Amici miei atto III° - Film (1985)

Amici miei atto III°

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Homesick 23/04/07 08:20 - 5737 commenti

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Deludente, inutile terzo capitolo. Ormai le idee scarseggiano, il cattivo gusto aumenta e le zingarate diventano sempre più esagerate e poco credibili: dalla TV dei vecchi, ai riti satanici, alla gita al Polo Nord; si avverte però la mano registica di Nanni Loy e la sua specializzazione nelle candid camera.

B. Legnani 19/05/07 01:02 - 5523 commenti

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Micidiale ultimo atto della saga. Film povero, che lascia sbalorditi per la sciatteria di alcune trovate, mentre altre sfociano o in un cattivo gusto che lascia perplessi o nell'impossibile fatto zingarata. Da vedere esclusivamente per poter dire di conoscere tutte e tre le puntate.

Xamini 12/07/07 01:18 - 1247 commenti

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Ormai siamo alla frutta, nel senso che le trovate più belle sono andate e il film ha senso solo in quanto terzo e ultimo della trilogia. Strappa ancora qualche risata e si fa apprezzare in particolare per la scelta di non ringiovanire di nuovo i 4 amici; tuttavia risulta ormai molto più simile a una collezione di gag (o di candid camera, se si preferisce). Certo, rivedere Blier nel ruolo-omaggio del vecchietto circuito è una bella emozione, ma è sintomatico che, una volta terminatolo, venga voglia di riguardare l'Atto I.
MEMORABILE: Il Sassaroli della messa nera e le varie trovate che portano il vecchio di Blier in quella situazione.

Puppigallo 4/08/07 09:51 - 5258 commenti

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A un inizio quasi malin-comico (la poesia del Melandri sul mastino, continuamente interrotta dal Necchi, è da piegarsi), segue un’escalation di buffonaggine, che finisce nel grossolano e, inevitabilmente, nell’eccessivo (si calca troppo la mano). Eppure, il film è divertente, grazie alla verve (Tele Terza Età) dei protagonisti; su tutti Tognazzi (il conte Mascetti a rotelle), fenomenale quando ordina agli amici un bambino di 10 anni e si produce in una spettacolare supercazzola. Non parliamo poi di come mescola il caffè… Consigliabile.
MEMORABILE: Il Mascetti odia la casa di riposo: "Almeno tu, Melandri...Ti tenevo compagnia, ti riempivo la casa..." E lui: "Di puttane; e dovevo pagarle io".

Galbo 20/08/07 22:25 - 12380 commenti

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Un finale all'insegna della malinconia questo atto III della serie Amici miei ed un film che ci poteva sicuramente risparmiare. Tutto sa di già visto e gli attori (probabilmente come i personaggi che interpretano con mestiere), trasudano malinconia. Sceneggiatura raffazzonata alla meglio e regia piatta e stancamente televisiva, non degna di Nanni Loy, di certo non grande regista ma spesso buon artigiano. In sintesi, un film inutile con ben poco da salvare.

Caesars 8/11/07 09:41 - 3779 commenti

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Terzo e conclusivo atto della saga di "Amici miei": è un capitolo che ci si poteva evitare tranquillamente. Alcune scelte sono azzeccate, come quella di non ritornare con flashback indietro nella storia dei nostri eroi ma di mostrarne l'ingresso ufficiale nella "vecchiaia"; ma è proprio sul versante malinconico che il film ha le sue armi migliori, perché quando cerca di divertire raramente ci riesce, scadendo spesso nel pesante. Quanto rimpianto per il primo capitolo, vero capolavoro della commedia italiana. Da vedere solo per completezza.

Mfisk 10/10/07 15:33 - 127 commenti

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Film che al tempo mi deluse assai, merita di sedimentare ed essere rivalutato ad una seconda lettura. Malgrado certa volgarità sbracata che pure talora infastidisce, la pellicola riprende l'atmosfera cupa e malinconica del primo atto attraverso la decadenza fisica dei protagonisti. Il senso della fine permea tutto e lascia l'amaro in bocca, ma è un amaro voluto e intenso, riscattato dalla capacità dei personaggi di ironizzare su sé stessi (in tal senso la scena del treno, a parti ora invertite, è esemplare). La saga può ora (ben) concludersi.
MEMORABILE: "Lei ha fenomeni di erezioni mattutine" "Dio bono, si! Fenomeni, è proprio la parola giusta"

Lovejoy 18/12/07 21:29 - 1823 commenti

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Terzo e ultimo capitolo della saga creata da Pietro Germi ma trasposta sullo schermo da Monicelli nel 1975, con conseguente modifica dei personaggi e dell'ambientazione. Da Bologna a Firenze. In quest'ultimo capitolo cambia la mano del regista (da Monicelli a Loy) e la commedia si tinge di malinconia. Ma non tutto funziona alla perfezione e il film risulta un tantinello prevedibile. Grande inizio comunque e gli attori sono sempre grandi. Ultimo film per il compianto Adolfo Celi.
MEMORABILE: L'inizio e lo scherzo feroce a Bernard Blier.

Redeyes 16/02/08 11:56 - 2443 commenti

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Questo è il classico film che non può non farti odiare ogni sorta di sequel. Se il secondo era l'eccezione, qui siamo nel delirio del cattivo gusto, dello sforzato, dello sbracato. Non ho mai apprezzato particolarmente Loy, ma qui dà del suo meglio per far pietà. È un film di una tristezza disarmante, tant'è che ti chiedi se sia per l'ospizio in sè o per una sciatteria, un trascinarsi innanzi senza idee del regista. Assolutamente meglio fermarsi al geniale secondo capitolo. Ultra deludente!

Pol 5/06/08 11:16 - 589 commenti

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Siamo ai livelli del secondo atto, però Loy recupera in parte l'atmosfera malinconica che aveva reso il capostipite qualcosa di più di una semplice commedia. L'avvicinarsi della morte (propria o dei compagni d'ospizio) risulta un'occasione ghiotta per ridare ai protagonisti quel fatalismo che è poi la vera molla delle zingarate: "se proprio bisogna morire, tanto vale godersi quel poco che ci resta" sembrano voler dire i quattro. Montagnani risulta qui più amalgamato con il resto del gruppo.

Nanni Loy HA DIRETTO ANCHE...

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Cangaceiro 9/10/08 12:28 - 982 commenti

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Per la chiusura del trittico più famoso della nostra commedia il bastone del comando passa nelle mani di Nanni Loy, ma in sostanza non si notano stravolgimenti rispetto alle regie di Monicelli. Ciò che spadroneggia in questo film è proprio una tristissima aria da atto finale, da ultima malinconica recita, quasi un lungo elogio alla vecchiaia, vista come liberazione dalle fatiche della vita. Tognazzi, anche se costretto a recitare su una carrozzina, è strepitoso: il suo Mascetti è quello che più resta nella memoria. Bravi anche tutti gli altri.
MEMORABILE: L'incipit con il Figaro cantato in auto e la scena al Luna Park.

Ciavazzaro 21/11/08 14:27 - 4768 commenti

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Conclusione mediamente triste della famosa saga. Certo il livello non è quello dei primi due film della serie, ma alcune trovate sono ancora divertenti. Cito la scena seppur molto volgare di Tognazzi che per dimostrare all'amico Moschin che la sua compagna è molto libera la fa venire nel suo letto o la promessa d'immortalità al povero compagno d'istituto con Celi tipo diavolo.

Renato 19/12/08 19:16 - 1648 commenti

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Beh, una frenata era lecito aspettarsela dopo i primi due splendidi film. Inoltre, Nanni Loy non è mai stato un regista dalla mano leggera... comunque qualche gag diverte, anche se vedere gli attori così invecchiati mette addosso un po' di malinconia, cosa che forse era anche intenzionale. Non un capitolo indegno, ma il livello purtroppo non è quello del dittico monicelliano.

Cotola 27/06/09 21:34 - 9009 commenti

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Terzo e ultimo capitolo della serie è anche il meno riuscito di tutti. Gli scherzi continuano ma stavolta, infatti, sono meno riusciti e divertenti e spesso risultano un po’ troppo patetici e “senili” (si pensi a quello del vomito in aereo). Qualche momento riuscito non manca ma è troppo poco e inoltre Loy non è nemmeno minimamente paragonabile a Monicelli.

Belfagor 4/01/10 14:30 - 2689 commenti

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Carino, ma che non regge il confronto con gli altri due capitoli della saga. Loy non è riuscito a catturare pienamente lo spirito monicelliano, complice anche una sceneggiatura poco originale. I quattro protagonisti, tuttavia, svolgono comunque un buon lavoro, salvando l'operazione e regalandoci dei momenti di divertimento alla vecchia maniera. Giusta conclusione della saga e (purtroppo) ultimo film di Adolfo Celi. **1/2
MEMORABILE: La serie di finissimi canti nel prologo; il finale in stazione.

Metuant 7/01/10 09:54 - 456 commenti

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Non è affatto da buttare questo capitolo conclusivo della trilogia di una delle più belle commedie italiane di sempre; ma il tempo passa, gli "zingari" sono visibilmente invecchiati e le trovate comiche si stemperano in favore di una malinconia più che palpabile. Inoltre il cambio di regista si vede. Ci sono ancora le supercazzole, c'è la voglia di divertirsi alle spalle del prossimo, ma ormai le risate sono stanche come i cinque protagonisti.

Rambo90 16/03/10 22:43 - 7679 commenti

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La regia passa da Monicelli a Loy e il film diventa più riflessivo, con un poco di ritmo in meno e molta malinconia in più. Questo cambiamento giova alla serie, che abbandona il clima fanciullesco del secondo episodio per dedicarsi al problema della vecchiaia. Superbo come sempre il cast (questa volta però manca Noiret) e grande innesto di comprimari (il ritrovato Blier e Cannavale) di lusso.

Piero68 22/10/10 13:42 - 2955 commenti

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Loy ci prova, molto onestamente! Ma non è Monicelli e i tempi sono cambiati. Le battute si ripetono e si trascinano stanche. La condizione poi dei protagonisti stende più di un velo di malinconia sulla loro voglia di "zingarate". Qualche gag riesce ancora a strappare una risata sonora. Ma sono più che altro episodi isolati che nascono più per la comicità degli attori che non per la coralità o per la comicità della situazione. Evitabile, anche perché sembra un testamento vivente visto che da lì a poco se ne andranno Celi, Tognazzi e Blier.

124c 16/02/12 18:28 - 2914 commenti

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Mario Monicelli dà forfait ("Amici miei non è mica Topolino", dice) e la regia è affidata a Nanni Loy, famoso per alcuni film anni '60 e le candid camera. Il risutato è solo una girandola di zingarate, ambientate in un ospizio, dove c'è il conte Mascetti (Tognazzi) ormai disabile e vedovo e dove manca il lato drammatico, presente nelle altre due pellicole. Noiret non ritorna, quindi non c'è nessun flashback, si gioca solo in quattro e si tenta, quindi, di sfottere la vecchiaia, con improbabili patti con il diavolo. Ultimo film di Celi.
MEMORABILE: Le nipotine, da parte di fava, del Sassaroli.

Maxspur 18/02/12 14:33 - 89 commenti

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Piu compatto dell'atto secondo: non essendo legato ai flashback sul "Perozzi" ora i rimanenti quattro sembrano godere di più spazio; ma il film è meno esplosivo e in definitiva il meno "toscano" dei tre. Nell'architettura delle gag si intuisce il tocco di Nanni Loy anche se, a volte, la risata è di grana grossa; le zingarate nel contesto senile potevano essere vincenti, ma è assente la poetica "monicelliana" che le sappia rendere veramente credibili. Il concetto della morte è ben presente e giustificato ma, anche in questo caso, troppo didascalico.
MEMORABILE: Le assistenti, in tutto... del Prof. Sassaroli.

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Daidae 13/03/12 06:32 - 3169 commenti

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La saga poteva e doveva concludersi col secondo ottimo capitolo. Sequel mediocre che vede i protagonisti del precedente atto recitare in un'operetta svogliata, che non diverte e che anzi annoia. A parte qualche scena divertente, il film è una delusione totale. Per fortuna ci hanno risparmiato il quarto...
MEMORABILE: Celi satanico.

Il Dandi 22/08/12 13:03 - 1917 commenti

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Deprimente sequel, di quelli da sforzarsi di dimenticare. Ha fatto bene Monicelli a rifiutarsi, visto che nessuno (da Tognazzi sulla sedia a rotelle a Loy sulla sedia da regista) sembra troppo convinto di quello che fa. Ancor più della mancanza di mezzi (pur evidente) pesa la mancanza di idee nella sceneggiatura: non c'è più il punto di vista di una voce narrante che caratterizzava i primi due episodi (qui affidata pretestuosamente al Necchi solo nei titoli di testa) a raccordare la vicenda, e le gag appaiono sempre più stanche ed assurde.
MEMORABILE: Il finale con il rovesciamento del celebre numero degli schiaffi alla stazione è l'unica scena degna di nota; ma arrivarci che fatica!

Rigoletto 30/03/13 22:20 - 1785 commenti

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La cessione del timone a Nanni Loy e la senilità dei nostri eroi avrebbero potuto giocare brutti scherzi, mentre invece regalano ancora qualche sorpresa. Nettamente inferiore ai precedenti film, ma si tratta pur sempre di un terzo capitolo abbastanza soddisfacente. Esce di scena del tutto la figura del Perozzi (presente nel secondo film grazie ai continui flashback) e i restanti protagonisti si trasferiscono in casa di riposo a fare danni. Nel complesso meno divertente e più... politico rispetto agli altri. Malinconico. ***
MEMORABILE: La messa nera.

Luchi78 29/04/13 20:34 - 1521 commenti

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Esilarante e originale. Nanni Loy dirige un lavoro armonioso sfruttando al massimo le potenzialità del conte Mascetti, che nonostante la sedia a rotelle è più attivo che mai. Ormai i protagonisti si avviano sul viale del tramonto, ma riescono sempre a ritrovarsi e a ritrovare la forza di vivere e scherzare. Non ci sono più flashback e tutta la storia si concentra in un elegante ospizio dove alla fine migrerà tutto il gruppo, più o meno forzosamente. Ilarità a livelli altissimi.

Gabrius79 12/07/13 21:02 - 1420 commenti

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Terzo capitolo diretto questa volta da Nanni Loy e forse meno accativante degli altri due. I protagonisti sono invecchiati ma gli scherzi rimangono sempre feroci. Manca Noiret ma ritorna Blier di nuovo vittima di una burla. La sceneggiatura fa un po' acqua ma tutto sommato ci si diverte ancora. Tenero Tognazzi che si "fidanza" con un'altra coetanea che si trova assieme a lui nell'ospizio.
MEMORABILE: Lo sketch di Tele terza età.

Maxx g 14/09/13 05:11 - 632 commenti

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Forse non tutti sanno che Loy fece il terzo capitolo per poter realizzare successivamente un suo progetto. Massacrato dalla critica, questo atto terzo non è poi disprezzabile. Entra nel cast anche un valido Enzo Cannavale, oltre a Caterina Boratto e Mario Feliciani. Si ride, anche in modo grossolano, ma si ride, ed è quel che conta. Forse si poteva gestire meglio l'episodio del Polo Nord e il finale (questo di sicuro). Sugli scudi tutti i quattro.

Ultimo 4/10/14 11:37 - 1653 commenti

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Nell'atto di chiusura della trilogia assistiamo a un cambiamento dietro la macchina da presa: Nanni Loy sostituisce Monicelli ma il film, inferiore ai primi due, rimane un prodotto di notevole fattura. Ci sono sempre i momenti malinconici, ai quali vengono alternate gag divertenti (in particolare si veda il Mascetti nella casa di riposo, ne combina davvero di ogni tipo)! Ritorna nel cast Blier, colui che fu nel primo film il Righi che e anche qui subirà un feroce "scherzone".

Il ferrini 17/09/17 00:47 - 2345 commenti

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Il cambio di mano si fa sentire: Nanni Loy ha modi e tempi decisamente più televisivi, ma ci sono ancora alcune gag che funzionano. Manca Noiret ma si recupera Bernard Blier, la vittima per eccellenza del gruppo, qui convinto a vendere nientemeno che l'anima al diavolo. Il film soffre forse di una certa staticità, essendo girato quasi interamente in un ospizio con Tognazzi su una sedia a rotelle, ma diverse risate le strappa ancora. La saga, insomma, non fa la fine ingloriosa di quella fantozziana, ma primo e secondo atto sono lontani.

Alex75 20/09/17 09:41 - 878 commenti

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La serie delle zingarate si conclude in tono minore, per l’ambientazione dimessa (che offre spunti di riflessione sulla malattia e sulla vecchiaia), ma soprattutto per la regia meno brillante rispetto a quella di Monicelli e per una certa stanchezza generale. Tuttavia l’affiatato quartetto di protagonisti offre ancora qualche guizzo, a conferma della levatura dei suoi componenti, capaci di lasciare il segno anche in pellicole fiacche come questa.
MEMORABILE: Tele Terza Età.

Taxius 10/03/18 20:15 - 1656 commenti

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Terzo e ultimo capitolo della mitica saga, vede il passaggio di consegne alla regia da Monicelli a Loy. Il risultato è un buon film, distante comunque anni luce dai primi due. A regnare è un'atmosfera malinconica legata al tema della vecchiaia, comunque sbeffeggiata e presa in giro dalle zingarate dei quattro amici. Un film meno profondo e più semplice che comunque si fa apprezzare.

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Pessoa 25/08/21 20:01 - 2476 commenti

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La prima sensazione che si prova durante la visione del film è una forte malinconia. Per chi ha amato i primi due capitoli assistere agli scherzi senili e pressoché privi di grazia dei protagonisti più che ilarità mette tristezza. Certo, molta della colpa la si deve alla sceneggiatura, che non sa capitalizzare l'età avanzata dei personaggi rendendola un valore, e comunque si deve ammettere che gli attori svolgono la loro parte con la solita maestria fino in fondo, ma probabilmente l'operazione così com'è concepita è profondamente sbagliata. Un film inutile ed evitabile.

Manfrin 23/02/19 08:30 - 391 commenti

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Vedendolo alla sua uscita, peraltro attesissima, c'era di che restare delusi: poteva sembrare un'inutile forzatura commerciale. Oggi però si può dire che è semplicemente meno malinconico dei primi due perché la congiunzione spirituale vecchi = bambini giustifica in buona parte gli scherzi e le goliardate che hanno resi i protagonisti per tutti noi indimenticabili.

Paulaster 1/09/20 09:56 - 4391 commenti

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I vecchi amici pian piano finiscono all'ospizio. Prima parte che alterna scherzi a riflessioni malinconiche, poi il film si fa più filante. I meriti sono da ascriversi ai protagonisti principali (anche se Tognazzi è limitato nei movimenti), alle poesie del Melandri e alla presenza di Sassaroli (fondamentale l'apporto di Blier). Qualche caduta di gusto è presente (il luna park, le dentiere, il vomito) e poteva essere sforbiciato il Polo Nord. Nel complesso l'argomento si esaurisce senza cadere nel becero. Regia di Loy non paragonabile a quelle di Monicelli.
MEMORABILE: I finti programmi alla tv; Il duello; Blier ringiovanito; I servizi a pagamento di Cannavale.
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  • Discussione Franz • 18/08/09 08:58
    Galoppino - 222 interventi
    Ho rivisto il film pochi giorni fa: non so quanto quello che sto per scrivere possa essere considerato una curiosità, ma comunque ho notato che, nella scena in cui Montagnani e Moschin vanno in giro di notte, vestiti da suore tedesche (!!!), a terrorizzare gli anziani ospiti della casa di riposo, per sabotare la direttrice, mimando un divertente accento teutonico, Montagnani-Necchi a un certo punto non riesce a trattenere le risate, anche se poi, da grande attore, recupera e si riprende!
  • Homevideo Gestarsh99 • 26/03/11 23:13
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    L'intera trilogia sarà disponibile in Blu-Ray (in cofanetto a 3 dischi) dal 06/04/2011 per Filmauro:



    DATI TECNICI

    * Ratio: 16/9 - 1.85:1 // 1080p HD
    * Audio: Italiano (5.1)
    * Sottotitoli: Italiano
  • Homevideo Xtron • 10/07/12 15:57
    Servizio caffè - 2147 interventi
    Il dvd Filmauro ha una durata di 1h49m21s

    Ultima modifica: 10/07/12 18:20 da Zender
  • Discussione Il Dandi • 22/08/12 13:11
    Segretario - 1488 interventi
    Quisquilia linguistica che forse interesserà solo il Legnani: nella numerazione romana, al contrario di quella araba, è già inteso il senso "ordinale" e non è corretto aggiungere il segno "°" accanto al numero.

    (es. diciannovesimo secolo = sec. XIX
    e non sec. XIX°)

    ***

    Difatti nei titoli di testa del film è scritto correttamente Amici miei atto III, e non III° come in questa scheda.

    ***

    Tuttavia il precedente episodio era indicato anche nei titoli di testa come Amici miei atto II°, così come appare sul davinotti.
  • Discussione B. Legnani • 22/08/12 13:37
    Pianificazione e progetti - 14945 interventi
    Il Dandi ebbe a dire:
    Quisquilia linguistica che forse interesserà solo il Legnani: nella numerazione romana, al contrario di quella araba, è già inteso il senso "ordinale" e non è corretto aggiungere il segno "°" accanto al numero.

    (es. diciannovesimo secolo = sec. XIX
    e non sec. XIX°)

    ***

    Difatti nei titoli di testa del film è scritto correttamente Amici miei atto III, e non III° come in questa scheda.

    ***

    Tuttavia il precedente episodio era indicato anche nei titoli di testa come Amici miei atto II°, così come appare sul davinotti.


    Tutto vero.
    All'epoca ci feci (ovviamente) caso.
  • Curiosità Markus • 12/12/14 18:51
    Scrivano - 4775 interventi
    Valeria Migliari (Valeria Sabel) riceve da Raffaele Mascetti (Ugo Tognazzi) un flacone di profumo da mettere nella minestra per uno scherzo.



    E' l'eau de toilette Chapitre pour homme di Olga Tschechowa (dal caratteristico flacone storto). Fuori produzione da decenni.

  • Discussione Alex75 • 27/12/17 17:13
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Purtroppo è vero Gugly...Il gusto evolve in funzione dei gusti e quindi direi si sta imbarbarendo oltre ogni limite.
    Condivido appieno il tuo intervento. Il cinema ( e non solo) di una volta era tutta un'altra cosa. Speriamo ci possa essere un cambiamento profondo ma io la vedo nera.


    Sono d'accordo. Per quanto attori e registi della commedia all'italiana fossero in piena fase calante negli anni '80, c'erano una qualità e una cura (anche nei ruoli minori) che oggi sono quasi impossibili da riscontrare. Non so se sia un caso, ma tra i pochi film italiani realizzati dopo il 2000 che ho visto, le commedie sono pochissime (l'unico autore sono riuscito ad apprezzare è Virzì). Il cinema (e il Paese che in esso è rispecchiato) sono profondamente mutati, e temo che non ci siano le condizioni per tornare ai tempi d'oro (e nemmeno per avvicinarvisi).
  • Discussione B. Legnani • 27/12/17 17:47
    Pianificazione e progetti - 14945 interventi
    Alex75 ebbe a dire:
    Non so se sia un caso, ma tra i pochi film italiani realizzati dopo il 2000 che ho visto, le commedie sono pochissime (l'unico autore sono riuscito ad apprezzare è Virzì).


    Mi permetto di segnalarti I PRIMI DELLA LISTA e
    SMETTO QUANDO VOGLIO.
  • Discussione Alex75 • 28/12/17 17:07
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Riguardo al primo, non lo conoscevo e penso che per l'argomento trattato potrebbe interessarmi, così come per il secondo (sul quale ho letto recensioni entusiastiche). Grazie per le segnalazioni.
  • Curiosità Markus • 1/11/20 16:14
    Scrivano - 4775 interventi
    Il film venne ufficialmente presentato al pubblico il 19 dicembre 1985 a "Buonasera Raffaella" (programma condotto dalla Carrà, poi passato alla Bonaccorti l'anno successivo) da Nanni Loy...

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images54/ami2a.jpg[/img]

    ...e da due attori del cast: Adolfo Celi e Gastone Moschin (che inscenano alcuni divertenti sketch).

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images54/ami2b.jpg[/img]