Gustoso anche questo secondo match, che però perde di netto col capostipite andersoniano (fascino, idee, atmosfere arcaiche e quasi barkeriane vengono totalmente a mancare), però si rincara di gore (teste che esplodono, arti amputati, stomaci perforati e aperti, facce spatasciate, gestazioni splatter simil
Inseminoid, e il predator torna a scuoiare e ad appendere agli alberi i corpi di incauti poliziotti-oppure se ne stà tranquillo sulla sua astronave a spellare testacce di xenomorfo-) e di cattiveria (i facehugger infettano i ragazzini, i neonati e le donne incinte non vengono risparmiate)
Mi sono ancora divertito (anche se l'effetto "sorpresa" del primo viene attutito) ed e sempre un piacere impiacentito vedere il predator e gli xenomorfi che si combattono senza esclusione di colpi e, tra una mazzata e l'altra, fare a pezzi un pò di fauna umana.
I fratelli Strause (anch'essi fan della saga dei due alieni più famosi della SF, proprio come Anderson) nascondono (intelligentemente) nel buio gli xenomorfi (aumentandone la minaccia lasciva)e fà specie vederli nelle olezzanti e fetide fogne (non può non venire alla mente
Assalto alla terra e
Alligator), nelle cucine di un dinner, nella cameretta di una bambina, tra le siepi, nella piscina comunale, che si arrampicano sugli edifici, all'interno di un ospedale (tra incubatrici e stanze per partorienti) e in mezzo al traffico cittadino, sui tetti delle automobili
Notevole l'incipit (che si riallaccia al primo) con lo sterminio dei predator da parte del feroce predalien (che esce dallo stomaco del predator che chiudeva il crossover capostipite), al predator guerriero che parte dal suo pianeta per dare la caccia agli xenomorfi sulla terra, alla rovinosa caduta dell'astronave predatoria nei boschi del Colorado (con padre e figlio a caccia, poi infettati dai facehugger che escono a frotte dall'astronave)
Anche se le idee che costituivano le sorprese del primo latitano, alcune sequenze sono da antologia: la fighetta biondina di turno infilzata al muro dalla stella/ninja letale lanciata dal predator (non lo fà apposta, stava affettando alcuni xenomorfi), il ganzo/bullo a cui si liquefa la faccia a contatto col sangue corrosivo degli xenomorfi, la bambina che vede lo xenomorfo tra le siepi fuori della sua cameretta "Papà, c'è un mostro", e il papà capirà a sue spese che i mostri esistono, i due imbecilli fatti di crack a cui il predator fà saltare la testa. Vedere zompettare gli xenomorfi (e il predator in piena cacciagione) in un paesino americano stile Peyton Place il suo effetto straniante lo fà, vieppiù immergendolo di notte, sotto una pioggia battente seveniana.
Omaggi a piè sospinto al secondo
Alien (i marines, gli xenomorfi che si annidano nell'acqua e negli anfratti fognari, la bambina, il blindato), allo
Zombi romeriano (l'elicottero da prendere sul tetto dell'ospedale come unica via di fuga), e alla
Città verrà distrutta all'alba (l'ordigno nucleare come unica soluzione possibile), e il cane che porta al padrone un braccio amputato (l'incipit de
Lo Squartatore di New York), i dinner di
Feast, le fogne di
Alligator e gli assedi di
The Mist.
Notevole anche la fotografia "dark" di Daniel "Non aprite quella porta" Pearl che ne aumenta la viscidità degli xenomorfi
Si tifa ancora per il predator e lo scontro finale tra lui e il predalien (uno xenomorfo più viscoso e possente ma che del guerriero Yautja mutua solo le mascelle rettiliformi apribili) e gustoso e non poco divertente (degna fine per entrambe le creature che si scannano a vicenda che è un piacere)
Insomma, il divertimento non manca, c'è un'atmosfera da robusto b-movie ottantiano, l'azione e sempre costante, così come la violenza e i vari liquami organici versati
Bruttarello il finale, ma ci può stare
Non disprezzabili puntate nell'horror più viscerale, qualche colpo ben assestato e i fratellini (anche loro fan che hanno realizzato un film godurioso per i fan) si portano a casa un sequel non malvagio che promette abbastanza quello che mantiene.
Ma che razza di bestia è...