovi, fa piacere vedere un film di fantascienza ben scritto, ragionato e notevolmente sottile in alcuni passaggi. Il multiplo ribaltamento di prospettiva è ben costruito e spiazzante, l'ambiguità non deriva da incertezze di sceneggiatura ma, al contrario, dall'abilità nel disegnare il personaggio dell'intelligenza artificiale. Qualche momento splatter non rientra nel mio gusto e c'entra il giusto, ma il film è davvero interessante.

Jena 19/08/17 17:01 - 1623 commenti

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Ogni volta che si ha che fare con l'Intelligenza Artificiale va a finire che il robot in questione comincia a volere essere come l'umano, vuole amare, vivere eccetera finendo col prendersela col suo creatore (Blade runner e a seguire). Qui tutto però è servito benissimo: ottime scenografie col contrasto tra asettico artificiale e splendidi paesaggi naturali, attori in gran forma (su tutti eccellente Isaac, la Vikander incantevole e brava) e una trama che coinvolge non poco, con le sue numerose sorprese e cambi di prospettiva. L'uomo stavolta è fregato...
MEMORABILE: il look della Vikander; Gli splendidi paesaggi naturali; La robot cinese;

Faggi 18/12/17 19:00 - 1551 commenti

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Se l'uomo è un oggetto di design che soffre e desidera l'androide è un oggetto di design che brama. Claustrofobia: la villa-bunker e i black-out; attrazione per la donna-macchina, dal gelido fascino paranoico; e per il suo creatore dalle sbornie facili, esteta del tecnologico iperreale, estasiato dal sex appeal dell'inorganico. La variabile incontrollabile del desiderio: qui sotto copertura della semplice, innocua pratica del "people watching" (a cui si allude in un dialogo tra Caleb e Ava). È desiderio di libertà: con conseguenze sinistre.

Modo 30/12/17 00:40 - 979 commenti

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Film che mette a nudo il rapporto tra uomo e macchina. Ci troviamo di fronte a temi cari alla fantascienza degli anni '40 e '50 (leggi della robotica, Test di Turing) rivisitati in chiave moderna. Trama ben scritta: nel complesso lo spettatore riesce a cogliere l'inquietudine dei personaggi reali e non. Finale non originalissimo ma che nell'ultima scena pone interrogativi. Opera sicuramente riuscita senza gridare al capolavoro.

Gabigol 22/03/19 23:02 - 626 commenti

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Buona prova questa opera prima di Garland, forte di una intelaiatura narrativa robusta - il regista è uno sceneggiatore - che non cede né a semplificazioni per raddrizzare la storia in corsa né a esagerazioni (il tema si presta all'esondare dai propri argini). Ambientazioni claustrofobiche e asettiche, dialoghi il più delle volte taglienti e un cast funzionale garantiscono una resa assolutamente sopra la media. Unico limite, forse, è il non dire niente di nuovo rispetto alla fantascienza classica (Dick e Asimov su tutti).
MEMORABILE: Il test condotto da Ava; Gli armadi; I black-out; I dubbi dietro al gesto del taglio.

Anthonyvm 20/04/18 23:52 - 6195 commenti

I gusti di Anthonyvm

Visivamente e tecnicamente impeccabile, è tuttavia un film che pecca un po' troppo nel ritmo e che di base indaga su concetti (il rapporto tra uomo e tecnologia, lo straniamento figlio del nuovo millennio, i pericoli celati dietro lo sviluppo dell'intelligenza artificiale) trattati già molte volte. Come impostazione stilistica e come spirito ricorda una puntata di Black mirror, solo prolungata eccessivamente e nemmeno fra le migliori. Gli spunti di riflessione ci sarebbero, ma la struttura poco avvincente li fa cadere piatti. C'è di meglio.

Arlec 21/06/18 12:53 - 18 commenti

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L’immedesimazione col protagonista, il magnetismo degli altri due personaggi, la profonda immersività dell’ambientazione e quel brivido sotto la pelle che ci accompagna lungo tutta la pellicola… dimostrano inequivocabilmente il grande talento di Garland, non soltanto come scrittore (ne aveva già dato prova con le sue quattro sceneggiature), ma anche come regista. La sua opera prima è meravigliosa e inquietante e sarebbe anche perfetta se non fosse per il finale, frettoloso e poco ispirato. Resta comunque un grandissimo film.

Minitina80 31/10/18 20:24 - 3116 commenti

I gusti di Minitina80

Una fantascienza più di concetto che preferisce disquisire su determinate idee lasciando da parte quel collettivo di elementi visivi, roboanti e invadenti, spesso immancabili nel genere. La sceneggiatura non è molto articolata e verte esclusivamente sulle conseguenze della presa di coscienza di un robot, posizionandosi nel momento in cui l’evoluzione tecnologica renderà il passaggio una possibilità concreta. Interessante a metà perché si avverte l’incompiutezza dell’opera, a cui mancano dei tasselli di raccordo adeguati tra i momenti salienti.

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Atticus81 5/06/19 17:13 - 10 commenti

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Una storia basata sull'ambizione e la fragilità dell'uomo. Due personaggi che si rapportano in modo diverso, crudele uno e generoso l'altro, nei confronti di una macchina dall'aspetto compassionevole e profondamente attraente. Non è un film lento e claustrofobico ed è ricco di contrasti. Luoghi totalmente chiusi e totalmente aperti. Il messaggio è sempre lo stesso: si ha più da imparare da sé stessi che dall'"altro".

Bubobubo 22/06/19 23:48 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Con la scusa del test di Turing, lo scontro definitivo tra uomini e intelligenze artificiali si gioca sul terreno delle massime conversazionali di Grice: in che misura viene detta la verità da ambo le parti, qual è la reale natura delle interazioni tra le parti in gioco, che componenti si nascondono nell'ampia area grigia del non detto e del sotteso? Sci-fi ipercontemporaneo ben più attento ai dettagli che al disegno complessivo, con il quadrato degli interpreti principali assolutamente impeccabile. Finale thrilling.
MEMORABILE: Sonoya Mizuno: non dice una parola e risulta quasi l'elemento più magnetico dell'intero film.

Piero68 27/08/19 08:39 - 2980 commenti

I gusti di Piero68

Nonostante l'innegabile fascino della sceneggiatura e gli strepitosi effetti speciali (Oscar meritato) la lentezza della pellicola inficia, a tratti, l'ottimo lavoro di Garland, artista versatile che scrive, sceneggia, dirige e produce. Ma al di là dell'aspetto thrilling del film ci sono una serie interminabile di quesiti etici e di risvolti sull'uso anche improprio delle moderne tecnologie da parte di alcune major. Dal semplice smartphone a una più complessa I.A. Senza contare che Garland trova pure il tempo di omaggiare Alan Turing. Brava la Vikander.

Tonios 27/02/20 22:07 - 25 commenti

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Interessante lungometraggio sci-fi privo di effetti scenici superflui, l’ennesimo di un genere che non è stato mai abbastanza capito. L’intelligenza artificiale ha oramai superato quella umana e un giovane informatico ne è testimone diretto, arrivando a provare attrazione per l’androide con cui è stato chiamato a confrontarsi e a esserne assoggettato fino alla fine. Nulla di innovativo in sostanza; ciò non esclude l’eccellente resa del risultato complessivo (merito anche del cast ristretto, essenziale e poco confusionario).
MEMORABILE: Nathan insospettito dai frequenti black out; Le riciclate citazioni di Caleb; I bei nudi della Mizuno; L’epilogo “a sorpresa”.

Pigro 1/07/21 15:17 - 9956 commenti

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Una trama dal sapore antico (lo scienziato "pazzo", l’umanità della Creatura, l’amore contrastato), intelligentemente contemporanea (l’intelligenza artificiale, la Rete, lo scontro/convivenza con la natura selvaggia, il rapporto autenticità/simulazione), ma soprattutto raccontata con una sensibilità narrativa e visiva di stupefacente seduzione emotiva ed evocativa. Più dei temi contano le atmosfere e i sentimenti evocati, che risucchiano in uno spleen esistenziale e universale. Amaro e potente, con un finale di struggente sospensione.

Enzus79 9/09/21 21:39 - 3074 commenti

I gusti di Enzus79

Buon film di fantascienza diretto dallo scrittore Alex Garland, con sfumature da thriller, di chiara impronta dickiana e che ha come oggetto l'intelligenza artificiale. Storia coinvolgente, con buoni spunti di riflessione. Discreta la suspense, specie nel finale. Ottimi gli effetti speciali e la fotografia. Convincente l'interpretazione dei tre protagonisti.

Jdelarge 24/11/21 12:05 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Una buona regia, supportata da interpretazioni di alto livello, dà vita a un film fantascientifico estremamente interessante, che affronta con astuzia una tematica complessa come quella dell'intelligenza artificiale. La componente thrilling, però, proprio per questo motivo appare superflua e anche scontata, come se fosse stata aggiunta per conferire al film un motivo d'interesse in più che non era assolutamente necessario.

Buiomega71 25/02/23 01:15 - 3026 commenti

I gusti di Buiomega71

Le suggestioni si dipanano tra natura incontaminata e interni futuristici, in uno dei migliori SF degli ultimi anni che nell'intelaiatura (e nel pessimismo) sembra essere uscito dagli anni 70. La robotica tanto cara a Crichton si innesta a derive poetiche (la più bella storia d'amore tra un uomo e un androide, o così pare) fino a lambire l'horror (la stanza di Barbablù, le "bambole" rotte, le pugnalate, gli arti e le bocche meccaniche spezzate o divelte, la pelle sintetica come un vestito). Finale beffardo e intriso di cinismo per un gioiellino che appaga gli occhi e le emozioni.
MEMORABILE: "Enola Gay"; Lo squarcio al braccio; La ragazza androide che si fa a pezzi le braccia battendo violentemente contro la parete; Strappandosi la pelle.

Bizzu 15/08/23 10:45 - 217 commenti

I gusti di Bizzu

Si può vedere, senza aspettarsi miracoli, e forse è quello che fa più storcere il naso: la fantascienza, quando è fatta bene, deve lasciarci qualcosa su cui pensare. Qui, invece, è tutto buono ma molto annacquato, e alla fine della visione non rimane nulla, siamo stati intrattenuti solo dalla parte thriller, grazie a qualche momento di tensione: i pochi spunti di riflessione sono sempre solo accennati, e tutt' altro che inediti. Nel genere, Lei è molto più incisivo, anche dal punto di vista emozionale.

Teddy 28/10/23 04:13 - 1004 commenti

I gusti di Teddy

Film programmatico, di scarsa atmosfera ma di grande densità concettuale. La sceneggiatura, depistando non di rado il punto focale della narrazione, mira di più alla meccanica dei fatti che all’impulso emotivo dei personaggi, preferendo così il grigio rigore al pittoresco caos. Garland regala comunque sottigliezze visionarie e bellissimi accenni horror. Stupenda la Vikander.

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Magerehein 6/11/24 10:11 - 1136 commenti

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Programmatore ottiene un soggiorno premio a casa del suo capo con sorpresa annessa. La storia narrata è estremamente semplice e questo si ripercuote sul ritmo (lento), però la sceneggiatura si basa su dialoghi efficaci e riesce a riempire il tempo senza far pesare la visione (chi nasconde qualcosa e in quale misura?). Fanta-thriller piuttosto ben costruito, l'epilogo è intuibile ma era verosimilmente la via d'uscita meglio praticabile. Interessante esordio per un regista dotatissimo specialmente a livello di estetica (location e soprattutto fotografia sono lì a dimostrarlo).
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  • Discussione Schramm • 6/09/15 17:36
    Scrivano - 7746 interventi
    finale un po' tirato per le lunghe a parte, bel colpo. non è facile rivitalizzare un consunto classicone come quello dell'intelligenza artificiale che diventa senziente e acquisisce sensibilità super-umane. garland è però riuscito nell'impresa. molto bello anche il dicotomico divario tra paesaggismo e cibernetica. il lavoro sul suono meriterebbe un premio.
    Ultima modifica: 6/09/15 17:37 da Schramm
  • Discussione Cotola • 7/09/15 19:09
    Consigliere avanzato - 3885 interventi
    Dunque questo lo devo proprio recuperare. Ne parlano tutti bene i davinottiani e se poi i miei beniamini Daniela e Schramm gli danno ***! la visione è d'obbligo. Mi va di lusso che a fine settembre un cinema di Torino lo proietta in lingua originale. Cercherò di non farmelo sfuggire. In caso contrario scatterà il recupero a noleggio appena esce il Bluray.
  • Discussione Daniela • 7/09/15 22:40
    Gran Burattinaio - 5941 interventi
    Beh, Cotola, sia io che il caro Schrammettino siamo facili agli entusiasmi (come alle stroncature), quindi i nostri pallini sono spesso da prendere con le molle... però, se ami la fantascienza concettuale, credo proprio che apprezzerai un film come questo, imperfetto ma stimolante.
  • Discussione Schramm • 9/09/15 12:17
    Scrivano - 7746 interventi
    beh no io sono anche facile al media res ponderato anche due tre giorni prima di buttarmi sul 2 secco. comunque questo merita, devo dire che non ha nemmeno un infausto doppiaggio da abbandonar la sala.
  • Discussione Capannelle • 29/02/16 08:37
    Scrivano - 3751 interventi
    Si porta a casa l'Oscar per gli effetti speciali mettendo in fila Mad Max, The Martian, Revenant e Star Wars.
    Ultima modifica: 29/02/16 08:40 da Capannelle
  • Curiosità Zender • 29/02/16 08:52
    Capo scrivano - 48372 interventi
    Oscar 2016 ai migliori effetti speciali (Mark Williams Ardington, Sara Bennett, Paul Norris e Andrew Whitehurst).
  • Discussione Buiomega71 • 25/02/23 10:20
    Consigliere - 26702 interventi
    Ma che meraviglia che è Ex Machina, che per il sottoscritto è forse il miglior film di sci fi degli ultimi dieci anni, che riporta alla fantascienza pessimistica degli anni 70 (di grande suggestione la natura incontaminata boormaniana  dell'esterno che fa da contrasto alla tecnologia e al futurismo all'interno della villa hi-tech).

    La robotica michaelcrichtoniana che prende coscienza di sè in un kammerspiel intenso e viscerale, larvato di omoerotismo (anche i dialoghi sono ficcanti e senza aloni cervellotici, dove si tira in ballo Dan Aykroyd che fa sesso orale con un fantasma in Ghostbusters o una puntata di Star Trek, i discorsi sulla sessualità dei robot) dove si dipana una vicenda tanto affascinante quanto agghiacciante tra le note di Enola Gay e Get down saturday night, in una delle storie d'amore più belle e delicate (la vestizione di Eva-Ava nella versione originale-per apparire più umana agli occhi di Caleb) tra un uomo e un androide. Storia d'amore (che ricorda anche quel piccolo gioiellino che è il tanto sottostimato quanto saccheggiato Android) che però nasconde le sue ben celate insidie.

    Garland ha personalità e talento da vendere e il suo bizzarro gioco al massacro tecnologico sospeso tra carne, sentimenti e circuiti arriva al punto di non ritorno, in una finale non dissimile da quello di Innocence

    Scienziati misogini e sessisti (di cui gli scopi di ricerca vanno ben aldilà della scienza, nascondendo vizi e perversioni) che giocano brutalmente e sadicamente con le loro "bambole" fino a romperle, la stanza di Barbablù (e anche The Cell), la pelle strappata delicatamente e indossata come un vestito, le braccia e le bocche meccaniche spezzate o divelte, lo squarcio sanguinoso al braccio per assicurarsi di non essere un robot, le straordinarie e brevi  immagini virate in bianco e nero che includono la prigionia di Eva, le mostruosità di cui è capace un brillante genio della robotica sui generis impresse sul PC.

    Il nuovo mondo dei robot che lambisce l'horror (le coltellate, le battute finali, il braccio mozzato intercambiabile, il corpo artificiale rivestito di pelle sintetica come se fosse un mosaico) tra nudi integrali femminli, un'atmosfera che si fa via via sempre più asfissiante e soffocante in mezzo a improvvisi black-out, sessioni e a telecamere di sorveglianza di cui nulla sfugge e ad una voglia di tenerezza artificiale che prende il peggio dell'essere umano.

    Difficile scordarsi di Eva, della sua seduzione, dell'essere così femmina anche se rivestita di circuiti e microchip fino a quel bellissimo finale beffardo e cinico di una nuova rinascita, di scoprire cosa c'è al di là dello specchio.

    E ci sta che Garland pensasse al colonello Kurtz di Apocalypse Now mentre modellava il genio e l'onnipotenza isolata di Nathan, in mezzo a quella natura selvaggia tanto cara all'autore di The Beach

    Per quanto mi concerne questa è la fantascienza 2.0 che vorrei vedere  più spesso (altro che quella robetta snobettina di Moon) e che riporta ai fasti di un minaccioso quanto mellifluo Mondo dei robot.

    Perchè come recitava la tagline di Android (il piccolo cult di Lipstad che torna quasi sempre a presentare il conto)  è molto più che umano e Eva ne è l'esempio perfetto.

    E a ragione, Ciak nel numero di luglio 2015, lo salutava calorosamente (nei film del mese) con un più che azzeccato "colpo di fulmine".

    Entra di diritto nella candidatura delle personali palme d'oro del 2023.
    Ultima modifica: 25/02/23 14:06 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 25/02/23 10:44
    Consigliere - 26702 interventi
    Il dvd edito dalla Universal

    Formato: 2.40:1
    Audio: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, turco
    Sottotitoli: italiano e quasi tutte le lingue del mondo, con solo l'inglese per non udenti.
    Nessun extra, solo il menù con i capitoli.
    Durata effettiva: 1h, 43m e 35s

    Immagine al minuto 0.20.11

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images64//PDVD-314.jpg[/img]
    Ultima modifica: 25/02/23 20:10 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 17/12/23 17:11
    Consigliere - 26702 interventi
    Palma d'oro "buiesca" per il miglior film visto nel 2023

    Per il sottoscritto è forse il film di fantascienza più intenso e pessimista visto negli ultimi anni.

    Con le sue bambole rotte (l'accanimento brutale, del loro creatore, su di esse ha momenti quasi insostenibili per ferocia e misogina violenza) nascoste negli armadi come le vittime femminili di Barbablù, intelligenze artificiali seducenti e silfidi che si vestono di pelle sintetica, per poi, come gli ultracorpi, mischiarsi in mezzo agli umani, un'isola sperduta nel nulla, una casa supetecnologica che cela insidie e macabre neraviglie futuristiche, immersa in una natura suggestiva e dispersiva.

    Quello che paventava Michael Crichton nel Mondo dei robot, l'anti/Asimov per eccellenza, la sottile seduzione psicologica in cui cade l'essere umano, ingannato dalla disturbante bellezza dell'androide femmina e fatto prigioniero nella villa delle terrificanti meraviglie tecnologiche.

    Difficile, poi, scordarsi di Eva, la vera prima donna robot, dell'essere così femmina anche se rivestita di circuiti e microchip fino a quel bellissimo finale beffardo e cinico di una nuova rinascita, di scoprire cosa c'è al di là dello specchio.

    Il pessimismo della fanta 70 torna prepotentemente nella nuova sci-fi, in cui l'autore di The beach non lascia scampo alcuno e tra scienziati misogini, psicotici e violenti e una larvata love story (a senso unico) tra le più strazianti e ingannevoli.

    Perchè come recitava la tagline di Android (il piccolo cult di Lipstad che torna quasi sempre a presentare il conto)  è molto più che umano e Eva ne è l'esempio perfetto.

    A un passo dal capolavoro, per cui Palma d'oro quasi doverosa.
    Ultima modifica: 17/12/23 18:06 da Zender
  • Discussione Zender • 17/12/23 18:07
    Capo scrivano - 48372 interventi
    Ah ricordo, film molto particolare e d'impatto. Beh, una palma buiesca di fantascienza non credo sia molto comune...