Dopo l'ottimo successo di MEN IN BLACK il regista Barry Sonnenfeld torna a dirigere Will Smith in un nuovo action zeppo di effetti speciali. La formula vorrebbe essere la stessa di MIB, che mescolava fantascienza e commedia in un cocktail riuscitissimo in cui la verve di Will Smith (performer come in questo caso della canzone-rap pronta a sbancare le charts) veniva stemperata dall’impassibile freddezza del coprotagonista Tommy Lee Jones (qui sostituito dal bravo Kevin Kline). L'azione però si sposta nel passato e, prendendo spunto da un vecchio telefilm...Leggi tutto, ambienta nel Far West le avventure di due agenti segreti antitetici: il primo (Smith) è uomo d'azione tutto corse e fucili, il secondo (Kline) è invece uomo d’ingegno, specializzato nella costruzione di ogni tipo di diavoleria meccanica. I due 007 ante-litteram devono vedersela col perfido Loveless (Kenneth Branagh, il più divertente), senza gambe ma anch’egli amante della meccanica applicata a mezzi spesso enormi e letali. La trama è tutta qui e non mancano la bellona di turno (Salma Hayek) e le battute deficienti. Proprio laddove MIB era forte però, e cioè la sceneggiatura, WILD WILD WEST mostra le pecche maggiori, finendo per diventare un fantawestern caciarone privo di un convincente filo logico che tenta di innestarsi nel filone bondiano senza possederne la figura carismatica. E se Kline è perlomeno simpatico, Will Smith è tanto sopra le righe da rendersi insopportabile, soprattutto vista la pessima qualità delle gag cui lo costringono. Gli effetti speciali trionfano solo nell'ultima mezz'ora, con l'assalto al ragno gigante. Idea buona, realizzazione mediocre.
Sulla carta interessante questo film del regista Barry Sonnenfeld, è un tentativo di coniugare il genere western (piuttosto virato verso la commedia in realtà) con la fantascienza mostrandoci i nostri eroi alle prese con il classico scenziato pazzo (Kenneth Branagh). Il risultato non è purtroppo consono alle aspettative: i diversi elementi del film non sono bene armonizzati e il ritmo del film appare piuttosto diseguale. La bravura e simpatia dei protagonisti (specie Kline) non riesce a sollevare le sorti dell'opera.
Fumettone fanta-comico-western troppo sciocco e esageratamente effettistico, con un Willy straripante e piuttosto irritante, come anche il suo socio trasformista. La narrazione è disseminata di sparatorie, inseguimenti e scontri verbali all’ultima battuta. Peccato però che il livello generale sia desolatamente basso e più adatto a un pubblico adolescenziale e, possibilmente, di poche pretese. Anche il cattivo è così finto da risultare solo clownesco. Si salvano giusto alcuni effetti, sprecati in una tale baracconata sgangherata. Evitabile.
MEMORABILE: "Ho un telegramma per il dottor Arliss da parte di sua madre, dice torna a casa e piantala con le scemenze"; Il mega ragno meccanico.
Mediocre miscuglio di western e fantascienza riscattato in parte dagli ottimi attori e in particolare da Kline, Branagh e Smith. Per il resto, ci si affida totalmente a effetti speciali che fanno la loro figura ma che finiscono per divorarsi letteralmente il film. Sonnenfeld dietro la macchina da presa non fa miracoli. Così così.
Non sono un fan della musica rap e Will Smith lo preferisco nelle parti impegnate. Anche dimenticando tutto ciò, non posso esimermi dal classificare questo film come una grande boiata. Effetti barocchi e slegati, trovate che non colpiscono nonostante gli sforzi di Smith e Kline, le solite scene con la bellona, intelligenza in ferie.
Mega miscuglione di generi (fantascienza, western e commedia) farcito di effetti speciali e con un cast di tutto rispetto capitanato da quel Will Smith che solitamente è una garanzia di successo. Purtroppo però stavolta il film non mantiene le aspettative, spesso annoia e il divertimento latita. Salma Hayek c'è!!!
Discreto. Curioso esempio di parodia western con Will Smith e Kenneth Branagh che si impegnano in modo più che sufficiente. Simpatiche alcune scene d'azione, come quella sul macchinario guidato dal cattivo di turno. Insomma si può vedere, a mio avviso.
Scoppiettante boiata che sarebbe meglio dimenticare in tutta fretta o meglio ancora non vedere proprio, in cui Sonnenfeld dimostra ancora una volta che il suo mestire era direttore di fotografia e non regista. Se questo film lo si prende come western siamo di fronte al peggior esempio del genere, se invece lo si definisce una commedia viene da dubitare sul senso stretto del termine. Will Smith è goffamente a disagio nei panni del protagonista, mentre la spalla Kline fa rimpiangere le sue prove di qualità che ha saputo regalarci negli anni. Pessimo.
Da noi la serie originale, interpretata dal bianco Robert Conrad e dal paffuto Ross Martin, sbarcò alla fine degli anni 70 e per una sola stagione, non destando molto interesse nel pubblico, visto che non venne recuperato altro materiale. Il film del 1999, invece, più che essere un omaggio alla serie sembra "Men in black nel far west" (con lo stesso protagonista e lo stesso regista) riuscito decisamente male. Si salva il video musicale di Will Smith che molti giudicano più interessante del film.
MEMORABILE: Salma Hayek che interpreta Rita Escobar, una donna che poteva solo piacere ad Armando de Razza quando "cantava": "Vivo con l'Esperanza d'Escobar".
Un Will Smith davvero al massimo della carica, grazie alla spinta propulsiva dei recenti (allora) successi di Independence Day e Men in Black, salva un film di per sè molto modesto. Davvero buoni gli effetti speciali, ma la trama è approssimativa e regge su colpi di scena prevedibili come non mai. Apprezzabile comunque il ricorso continuo all'humor, così come la buona performance degli attori: alla fine il film, tra alti e bassi, si lascia vedere. Comunque, non imperdibile...
Reduci dal successo di Men in Black, Sonnenfeld e Smith collaborano un'altra volta per una pellicola western contaminata dallo steampunk. Sulla carta pareva una buona idea, ma il risultato è al di sotto delle aspettative. La parodia è sciatta, l'umorismo superficiale, i protagonisti (ovvero il classico due di poliziotti dai metodi divergenti) non hanno alchimia comica, nemmeno un Branagh sopra le righe riesce ad essere efficace. Goffo, a tratti puerile. Un passo indietro per tutti quelli coinvolti nella realizzazione.
Che tristezza vedere un attore come Branagh in un film come questo... Ma superato lo sconforto la pellicola appare abbastanza onestamente per quello che doveva essere, un filmetto di puro intrattenimento dove elementi futuristici si mescolano al western e attori dotati di talento comico cercano di stare a galla. Tutto sommato si può vedere.
Il film steampunk per eccellenza. Smith, ma soprattutto il sempre simpatico Kline, si destreggiano tra lame rotanti magnetiche, carri armati a vapore, ragni giganti meccanici e un cattivo originalissimo. Per appassionati di fantascienza (ma anche di western) da prendere sempre con ironia. Visione sconsigliata solo a chi mal sopporta gli effetti speciali eccessivi. E che vapore sia!
MEMORABILE: "Questa è la testa di un uomo!"; Kline che ballonzola per evitare le soldatesse; Il ragnone gigante.
Alla fine della guerra di secessione, uno scienziato pazzo, fanatico sudista, mette in moto un complicato complotto contro il Presidente degli Stati Uniti, contrastato in ciò da due sceriffi dai metodi molto particolari... Parodia western/fantasy più curiosa che riuscita, per demerito di una sceneggiatura sconclusionata, dialoghi privi di mordente, personaggi caricaturali neppure troppo simpatici. Le cose migliori sono le fantasiose invenzioni meccaniche, alcune assai belle (per loro 2 palle), purtroppo sprecate in questo fumettone, spesso molesto ed irritante.
Un simpatico fumettone che mescola la fantascienza al western con un risultato tutto sommato soddisfacente. Regista e protagonista sono gli stessi di Men in black e infatti i due film sotto certi punti di vista si assomigliano molto anche se, tra i due, questo è nettamente inferiore. Diverte ma a tratti sconfina nel trash e la cosa danneggia non poco il tutto. Alla fine è comunque un prodotto piacevole, da vedere a cervello spento.
Tentativo, a dire il vero malamente riuscito, di coniugare il western con il genere fantascienza. Alla regia quel Sonnenfeld che con Smith era riuscito a creare una bellissima alchimia in M.I.B. Alchimia che in questo caso non si ripete nonostante le due pellicole e il personaggio interpretato da Smith abbiano molti punti di contatto. Troppo dozzinale la sceneggiatura e poco indovinati i personaggi nonostante l'istrionica presenza di Branagh in palla e di Kline superiore allo stesso Smith. Tracce di commedia poco incisive nello score finale.
Mezzo pallino per la simpatia dei protagonisti, Kline, Branagh e ovviamente "Big Willie" Smith, impegnati a dare verve a un fumettone retro-scifi piuttosto improbabile, non tanto nelle ovvie incongruenze temporali, ma proprio nello svolgimento. Troppe le convenzioni narrative da accettare, meglio apprezzare il lavoro estetico, notevole, e qualche scambio divertente tra i personaggi del film. Il resto è abbastanza noioso, il che per un film con tanta azione è un bel problema. Mediocre nonostante i mezzi in campo.
Western steampunk che avrebbe potuto fare faville con una realizzazione più seriosa. Per sviluppare la buona idea di partenza si è invece voluto percorrere una strada più "facile", quella del film d'azione con elementi umoristici, e ne è risultato un film tanto chiassoso quanto mediocre. Noia non ce n'è, ma l'umorismo latita; Will Smith alla lunga è antipatico, nel cast l'elemento migliore è Branagh. Menzione per le invenzioni e armi futuristiche che appaiono (piacevoli, ad eccezione del bislacco "proiettore - tanatografo" iniziale); davvero un peccato impiegarle in tale contesto.
MEMORABILE: Il gigantesco ragno meccanico.
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