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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nuovo capitolo nel cinema familiar-corale di casa Italia. Il film di Muccino attinge al florido filone che ama confinare in un'ampia villa i suoi personaggi per liberarne in un secondo tempo i drammi che covano sotto la cenere. Qui l'occasione sono le nozze d'oro di una coppia benestante (Sandrelli/Marescotti), che ha invitato lì la sorella (Milo) di lui coi suoi due figli (Ghini e Tognazzi) oltre ai figli propri (Favino, la Impacciatore e Accorsi). Tutti o quasi con rispettivi partner, naturalmente. Ognuno ha un problema serio con cui confrontarsi: Ghini soffre di Alzheimer e sua moglie, la Gerini, fatica ad accettarlo; Tognazzi è uno spiantato buono a nulla e aspetta un figlio dalla Michelini; Favino...Leggi tutto si è risposato con la nevroticissima Crescentini che non sopporta la Solarino, ex moglie di lui invitata a sua volta; Accorsi è un poeta giramondo senza legami stabili che ritrova lì la cugina (Cucci) con cui aveva flirtato da giovanissimo; la Impacciatore è l'immancabile cornuta poco felice che cerca di recuperare il rapporto con Morelli, suo marito. La terza generazione, rappresentata dalle due figlie di Favino (avute dai due differenti matrimoni) nonché dai piccoli della Cucci e della Impacciatore, fa numero ma sembra lì giusto per allargare la famiglia, interpretazioni minori chiaramente in difetto rispetto alle buone prove recitative del cast maggiore. Sono infatti i buoni attori che garantiscono la riuscita di film così, in cui soggetto e sceneggiatura son discreti ma ricalcano cliché abusati. Muccino si conferma regista comunque di qualità, perfettamente a suo agio in ambiti simili: per quanto gli scivoli la mano tradendo qualche leziosità di troppo (specialmente nel tratteggiare l'artista di Accorsi o la madre giovane e sola della Cucci, comunque abile nel riuscire spontanea pur dovendo esagerare con i dolci sorrisi), sa dare lo spessore voluto ai caratteri, li rende vivi e gestisce al meglio il lento ma costante montare della tensione, la trasformazione da famiglia felice a covo di parenti-serpenti. Lasciando a Ghini e alla Milo gli unici sguardi innocenti associabili a quelli del diafano nipotame, portando la Sandrelli a recitare la sua tipica parte di donna in età tra il saggio e lo svampito, Tognazzi e la Michelini sulle tracce dei coatti chiamati ad alzare maleducatamente i toni, Favino a svariare tra due donne mentalmente instabili, la Gerini a confermarsi attrice di rara espressività. Costretta tra commedia e melodramma la Impacciatore, affiancata da un Morelli distaccato ma glacialmente in parte. Si infila qualche perla musicale d'epoca intonata da Tognazzi al piano con tutti a cantare ("Margherita" e "Bella senz'anima" di Cocciante, "10 ragazze" di Battisti), si azzecca la location sull'isola-prigione da cui nessun traghetto può partire causa maltempo. il film non entusiasma, suona a tratti fasullo ma conferma la validità complessiva della formula quando correttamente applicata, come in questo caso. Ritmi placidi fluiscono con naturalezza accompagnati da eleganti movimenti di macchina.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/02/18 DAL BENEMERITO THEDUDE94 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/03/18
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Sircharles 20/03/18 11:42 - 104 commenti

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Ennesimo ritratto di famiglia allargata e problematica. Il film non brilla per originalità: la semplicità e la pace dell'animo raggiunte dai parenti anziani (Sandrelli e Marescotti) contrapposte ai percorsi accidentati dei tanti giovani bellocci (Favino, Morelli, Accorsi, Cucci...), fra nodi esistenziali irrisolti e momenti drammatici, comunque più azzeccati di certe scene d'amore un po' forzate. Spiccano per genuinità i personaggi più ruspanti (Tognazzi e Michelini) e convince Ghini in un ruolo insolito e malinconico (Alzheimer precoce).

Markus 11/03/18 19:22 - 3706 commenti

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Una famiglia allargata si ritrova in un'isola del Mezzogiorno d'Italia per festeggiare le nozze d'oro dei genitori. Sarà croce e delizia. Molte teste, tante storie; dinamiche che confliggono all'interno di un gruppo di personalità forti solo nell'aspetto. Muccino s'inserisce in un filone, quello della famiglia allargata, assai nutrito dove non aspettarsi molto per eccesso di offerta; eccoci allora subire ancora una volta passioni, urla, rancori, sesso e gesti di stizza offerti da un nutrito cast di stelle (non tutte all'altezza).

Thedude94 15/02/18 11:46 - 1113 commenti

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Riunione di famiglia alto-borghese su di un'isola per celebrare le nozze d'oro dei più anziani; di mezzo tante grida e urla "mucciniane", condensate da movimenti di macchina tipici del regista: nulla che non si sia già visto. Il ritorno di Muccino in Italia è scadente: a un cast stellare corrisponde una storia ricca di personaggi (quasi venti), ognuno con una propria nevrosi tracciata in maniera così ironica che sembra quasi parodistica. C'è qualcosa che non va, soprattutto nella scrittura. Tognazzi è l'unico che si salva.

Rambo90 16/02/18 05:37 - 7750 commenti

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Molto toccante e realistico. Semplice, eppure coinvolgente proprio per la semplicità con cui mette insieme lo sfascio di una famiglia solo all'apparenza unita e felice. Ogni personaggio ha il suo sviluppo, non tutto è prevedibile, l'ambientazione ricca di fascino, la regia sicura. Il cast fa ovviamente molto: Ghini, Tognazzi e Impacciatore fantastici, un po' meno brava la Cucci che sfoggia quasi sempre un sorriso forzato. Ritmo veloce, dialoghi appassionanti. Il miglior Muccino da parecchio tempo a questa parte.

Hiphop 16/02/18 12:39 - 63 commenti

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Visto il risultato ottenuto con il rientro in Italia, Muccino poteva tranquillamente rimanere là dov'era. Spiace vedere come un film goffo, noioso, affastellato, privo di ritmo, divertimento, introspezione psicologica venga distribuito (a causa di un cast stellare) in tante sale a scapito di altre produzioni degne di miglior sorte. Girato su un'isola intesa come luogo chiuso, in effetti l'unica cosa che riesce a trasmettere il film è un senso di claustrofobia nei confronti di storie minime e scontate di nessun interesse. Evitare con cura.

Nancy 18/02/18 13:16 - 778 commenti

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Muccino racconta la solita storia di borghesi, falsi e infelici: i personaggi di contorno risultano infatti più sfaccettati dei principali (i tre fratelli), che sono vuoti e piatti. Un cast stellare completamente rovinato dalla costante presenza dell’unica inutile Elena Cucci (che lì in mezzo ci sta come i cavoli a merenda). Bellissima la prova di Ghini e Gerini, che offrono un’interpretazione toccante. Le scene di litigio con la Crescentini risultano involontariamente trash. La regia non si sente per quasi tutto il film. Comunque si lascia vedere.
MEMORABILE: Favino che urla “hai rotto il cazzo!” alla Crescentini: risate involontarie.

Gabrius79 19/02/18 22:35 - 1433 commenti

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Da un ottimo cast e da un bravo regista come Muccino ci aspettiamo il meglio e invece nonostante gli sforzi si può dire che il tutto va a corrente alternata. Dopo una prima mezz’ora dove il film scorre liscio e incolore, arrivano le primi ruggini e i litigi che sconvolgono una storia altrimenti piatta. Spiccano in bravura Gerini, Ghini e Impacciatore con il surplus di un canagliesco Tognazzi. Più spente la Cucci e la Solarino e il cast di adolescenti. Seconda parte sicuramente migliore. Troppi personaggi e forse un po' troppa confusione.

Macbeth55 24/02/18 16:42 - 34 commenti

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Soggetto e relativa sceneggiatura frammentarie e prevedibili in un misto di deja-vu e banalità sconcertanti. Il cast, pur racchiudendo nomi di prima fascia, si trova vittima di una trama datata e niente affatto interessante, per cui tutti recitano lo stereotipo di se stessi e il film annoia senza pietà. Si salva solo la coppia Ghini-Gerini, che si migliorano a vicenda.

Ryo 2/04/18 02:07 - 2169 commenti

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Gioiellino di Muccino che riprende una sua formula che ormai ne è la firma: coppie, storie d'amore in crisi, isteria. Il film è un siparietto quasi surreale in cui niente va bene. Iin una sorta di 10 piccoli indiani in cui i segreti che saltano fuori sostituiscono gli omicidi. La narrazione si concentra su tre diverse generazioni: la speranza, rappresentata dalla coppia adolescente; il caos, con le coppie "mature" in cerca di fuga e affermazione; la rassegnazione, data dalla coppia più anziana. Bel cast.
MEMORABILE: Favino dopo aver intimato alla moglie di buttarla da un dirupo: "Stavo scherzando"; Il cugino musicista alla disperata ricerca di un lavoro.

Capannelle 3/06/18 00:51 - 4451 commenti

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Quella che può apparire come l'ennesima reunion familiare destinata a sfociare in liti e amare scoperte è in realtà un'opera che Muccino gestisce da par suo, aiutato da una fotografia superba e da musiche efficaci. Non tutto il cast trova la sua strada (quasi inevitabile visto il numero di personaggi), alcune deflagrazioni sanno di teatrale ma il ritmo è costante, il gusto nelle inquadrature elegante e non mancano momenti toccanti. Uno schema sicuramente abusato ma la mano registica e la dosatura degli elementi sono di qualità.

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Galbo 27/07/18 11:47 - 12465 commenti

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Specialista in film corali, Muccino dirige una storia familiare ambientata in una villa isolana. La vicenda non è irresistibile (rancori sopiti che emergono impetuosamente) e le performance degli attori non sono sempre impeccabili, Accorsi in particolare non sembra in grado di trovare la giusta misura, così come la strepitante Crescentini. Meglio Favino e la Impacciatore. Il film alterna momenti buoni ad altri più “statici”, ma nel complesso si lascia seguire anche se rimane poco impresso terminata la visione.

Schramm 9/08/18 18:29 - 3592 commenti

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Secondo la più usurata antifrasi cascan calcinacci di quella facciata che tanto più ci si ostina a preservare e peggio accade. Nel ribadirci che il familismo non è che fessurazione, Muccino ha la snervante capacità di sviolinare lo Stradivari della captatio benevolentiae anche monicellando a volontà. Così che anche il patetico e l’acido naufraganti in un maquillage spottifero lisciano il gatto dalla parte del pelo. Asserraglia (sciupa) il cast in uno script sponsorizzato dai Baci Perugina e in 110' di cine-reverenza grondanti salamelecco anche nel veleno. A casa tutti bene, in sala molto meno.

Jandileida 5/02/19 09:54 - 1588 commenti

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Nell'ormai eterna riproposizione del tema coral-familiare questo film di Muccino non si issa a livelli stellari ma nemmeno sprofonda nell'abisso dell'inutilità: un'opera discreta che rimodula temi già visti ma lo fa con un certo stile registico sfruttando un cast celebre che ben sostiene la prevedibilità dei personaggi e delle situazioni. Tutto bene, quindi, fatta eccezione per la vicenda, ispirata al vecchio adagio del "non c'è cosa più divina...", che vede protagonista il solito Accorsi versione Maxibon e che tocca vette di banalità quasi mocciana.

Muttl19741 4/01/19 18:33 - 164 commenti

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Diciamo la verità: può piacere o no, ma Muccino è l'ultimo cineasta della tradizione esistenzialista italiana. E i suoi attori ne sono i degni interpreti. Personaggi elettrici, ansiosi, sempre sull'orlo di una crisi di nervi, irrisolti, schizzati. Il film è corale e non deve essere stato semplice gestire un così nutrito numero di "prime donne". Il risultato è un film piacevole, ben amalgamato, omogeneo.

Ira72 16/01/19 08:47 - 1327 commenti

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Un lavoro essenziale, che sfrutta discretamente la semplicità del quotidiano senza attingere a chissà quali trame surreali, ma limitandosi a esaltare le tante complicazioni della vita. Un cast variegato in cui chi meglio, chi peggio, rende comunque credibili insicurezze, malattie, infedeltà, codardia e passioni. Non è un film memorabile e non brilla per meriti particolari. Ma nell'insieme scorre piacevolmente, complici le dinamiche dei tanti personaggi che vengono sviscerate in modo spedito. Con il rischio, talvolta, anche di frastornare.
MEMORABILE: "Dicono che la famiglia sia il nostro punto di partenza, poi di fuga e alla fine diventi quello di ritorno" (Paolo/Stefano Accorsi).

Lou 15/02/20 18:47 - 1124 commenti

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Muccino ci ha ormai abituati a film corali in cui si manifestano in modo plateale e semplificato le ansie e i fallimenti di una generazione. Anche in questo caso, la riunione familiare per i cinquant'anni di matrimonio dei genitori è l'occasione per far emergere tradimenti, incomprensioni, amori persi e ritrovati in una baraonda di tensione che cresce in modo esasperato ed eccessivo, pur con qualche apprezzabile momento di sincera umanità.

Redeyes 28/03/20 10:29 - 2456 commenti

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Muccino torna sul suo terreno di caccia preferito e infatti torna a soddisfarci senza la verve di Monicelli, né di Benvenuti ma sicuramente dirigendo una pellicola corale che cattura. Quasi tutto ruota attorno al sesso e all'egoismo, imprigionati in una splendida villa in un'isola da cui i protagonisti sono impossibilitati a ripartire. Ovviamente l'introspezione dei personaggi non può essere estremamente incisiva ma certamente si riescono a cogliere bene certi passaggi, certe sensazioni. Si arriva in fondo con un po' di amaro in bocca ma soddisfatti. Gradevole.

Ilcassiere 30/03/20 17:29 - 284 commenti

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Decisamente deludente. Una trama già vista e rivista, tanto che dopo tre minuti si sa già quasi tutto di quello che accadrà. La regia di Gabriele Muccino è scontata, la location bella ma banale, i luoghi comuni si sprecano. Ed è un peccato perché molti degli attori sono davvero bravi; su tutti Massimo Ghini, tenero, buono, triste e ingenuo malato di Alzheimer.
MEMORABILE: Ghini che quasi chiede scusa alla Gerini per essersi ammalato.

Giùan 29/09/20 10:42 - 4678 commenti

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Si rischia il "contegnoso" nel giudicare il film, visto che spesso (anche a ragione) il vorticoso turbinio della mdp e il basico intrecciarsi della narrazione irretiscono ogni spirito critico e cinefilo pur ben disposto. In tal senso questa sorta di compagni di famiglia serpenti è paradigmatico ma non si può tacerne un gusto e una padronanza dell'affabulazione esemplari, come a tratti magistrale risulta la spigliatezza nell'orchestrazione corale. Un paio di forzature evitabili (il pistolotto finale di Luana, la coppia Ghini/Gerini) non minano il piacere della visione
MEMORABILE: La Impacciatore (splendida) annuncia al marito Morelli che andrà a sorpresa con lui a Parigi; Tognazzi (bravissimo) al piano; La giovanissima Visari.

Silvestro 18/01/21 11:17 - 375 commenti

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Al netto di alcune buone performance degli attori (Favino e Ghini su tutti), il film di Muccino non convince fino in fondo. Assistiam a un lavoro in cui il regista vuole a tutti i costi forzare la mano, partendo dall'assunto che per enfatizzare il dramma sia sempre necessaria la scena sopra le righe. Forse un film del genere avrebbe tratto giovamento da un'impostazione più intimista e a supporto di questo si può dire che le parti più azzeccate siano quelle con Ghini e la Sandrelli, che sono tra i pochi a non alzare troppo i decibel. Le premesse c'erano, peccato il risultato!

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Alex75 28/01/21 18:37 - 891 commenti

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Muccino, non nuovo alla trattazione di sfaceli casalinghi, riesce a rendere noia, superficialità e ipocrisia delle riunioni familiari, ma spesso cade nelle sue abituali sguaiataggini e stucchevolezze che tolgono vigore al quadro, molto diseguale anche per le caratterizzazioni e le prove del cast: se Favino e Marescotti riescono a dare un po’ di nerbo alla vicenda, Ghini commuove con sobrietà e Gerini, Impacciatore e Sandrelli crescono alla distanza, gli altri restano nell’anonimato, oppure risultano qui d’imbarazzante pochezza (Accorsi e Cucci) se non molesti (Crescentini).
MEMORABILE: Lo sguardo assente di Ghini; Favino alla Crescentini: “Hai rotto il cazzo!”; Marescotti: “Sono cresciuto orfano. A me la famiglia mi sta sul cazzo”.

Victorvega 16/02/21 21:32 - 502 commenti

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Sì, è vero, i film di Muccino sono molto urlati e questo non si sottrae nel delineare le discussioni, le dinamiche, di una famiglia numerosa, dai contrasti sopiti e pronti a riaffiorare. In questo contesto "di gruppo" emergono i singoli attori e alcuni di loro sorprendono con interpretazioni molto sentire (su tutti Ghini). Virtuosismi tecnici e attoriali in un notevole piano sequenza. La sceneggiatura è ben costruita. Nulla di sorprendente, prevedibile ma piacevole.

Siska80 1/04/21 16:46 - 4054 commenti

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Muccino ripropone storie di coppie (e non) dai risvolti imprevedibili come in Baciami ancora (e anche alcuni attori) servendosi dell'ormai abusato escamotage della reunion di famiglia (allargata), pur tuttavia mostrando argutamente il rovescio della medaglia. Stavolta, infatti, gli uomini si dimostrano più umani delle donne, che si comportano da iene: Ginevra è una paranoica aggressiva, Beatrice un'egoista, Sara un'ipocrita ed Elettra (pur avendo le sue ragioni) un'istigatrice. Ottimo il cast (in special modo Crescentini, Favino, Marescotti e Ghini), intreccio coinvolgente.
MEMORABILE: Sandro e la paura del terremoto.

Ultimo 1/05/21 11:01 - 1674 commenti

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Un gruppo di parenti si ritrova a festeggiare le nozze d'oro della coppia Marescotti/Sandrelli su un'isola. L'occasione porterà a galla situazioni mai chiarite e rancori mai sopiti. Classico film corale, che parte come una commedia per poi diventare maggiormente drammatico. Non è un film perfetto e spesso lascia il tempo che trova, ma grazie a un buon cast ed alla forza del dialogo ne esce promosso. Favino è una garanzia, così come Accorsi; molto brava la Michelini (vedere per credere l'ultima parte...). Molto belle le location.

Giosac70 25/10/21 23:27 - 33 commenti

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Film in cui l'idea della famiglia viene sminuita dal regista Muccino. I sentimenti e le sensazioni dei personaggi sono un insieme di infelicità, rancori e ipocrisie che si alternano a momenti di dolcezza. Stupendi la fotografia e gli ambienti nella cornice della meravigliosa isola di Ischia. Cast di attori eccellente (soprattutto l'interpretazione di Favino, insieme al l'affascinante Sandrelli). Indubbiamente una pellicola poco convincente ma con un suo perché. Due pallini pieni.

Stuntman22 23/12/21 23:09 - 126 commenti

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Un Muccino in cui non tutti i salmi finiscono in gloria è senz'altro un piacevole diversivo nell'opera di questo nostro regista. La vicenda è oltremodo realistica, per certi aspetti spinge a pensare, a riflettere su innumerevoli situazioni delle nostre vite. Particolarmente efficace la storia della Gerini e di Ghini, ma colpisce anche la sincerità dei personaggi della coppia Michelini-Tognazzi mentre la Crescentini ha un personaggio da Guinness dell'antipatia. Splendida la cornice ambientale. La famiglia, come spesso accade nei film di Muccino, di cognome fa Ristuccia.

Bubobubo 24/01/22 20:17 - 1847 commenti

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E sì che di riunioni familiari allargate, dove il veleno scorre più dello spumante e nessuno è disposto a tollerare il proprio vicino di sangue o di tavolo, se ne sono viste oramai a bizzeffe. Cosa aggiunge al piatto la mano di Muccino? Un triangolo di nevrosi parossistiche (Favino-Crescentini-Solarino) certo esagerato, ma invero niente male; la solita finta vendetta consumata fredda del solito underdog (Tognazzi); un inedito ma volitivo Ghini piagato dalla malattia; e una Milo buttata nel mucchio per fare numero. Prevedibile al millimetro, con l'aggravante di alcuni pessimi dialoghi.

Nick franc 6/06/22 23:57 - 529 commenti

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Solita commedia corale alla Muccino, che ci regala una inerte galleria di figurine create con lo stampino per le quali è impossibile provare empatia. La prima parte è tuttavia gradevole mentre nella seconda, quando i contrasti interpersonali esplodono in tutta la loro virulenza, la recitazione diventa eccessivamente urlata, in un crescendo che vorrebbe essere drammatico ma che suscita il riso involontario. Curato più della media delle coeve italiche produzioni (la fotografia è ottima), ma non basta a cancellare il senso di persistente futilità che si percepisce durante la visione.

Gugly 18/02/23 23:08 - 1195 commenti

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Film corale in cui Muccino è maestro tra vorticosi giri di mdp e direzione degli attori; peccato che al netto delle storie e degli scontri rimanga tutto in  superficie; tutti gli attori sono sufficientemente bravi, con particolare menzione per la coppia Tognazzi/Michielin (mentre Accorsi ha un ruolo troppo scontato), tuttavia le (troppe) urla non scavano, restituiscono una prova corretta, belle musiche e fotografia e niente di più, con in aggiunta un'immagine particolarmente negativa delle donne tra tradite consapevoli e nevrotiche manipolatrici. Vademecum per riunioni di famiglia.
MEMORABILE: Carlo (Favino) sbrocca e aggredisce (Ginevra); La compagna di Riccardo svela a tutta la famiglia ciò che tutti sanno e non dicono.

Pinhead80 7/06/23 08:24 - 4949 commenti

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Sono passati tanti anni dal famoso ultimo bacio, di acqua ne è passata sotto i ponti, eppure quest'opera di Muccino riesce in un certo qual senso a recuperarne lo spirito, aggiungendo ovviamente una dose maggiore di malinconia e disillusione data dall'età anagrafica dei protagonisti. Dalle reunion familiari di solito se ne esce con le ossa rotte e anche questa non fa eccezione. Bravo tutto il cast a rendere questa commedia amarissima attraverso la rappresentazione di personaggi arrivati al limite che cercano di mascherare l'insoddisfazione con l'apparenza.

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Piero68 22/09/23 11:12 - 2962 commenti

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Film corale che sfoggia un cast di tutto rispetto ma che purtroppo si trascina le solite, vecchie pecche di Muccino. Troppo sopra le righe alcuni personaggi che in questo modo perdono ogni credibilità. Anche la sceneggiatura è un po' la solita minestra riscaldata: classica riunione di famiglia, anche allargata, che alla fine sfocerà nei soliti dissapori che covano sotto le ceneri uniti a un falso perbenismo.

Fabbiu 6/01/24 22:27 - 2155 commenti

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Dopo che, per i primi venti abbondanti minuti, i parenti approdati sull'isola altro non fanno che salutarsi e abbracciarsi entusiasti, quasi viene naturale augurarsi che gli accada qualcosa, da tanto risultano spocchiosi. Ed effettivamente il coraggio di rappresentare, finalmente, i dubbi sulla "sacralità" del valore familiare si apprezza; peccato che gli isterismi di tutti i personaggi risultino il più delle volte eccessivi, che non si riesca a entrare in empatia con nessuno di loro e che la love story tra i due teenager risulti, nel complesso, indigeribile.
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  • Discussione Schramm • 11/07/18 15:39
    Scrivano - 7709 interventi
    ma sarebbe il remake di stanno tutti bene?
  • Discussione Zender • 11/07/18 19:20
    Capo scrivano - 48119 interventi
    Ma no non c'entra proprio nulla :)
  • Discussione Raremirko • 25/01/21 15:00
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Solito film corale alla Muccino, con mega cast e megalitigate.

    Tecnicamente nella media e non particolarmente noioso.

    Bene un istrionico Tognazzi, recitazione ok ma alcuni non han avuto lo spazio che avrebbero meritato (Solarino e Ghini, per esempio).

    Nessuno ci fa una bella figura ma qua e là ci sono verità.

    Decoroso.
  • Musiche Alex75 • 4/03/21 14:22
    Call center Davinotti - 709 interventi
    La canzone dei titoli di coda L'invenzione di un poeta (Aisha Cerami - Nicola Piovani) cantata da Tosca:
    https://www.youtube.com/watch?v=3aGu6d5gWmc
  • Discussione Alex75 • 1/04/21 17:22
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Riconosco a Muccino delle qualità come osservatore della società italiana, però ho trovato questo suo film piuttosto spuntato: mi sembra che gli manchi un "quid" che oggi, forse, hanno solo Virzì, Moretti e Verdone, tanto più che spesso indugia in ruffianerie e sentimentalismi (personalmente avrei tagliato senza indugi le trame amorose tra Accorsi e Cucci e quelle tra i due ragazzini - anzi, avrei proprio espunto i personaggi dalla sceneggiatura - dando più spazio, per esempio, proprio a Ghini). Come già avevo notato in Ricordati di me, non mancano i momenti di comicità involontaria: oltre a Favino che, dopo un'ora di recriminazioni e piagnistei della Crescentini, toglie le parole di bocca allo spettatore nella scena della rupe, segnalo la Impacciatore che riesce a stonare peggio di Jovanotti.
    Ultima modifica: 29/04/21 14:03 da Alex75
  • Discussione Gugly • 18/02/23 23:31
    Portaborse - 4713 interventi
    Alex75 ebbe a dire:
    oltre a Favino che, dopo un'ora di recriminazioni e piagnistei della Crescentini, toglie le parole di bocca allo spettatore nella scena della rupe

    Lì scatta in automatico l'applauso! Scherzi a parte, questo film mi ha ricordato qualche scontro familiare a cui ho assistito da ragazzina, tuttavia quello che ho visto sullo schermo "non buca", malgrado succeda di tutto non sono riuscita ad immedesimarmi.
    Muccino poi si conferma non particolarmente adoratore dell'altra metà del cielo: oltre al già citato personaggio della Crescentini più o meno tutte hanno un lato non piacevole, anche l'unica "vera", ossia il personaggio della Michielin, più che vera è verace anzi, coatta; le più anziane (i personaggi della Milo e della Sandrelli) sono svampite che hanno sofferto da giovani e fanno finta che vada tutto bene, come la moglie della Impacciatore.
    Ultima modifica: 19/02/23 08:29 da Zender