Agente speciale 117 al servizio della Repubblica - Allerta rossa in Africa nera - Film (2021)

Agente speciale 117 al servizio della Repubblica - Allerta rossa in Africa nera
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: OSS 117: From Africa with Love
Anno: 2021
Genere: comico (colore)
Note: Aka "Agente speciale 117 al servizio della Repubblica - Allarme rosso in Africa nera". Secondo sequel di  "Agente speciale 117 al servizio della Repubblica - Missione Cairo" (2006).
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Terza avventura per l'agente 117, che torna a distanza di dodici anni dall'avventura a Rio (anche nella finzione più o meno, visto che si passa dal 1968 al 1981). Dopo un prologo in Afghanistan piuttosto riuscito e una prima parte in cui a Parigi il nostro viene scavalcato dalle nuove leve e declassato a occuparsi dell'achiviazione dati alle prese coi primi computer, il capo lo riconvoca: il giovane agente 1001 (Niney), che era stato spedito in Africa non si sa ancora per cosa, non dà più notizie di sé. Toccherà a lui recarsi lì per cercare,...Leggi tutto se possibile, di recuperarlo. La rivincita della vecchia generazione, insomma, e un ritorno in Africa per 117 a distanza di quasi trent'anni (nella finzione era il 1955) dalla prima avventura della serie, in Egitto. Al protagonista tocca mettersi in contatto con il presidente (Dembélé) della colonia francese dove l'agente 1001 è scomparso. Non ci vorrà molto per ritrovarlo e affiancarlo nella ricerca dei ribelli che, spalleggiati militarmente da contingenti russi, hanno l'ovvio obiettivo di uccidere il presidente Bamba per rovesciare il potere e dichiarare l'indipendenza. Rispetto all'Egitto l'ambientazione cambia completamente: splendidi scenari kenioti, natura selvaggia, leoni e giraffe. Dopo una prima parte nel palazzo presidenziale e in città, infatti, l'azione si sposta nel deserto alla caccia dei ribelli. E se nel film il partner maschile è per l'appunto il giovane Pierre Niney, quelle femminili sono la bella receptionist (Lindinger) dell'albergo dove 117 alloggia e la sinuosa pantera moglie (N'Diaye) di Bamba, che sfoggia capigliature virtuosisticamente diverse ad ogni occasione. La formula, come ben si può immaginare, non cambia rispetto ai due film precedenti, anche se un po' di stanchezza comincia ad avvertirsi non solo nel pur sempre bravo Dujardin (impagabile quando spara tenendo come sempre l'altra mano aperta in perfetta posa da 007). Certo, si gioca sull'avanzare dell'età (anche a letto, dove 117 fallisce venendo ripetutamente schernito), ma non sempre le battute sono felici com'era accaduto per la scatenata puntata in Brasile. L'ignoranza abissale continua a essere un punto di forza (il capo: “Cosa sa dell'Africa?”, “Hmmm... gli africani sono gioiosi, simpatici, ridanciani... e ballano bene. C'è però anche da constatare quanto non siano meticolosi né responsabili, bisogna sempre stargli dietro, e poi è pieno di microbi...”), così come l'impaccio e le gaffe quando tocca stare attenti nel toccare argomenti sensibili. Non si può dire insomma che di nuovo il personaggio non confermi di essere tra le migliori caricature di 007, però qui la regia – che passa dal talentuoso Hazanavicius a Nicolas Bedos – è meno serrata, e la durata di quasi due ore mette presto in luce il difetto. Troppo autocompiacimento nelle riprese in esterni, una parte centrale debole, gag talora stiracchiate (il primo incontro tra 117 e 1001 ad esempio, ma anche certi faccia a faccia con la N'Dyae o l'allestimento della bomba a orologeria) fanno cigolare un po' lo schema preordinato. Che comunque recupera quando Dujardin può mettere in campo l'esperienza e la mimica, al solito impeccabile. Interessante la presa di posizione nei confronti delle ex colonie francesi, dissimulata tra  battute e considerazioni più serie.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/02/22 DAL DAVINOTTI
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Daniela 5/03/22 21:30 - 12672 commenti

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Messo a svolgere un noioso lavoro d'ufficio, l'agente OSS 117 deve tornare sul campo quanto il suo giovane sostituto scompare durante una missione in Africa... Sono passati dodici anni dall'ultima spassosa missione a Rio del personaggio ignorante come una capra e gaffeur seriale interpretato dall'impeccabilmente buffo Dujardin: l'attore non ha perso lo smalto di un tempo e offre un'altra prova godibile ma il film, pur più spettacolare per i magnifici paesaggi, è meno brillante dei due precedenti per colpa di una sceneggiatura piuttosto avara di gag e battute e con troppi tempi morti.

Puppigallo 17/03/22 12:31 - 5281 commenti

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Un po' meno convincente del secondo capitolo, questo terzo risulta più discontinuo nelle gag, ma nonostante ciò il protagonista continua a farsi apprezzare per la sua ottusità, qui evidenziata dalla nuova leva che gli viene affiancata (l'unica volta però che avrebbe dovuto ascoltarlo non lo farà). Discreta la trovata che evitando di fare il razzista faccia ovviamente ancora più danni (la trasformazione del facchino). La parte centrale avrebbe meritato una cura maggiore, dando più spunti all'agente, ma comunque nel complesso non è male.
MEMORABILE: "Questa settimana ha già ucciso tre elefanti". E lui: "Ce ne sono così tanti"; "Una volta stavate meglio, se avevate fame mangiavate una giraffa".

Kinodrop 28/04/22 20:01 - 2957 commenti

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Questo terzo episodio, ambientato negli anni '80 in Africa, mostra in modo palese che il regista non è riuscito a replicare lo spirito ironico che anche se in modo discontinuo era presente nei capitoli precedenti. Si ripete il solito cliché del personaggio con battute da analfabeta, più grevi che simpatiche, condite con razzismo decisamente fuori luogo. Azione e gag ridotte al minimo per una trama che tenta di rinnovarsi con l'inutile figura dell'agente "1001" a supporto di un appesantito Dujardin e con qualche panoramica turistica dell'ambiente africano. Il più debole dei tre.

Magerehein 20/05/22 08:31 - 1005 commenti

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La trilogia di 117 si chiude con questo tardivo capitolo. Dujardin pare appesantito e meno in parte (sebbene alla fine le cose migliori passino dal suo consueto politicamente scorretto), ma è soprattutto il cambio di regista che si fa sentire in negativo. Il film procede infatti in modo sin troppo serioso e banale, se comparato agli altri due (confronto arduo, forse Rio aveva abituato troppo bene... qui invece, specialmente nella prima parte, accade davvero poco) e le gag non sono tutte riuscite; il meccanismo pare inceppato, come se le idee fossero agli sgoccioli. Involuto.
MEMORABILE: Mai fare troppo chiasso stando vicini all'acqua; Il paragone fra neri e balbuzienti.

Capannelle 23/06/23 23:56 - 4412 commenti

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Dujardin si trova molto bene nei panni dell'agente che non si rende conto delle gaffe a ripetizione e procede imperturbabile per la sua strada. Le situazioni che affronta e i personaggi messigli accanto, però, non lo aiutano più di tanto. Forse il dittatore e i suoi sosia, come la manager dell'hotel, riescono a rendere interessante la prima parte, ma bisogna contare anche la pochezza dell'agente giovane e diversi tempi morti che si presentano lungo il percorso.

Gordon 27/08/23 10:25 - 261 commenti

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Arrivata ormai alla terza edizione, la saga dell'agente 117 si dimostra ormai matura, nonostante uno schema abbastanza preordinato. A convincere stavolta sono la migliore resa di alcune scene ma soprattutto un buon numero di gag che, pur giocando sempre sul razzismo/maschilismo del protagonista, fanno ridere spesso di gusto. Apprezzabile inoltre la presenza di una spalla per Dujardin, al solito mirabile nel suo personaggio, con tanto di smorfie. Rivedibili invece alcuni passaggi della trama.
MEMORABILE: Il capo dei servizi segreti a 117: "Si dimentichi i bei tempi delle colonie. Quei Paesi ora sono indipendenti..." e poi scoppiano a ridere.

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