Il dottor Jekyll e mister Hyde - Film (1941)

Il dottor Jekyll e mister Hyde
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Dr. Jekyll and Mr. Hyde
Anno: 1941
Genere: horror (colore)
Note: Aka "il dottor Jekyll e mr. Hyde" e non Hide.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La versione più popolare del celeberrimo romanzo di Stevenson. La MGM commissiona a Victor Fleming un'opera che privilegia l'aspetto psicologico rispetto alle baracconesche versioni che molto puntavano sulla trasformazione “a vista”. Non che queste siano in effetti assenti, ma si risolvono con semplici (e tediosamente prolungate) sovrapposizioni fotografiche. Non sempre, tuttavia, perché ad esempio il primo passaggio da Jackyll a Hyde avviene fuori campo, mentre davanti ai nostri occhi passano immagini di esplosioni, lava incandescente, volti femminili che si compenetrano con effetti quasi psichedelici. Il resto è soprattutto un film d’attori, con uno Spencer...Leggi tutto Tracy molto bravo a sdoppiare la personalità (anche fisicamente, Jekyll e Hyde si somigliano ma non si somigliano) e una Ingrid Bergman che, dopo aver preteso per sé la parte meno “nobile” (la donna dei bassifondi Ivy) scambiandosela con Lana Turner, la butta al solito sul melodrammatico togliendo decisamente grinta al film. Ma è complessivamente l'intero film a reggere troppo sulle spalle del buon Tracy. Fleming si mostra eccessivamente compassato, nella direzione, e la storia sceneggiata senza molta brillantezza finisce spesso con l’incagliarsi in fasi decisamente noiose. Belli alcuni squarci nebbiosi della Londra vittoriana, indubbiamente professionale la recitazione dell'intero cast. Meno fantasioso e più ingessato, rispetto alle riduzioni precedenti, il film di Fleming convincerà maggiormente gli appassionati della vecchia Hollywood targata MGM: grande serietà nell'approccio, attenzione ai particolari, nessuna violenza compiaciuta.

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Puppigallo 22/04/07 14:42 - 5258 commenti

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Il tempo non è stato galantuomo con questo film. Sfondi di cartone, recitazione al limite della macchietta e una pesantezza ippopotamesca che porta la pellicola a trascinarsi piuttosto stancamente; salvo ravvivarsi quando il comunque bravo Tracy si trasforma nel cattivone, dando preziosa linfa vitale a un film altrimenti solo noioso (a parte l’iniziale cena con dibattito sulle a dir poco originali teorie del dottore, costretto a misurarsi con luminari dalla mente chiusa). Troppo parlato, con dialoghi spesso non all’altezza. Solo per patiti.

Il Gobbo 15/09/07 22:42 - 3015 commenti

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Buco nell'acqua. Fleming ha grandi pretese e grandi attori, quindi anzichè guardarsi intorno (RKO, Universal) cerca il filmone psicologico, e trova invece un mattone micidiale quasi quanto il trucco di Tracy/Hyde. Logorroico, privo di anima, e in ultima analisi pallosissimo. Una delle peggiori prove della Bergman, oltretutto. Si può tranquillamente evitare.

Undying 17/09/07 01:37 - 3807 commenti

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Terza versione, dopo quella del 1920 (diretta da Robertson) e quella -inarrivabile- voluta da Rouben Mamoulian (1932). Il regista del celeberrimo Mago di Oz (1939) si avvale d'interpreti esemplari ai quali affida un ruolo ricco di approfondimenti psicologici e di risvolti "interiori": la duplice anima del Dr. Jekyll/Mr. Hyde viene scandagliata con primi piani sul volto di un enigmatico Spencer Tracy, lanciato in dialoghi da "pelle d'oca". Sul finale, qualche tenue effetto speciale acuisce il senso di malessere generato da un plot schizofrenico.

Lovejoy 17/12/07 16:33 - 1823 commenti

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Dall'omonimo romanzo di Stevenson, è la terza versione e certamente la più famosa. Ben scritto e ottimamente diretto da Fleming, risulta oggi un poco datato, specialmente nel reparto effetti speciali, ma comunque godibilissimo. Merito, sopratutto, di un cast davvero all'altezza della situazione. Tracy è un dottor Jekyll/Hyde di impressionante bravura e la Turner e la Bergman altrettanto bravissime. Ottimi anche Hunter e Crisp. Memorabile il finale.
MEMORABILE: Jekyll che interviene in chiesa e calma il matto; il primo incontro di Hyde con Evy e l'ultimo; il drammatico finale.

Mascherato 12/06/08 21:43 - 583 commenti

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A dire il vero, preferisco la versione del 1932: quella di Rouben Mamoulian con uno stratosferico Frederic March (non a caso insignito del premio Oscar). Mi sembra, paradossalmente, più moderna di questa che, pur essendo la più famosa, sconta anche uno Spencer Tracy non particolarmente convincente. Si tratta, comunque, di Fleming, senza dimenticare che è l'occasione per vedere Lana Turner nei panni dell'ingenua fidanzata e Ingrid Bergman in quelli della prostituta. Velo pietoso sulle trasformazioni dello scienziato.

Ciavazzaro 24/07/08 12:37 - 4768 commenti

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Discreta versione di Hyde, non una delle migliori ma da vedere assolutamente per la presenza nel cast di Spencer Tracy nel ruolo dello scienziato. Notevole il cast femminile che include le due dive: Lana Turner e Ingrid Bergman. Discreta l'atmosfera che si crea. Molto meglio però la "scandalosa" versione di Roy Ward Baker.

Galbo 25/10/08 05:54 - 12380 commenti

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Nonostante la presenza di un grande regista dietro la macchina da presa e di un ottimo cast, questa terza versione cinematografo del classico letterario di Stevenson non appare completamente riuscita. Il film (che cerca di ridurre la componente “mostruosa” del romanzo a favore di una maggiore caratterizzazione psicologica dei personaggi) risulta appesantita da sequenze oniriche che spezzano l’organicità del racconto. Del cast convince la Bergman, meno Spencer Tracy.

Pigro 17/07/09 09:10 - 9635 commenti

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La storia dello scienziato che vuol separare il bene dal male già raccontata efficacemente da Mamoulian viene qui interpretata attraverso una sottile indagine psicologica, cercando di calare la questione etica all'interno dello stesso individuo, come dimostra il trucco non classicamente mostruoso di Hyde, differente ma non troppo da Jekyll. Le due donne diversamente amate dal dottore fanno parte di questo percorso di dissociazione, che sembra essere ben più insidioso di quanto si possa pensare. Bella la nebbia londinese. Bravi Tracy e Bergman.

Daniela 17/11/09 15:36 - 12622 commenti

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Trasposizione corretta ma non memorabile, che, pur restando nel solco della tradizione, si concentra più sugli aspetti psicologici che su quelli orrifici (invero, mal serviti da un make-up mediocre). Il bravo Tracy poteva sembrare una buona scelta, ma si rivela poco credibile: troppo bonario come dr.Jeckyll, troppo caricaturale come Mr.Hyde. Meglio Ingrid Bergman nei panni di una prostituta terrorizzata dal suo ricco protettore, mentre Lana Turner risulta un poco imbalsamata. L'ambientazione londinese, ovviamente nebbiosa, fa il suo dovere.

Il Dandi 16/10/10 12:02 - 1917 commenti

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Versione molto libera del romanzo di Stevenson (in cui il dottor Jekyll è un maturo scapolo, qui è prossimo al matrimonio con la sua costumatissima fidanzata), ma gli si sovrappone in modo tutto sommato coerente divenendo un tassello fondamentale del mito dei personaggi. Apparirà inevitabilmente invecchiato in alcuni aspetti, ma la forza della morbosità psicologica sfocia in vere e proprie visioni surrealiste, ancora capaci di colpire lo spettatore. Da evitare accuratamente il ridoppiaggio anni '80. Ovazione a Spencer Tracy.
MEMORABILE: Il sogno del protagonista, che conduce un carro trainato dalla casta fidanzata (bionda) di Jekyll e dalla prostituta (mora) vittima di Hyde.

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Von Leppe 20/07/12 18:18 - 1258 commenti

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Ottimo adattamento del celebre personaggio che riesce a far uscire la parte malvagia da sè. È la versione più commerciale e di successo, con grandi star come Spencer Tracy e Ingrid Bergman. Tutto è molto curato nelle scenografie, nella nebbia londinese dove si aggira la tipica ombra con il mantello nero (l'altro è Jack the ripper) alternata a locali chiassosi e Champagne. Il Dottor Jekyll è uno dei mostri classici (e dottore folle) della letteratura che si è subito trovato a suo agio, nel cinema.
MEMORABILE: Il male è stato calunniato, il male è una cosa bella! ahahahah! Che piacer ballar la Polka, che piacer ballar con te... la vertigine della Polka...

Almicione 6/10/14 02:16 - 764 commenti

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Dopo il grande capolavoro Fleming si affida nuovamente a un'opera letteraria. La storia è ormai nota a tutti e, per quanto possa essere interessante il tema del contrasto fra bene e male all'interno dell'anima, sicuramente non soprende. Lodevoli la regia impeccabile che ben si muove all'interno di queste cupe atmosfere horror ma in particolar modo il cast di prim'ordine che vanta, oltre al bravo Tracy, una perfetta ed eccezionale Bergman. In generale non straordinario, ma comunque un buon film.

Rebis 4/08/15 10:23 - 2332 commenti

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Remake del classico di Mamomoulian, ne conserva l'inedita dicotomia narrativa incentrata sul topico dissidio di "Ercole al bivio" posto tra virtù - la sposa promessa - e vizio - la donna di strada - funzionale a polarizzare il conflitto pulsionale fino alla dissociazione. Ma più che un rilievo della società vittoriana e del puritanesimo che la sostanzia, il film di Fleming è una disanima del controllo esercitato dall'uomo sulla donna, oltre ad alludere alla scienza sperimentale quale fattore di destabilizzazione del sapere costituito. Bravi Tracy e Turner; eccezionale Ingrid Bergman.

Keyser3 1/07/20 18:06 - 444 commenti

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Buona trasposizione del celebre racconto di Stevenson da parte di Fleming, girato appena dopo il successo di Via col vento. Nonostante siano passati quasi ottant'anni, il film risulta apprezzabile ancora oggi, grazie in primis alle ottime prestazioni di una giovanissima (e deliziosa) Bergman e di Spencer Tracy, che interpreta assai bene il dualismo fra Jekyll ed Hyde. Molto buona anche la ricostruzione della Londra vittoriana, fredda, perennemente immersa nella nebbia e caratterizzata da un clima di forte puritanesimo.
MEMORABILE: Il ghigno malefico di Tracy in versione Mr. Hyde.

Rufus68 13/12/20 22:23 - 3825 commenti

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Un cast d'eccezionale levatura (impeccabile anche il contorno) per un risultato altalenante. In fondo le allusioni sociali e psicologiche son sempre le stesse del superiore film con March (la repressione sessuale), ma qui a mancare è la finezza introspettiva della regia e un personaggio (come Utterson in Stevenson) che funga da pietra di paragone rispetto al doppio Jekyll-Hyde. La carica melodrammatica, quindi, prende troppo il sopravvento, specialmente nelle scene con la Bergman depotenziando la carica perturbante. Bravo Tracy, comunque.

Nicola81 20/06/22 16:42 - 2840 commenti

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La più nota tra le trasposizioni cinematografiche della celebre novella di Stevenson ma non la migliore, nonostante un regista e un cast di prim'ordine. Reduce dal clamoroso successo di Via col vento, Fleming privilegia i risvolti psicologici e melodrammatici rispetto all'horror puro e alla suspense gotica, finendo per appesantire un film che solo in dirittura d'arrivo spicca realmente il volo. La bravura di Tracy era indiscutibile, ma le sue interpretazioni migliori vanno cercate altrove (decisamente più convincenti una Bergman in un ruolo abbastanza ingrato e la Turner).
MEMORABILE: Il finale.
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  • Discussione Il Dandi • 16/10/10 11:40
    Segretario - 1488 interventi
    Molte grazie R.f.e,
    non speravo in un chiarimento così repentino
    e sono d'accordissimo su tutto ciò che hai detto. Il ridoppiaggio per me non è MAI auspicabile (a meno di motivazioni tecniche) e la voce di Bianchi non regge proprio il confronto, non tanto quando Spencer Tracy è il dottor Jekyll quanto quando si trasforma in Mr. Hyde!

    Quanto al pelo, non angustiarti: ogni tanto capita anche a me, ma poi ricrescono;)
  • Discussione Von Leppe • 16/10/10 12:42
    Call center Davinotti - 1104 interventi
    R.f.e. ebbe a dire:
    Von Leppe ebbe a dire:
    Visto che ridoppiano i film già doppiati in italiano: potrebbero doppiare il Jekyll di Mamoulian del 1931.

    Si, potrebbero anche farlo. Cosa che io temo più che auspicare. Con le voci poco accattivannti che ci sono oggi (i doppiatori d'oggi, voglio dire), sei proprio sicuro, Von Leppe, che sarebbe, per noi, un "affare", se il bel film di Mamoulian fosse doppiato OGGI...? Io qualche dubbio ce l'avrei.. forse molto, ma mooolto meglio, vederselo in originale...


    Nella Moglie di Frankenstein il ridoppiaggio non è male; non so, ma film come La casa di Frankenstein forse sono stati doppiati oggi.
    Ultima modifica: 16/10/10 12:44 da Von Leppe
  • Discussione R.f.e. • 16/10/10 13:18
    Fotocopista - 826 interventi
    Bah, gustibus... In effetti, anche se so riconoscere i doppiatori del passato (senza distinzione di cooperativa) e un buon numero di quelli più recenti, se proprio sono costretto a affrontare un film doppiato, preferisco i vecchi doppiaggi (almeno per le voci maschili: su quelle femminili, ci sarebbe da fare tutto un altro discorso, ma te lo risparmio, stai tranquillo...!).

    Infatti, dato che è ormai improntato quasi tutto sui doppiatori più recenti, non vado quasi più (e quest'anno infatti non ci andrò) al Festival del doppiaggio Voci nell'Ombra.

    Quest'anno "Voci nell'Ombra" - dopo Finale Ligure (SV), Sanremo e Imperia: accidenti, quante "sedi" ha cambiato 'sto Festival! - si terrà a Genova, presso il Teatro della Gioventù, in via Cesarea 14, fra una decina di giorni, venerdì 29 e sabato 30 ottobre.

    A proposito: quest'anno sarà presentato il nuovo libro Il doppiaggio nel cinema italiano, scritto da Enrico Lancia, Massimo Giraldi e Fabio Melelli ed edito da Bulzoni (infatti, com'è noto, anche i film italiani erano e sono doppiati)...



    Ecco l'elenco dei contenuti del volume.

    - Le origini: dal 1930 al 1944;

    - 1945 - 1950: da Roma città aperta a Domenica d’agosto, compreso il neorealismo;

    - Gli anni Cinquanta: il mélo, la commedia all’italiana, il film d’avventura o storico;

    - Gli anni Sessanta – il peplum, il western, il cinema di genere, lo spionistico;

    - Gli anni Settanta – il poliziesco, la commedia erotica, il giallo;

    - Dagli anni Ottanta ad oggi la presa diretta comincia ad annullare il doppiaggio.-

    - Le curiosità del doppiaggio (Mastroianni doppiato da Sordi – i cantanti dei musicarelli – Cantanti lirici – sportivi attori – quelli del western spaghetti - Attori dei peplum movies – attori in melodrammi e in commedie

    - Attori / Doppiatori da Ferruccio Amendola, attraverso Emilio Cigoli, Maria Pia Di Meo, Anna Miserocchi – Giuseppe Rinaldi – Carlo Romano – Lydia Simoneschi e tantissimi altri

    - Attori e attrici doppiati
    da Marisa Allasco, attraverso Gina Lollobrigida – Sophia Loren - Silvana Mangano – Eleonora Rossi Drago – Alida Valli
    da Maurizio Arena – attraverso Andrea Checchi – Vittorio Gassman - Pietro Germi - Ettore Manni – Renato Salvatori – Raf Vallone - e tantissimi altri

    - Gli altri (doppiatori non citati nel capitolo più corposo: Mario Colli, Vinicio Sofia, Franca Dominici – Cesare e Sergio Fantoni - Micaela Giustiniani ed altri

    - Gli stranieri nel cinema italiano (Kirk Douglas – Anthony Quinn – Orson Welles - Ingrid Bergman - Elizabeth Taylor – Gloria Swanson e molti altri)

    Il libro si articola poi in schede singole relative ai film più o meno significativi della produzione italiana:

    - schede che comprendono i nomi degli interpreti italiani (ma anche di stranieri presenti nei film) e dei relativi doppiatori
    Per gli interpreti stranieri viene citato un solo film (doppiato da chi) per una migliore identificazione della voce.

    infine
    Interviste a doppiatori/attori (Clara Bindi, Michele Gammino, Noemi Gifuni, Elio Pandolfi, Rita Savagnone, Lorella De Luca ed altri )

    Postfazione di Bruno Paolo Astori

    Indice dei nomi

    Indice dei film

    A seguire, l'introduzione al libro scritta dai tre autori.

    Questo libro nasce dall’esigenza di colmare una lacuna, infatti pur esistendo sul mercato editoriale diversi volumi sulla storia e la pratica del doppiaggio, manca un testo organico ed esaustivo sul doppiaggio nel cinema italiano.

    Spesso si è portati ad associare la pratica del doppiaggio al cinema straniero, dimenticando quanta importanza abbia avuto anche nel nostro cinema, fin dai primi tempi del sonoro, e soprattutto a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, quando dal neorealismo in poi diventa una pratica diffusissima.

    Il doppiaggio è sempre stato maltrattato dai critici, considerato un lavoro poco creativo dagli stessi cineasti, scarsamente riconosciuto dallo spettatore. Una vera “Cenerentola del Cinema”, così un emerito studioso della settima arte, Cesare Biarese, lo definiva molti anni fa in un dossier pubblicato sulla “Rivista del Cinematografo”. Un mondo, quello del doppiaggio, a lungo rimasto sconosciuto agli spettatori, ma anche a critici e studiosi di cinema.

    Questa pubblicazione si articola, nella prima parte, in una serie di capitoli in cui viene ripercorsa cronologicamente la storia del doppiaggio nel cinema italiano; nella seconda in un capitolo di curiosità, in elenchi ragionati di attori doppiati e doppiatori.

    Per permettere una migliore identificazione delle singole voci, abbiamo deciso di segnalare per ciascun doppiatore anche i principali attori stranieri doppiati, senza pretese di completezza, indicando solamente un film (fra i più conosciuti) per ciascun attore non italiano.

    Non tutti sanno che nel film Domenica d’agosto (1950) di Luciano Emmer uno dei protagonisti, l’allora quasi esordiente Marcello Mastroianni parla con la voce di un ancora semi sconosciuto Alberto Sordi. Anche Anna Magnani è stata doppiata in alcuni film da Tina Lattanzi: Finalmente soli (1942) di Giacomo Gentilomo e Quartetto pazzo (1944) di Guido Salvini.

    Inoltre agli inizi delle loro carriere, molti attori italiani sono stati regolarmente doppiati: Silvana Mangano, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Mario Girotti poi Terence Hill, Claudia Cardinale, Vittorio Gassman, Alida Valli, e così via.

    Così come pochi sono al corrente che i cantanti Al Bano, Little Tony e Bobby Solo fruiscono, per la parte recitata, della voce di Massimo Turci in una ventina di musicarelli, ovvero film ispirati ai loro grandi successi discografici.

    Sono solo alcune delle “scoperte” di cui questo volume è ricco, notizie in gran parte inedite, mai riportate in pubblicazioni precedenti.

    Il libro vuole essere anche un omaggio ai doppiatori “storici”, da tempo scomparsi, quelli che hanno fatto la storia del doppiaggio: Carlo Romano, Lydia Simoneschi, Emilio Cigoli, Tina Lattanzi, Gualtiero De Angelis, Andreina Pagnani, Giulio Panicali, Rosetta Calavetta e Giuseppe Rinaldi, ecc. ecc. .

    Il capitolo conclusivo è dedicato alle testimonianze di doppiatori puri, ovvero di quegli attori che si sono dedicati al doppiaggio in via principale, o comunque significativa.

    Naturalmente non consideriamo quest’opera esaustiva , in quanto riteniamo sia aperta a successivi e ulteriori contributi, consapevoli che si tratta di un primo approccio a una materia vasta e in larga parte ancora da indagare.

    A seguire, la presentazione del volume scritta da Claudio G. Fava.

    Una certa responsabilità

    Più di 20 anni fa, quando ero capostruttura a RAI 2, un signore chiese di essere ricevuto introdotto da due persone che io conoscevo bene perché erano i rappresentanti della ZDF, la seconda rete televisiva tedesca da cui compravo tutti i programmi di fiction in vendita sul mercato italiano, a cominciare dal famoso ispettore Derrick. Si trattava in realtà di un uomo e di una donna, fratello e sorella, il Dr. Paolo Santellocco e la Signora Franca Molella, con cui sono rimasto amico ancora oggi. Essi volevano farmi conoscere un collega del fratello, il Dr. Enrico Lancia, il quale aveva un’occupazione parasanitaria, anche in funzione della sua laurea in farmacia. Il Dr. Lancia aveva una grande passione per il cinema ed era uno schedatore nato perché sin dall’adolescenza raccoglieva e ordinava materiale riguardante appunto nomi e caratteristiche di attori, di registi, di sceneggiatori e di doppiatori (di quest’ultima materia era un cultore appassionato, grazie anche ad un orecchio inarrivabile che gli consentiva di cogliere caratteristiche e differenze in centinaia di voci diverse). Non è un caso che negli anni ’90, quando ero ormai in pensione e accettai di diventare direttore artistico di un neonato Festival del Doppiaggio (che si svolse per anni a Finale Ligure, poi trasmigrò a Sanremo e da quest’anno avrà luogo ad Imperia, paese natale di mio padre) una delle prime persone a cui pensai per aiutarmi fu proprio Lancia di cui avevo imparato nel frattempo ad apprezzare le straordinarie qualità professionali.

    Quell’incontro fu importante per me, ma credo anche per lui. Mi aveva visto ripetutamente in televisione blaterare presentazioni di film (in realtà il mio lavoro di capostruttura era al 95% ben più impegnativo e più stressante di quanto potesse immaginarlo un generico spettatore) ed aveva concepito per me una stima eccessiva e immotivata, ma che cercai in ogni modo di far sembrare attendibile. Riuscii a introdurlo nei lavori specifici di un editore di cinema, Gianni Gremese, per il quale io ed Orio Caldiron avevamo inventato due collane librarie, “Le Stelle Filanti” ed “Effetto Cinema” e da quel momento egli cominciò a farsi conoscere ed apprezzare per l’ampiezza delle nozioni specifiche e la preziosa competenza in tutto quello che riguardava, nel senso più ampio del termine, la documentazione cinematografica. Poiché dopo tanti anni continua a conservare per me una irragionevole stima, adesso mi ha chiesto una testimonianza per questo suo nuovo volume (non so quanti ne ha scritti da quell’incontro ad oggi) dedicato a un tema che sembra uno scherzo, ma che in realtà è serissimo ed implica una specializzazione fuori del normale ed anche una collocazione anche questa fuori dal normale, visto che il doppiaggio con attori nostrani e di altri attori non nostrani è una caratteristica che non so in quanti paesi d’Europa può avere corso. Basterebbe citare alcuni dati contenuti nel primo capitolo per collocare il libro nella sua dimensione esatta, mescolanza di informazioni minuziose e di accadimenti inusuali. Ad esempio Massimo Girotti che, nella “Corona di Ferro” (1941) di Alessandro Blasetti, interpreta due personaggi differenti ed ha la voce di due doppiatori differenti (destinati entrambi alla celebrità, Gualtiero De Angelis ed Augusto Marcacci) e via evocando avvenimenti curiosi ed inattesi: attori famosi come Luisa Ferida e Osvaldo Valenti doppiati da Lydia Simoneschi e da Sandro Ruffini, accumulando poi materiale infinito per il quale rimando all’elenco dei capitoli laddove Lancia riesce ad evocare un’enorme serie di citazioni ognuna delle quali costituisce un piccolo capolavoro di ricerca. Per fare un esempio, ecco la scheda di “Anna” (1951) del regista Alberto Lattuada, dove Silvana Mangano è doppiata dalla Simoneschi , Gassman da Gualtiero de Angelis, Raf Vallone da Mario Pisu, Gaby Morlay da Tina Lattanzi, che però compare anche con il suo volto ed è perciò doppiata da Giovanna Scotto. Nel film si odono anche altre voci famose, da Emilio Cigoli a Giuseppe Rinaldi, da Rosetta Calavetta a Miranda Bonansea, a testimonianza del fatto che il doppiaggio italiano fu al tempo stesso un fenomeno di divismo, al punto che alcune intonazioni rimangono insuperate, ed egualmente un fenomeno familiare e casalingo, con attrici ed attori famosi che si incrociavano sul lavoro con la stessa dimestichezza di cui davano un tempo prova gli attori delle compagnie di giro.

    Comunque il mio gradito dovere non è quello, pur piacevole, di parafrasare un testo intero, ma solo di segnalarne alcune periferiche curiosità che il lettore scrupoloso potrà soddisfare solo dedicandosi alla lettura, riga per riga, di un’opera che raccomando sia per la paradossale curiosità di fondo che la muove che per la prodigiosa quantità di articolate informazioni che riesce ad accumulare, con una varietà di nozioni che, secondo me, solo Enrico Lancia è in grado di possedere e di fornire.

    Mi pare questo il modo migliore di introdurre un libro che non credo abbia equivalenti nella nostra pubblicistica cinematografica e che rimane un motivo di orgoglio per l’autore (ed anche dei due suoi amici che lo affiancano, Fabio Melelli e Massimo Giraldi), e per l’editore


    Ultima modifica: 16/10/10 13:42 da R.f.e.
  • Discussione Zender • 16/10/10 13:41
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Io francamente il doppiaggio dei film recenti al cinema lo trovo ancora notevolissimo. Quello che non sopporto è il doppiaggio per l'homevideo o la tv, molto spesso, e il ridoppiaggio è spesso appannaggio di doppiatori non all'altezza di quelli cinematografici.

    R.f.e., per cortesia copieresti la tua scheda doppiaggio anche in un post apposito nelle curiosità?
  • Discussione Zender • 16/10/10 14:13
    Capo scrivano - 47727 interventi
    Letto. Il libro mi pare davvero interessante ed è vero che colma una lacuna a parer mio piuttosto scandalosa, anche perché va detto che, lo si voglia o no, i doppiatori erano (e sono) importantissimi nel nostro cinema, benché poco conosciuti. Piaccia o non piaccia, per la stragrande maggioranza delle persone che vanno al cinema De Niro è stato Amendola (e poi De Sando e chissà chi altro, non sono un esperto del campo) quasi più che De Niro stesso. Sarà vergognoso (per i puristi della lingua originale lo è senz'altro), ma è un dato di fatto.

    Penso proprio che lo comprerò, il libro. Anche per colmare le mie lacune, ovvio.
  • Discussione Ciavazzaro • 17/10/10 14:07
    Scrivano - 5591 interventi
    Interessante segnalazione,bravo R.F.E.
  • Homevideo Buiomega71 • 8/09/13 18:20
    Consigliere - 25933 interventi
    Rieditato in dvd per la Golem, disponibile dal 09/10/2013

    http://www.kultvideo.com/DVD/DVD.aspx/aid18153aid-DVD-Dr-Jekyll-e-Mr-Hyde-2-DVD-09-10-Dr-Jekyll-e-Mr-Hyde?__lang=it-IT
  • Homevideo Von Leppe • 23/09/15 17:52
    Call center Davinotti - 1104 interventi
    Doppio dvd Golem video contenente nel secondo disco la versione del 1932. Ha una durata di 1:48:12 (con parti in inglese sottotitolate). Immagine a 10:00



    Il dvd Stormovie dura 1:42:55. Immagine a 8:52

    Ultima modifica: 23/09/15 17:58 da Zender
  • Homevideo Digital • 1/08/22 16:41
    Portaborse - 3990 interventi
    Dvd (e blu-ray) A&R disponibile dal 09/09/2022.
  • Homevideo Etienne • 1/08/23 08:55
    Galoppino - 198 interventi
    Di questo film esiste un'edizione italiana in DVD, distribuita da DNA Srl: IL DOTTOR JEKYLL E MR. HYDE (1941) - New Widescreen Edition - Collector’s Edition 4 Film (che contiene anche: “Dr. Jekyll and Mr. Hyde”, 1912 + “Dr. Jekyll & Mr. Hyde”, 1920 + “Il Dottor Jekyll", 1931) (4 Film su doppio Dvd).
    Lingue: Italiano, Inglese
    Sottotitoli: Italiano (Forced), Italiano (per le scene inedite non doppiate)
    Rapporto schermo: QUESTO DVD CONTIENE IL FILM “IL DOTTOR JEKYLL E MR. HYDE (1941)”, SIA IN UNA NUOVA EDIZIONE ANAMORFICA 1.78:1 (APPOSITAMENTE ADATTATA PER TELEVISORI 16:9), CHE NELLA VERSIONE CLASSICA IN 1.33:1 (PILLARBOX)
    Extra: Film “Dr. Jekyll and Mr. Hyde” (1912), cortometraggio muto + “Dr. Jekyll & Mr. Hyde” (1920), film muto con sottotitoli in italiano + “Il Dottor Jekyll" (1931), in versione originale con sottotitoli in italiano.
    I film sono stati rieditati con il contributo dello studioso di storia del cinema Riccardo Cusin. Questa versione è disponibile anche in streaming su alcune piattaforme.

    https://www.dailymotion.com/video/x8mx29s
    https://youtu.be/OLllmP4AWVw
    Ultima modifica: 1/08/23 09:10 da Zender