Sproporzionato. A leggere il cast si pensa ad una grande pellicola, ma il risultato finale è insoddisfacente. Commedia degli eccessi sin dall’assunto iniziale, non raggiunge risultati credibili né in divertimento né in fluidità. Ed è un peccato, perché ci sono gli attori, l’ambientazione, lo sforzo produttivo. Ma qua e là si salta troppo sopra le righe (diciamo pure dannunzianamente), a partire dallo stesso Lionello, continuando con alcuni (troppi) dialoghi, per finire con la figura della Schubert. Esiste un remake hard: "A Scent of Heather".
MEMORABILE: L'apparizione di D'Annunzio (solo il volto).
Coppia di sposi, Eugenia e Raimondo, scopre dopo le nozze d'esser frutto dei medesimi genitori: fratello e sorella, dunque. Tacendo a tutti della scabrosa situazione, i due iniziano a "convivere" come tali, sino a quando le esigenze sessuali di Eugenia inducono quest'ultima tra le braccia del rozzo, ma piacente, autista di famiglia. Grandioso cast che però funziona malamente, osteggiato da una sceneggiatura troppo altalenante a causa di un ritmo ora "serioso", ora evasivo. Il film non prende mai posizione, al pari del successivo, e simile per risultato conseguito e per cast, Divina creatura.
Deludente. Peccato perché il cast attoriale è di tutto rispetto e l'impegno a livello produttivo è assai elevato, ma il risultato finale è ben inferiore a quanto ci si possa aspettare. L'inizio è anche abbastanza convincente ma ben presto la situazione si fa statica e ripetitiva, con scene tirate troppo per le lunghe. Rimane la buona prova dei protagonisti, una cura realizzativa davvero encomiabile e, soprattutto, la bellezza della Antonelli: veramente mozzafiato.
Uno spunto boccaccesco (giovane sposa costretta a restare vergine: come si regolerà?), linguaggio dannunziano portato volutamente sopra le righe con effetto parodistico, facce da commedia all'italiana: esiti non sgradevoli ma certo mediocri. Forse Comencini vuole raccontare, con tonalità farsesco-scollacciate, una storia di liberazione femminile, in un preciso contesto storico-geografico (le conquiste coloniali in Africa, la Sicilia ancora gattopardesca, la Parigi libertina), ma ciò che resta del film sono la polposa Antonelli e la solida, competente caratterizzazione di Placido. E' poco...
MEMORABILE: La voce narrante dell'Antonelli che chiosa la storia: lessico dannunziano, dizione sicilianissima!
Frizzante e divertente commedia ben diretta da Luigi Comencini. Nel cast la parte del leone la fa Laura Antonelli, con il suo fisico veramente da urlo, bene anche Michele Placido e soprattutto Alberto Lionello. Non è certo un capolavoro, ma un film che prende la piena sufficienza, da riscoprire.
MEMORABILE: Laura Antonelli: "Nettami! Purificami!"
Si sono prodigati in forbitezze linguistiche (si cita ripetutamente D'Annunzio), costumi e décor lussuosi per ricostruire un'atmosfera da Belle époque, ma aperto questo invitante involucro la materia è bassa, di stampo boccaccesco, e per di più svolta in modo pesante e impacciato, negligendo il brio richiesto dai tempi comici. Gli intenti di satira sulla sessuofobia e la perdita dell'onore dei siculi e sulla borghesia decadente colpiscono a vuoto, mentre i grossi nomi del cast si arrestano a prove di gran lunga inferiori a quelle altrove sostenute. Un Comencini flop.
MEMORABILE: Lionello guarda rassegnato l'Antonelli in sottoveste la prima notte di nozze, dopo aver appreso che è sua sorella.
Incredibilmente deludente. Tutto fumo e niente arrosto (dove il fumo è l'apparato tecnico-produttivo, attori compresi; e l'arrosto è l'umorismo che ci si aspetta da una commedia). Quindi Comencini inciampa e cade; obnubilato da chissà quale intento. Regnano la scontatezza e la faciloneria da fotoromanzo, la noia fa spesso (molto spesso) capolino, non si ride (ed è grave); c'è del lezio (la voce off di Laura Antonelli, per esempio). Infine la domanda che ci si fa è quella che non ha bisogno di risposta: "Perché?".
Comencini era pronto a eguagliare Germi. Incespica nella scorciatoia finale, autoconclusiva (la telefonata sul limite del proposito di "incesto"), che stempera il giudizio su un film gustoso nel suo genere. Velata dalla parodia, la presunta sessuofobia sicula vive sul taglio inedito del tabù fraterno. Brillante Lionello e Venere di sensualità difficilmente pareggiabile la Antonelli; sagace la svolta da bigotti a dannunziani. Bel ritmo comico nella svestizione da parte dell'autista (Placido) della marchesa intabarrata.
MEMORABILE: La zia "peccatrice" racconta alla nubenda, sospirando, la sua profanazione al Gran Ballo.
Il giorno stesso delle nozze, un marchese siciliano scopre di non poter avere rapporti carnali con la novella sposa a causa di un legame di sangue. La vergine forzata si strugge ma il nuovo autista provvede... Nelle ambizioni, una parodia dei romanzi pruriginosi alla Pitigrilli insaporita dai cascami di un dannunzianesimo da strapazzo, alla visione una farsa grottesca che riserva ben pochi momenti divertenti. Discreta la confezione ma deludente la regia di Comencini e in buona misura sprecato il cast, anche se Antonelli ha modo di esibire le sue notevoli grazie.
MEMORABILE: Il tentativo di "svestizione" tanto faticoso da indurre alla rinuncia per sfinimento.
Commedia altalenante di Comencini in cui mal si sposano le variazioni sul tema del gallismo siciliano vicine a Brancati con le atmosfere dannunziane del contesto narrativo. La vicenda si trascina stancamente e prende vita solo a tratti grazie alla prova del cast in cui spiccano una splendida Antonelli, uno stoico Placido e Lionello impeccabile nella misura. Di gran livello la confezione, frutto di un budget consistente, e diverse inquadrature a ricordare che dietro la mdp c'è un grande regista. Nel complesso però il prodotto è tutt'altro che memorabile. Visione non fondamentale.
MEMORABILE: La complicata svestizione della Antonelli da parte di Placido nel casolare.
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Prima, di tre pellicole, interpretate da Laura Antonelli all'opera con autori di serie A ed ispirate a testi dannunziani.
Seguiranno Divina creatura (1975), per la regia di Giuseppe Patroni Griffi e L'innocente (1976)di Luchino Visconti.
HomevideoGestarsh99 • 24/05/11 00:36 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione dvd dall'08/06/2011 per 01 Distribution:
DATI TECNICI
* Lingue Italiano
* Schermo Anamorfico 16:9
* Audio Dolby Digital 2.0