Erreesse ebbe a dire:
Ripensando al film, mi vengono in mente alcune considerazioni.
Impressioni a caldo: film bello dal punto di vista visivo, ma ambiguo per quanto riguarda la definizione del personaggio principale. Credo che questa ambiguità sia voluta, per questo comunque il giudizio è positivo, ma il dubbio rimane - e magari è proprio questo dubbio che rende il film meritevole di visione, al di là delle bellezza formale delle inquadrature.
SPOILER
Tappe dell'elaborazione del lutto di Tomas:
- un tentativo di suicidio, messo però in atto con le dovute precauzioni (per affidare al caso la decisione se vivere o morire? per mancanza di una reale volontà?)
- riprende a scrivere, come se la scossa emotiva l'avesse sbloccato dalla situazione di stallo
- contatti con la madre del bambino, nei quali manifesta la propria intenzione di prestare aiuto, ma a questa intenzione non fa seguito nulla di concreto, in pratica se ne disinteressa
- mancanza di interesse evidente quando Christopher lo contatta per la prima volta: è palese che il ragazzo ha bisogno di una figura di appoggio (il disegno con cui da bambino ha rappresentato se stesso il giorno dell'incidente sulle spalle dell'uomo) ma Tomas lo respinge con una scusa assurda (sta terminando un nuovo romanzo e non vuol turbare il proprio equilibrio emotivo), come gli rimprovera giustamente Kate
- anche l'incontro con Christopher è improntato alla freddezza ed è solo dopo il gesto vandalico di quest'ultimo che fra i due c'è un vero colloquio
- il sorriso finale di Tomas: segno di serenità interiore finalmente raggiunta oppure compiacimento per aver "messo in saccoccia" altre esperienze e sensazioni da riversare nel prossimo best-seller?
FINE SPOLLER