Millennium - Uomini che odiano le donne - Film (2011)

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Millennium - Uomini che odiano le donne
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Girl with the Dragon Tattoo
Anno: 2011
Genere: thriller (colore)
Note: E non Millenium. Seguito da "Millennium - Quello che non uccide" (2018). Versione americana (dopo il film svedese con lo stesso titolo, del 2009) del romanzo omonimo di Stieg Larsson (2005). 
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Intelligente rilettura del libro di Larsson che in qualche modo sistema i difetti della prima trascrizione svedese in modo da sfruttare intelligentemente i punti di forza di un best-seller dalle straordinarie potenzialità. Se il film di Oplev aveva saputo dare forma con professionismo e gusto europeo all'opera, Fincher lo avvolge in una patina tutta americana che ne esalta l'impatto visivo cogliendone meglio gli aspetti thriller e accorciando le fasi relative alla rivista Millennium, destinata in qualche modo a restare molto più sullo sfondo...Leggi tutto rispetto al lavoro precedente. Da una parte ne perde la visione d'insieme, decisamente più riduttiva, dall'altra ne guadagna lo svolgimento, in cui Daniel Craig sostituisce degnamente Michael Nyqvist e Rooney Mara, pur non potendo raggiungere la perfetta immedesimazione di Noomi Rapace, ci restituisce una Lisbeth Salander degnissima, confermandoci quanto sia proprio Lisbeth il valore aggiunto di libro e film, uno dei più straordinari e maturi personaggi femminili partoriti dal cinema "di genere" negli ultimi decenni. Lontana dalle figure stereotipate cui siamo abituati, Lisbeth incarna al meglio lo spirito dell'hacker ribelle e insieme represso. Con un passato terribile e un presente tutto da ricostruire, continua ad affascinare, oggi quanto allora, per le sfaccettature inusuali che ne modellano il carattere. Blomkvist meno, rientra maggiormente nella norma, ma l'attenzione con cui è curata la sceneggiatura permette anche a Craig di svincolarsi bene dalla tetragona monotonia del suo James Bond. Il resto lo fanno le affascinanti location svedesi, la meravigliosa fotografia che nei film di Fincher è da sempre protagonista, e naturalmente il talento del regista, perché reggere due ore e mezza senza cedimenti non è cosa da tutti. Fincher invece deve aver ragionato bene sul film precedente intuendo come intervenire per eliminarne i difetti maggiori e regalando all'opera di Larsson l'impatto e la compattezza da thriller moderno che gli mancavano. L'indagine tra computer, archivi e vecchie fotografie continua ad essere coinvolgente, i progressivi svelamenti stupiscono sempre per la perfezione degli incastri e di fatto i punti di forza del libro prima e del film poi vengono mantenuti, con uno snellimento del rendez vous finale e una inattesa variazione sull'identità del personaggio chiave. Qualcosa inevitabilmente si perde, ma MILLENNIUM si conferma ai vertici di un certo modo di intendere il thriller, la perfetta sintesi di ciò che è richiesto dal genere (peraltro aggiornato in questi anni proprio dal SEVEN di Fincher) inserendeosi all'interno di un certo cinema ben codificato, in cui l'attenzione ad ogni componente è massima (si pensi alle musiche, comprese quelle dei bellissimi titoli di testa su un rifacimento della strepitosa “Immigrant song” dei Led Zeppelin). Certo, difficile valutare il film senza tener conto del fatto che un precedente – di buona riuscita – esiste e aveva già saputo stupire, perché se fosse stata questa la prima versione ad apparire la considerazione nei confronti dello stesso sarebbe stata ben diversa. Un po' confuso l'epilogo "finanziario", per una volta mal chiarito dalla sceneneggiatura.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/02/12 DAL BENEMERITO XAMINI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/02/12
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Xamini 4/02/12 02:28 - 1255 commenti

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Difficile vedere Craig nei panni di un giornalista investigativo un po' imbranato. Difficile vederlo sbeffeggiato da una pischella dark (una bravissima Rooney Mara). Ma è proprio l'intera pellicola a essere costruita di pezzi difficili da accostare. L'indagine non è chiara e i personaggi secondari non abbastanza approfonditi da risultare interessanti, nonostante le due ore e mezza di pellicola. Il personaggio di lei, ancorché ben interpretato, è troppo stereotipato e poco credibile (informaticamente onnipotente) ma il suo lato drammatico rappresenta la componente più riuscita.
MEMORABILE: I titoli di testa; Lei a casa dell'assistente sociale: disturbante.

Galbo 6/02/12 07:04 - 12413 commenti

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David Fincher si "impossessa" in modo molto personale dell'ottimo materiale letterario di Larsson, per dirigere un thriller cupo e gelido come le belle immagini iniziali. Sceneggiatura che condensa al meglio il torrenziale romanzo di partenza (anche se qualcosa è inevitabilmente perduto) e incisiva prova degli attori, specie Rooney Mara, efficacissima Lisbeth Salander la cui presenza scenica cresce progressivamente. Bellissima la fotografia ed adeguato il commento sonoro.

Disorder 6/02/12 10:05 - 1416 commenti

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Avendo amato l'originale svedese partivo un po' scettico, ma alla fine mi sono dovuto ricredere: Fincher ha saputo fare davvero un ottimo lavoro. La trama è quasi identica ma il film a conti fatti molto diverso: questo è un thriller piuttosto canonico, ma diretto con mano esperta e coadiuvato da interpreti di alto livello (non si rimpiange nemmeno la fantastica Lisbeth di Noomi Rapace, e ho detto tutto) e da musiche adeguate. C'è da sperare ora che Fincher continui la saga, rivedendo anche gli scialbi sequel svedesi.
MEMORABILE: Il potente industriale Vanger parla a Mikael della sua grande e "gaia" famiglia, composta da ladri, ex-nazisti e esseri abbietti di ogni sorta...

Didda23 7/02/12 12:14 - 2431 commenti

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Il cambiamento di alcuni elementi del tessuto narrativo ha lo scopo di giustificare l'esigenza artistica di questo (inutile) remake: purtroppo il componimento finale del puzzle risulta fumoso e poco limpido. L'opera manca dell'atmosfera da giallo/thriller classico che era l'arma vincente dell'originale. Fincher spreca il proprio immenso talento registico soggiacendo alla pigrizia hollywoodiana di non voler doppiare opere europee. Rooney Mara non demerita, ma il confronto con la Rapace non regge nemmeno per un secondo. Monopalla di protesta.

Ford 8/02/12 22:04 - 582 commenti

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Dopo i bei titoli di testa (che però non sono opera di Fincher) parte un giallo colorato di un blu intenso, diretto senza fronzoli, fotografato alla perfezione ma soprattutto musicato in maniera impeccabile e questo è quanto, perché la trama non mi ha preso nemmeno un po', se non allo stomaco nei momenti più forti. Pellicola bella senz'anima: Fincher è sempre bravo, ma l'inutilità dell'operazione è evidente e francamente non so come la monoespressione di Rooney Mara abbia guadagnato una candidatura all'Oscar.

Mickes2 12/02/12 13:58 - 1670 commenti

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Thriller giallo freddissimo e schivo, partendo dalla splendida fotografia e passando per il viso della bellissima Rooney Mara, ottimo il tratteggio donatole. I rapporti interprersonali che si sgretolano, il marcio che si insinua nel quotidiano. Spiccata attenzione per i personaggi (Zodiac docet) e sceneggiatura ben bilanciata tra introspezione e coralità dell’intreccio e degli eventi, violenza e indagine. La tecnica di David Fincher straborda da ogni inquadratura, primo piano, stacco di montaggio; e la colonna sonora, martellante, ipnotizza.
MEMORABILE: Lisbeth che sodomizza il suo tutore.

Belfagor 13/02/12 09:51 - 2690 commenti

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Già i sorprendenti titoli di testa impostano un'atmosfera particolare, ad avvertirci che questo remake quasi istantaneo non è una semplice copia carbone. In effetti si manifesta lo stile del Fincher migliore, soprattutto nel clima fosco e pestilenziale della prima parte, ben giocata fra interni minimalisti e l'angosciante presenza della neve, che arricchisce il giallo familiare di base. Per quanto bravi, i due protagonisti non sono all'altezza degli originali, anche se non credo che Rooney Mara volesse spodestare Noomi Rapace.
MEMORABILE: "La più detestabile collezione di individui che abbia mai incontrato - la mia famiglia. "

Rebis 18/02/12 16:35 - 2344 commenti

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Nessuna voglia di leggere il libro. Chi arriva vergine all'adattamento fincheriano del best-seller di Larsson trova appagamento in un corpo thriller che urla, pulsa, si dibatte sotto le maglie di un epidermide figurativa dall'avvenenza glaciale: dagli sbalorditivi titoli di testa - emulsione viscerale di allucinazioni cyberpunk - all'intimità di Lisbeth - il più conturbante e serializzabile personaggio femminile del decennio - la tensione galoppa. Turgidi i sintetizzatori di Trent Reznor. Solo all'idea di una "trilogia Millennium" condotta con tanto nerbo autoriale c'è da leccarsi i baffi.

Corinne 19/02/12 02:52 - 420 commenti

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Della trilogia di Larsson mi era piaciuto solo il primo film, per la trama gialla; così da questo remake mi aspettavo di più sul piano del thriller e sapere che alla regia c'era Fincher mi faceva ben sperare. L'ho trovato invece un po' sbrigativo nell'indagine e nella risoluzione del caso, ma comunque fedele allo spirito del libro. Brava e azzeccata Rooney Mara nel difficile compito di sostituire la Rapace, che nell'immaginario collettivo È Lisbeth.
MEMORABILE: "Posso ucciderlo?"

Puppigallo 17/02/12 18:05 - 5295 commenti

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Sono sempre diffidente nei confronti dei remake, soprattutto se sono di film usciti pochi anni prima (perchè farli?). Ma devo dire che in questo caso, grazie a una valida regia e ad attori più che accettabili, il risultato è stato apprezzabile e leggermente superiore all'originale, che non mi aveva completamente convinto. Nonostante qualche inevitabile rallentamento, la pellicola riceve preziosa linfa dai dialoghi e, soprattutto, dai due protagonisti (così diversi, ma capaci di funzionare bene assieme, in tutti i sensi direi...). Riuscito.
MEMORABILE: I bellissimi titoli di testa, che denotano il gusto e la classe registica; Appeso con un buon bicchiere di whisky in mano; "Posso ucciderlo?".

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Coyote 19/02/12 18:12 - 185 commenti

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Buona rilettura del primo romanzone della trilogia. Il regista è costretto a rinunciare ad alcune delle linee narrative e giustamente decide di tagliare praticamente tutto ciò che riguarda il destino della rivista, che era la parte meno "filmica" del libro. Per il resto la prova è diligente e le atmosfere non deludono coloro che si sono appassionati all'originale, per quanto possa spiacere il cambiamento di alcune location nel finale. Titoli di testa molto bondiani.

Greymouser 20/02/12 10:31 - 1458 commenti

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Pur apprezzando la nitida confezione fincheriana, le recitazioni accettabili e il ritmo serrato, continuo a ritenere inutile un remake fatto a così poca distanza temporale da un film di buona fattura come quello di Oplev, che tra l'altro mi pareva avere una sceneggiatura più chiara e lineare per chi non avesse letto il romanzo di Larsson. Qui, invece mi sembra che la conoscenza del libro sia indispensabile per apprezzare alcune sequenze piuttosto ellittiche. Rooney Mara fa quel che può per non far rimpiangere la Rapace, e quasi ci riesce.

Capannelle 21/02/12 13:52 - 4420 commenti

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Cambiando l'ordine degli addendi il risultato (non entusiasmante) grosso modo non cambia. La storia rimane quella, e purtroppo anche la durata. Fincher nel complesso più continuo, graficamente incisivo, ma perde qualcosa dell'atmosfera ovattata di Oplev forse più funzionale al racconto. Troppo ovattato invece Craig, mentre la Mara è un degno emulo della Rapace.
MEMORABILE: "Io ti controllo: guai a te se visiti ancora dei siti per togliersi i tatuaggi".

Cotola 24/02/12 13:46 - 9082 commenti

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Non amo i remake "americanocentrici", ma stavolta hanno fatto bingo. Sfrondando alcune parti rallentanti del film precedente, Fincher dirige con uno stile sontuoso (a partire dai titoli di testa che sono semplicemente da urlo) ed arriva vincente al traguardo. Merito non solo suo ma anche di una sceneggiatura che riesce a tenere alti i ritmi (coadiuvata da una colonna sonora piacevolmente martellante), nonostante le due ore e mezzo di durata, nonchè di una Rooney Mara che, personalmente, non mi ha fatto rimpiangere la pur bravissima Rapace-Lisbeth. Quel che si dice un signor thriller.

Rullo 26/02/12 18:11 - 388 commenti

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Dopo gli svedesi, a riprodurre la storia del romanzo di Larsson non potevano mancare gli Stati Uniti. Non è il solito remake, il marchio di fabbrica di Fincher si sente e quindi la delusione è ben lontana. In due ore e mezza i fatti da raccontare sono tanti ma tutto sommato questa caratteristica contribuisce a rendere il ritmo scorrevole. Molto bella la musica incessante di Reznor (simile a quella di Social Network) e ottima la fotografia. Sorprendente Rooney Mara.

Rambo90 31/03/12 00:59 - 7707 commenti

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Ottima riduzione del primo libro di Larsson, sicuramente superiore al precedente svedese e molto più veloce e scorrevole nel ritmo grazie alla regia di Fincher, che elimina alcune parti del romanzo per agevolare il coinvolgimento. Bravo Craig nei panni di Blomkvist, brava anche Rooney Mara (anche se perde il confronto con la Rapace) e ottimo il cast di comprimari (su tutti Skarsgard e il vecchio Plummer). Un po' troppo lungo il finale, che continua (come nel libro) anche dopo la soluzione del mistero con il caso Wennerstorm. Da vedere.

Cloack 77 2/05/12 11:48 - 547 commenti

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Film di buon pregio, si lascia seguire con interesse e senza noia; gli interpreti portano a casa la paga senza fronzoli e senza straodinari; sceneggiatura scorrevolissima. Resta l'amaro in bocca perché non si va oltre, non c'è una scena che possa rimanere impressa, una invenzione di regia notevole o un guizzo che possa far dimenticare l'allure di già visto e di laccato esercizio su commissione.

Enricottta 12/05/12 18:26 - 506 commenti

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Titoli di testa, grafica bellissima, musica da brividi. Brividi durante tutto il film, che è livido come una giornata svedese; l'atmosfera è spesso pesante e la durata del film mette a dura prova il pubblico meno "attrezzato". Il remake secondo me non vale l'originale, gli interpreti non brillano per bravura, ma la storia comunque è bella, intrecciata ed avvincente.
MEMORABILE: Il gatto fatto a pezzi è una crudeltà!

Mco 20/09/12 23:32 - 2330 commenti

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Fincher si dà alla moda del "rifacimento a breve giro", trasponendo a modo suo le pagine del primo momentum della trilogia larssoniana. Partorisce un thriller sicuramente cupo e lisergico ma privo di quell'elemento quasi autoctono che contraddistingueva l'opera di Oplev. Si punta molto sulle atmosfere e la tensione, nonché sulla figura di Lisbeth, ma Craig e Rooney Mara perdono il confronto a distanza coi rispettivi Niqvist e Rapace, consegnando al pubblico l'idea di un prodotto dal contenuto non all'altezza dell'ottima confezione.

Jena 12/10/12 22:05 - 1563 commenti

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Fincher rimane uno dei (pochi) grandi in circolazione. Regia, fotografia, sceneggiatura pressoché perfette, con una ripresa degli ostili paesaggi svedesi assolutamente suggestiva. Un senso del ritmo e dell' "incastro" che pochi hanno (ed è il marchio di fabbrica fincheriano). Skarsgard ottimo, Craig mostra di saper recitare ma Rooney Mara lascia senza fiato: da oscar i suoi sguardi, la sua assoluta immedesimazione nel personaggio e anche il coraggio di certe scene. Unico neo il confuso sottofinale finanziario, per il resto grande cinema.
MEMORABILE: I titoli di testa; La punizione del violentatore di Lisbeth; Lo svelamento finale.

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Piero68 13/11/12 08:39 - 2960 commenti

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Nonostante le cifre stilistiche di Fincher, la bella fotografia, il buon cast, il montaggio da Oscar ecc., dietro una trama apparentemente arzigogolata si cela il più banale dei thriller e anche uno dei più scontati, almeno per quanto riguarda il primo finale. Eh sì, perchè trovato l'assassino il film non finisce ma ne inizia un altro con un'altra storia (anche se con gli stessi interpreti). Senza nulla togliere alla confezione l'ho trovato alquanto deludente; perchè con calibri come Fincher e Zaillian ti aspetti sempre qualcosa in più.

Nando 14/11/12 08:41 - 3822 commenti

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Il primo capitolo della trilogia di Larsson si presenta con una confezione lussuosa e ben realizzata. Le atmosfere torbide nei paesaggi svedesi sono adeguate e tutto il clima narrativo avvince non poco. Interpreti in forma con Mara protagonista assoluta (anche se Craig non demerita). Titoli iniziali notevoli.

Daniela 9/12/12 10:16 - 12699 commenti

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Niente da fare. Neppure lo stiloso Fincher riesce a cavar sangue da un romanzo-rapa baciato da inspiegabile successo. Prova a sfoltire il materiale della mappazza, allegerendo il peso delle vicende editoriali interessanti come un corso di uncinetto, ma il risultato è comunque un giallo ipertrofico (2h38'!) che rischia di risultare criptico per chi non conoscesse il testo di partenza o almeno il primo film, a causa di troppe ellissi e falle narrative. Qualche suggestiva ambientazione ed il volto interessante di Mara non bastano ad evitare la sensazione di inutilità.
MEMORABILE: Bellissima la sequenza digital-liquida nero petrolio che accompagna i titoli di testa

Bizzu 22/01/15 15:05 - 217 commenti

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Fincher è un professionista e fa tutto il possibile, però con un materiale così scadente c'era bisogno di un miracolo per fare un filmone. L'indagine tutto sommato non è male, ma è il contorno che stona: la ragazza punk che smanetta con i computer è un cliché francamente noioso e il rapporto con il tutore mi è sembrato di una gratuità noiosa e disturbante.
MEMORABILE: I titoli di testa.

Myvincent 9/12/15 08:26 - 3757 commenti

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Robusto noir che si consuma lentamente come un piatto freddo e si sviluppa tortuosamente verso un'implacabile soluzione. La morte è sottozero, potremmo dire, se ha come ambientazione gli sfondi scandinavi dall'indubbio fascino. La trama è avvincente, ma snodata su alcuni elementi di esagerazione e di invenzione eccessiva che alla fine infastidiscono lo scorrimento "reale". Un po' "grigio" in tutti i sensi.
MEMORABILE: Le sempre attillate "mise" di Daniel Craig.

Nicola81 28/12/15 19:11 - 2871 commenti

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Fincher è un regista dal talento indiscusso e infatti il suo adattamento del primo capitolo della trilogia di Stieg Larsson è più appagante sul piano visivo rispetto all'originale. Rimango però dell'idea che realizzare un remake a così breve distanza abbia poco senso. Rooney Mara si impegna al massimo ma la Lisbeth Salander della Rapace è inarrivabile, Craig mi è piaciuto più che altrove ma ha poco del Blomqvist letterario, Plummer è invece perfetto come aderenza al personaggio. Un film buono, ma sostanzialmente superfluo.

Schramm 23/03/16 16:56 - 3495 commenti

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Chi si era messo via Fincher da Zodiac in poi, può dargli il bentornato in grazia di soprassalti visivi e tensivi che rilanciano la cifra del suo cinema più assertivo e ispirato: titoli di testa neuromantici, score dionisiaco per mano di un Reznor capace di guarnire e rendere appetibile anche il minutaggio più fillering, una felina e ferina Mora che sembra dare corsi accelerati di carisma. Ma è nella combustione dell’agnizione finale e nelle laide parentesi con Bjurman che Fincher sembra essersi ridestato/riscattato da un sopore decennale, e pronto a un contrattacco che non fa prigionieri.

Il Dandi 27/06/17 11:48 - 1917 commenti

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I remake hollywoodiani a bruciapelo sono sempre rischiosi e che un regista un tempo ispirato come Fincher ci sia cascato è preoccupante. La regìa è del resto corretta, ma la sceneggiatura (il cui punto di forza peraltro sarebbe la maggiore aderenza al romanzo) vuol rendere didascalico tutto ciò che nell'originale era sottinteso: così Lisbeth viene banalizzata in una supergirl da action qualsiasi, esplicitamente lesbica e il suo rapporto con Mikael diventa poi una storia di letto tout court. Non un brutto film, ma il confronto è deludente.
MEMORABILE: La scena - inedita - in cui Lisbeth torna dal tutore per minacciarlo in ascensore: cercando un sinonimo di "esagerazione" trovo appunto "americanata".

Alex1988 4/11/20 19:14 - 728 commenti

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Ovviamente non si può giudicare un rifacimento senza poterlo mettere a confronto con l'originale. Sta di fatto che David Fincher, ormai specialista di thriller "psico-analitici" riesce in circa due ore e mezza a intrattenere il suo pubblico bilanciando, anche grazie alla sceneggiatura di Steven Zallian (più volte collaboratore di Spielberg), i ritratti dei due protagonisti, fino al loro incontro che li porterà alla risoluzione del caso, grazie soprattutto all'impegno di una Lisbeth Salander con gli attributi (una splendida Rooney Mara).
MEMORABILE: I titoli di testa; La vendetta di Lisbeth sul suo carnefice.

Magerehein 17/01/22 17:39 - 1006 commenti

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Giallo a tinte oscure che, nonostante la lunghezza, risulta piacevole e piuttosto scorrevole, in virtù anche del fatto che alcune lungaggini del romanzo sono omesse o compresse senza alterare troppo la trama. Ottima l'interpretazione di Rooney Mara nella parte di Lisbeth, fra gli altri Plummer e Skarsgard meglio di Craig (comunque credibile), realmente odioso e morboso van Wageningen (Bjurman). Un grosso aiuto proviene dalla colonna sonora, che si sposa perfettamente con l'ambientazione fredda. Non capita spesso che un remake USA possa superare l'originale: questo ci riesce.
MEMORABILE: La colonna sonora, davvero evocativa; "Non c'è bisogno che te lo dica ma fra poco sarai sparso dappertutto"; Soffocato ascoltando "Orinoco Flow".

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Giùan 14/05/22 14:26 - 4588 commenti

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Merito principale della regia di Fincher e chiaro termometro della sua consapevolezza autoriale è la sicura destrezza con la quale (aiutato dal propulsivo script di Zaillian) conduce e dipana la vicenda romanzesca, sostituendola alla anodina versione nordica. Il film risulta in tal senso un dispositivo tecnicamente perfetto (si veda tutta la straordinaria per quanto meccanica sequenza del redde rationem tra Craig/Skarsgard contrappuntata dall'arrivo della Rapace), la cui personalità strutturale non evoca però profonda empatia. Stupendamente borderline la Rapace, grandissimo Plummer.
MEMORABILE: I titoli di testa in "metallo liquido"; Lo stupro.

Reeves 29/04/23 15:01 - 2260 commenti

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Gran thriller che unisce (come nel romanzo) la detection tradizionale, la tecnologia e la psicanalisi in un racconto serrato ben diretto da Fincher e molto ben interpretato da tutti gli attori. Il senso di male nascosto, di famiglia corrotta, di nido di vipere borghese, è raccontato con rara efficacia e tiene con il fiato sospeso fino alla fine. Da manuale dell'intrattenimento.

Paulaster 10/01/24 18:29 - 4451 commenti

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Giornalista viene assoldato per scoprire un omicidio di quarant'anni prima. Fincher aggiusta gli ingredienti riuscendo a mantenere la fase thriller ad alti ritmi e utilizzando l'argomento violenza solo in brevi tratti. Le questioni razziali sono appena accennate così come la vena sentimentale, che in questo film non è necessaria. L'ultima fase è girata molto bene sul fronte della scorrevolezza fino all'epilogo finanziario, che poteva anche essere spiegato con maggiori particolari. Craig è meglio all'inizio, la Mara funziona in un ruolo difficile.
MEMORABILE: Il tatuaggio sul petto; La foto da dietro; L'esplosione dell'auto.
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  • Discussione Cotola • 29/02/12 00:54
    Consigliere avanzato - 3848 interventi
    Dunque ho letto i vostri interventi e come promesso, seppure con ritardo, scrivo anche io qualcosa sul film.

    Premesso che, come molti di voi sapranno, sono abbastanza contrario ai remake, specie se a distanza di breve tempo per non parlare dei rifacimenti dei classici, devo dire che il film di Fincher mi è piaciuto più dell'originale che già aveva avuto il mio gradimento.

    A proposito dell'intervento di greymouser non sono d'accordo su un punto: non credo si tratti
    di ineleganza, girare un film a così breve dell'originale. Credo piuttosto che stia diventando una cattiva abitudine (su questo ti do ragione) degli americani che rigirano a modo loro, tutto quello che gli può interessare e che provenga da Oriente o da Occidente. Spesso snaturano completamente le opere originali e fanno fiasco, stavolta (anche se comprendo chi apprezza di più l'originale) mi sembra sia stato fatto un ottimo lavoro.

    Circa il fatto di non fare paragoni: è mia personale opinione che molto spesso è difficile non fare almeno un qualche raffronto con il film originale che peraltro qui viene quasi automatico per chi ha visto entrambe le pellicole poiché molto “breve” è il tempo intercorso tra le due.
    Così come d’altronde è difficile in alcuni casi, non fare minimamente raffronti con il libro. Ma qui non entro nello specifico altrimenti rischierei di imbarcarmi in una discussione epocale e lunghissima.

    Passando quindi ad una sommaria comparazione delle due pellicole, mi è sembrato, come detto mirabilmente dal Capo, che la sceneggiatura sfronda quelle parti riguardanti il giornale che, forse, nell’originale andavano ad intaccare parzialmente il ritmo. Forse però è anche vero che le atmosfere dell’originale si sono un po’ perse e che i ritmi dilatati (che a me non creano, come sapete, alcun problema) davano un certo fascino alla pellicola di Oplev.

    Infine, e qui sarò in netta minoranza, non ho per nulla rimpianto la pur notevole Rapace, poiché mi sembra che la Lysbeth di Mara Rooney sia altrettanto valida. Insomma forse qui il merito è del libro, capace di creare un personaggio non banale tanto da essere poi ben incarnato ed interpretato dalle due bravissime attrici.

    Non so se augurarmi che Fincher prosegua nella trilogia: da un lato perché vorrei che, come detto da Didda, girasse film più originali, dall’altro poiché non so se possa rivitalizzare i due bolsi capitoli successivi che forse pagano non solo la scarsa bravura del regista ma anche un tasso di qualità inferiore, a livello libresco, dei primi due capitoli.
  • Discussione Zender • 29/02/12 08:05
    Capo scrivano - 47879 interventi
    Anche io devo dire che ho trovato Rooney Mara una valida alternativa (più femminile) alla Rapace e vorrei capire anch'io se vale la pena che Fincher continui o meno. Come te Cotola penso sia molto difficile rivitalizzare i due seguiti: quasi tutte le sfumature gialle si perdono e ci si concentra su aspetti meno interessanti. Io dico che è meglio si fermi qui. Sostanzialmente concordo su tutto, per il resto (tranne per quel "Capo", ma qui pare sia una lotta contro i mulini a vento).
  • Discussione Greymouser • 29/02/12 10:55
    Call center Davinotti - 561 interventi
    @COTOLA

    Io continuo a pensare che l'elemento thriller della vicenda sia stato trattato da Fincher in modo troppo sbrigativo, e che l'impressione di assoluta chiarezza sia legata anche e soprattutto al fatto di aver visto il primo film o letto il libro. Continuo ad avere qualche dubbio sulla possibilità, da parte di uno spettatore "vergine" (che non abbia nè letto nè visto), di comprendere pienamente tutti i passaggi del mistero, e il modo in cui esso si dipana.
    Per il resto posso anche essere d'accordo con tutti i pregi che tu ed altri avete riscontrato nel lavoro di Fincher. Ma resto nella convinzione che vi siano difetti, o che comunque tali pregi non rendevano necessaria, a posteriori, una revisione del film di Oplev.
    Tutto ciò resta naturalmente un parere personale.
    Per quanto riguarda il resto della trilogia, ti dirò che - pur confermandoti assolutamente la debolezza letteraria rispetto al primo episodio della saga di Larsson - c'è, a mio parere, materiale adeguato a tirarne fuori almeno un grande film d'azione con tinte di spy-story (dove, cioè, hanno miseramente fallito i seguiti del carneade Alfredson), e sarebbe un'occasione per misurare fino in fondo lo spessore di Rooney Mara nei panni di Lisbeth, visto che in quei seguiti diventa personaggio preminente attorno al quale ruota tutta la vicenda.
  • Discussione Rebis • 29/02/12 15:41
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    @Cotola: sono d'accordo con te Cotola, a volte è difficile mettere da parte i raffronti con il libro o i film da cui deriva. L'importante però e che l'analisi non si riduca solo a questo. Se un film non ha una sua anima (ma non è questo il caso mi sembra) e non sta in piedi da solo, non riesce a parlare o a comunicare senza rimandare ad altro, direi che si tratta di un pessimo film.

    @Greymouser: ecco qua uno spettatore vergine che ha la presunzione di aver capito tutto del film :)


    Personalemte credo che in questo caso (come in altri) la chiave del "remake" conferisca al film un aspetto deteriore che non merita. Lo stesso Fincher ha dichiarato di non essere minimamente interessato a confrontarsi con il film di Oplev, e di aver spostato il centro dell'attenzione dall'intrigo "thriller" alla dialettica (relazione?) tra i due protagonisti: dal suo punto di vista era quello il cuore del romanzo di Larsson.
  • Discussione Schramm • 23/03/16 15:09
    Scrivano - 7689 interventi
    Daniela ebbe a commentare:
    il risultato è comunque un giallo ipertrofico (231 minuti)

    devo essermi perso un passaggio (o la giusta release) perché il dvd appena visto dura qualcosa come 80' in meno...
    Ultima modifica: 23/03/16 15:11 da Schramm
  • Discussione Zender • 23/03/16 15:11
    Capo scrivano - 47879 interventi
    La seconda che hai detto.
  • Discussione Schramm • 23/03/16 15:12
    Scrivano - 7689 interventi
    quindi ne esisterebbe una director's cut da 231'? strano, imdb non la indica (e per le traverse vie non ve n'è traccia)...
    Ultima modifica: 23/03/16 15:14 da Schramm
  • Discussione Zender • 23/03/16 15:38
    Capo scrivano - 47879 interventi
    Ah, IN MENO, avevo letto distrattamente che durasse 80 minuti in tutto. La durata è quella di Imdb, 2h38'. Secondo me Daniela ha sbagliato a scrivere: invece di 2h31 (circa) ha scritto 231.
  • Discussione Daniela • 23/03/16 16:52
    Gran Burattinaio - 5929 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Secondo me Daniela ha sbagliato a scrivere: invece di 2h31 (circa) ha scritto 231.

    E secondo me hai ragione te... sorrrrry :o)
  • Musiche Magerehein • 17/02/23 08:19
    Call center Davinotti - 73 interventi
    * I titoli di testa hanno per sottofondo una versione alternativa di The immigrant song dei Led Zeppelin; la musica (come per il resto della OST) è curata da Trent Reznor e Atticus Ross, mentre la voce è quella di Karen O (cantante degli Yeah Yeah Yeahs).
    * La scena della tortura a Daniel Craig in cantina è accompagnata da Orinoco Flow di Enya.