Buiomega71 • 28/05/16 09:59
Consigliere - 27119 interventiDelizioso questo psycho-thriller che nel titolo richiama chissà quali orrori craveniani-watkinsiani, ma che si avvicina di più alle malinconie di
Quella strana ragazza che abita in fondo al viale (il ragazzo che vive tutto solo nella grande casa dopo la morte dei genitori, ghettizzato dagli abitanti della zona) con innesti all'
Ombra di Jennifer e anticipando il morboso rapporto tra la dama bianca e il figlio/a di
Insidious 2
Un incipit sanguigno e quasi psichedelico (gli occhi azzurri quasi innaturali di Carrie-Ann, le martellate, il massacro dei genitori, la fuga, la palla di vetro con la neve che racchiude la grande casa nelle prime immagini, dando al film una dimensione fiabesca) che mostra la stoffa di Tonderai
Poi ci si adagia sugli stilemmi teen, con la ragazza sensibile che si innamora del ragazzo emarginato , i bulli della scuola (la provocazione, eppoi la rissa col la gamba spezzata), le incomprensioni tra madre e figlia, la rock band, le pene dell'amore, le telefonate, tutto immerso in una dimensione quasi dawsoncreekiana, che donano al film una calma quasi interiore, ma che dietro c'è sempre il marcio che brulica sotto il terreno, come l'orecchio mozzato e le formiche di
Velluto Blu
C'è una botola, una stanza segreta, una ragazza legata al letto, forse il ragazzo così gentile e sensibile della casa accanto nasconde qualcosa...
Quel qualcosa che alla fine arriva come un treno in corsa, in un prefinale denso di tensione e colpi di scena (eppoi, francamente, la mia iniziale intuizione sul "ho capito dove si vuole andare a parare" e stata azzeccata solo per metà), perchè nulla e come potrebbe sembrare di primo impatto.
Tonderai muove la MDP sinuoso e con momenti virtuosisitici da lasciare senza fiato (la prima fuga di Carrie-Ann, che corre verso la casa della Lawerence, con lei dentro, con peripezie di ripresa che ricordano non poco la Louma di
Tenebre nella casa delle lesbiche), la seconda fuga di Carrie-Ann, con tanto di astuzia per prendere la chiave che aprirà la porta e ancora la corsa tra i boschi, dove c'è una coppietta che amoreggia in auto) sino alle battute finali nello scantinato degli orrori (con omaggio "panico al buio" al
Silenzio degli innocenti)
Così come sono notevoli i flashback virati seppia sull'incidente della piccola Carrie-Ann sull'altalena, mentre i genitori si fanno di droga, o la chiusa finale che sfuma in follia (genitoriale) che lascia il segno
Impreziosito dalla fotografia di Miroslaw Baszak e dallo score di Theo Green, il film non sarà il massimo dell'originalità, ma e un intrigante viaggio nel lato oscuro della normalità e nel blackout mentale, che mescola, sapientemente, il teen movie con la pazzia, gli abusi dei genitori (i veri pazzi del film) con il kidnapping movie e sprazzi dal J HORROR (le movenze innaturali di Carrie-Ann nel prologo della strage, l'occhio sbarrato di un azzurro profondo che si staglia in mezzo ai capelli che le coprono il volto)
Il martello, i peluche, lo spioncino della porta, la cameriera del dinner, la maglietta, la chiave, le lenti a contatto azzurre, i tampax, i ragazzacci stile
La Caccia penniana, l'auto sfasciata a colpi di mazza, la rissa, la gamba spezzata, il tronco dell'albero che ha la forma di un volto, le recluse alla SAW, lo sceriffo che "sapeva", il babycall, la stanzetta "rosa candido" di Carrie-Ann, l'eterocromia delle vittime, tutti tasselli che, messi insieme, regalano un piacevole e intrippante psycho-thriller.
Mi verrebbe voglia di ri-titolarlo
Quello strano ragazzo che abita in fondo al viale, eggià...
Non posso vivere senza Carrie-Ann
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