Ritorno alla vita - Film (2015)

Ritorno alla vita
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/10/15 DAL BENEMERITO ERREESSE
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Erreesse 3/10/15 22:36 - 63 commenti

I gusti di Erreesse

Scrittore in blocco creativo passa attraverso un incidente che lo chiude ancor più in se stesso e deteriora i suoi già difficili rapporti. Ma la nascita della vera umanità può sempre avvenire, così come l'elaborazione del lutto. Ottima direzione degli attori e scelta delle inquadrature, ritmo avvolgente come il paesaggio del Quebec. Grande prova di tutti gli interpreti, grandi e piccoli.
MEMORABILE: Il finale.

Daniela 11/10/15 08:11 - 12670 commenti

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Uno scrittore in crisi creativa ritrova nuovo slancio dopo aver provocato incidentalmente la morte di un bambino. Tomas è un artista sensibile che supera il proprio dolore mediante il lavoro oppure un egocentrico di successo che si "nutre" del dolore altrui? Questa ambiguità da un lato arricchisce di sfumature il film, dall'altro lo rende meno coinvolgente, come se la freddezza del protagonista (vera o presunta) si trasmettesse allo spettatore. Belli i paesaggi del Quebec, esaltati dalla fotografia e dall'estrema cura delle inquadrature.
MEMORABILE: La lunga sequenza che segue l'urto fra la macchina e lo slittino, con la corsa di Tomas e della madre del piccolo, che si conclude con l'urlo di lei

Saintgifts 22/10/15 11:27 - 4098 commenti

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I tempi di Wenders sono sempre quelli, in questo caso molto adatti alla vicenda che si sviluppa nel corso di diversi anni, dove un bambino arriva a diventare un ragazzo. La storia però è quella di Tomas (un James Franco che forse si è troppo cucite addosso le caratteristiche del suo omonimo Dean, comunque bravo) e del suo rapporto con la vita e con le donne. Sono tre, con caratteristiche molto diverse, ma ognuna dà al protagonista cose importanti per sé e per il suo lavoro. Il film avvince per tanti motivi, aiutato da immagini e musiche ottime.

Capannelle 28/01/16 10:25 - 4412 commenti

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La "parabola" wendersiana sullo scrittore in crisi alle prese con un incidente improvviso non lascia purtroppo traccia. Se formalmente poco gli si può dire, la sostanza di questa storia si trascina pesantemente e si traduce nelle espressioni enigmatiche dei protagonisti, lasciando nello spettatore un senso di incertezza e delusione. Pure la Gainsbourg appare incatenata nelle maglie di uno script sonnacchioso.

Paulaster 17/02/16 10:15 - 4425 commenti

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Una confezione molto curata nelle inquadrature che dà profondità e crea ambienti riflessivi è adatta allo svolgimento della storia, una maturazione che avviene in anni ma che si percepisce a giochi avvenuti. Scavo psicologico risibile e catarsi che non tocca le corde emotive, anche per dialoghi tra Franco e ruoli femminili vari fin troppo implosi di sentimenti. Anche la parte conclusiva è di una pacatezza eccessiva che risulta poco aderente alla realtà.

Hackett 7/02/17 07:55 - 1867 commenti

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Intenso dramma personale, raccontato come al solito da Wenders con grande professionalità e supportato da un protagonista, James Franco, attore in continua evoluzione. Il passo lento tipico del regista tedesco si coniuga come di consueto con immagini splendide e particolare cura per i paesaggi. Forse non tutto il dramma riesce ad arrivare allo spettatore, ma rimane comunque una pellicola a tratti toccante e sentita.
MEMORABILE: La lunga sequenza dell' incidente, narrata con una grande efficacia che colpisce inaspettatamente.

Lou 27/03/21 00:17 - 1121 commenti

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Wenders ambienta in Quebec la storia di uno scrittore in crisi che rimane coinvolto in un tragico incidente, in cui perde la vita un bambino. Col tempo supererà il dramma e raggiungerà il successo, pur restando molte ombre. La scrittura come forma terapeutica per superare la tragedia o la tragedia come fonte prolifica di ispirazione per la scrittura? Wenders affronta il tema con delicatezza, lascia libero spazio all'interpretazione e alla sensibilità dello spettatore fino ad un finale di serena riconciliazione.

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MUSICHE:
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  • Discussione Erreesse • 4/10/15 12:21
    Galoppino - 63 interventi
    Doppiaggio:

    Gianfranco Miranda: James Franco (Thomas Eldan)
    Selvaggia Quattrini: Charlotte Gainsbourg (Kate)
    Federica De Bortoli: Rachel McAdams (Sara)
    Chiara Colizzi: Maria-Josè Croze (Ann)

    fonte: antoniogenna.net
  • Discussione Erreesse • 4/10/15 12:31
    Galoppino - 63 interventi
    Ripensando al film, mi vengono in mente alcune considerazioni.

    SPOILER

    Il senso di colpa per una morte che in realtà non è da addebitare a nessuno, né a Thomas, né a Kate per omessa vigilanza, è un senso di colpa che mi richiama il tragico dell'antica Grecia e anche la Bibbia. L'elaborazione del lutto e della colpa viene fatta con meno difficoltà da Kate, che è cattolica (almeno pare: nel film va a pregare in una chiesa cattolica, come si nota dai ceri davanti all'altare di una santa, in secondo piano).
    Thomas sembra riscattare la sua colpa con l'intervento a favore della donna vittima di un incidente al luna-park, come una sorta di Lord Jim.
    Thomas cambia completamente sguardo ed espressione (ed è molto bravo l'interprete a renderlo!) nell'ultima inquadratura, quando ha idealmente ripreso sulle spalle e riaccolto il bimbo che si salvò (e che giocava con il camion avuto in regalo per Natale, pochi minuti dopo la morte di Nicolas, che l'aveva lasciato muto: inconsapevolezza, desiderio di rimozione, odio inconscio verso il fratellino più piccolo?); se non sbaglio, è il primo e unico sorriso di Thomas in tutto il film.
    Ultima modifica: 5/10/15 20:13 da Erreesse
  • Discussione Daniela • 11/10/15 08:29
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Erreesse ebbe a dire:
    Ripensando al film, mi vengono in mente alcune considerazioni.



    Impressioni a caldo: film bello dal punto di vista visivo, ma ambiguo per quanto riguarda la definizione del personaggio principale. Credo che questa ambiguità sia voluta, per questo comunque il giudizio è positivo, ma il dubbio rimane - e magari è proprio questo dubbio che rende il film meritevole di visione, al di là delle bellezza formale delle inquadrature.

    SPOILER


    Tappe dell'elaborazione del lutto di Tomas:
    - un tentativo di suicidio, messo però in atto con le dovute precauzioni (per affidare al caso la decisione se vivere o morire? per mancanza di una reale volontà?)
    - riprende a scrivere, come se la scossa emotiva l'avesse sbloccato dalla situazione di stallo
    - contatti con la madre del bambino, nei quali manifesta la propria intenzione di prestare aiuto, ma a questa intenzione non fa seguito nulla di concreto, in pratica se ne disinteressa
    - mancanza di interesse evidente quando Christopher lo contatta per la prima volta: è palese che il ragazzo ha bisogno di una figura di appoggio (il disegno con cui da bambino ha rappresentato se stesso il giorno dell'incidente sulle spalle dell'uomo) ma Tomas lo respinge con una scusa assurda (sta terminando un nuovo romanzo e non vuol turbare il proprio equilibrio emotivo), come gli rimprovera giustamente Kate
    - anche l'incontro con Christopher è improntato alla freddezza ed è solo dopo il gesto vandalico di quest'ultimo che fra i due c'è un vero colloquio
    - il sorriso finale di Tomas: segno di serenità interiore finalmente raggiunta oppure compiacimento per aver "messo in saccoccia" altre esperienze e sensazioni da riversare nel prossimo best-seller?

    FINE SPOLLER
  • Discussione Erreesse • 24/10/15 12:33
    Galoppino - 63 interventi
    Grazie Daniela per la conversazione e la chiamata con mia tardiva risposta; dovrei ora chiamarti io, ma non lo so fare :(.

    SPOILER
    Certo, questo finale compiacimento di Thomas è una possibilità che, quasi istintivamente, non avevo contemplato, ma indubbiamente c'è: e allora egli sarebbe davvero un personaggio sgradevole! Però la passeggiata con la figlia della sua compagna in riva la fiume, o lago, mi aveva fatto pensare che stesse acquisendo maggiore sensibilità.
    Non dobbiamo dimenticare poi che il creativo scrittore ha ottenuto successo e benessere, mentre la creativa disegnatrice mamma di Christopher continua a menare vita grama: e di questo a Thomas, nonostante le sue passate profferte d'aiuto, effettivamente nulla ne cale.
    FINE SPOILER

    Per comprendere di più si dovrebbe leggere il romanzo di Bjørn Olaf Johannessen da cui il film è tratto; e avrei dovuto specificarlo nelle note alla scheda del film.
  • Discussione Daniela • 24/10/15 23:11
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Anche io non conosco il romanzo, e quindi... il dubbio rimane...

    PS: Per chiamare un altro utente devi posizionarti sulla pagine della "discussione generale" nella scheda del film, selezionare il nome dell'utente dal menù a discesa che si apre quando clicchi sulla freccetta accanto al rettangolino bianco sulla sinistra dello schermo e poi, una volta scelto il nome, cliccare sul pulsante "chiama" che si trova subito sotto. Ci si mette più a descriverlo che a farlo ;o)
  • Discussione Erreesse • 25/10/15 12:35
    Galoppino - 63 interventi
    Grazie! Adesso ho imparato :)