Nosferatu - Il principe della notte - Film (1979)

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Nosferatu - Il principe della notte

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Puppigallo 14/03/07 08:16 - 5251 commenti

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Kinski è nato Nosferatu. E’ così naturale che non sembra recitare. Il merito del film, a parte Kinski, è di riuscire a far respirare un’aria di morte dall’arrivo al castello (inquietanti le catacombe coi mummificati), per poi, al ritorno, renderla ancora più pesante, sporcandola dei germi della malattia (la peste con i topi untori) e della malefica presenza del conte. Detto questo, purtroppo qualcosa non va nella narrazione (zoppica, rallenta e si appesantisce). Comunque resta una pellicola aporezzabile.
MEMORABILE: Il volto funereo-vampirico di Kinski, perfetto.

Caesars 3/04/07 13:29 - 3773 commenti

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Quando ancora fare remake non era di moda (e neanche una necessità dovuta a mancanze di idee) Werner Herzog ripropose su grande schermo il celebre Nosferatu di Murnau del quale peraltro ricalca quasi fedelmente la trama. L'operazione è più che riuscita, infatti si ha una pellicola decisamente affascinante e di particolare atmosfera. Indimenticabile rimane il Nosferatu di Klaus Kinski, che più che mettere paura suscita un sentimento di pietà per la sua condizione di non-morto alla quale non riesce a mettere fine. Splendido.

Undying 4/05/07 21:03 - 3807 commenti

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Già ennesima (all'ennesima potenza) rivisitazione del tema dei succhia-sangue e rifacimento (ennesimo ovviamente) di un capolavoro DOC (siglato agli albori della cinematografia - 1922 - da Murnau). Le premesse per demolire questo fiacco film, assurto agli onori della magnificenza dalla critica ortodossa (e dal pubblico narcotizzato), sono talmente tante che, ad maiora, la clemenza spinge a focalizzare l'attenzione sui (pochi) pregi: la presenza di un Kinski ancora convincente e lo stile, quasi pittorico, di Werner Herzog. Pestilenziale.

B. Legnani 8/05/07 00:23 - 5519 commenti

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Lenta, straziante ripresa della vicenda del principe della notte, con un Kinski che, dopo aver partorito, sempre per Herzog, Aguirre e Fitzcarraldo, impersona un grande Dracula. Il film soffre di una certa lentezza ma resta opera da vedere, per quanto, in un’ipotetica schedina cinefila, per me sia narrativamente da preferirgli il Dracula di Coppola.
MEMORABILE: L’arrivo della nave con l’equipaggio di cadaveri.

Lele Emo 11/05/07 10:29 - 184 commenti

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Opera di grande stile, per quanto un remake. Herzog glaciale e gotico come in quasi tutte le sue produzioni, in questo film (in quanto horror) ha la possibilità di attingere a piene mani dal suo stile realizzando un film che contiene tutti gli elementi gotico-irrazionalisti classici. Mai sopra le righe, il film scorre affascinantemente nero e malsanamente diabolico. Kinski in questa pellicola ha dichiaratamente battuto se stesso. Ottima anche l'asciuttissima ed efebica Adjani. Certo, come spesso accade nei concept teutonici, può risultare lento.

Lovejoy 15/05/08 15:08 - 1823 commenti

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Modesto remake del classico di Murnau, che rimane insuperabile. L'inizio resta un vero e proprio classico. Il resto, quando un Kinski più misurato e credibile del solito non è in scena, non è indimenticabile. Herzog si affida totalmente a Kinski, limitando di molto il suo impegno. Ottimo il resto del cast e bella colonna sonora. Memorabile il finale.

Cotola 16/05/08 18:53 - 8998 commenti

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Discreto horror che preferisce puntare, giustamente, più sulle atmosfere (molto algide) che su inutili e gratuiti effettacci granguignoleschi. Grandiosa la prova di Kinski, ma anche la Adjani fa la sua bella figura ed è perfettamente "calata" nella parte. Buona la prova registica di Herzog e ottima pure il resto della confezione. Ovviamente non è il caso di paragonarlo (soprattutto perché non sarebbe giusto) al film di Murnau.

Herrkinski 2/06/08 15:18 - 8052 commenti

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Horror tutto herzoghiano e questo significa poesia, riprese evocative e di alta classe, paesaggi splendidamente fotografati, musica d'atmosfera e, naturalmente, il suo attore-feticcio Kinski (qui in una delle sue interpretazioni più impegnative). Ed è proprio lui il punto forte del film e non poteva essere altrimenti, vista l'ormai risaputa capacità dell'attore nell'immedesimarsi nei personaggi tanto da assumere l'identità degli stessi. Alcune scene eccezionali (la città infestata dalla peste, il vascello che solca i mari) e un'algida Adjani.

Galbo 4/06/08 15:42 - 12372 commenti

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Remake e nello stesso tempo omaggio al classico di Murnau, il film di Werner Herzog "rilegge" il libro di Bram Stoker, adoperando l'attore feticcio del regista tedesco, quel Klaus Kinski che impersona il vampiro della Transilvania in modo estremamente naturale, accentuando con la sua interpretazione i rilievi erotici della storia. L'attore è circondato da un cast di buon livello, nel quale spicca la Adjani, oggetto del desiderio sensuale del protagonista.

Pigro 30/10/08 09:35 - 9623 commenti

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Il remake del film di Murnau è in chiave teatrale: gli spazi deserti (o abitati secondo logiche di dislocamento scenico dei gruppi di persone) diventano palcoscenici per azioni, movimenti o luci di stampo teatrale. Inoltre l'azione subisce una rarefazione che esalta i silenzi e le pause, calando la vicenda in un assoluto simbolismo. Tutto questo trasforma la storia in un'allegoria, con tutte le suggestioni del caso e con tutti i difetti del troppo schematismo e della troppa freddezza. Location e attori straordinari, come sempre con Herzog.

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Daidae 10/04/09 00:36 - 3163 commenti

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Questo film è considerato, non a torto, un capolavoro. Kinski è magistrale, gli altri attori ottimi. Non ci sono scene sanguinose come ci si aspetterebbe da un film dell'orrore, ma nonostante questo e il ritmo lentissimo non potrà non piacere. Si tratta di un rifacimento, a detta di molti migliorato, di un film culto degli anni 20. Bello.

Ciavazzaro 20/05/09 15:54 - 4768 commenti

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Impossibile paragonarlo alla versione di Murnau, ma comunque il film ha un certo fascino. Klaus Kinski è un buon Nosferatu, non manca una azzeccata atmosfera (data da una buona fotografia) e si respira un'aria di morte e decadenza lungo il corso della pellicola. Troppo lento però in certi punti. Il film rimane sul discreto, in definitiva.

Sabryna 19/06/09 17:03 - 225 commenti

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Remake del celebre Nosferatu di Murnau del 1922. Herzog realizza un buon film che molto deve al suo predecessore degli Anni Venti, con un Klaus Kinski in ottima forma ed una Isabelle Adjani fragile ed eterea. La fotografia e le ambientazioni gotiche rendono il senso dell'onirico e del tenebroso, impreziosite dalle musiche di Richard Wagner. Complessivamente può risultare un po' lento in alcuni punti, ma le pause sono giustificate, così come i momenti d'introspezione, nei quali il vampiro mostra la sua sofferenza da non-morto. Bello.
MEMORABILE: "La mancanza d'amore è la più crudele e abietta delle pene".

Von Leppe 6/08/10 15:24 - 1256 commenti

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Film straordinario. Pur essendo molto fedele all'originale del 1922, questo presenta un luce ben diversa, crepuscolare e fredda, tipica di certa pittura romantica tedesca e fiamminga, molto diversa dai contrasti di luci ed ombre espressioniste del film di Murnau. Onirico, malinconico, cieli grigi e nebbie; un viaggio nella vecchia Europa e le sue superstizioni. Attori in parte: da Bruno Ganz con il volto ottocentesco a Isabelle Adjani pallida e spettrale a Klaus Kinski vampiro perfetto: non sembra neanche truccato.
MEMORABILE: Dracula: "Va a nord, a Riga, l'esercito dei topi e la morte nera sono con te". Renfield: "Sarà fatto... Amen!"

Il koreano 7/03/10 11:59 - 44 commenti

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Intenzionato a tramutarsi a favore delle regole di genere, il genio ambientalista di Herzog incontra un classico della letteratura europea, concedendosi dunque lo spazio sufficiente a mostrare le proprie radici espressioniste (pur sempre rimanendo di nuova scuola). La struttura narrativa pare tirata per le lunghe, ma al regista non sembra importare: per tutta la durata del film continua ad altalenarsi tra il racconto principale e i pur sempre straordinari paesaggi, pensando più a sfruttare l'amico Kinski che l'altamente sprecato Ganz.
MEMORABILE: L'onirica sequenza che vede la bellissima Isabelle Adjani passeggiare, disperatamente, fra le vie della città, distrutta dalla peste.

Greymouser 12/04/10 09:06 - 1458 commenti

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Ovviamente non è il miglior film di Herzog sul piano della sceneggiatura e dell'impianto registico, ma la forza visionaria messa in campo è folgorante, ipnotica, mozzafiato. Il nostro Werner fissa dinamicamente sullo schermo scene paragonabili alle pitture di un Bosch, di un Bruegel o di un Cranach. Colori lividi e inquadrature da incubo indimenticabili (i topi e la peste); rimarchevole l'interpretazione di Klaus Kinski.

Luchi78 18/04/10 23:24 - 1521 commenti

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Niente a che vedere rispetto al suo capostipite: troppo lento e poco inquietante. Non mi è piaciuta l'interpretazione di Kinski, infinitamente più scialba rispetto all'originale Conte Orlok, inoltre l'ambientazione e la regia non riescono a trasportare lo spettatore in quell'atmosfera lugubre e di terrore, anzi, di quest'ultimo non ve n'è proprio traccia. Anche la scena del morso sul collo della bella Adjani non mi sembra un momento indimenticabile...

Belfagor 20/05/10 15:58 - 2689 commenti

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Herzog ("duca" in tedesco) si confronta con il Graf (conte) per eccellenza, ma il risultato non è uno dei migliori film del regista. Il termine "herzogiano" ha qui anche una connotazione negativa: non solo fredda e allucinante poesia (che comunque gronda da alcune scene), ma anche un eccessivo affidamento alla figura di Kinski. Giganteggiando, il protagonista detta il ritmo del film, che però non favorisce la creazione di quell'atmosfera di orrore atavico che invece permeava il capolavoro di Murnau.

Homesick 17/01/11 09:22 - 5737 commenti

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Algido esercizio di stile espressionista in omaggio al prototipo di Murnau, richiamato nella sostanziale fedeltà al soggetto, nelle funeree atmosfere e nel maquillage da divi del muto applicato al teratomorfo Kinski e alla cerea Adjani. Statico e senza alcun brivido di sorta, prende vita nell’attitudine documentaristica di Herzog verso quella natura impervia (monti, vallate, mari, fiumi, cascate) immortalata pochi anni dopo nell’immenso Fitzcarraldo. Alla colonna sonora dei fidi Popol Vuh si abbinano solenni composizioni di Wagner e Goudot. Pittorico.

Myvincent 29/06/11 23:11 - 3722 commenti

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Versione post-espressionista, giocata sul lirismo, di Nosferatu il vampiro, che consacra definitivamente Klaus Kinski a ruoli di prim'ordine. L'autore dà un taglio letterario all'opera, insistendo sulla trasposizione realistica. Da questo punto di vista il film è impeccabile, da un punto di vista spettacolare, illanguidisce in un mare di lentezza espressiva...

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Zardoz35 22/08/11 14:59 - 290 commenti

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Film decisamente sopravvalutato, seppur con dei momenti di pregio. Ad un Kinski calvo e crepuscolare, che come sempre fa bene il suo mestiere e ad una Adjani bellissima e molto coinvolta nel ruolo, si contrappone una lentezza esasperante dall'inizio alla fine. Belle le musiche e anche le atmosfere soprattutto nella seconda parte del film. Un curioso ruolo anche per Jacques Dufilho, ricordato da tutti come il Colonnello Buttiglione, qui nella parte di uno sfortunato marinaio
MEMORABILE: La nave dannata arriva a Wismar carica di bare contenenti topi infetti, con un morto legato al timome. È solo l'inizio del caos.

Buiomega71 21/09/11 17:45 - 2899 commenti

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Mortifero e allucinato capolavoro del cinema vampirico tout court. Notturno, spettrale, immerso nei classici paesaggi tetragoni herzoghiani alla Cuore di vetro all'inizio, per poi sfociare in un delirio folle e visionario nella piazza, tra banchetti, topi e peste. Viscidissimo il Nosferatu di Kinski, vera e propria "faccia della morte", di porcellana le fatezze di una spettrale Isabelle Adjani. Herzog libera il male sul mondo nello straordinario e apocalittico finale. Ipnotiche, infine, le musiche dei Popol Vuh. Assoluto e monumentale.
MEMORABILE: L'inizio con le vere mummie e i titoli di testa; la prima apparizione di Nosferatu/Kinski a Ganz; l'orologio a cucù; la piazza invasa dai topi.

Rigoletto 10/07/12 19:27 - 1785 commenti

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Il film di per sè sarebbe anche più che buono, curato nella regia, con un protagonista ben calato nel personaggio, ma è troppo difficile da giudicare; qualsiasi rapporto di comparazione col capolavoro del 1922 diventa impietoso ma questo film di Herzog, in fondo, non merita di essere fatto a pezzi. Un po' lento, se vogliamo, però sicuramente un buon remake dell'opera di Murnau. ***

Mickes2 30/12/12 18:41 - 1670 commenti

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Rivisitazione algida ed espressionista del classicissimo e immortale di Murnau. Herzog prende qualche distanza dal punto di vista del modello originale, sottolineando i risvolti melodrammatici della vicenda spingendo anche la cifra stilistica su piani inquietanti e onirici: i ratti onnipresenti e l’effimera felicità nella piazza deserta sullo sfondo son là a sublimare questa scelta. Pachidermico e compassato nella narrazione, ma avvolgente nella messinscena fortissima di un Kinski assolutamente in simbiosi col personaggio del conte Dracula.

Jurgen77 4/01/13 11:21 - 629 commenti

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Fantastico. Cupo, gotico, decadente e romantico al tempo stesso. Superbo Kinski nei panni del conte Dracula. Pallidissima e "anemica" la Adani. I paesaggi, poi, con giochi di luci, rappresentano tutto l'amore di Herzog verso la natura. Da antologia il pasto in città coi topi portatori di peste...

Siregon 14/02/15 22:15 - 352 commenti

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A metà fra romanticismo tedesco e pittura fiamminga, il capolavoro di Herzog è la migliore trasposizione cinematografica del romanzo di Stoker. Un viaggio nell'oscurità tormentata e solitaria del Conte Dracula, magistralmente vissuto da un Kinski in stato di grazia. Location straordinarie accarezzate da una fotografia memorabile, che rende omaggio alla pellicola di Murnau e dalle musiche oniriche dei Popol Vuh. Essenziale.

Bizzu 23/11/14 19:52 - 217 commenti

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Il principe della notte di Herzog è così "Herzogiano" che sembra quasi una caricatura, con i suoi paesaggi fantastici, lo stile quasi documentaristico (al villaggio zingaro) e quel vampiro malinconico. Un film indimenticabile, naturalmente non un horror puro (anche se i momenti col vampiro che si avvicina al letto sono fantastici) ma piuttosto un film profondamente drammatico e tragico.

Xabaras 7/03/15 16:20 - 210 commenti

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Kinski giganteggia nel ruolo della sua vita, quello del vampiro Nosferatu, simbolo del male assoluto ma condannato dal destino a ripercorrere con infinita atrocità una vita che non è tale, una vita dove il traguardo del raggiungimento della morte appare più come una salvifica (per lui in primis) benedizione capace di dare uno senso superiore a una vuota esistenza. Il film è anche una meravigliosa disamina sul dolore e la sofferenza provocate dall'impossibilità dell'essere amati e Herzog condisce il tutto con immagini e sensazioni che sbalordiscono.

Daniela 7/04/15 11:50 - 12606 commenti

I gusti di Daniela

Herzog non attinge al mito letterario, ma a quello cinematografico creato da Murnau col suo Nosferatu, capolavoro assoluto dell'espressionismo tedesco. Caso rarissimo, il remake è un capolavoro esso stesso, per l'eleganza figurativa ricca di riferimenti pittorici, la melanconia persistente di certi paesaggi marini, l'inquietudine suscitata dall'esercito di topi, la bellezza diafana ed allucinata di Adjani, l'eccezionale performance di Kinski nel tratteggiare un mostro dall'aspetto ributtante che riesce a muovere a compassione con il suo disperato bisogno di amore.
MEMORABILE: Il viaggio della nave carica di bare ed il suo approdo in città.

Minitina80 20/07/16 09:55 - 2976 commenti

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Un rifacimento dettato da uno spirito reverenziale, ma che a differenza del vampiro di Murnau possiede un'essenza diversa; se nel primo si pone come un disturbatore della borghesia ottocentesca, qui assume un tono melanconico, quasi pietistico, di un essere afflitto dall’impossibilità di uscire dalla sua condizione legata all’eternità, imprigionato nelle asettiche spire del tempo e privato di qualunque significato. Gli scenari sono spenti e sommessi e si coniugano perfettamente con la musica dei Popol Wuh. In definitiva un capolavoro.
MEMORABILE: Il prologo con le mummie; L’invasione dei topi; Il funerale dopo la peste.

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Deepred89 31/10/16 01:03 - 3701 commenti

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Lentissimo nei ritmi, un horror di grande fascino ma non sempre in grado di amalgamare il macabro con la patina autoriale. Quando il connubio funziona i risultati sono grandiosi (si pensi all'ultimo incontro in camera da letto, di impareggiabile fascino gotico e pittorico), ma altrove (la Adjani sul mare) la seconda componente sovrasta la prima, rallentando ulteriormente il ritmo. Meraviglioso il vampiro di Kinski (memorabile la sua prima apparizione, in mezzo all'ombra), tecnica eccellente, dimenticabile finale stile "to be continued".
MEMORABILE: La scena clou, con Kinski che, per l'ultima volta, fa visita alla Adjani a letto.

Trivex 20/06/17 15:48 - 1738 commenti

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IL "vampiro" in forma "vecchia" (forse anacronistica) lo considero molto meglio della variante moderna dei "succhiasangue". Il "non-morto" va oltre la singola minaccia, perché agisce con ulteriori e micidiali strumenti di morte di massa. L'umanità è preda del delirio del mostro che odia coloro i quali possono amare. Grandi momenti, soprattutto caratterizzati dalla "maschera" di Kinski, a lui perfettamente adatta. Realizzato in modo impeccabile, finisce in modo più che notevole: assolutamente da vedere!

Fedeerra 15/09/17 05:26 - 770 commenti

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Senza prendere consuete traiettorie orrorifiche, il capolavoro di Herzog sorge come un incubo masticato dal più nero nichilismo. La sensazione che resta, a fine visione, è quella di una pesante, onirica e disincantata solitudine. Stracolma di assoluta magnificenza la fredda fotografia di Jörg Schmdt-Reitwein e indimenticabili le interpretazioni di Klaus Kinski e Isabelle Adjani. Un Capolavoro.

Rufus68 29/11/17 20:52 - 3819 commenti

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I chiaroscuri espressionisti del primo Nosferatu si sciolgono nell'essenza più profonda del romanticismo di Herzog: lo scontro tra vita ed eternità, fra morale borghese e tradizione, tra scienza e sovrannaturale, fra città e natura selvaggia risalta in sequenze magnifiche (la nave fantasma, la festa dopo il contagio, il viaggio verso il castello). L'anima tedesca, impregnata di dolore e alto fatalismo, si sdoppia qui felicemente grazie a Wagner (il sublime) e Popol Vuh (il funereo tema principale): volti di una stessa ansia per l'assoluto.

Taxius 15/02/19 17:32 - 1656 commenti

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Herzog rivisita il capolavoro di Murnau e ambienta il suo film in un mondo decadente in cui lo stesso malefico vampiro appare una creatura sofferente. Esteticamente il film è meraviglioso in quanto molte inquadrature più che girate sembrano dipinte. Bellissima l'atmosfera lugubre e spettrale che attanaglia il film dall'inizio alla fine, con sequenze da vero incubo come quella dell'ultima cena degli appestati e quella delle bare in piazza. Raggelante il finale, completamente diverso dal film originale. Più che un film sembra un'opera d'arte.

Paulaster 6/09/18 12:35 - 4375 commenti

I gusti di Paulaster

Remake col conte Dracula che discende dai Carpazi. Pertinente ambientazione storica e ricercati spazi esterni per fornire un senso di angoscia e di sospensione del tempo. Permeato da un clima funereo che instilla morte nei vari malcapitati, è truce solo nella parte conclusiva. Kinski non è aiutato dal fisico ma viene supportato dal suo incedere torvo, la Adjani ha il pallore giusto e le espressioni d’altra epoca.
MEMORABILE: L’ascesa a piedi al castello; Il pipistrello attaccato alla tenda; Ganz che non riconosce la moglie; La piazza dall’alto con le bare in fila.

Lupus73 5/11/19 19:04 - 1485 commenti

I gusti di Lupus73

Herzog va oltre il mero remake del capolavoro di Murnau facendolo proprio con accorgimenti formali (topi ovunque, la bellissima ambientazione tra gotico e biedermeier) ma anche con la sua poetica. La tenebrosa lentezza della pellicola trasmette allo spettatore l'agonia di chi vive in eterno e la tetra accoppiata Kinski/Adjani non fa rimpiangere Max Schreck e la Schroeder. Pur non raggiungendo Murnau, il film arriva a picchi artisticamente molto elevati. Discutibile la riuscita del nuovo finale. Bellissima la colonna sonora dei Popol Vuh.
MEMORABILE: La scena della taverna in Transilvania e gli zingari che dopo cena parlano di Dracula a Harker.

Gordon 14/03/20 19:39 - 260 commenti

I gusti di Gordon

Celebre horror in cui è riconosibile il tipico stampo teutonico, segnato da ritmi lenti ma che non appesantiscono troppo la storia, che paradossalmente scorre via rapidamente e fa dimenticare la magrezza della trama. Aggiungono qualità al tutto l'ottima interpretazione di Kinski, calato divinamente nella parte e quella di Ganz, mentre la Adjani è un pelo spenta. Decisamente macabre ma suggestive alcune immagini della pestilenza, peccato invece per alcune forti incongruenze, specie nel finale.
MEMORABILE: Nosferatu che approfitta furtivamente del taglietto al dito, rivelando le sue intenzioni.

Jdelarge 5/06/20 10:36 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Suggestivo horror diretto da Herzog che inserisce la sua poetica ed estetica nelle ambientazioni del celebre racconto su Dracula. Sono i silenzi, i paesaggi, gli interni e tutti i luoghi nei quali i protagonisti agiscono a trasmettere il senso di morte che il tormentato Conte, suo malgrado, si porta appresso, schiavo di una punizione che ha i caratteri angoscianti dell'eternità. Fotografia incantevole e Kinski superlativo.

Claudius 24/08/21 09:46 - 541 commenti

I gusti di Claudius

Remake dell'originale di Murnau, in realtà un'interessante rilettura della storia di Dracula. A dispetto degli inquietanti titoli di testa non si può parlare di un vero e proprio horror; siamo invece dalle parti della tragedia in quanto Kinski (senza dimenticare Ganz e la Adjani, pallida al punto giusto, nel cast) riesce a far provare pietà per la propria condizione. Atmosfera funerea e d'altri tempi e diverse scene riuscite (l'arrivo al castello, l'orologio a cucù, il finale). Maestose le musiche, soprattutto nella scena dell'arrivo al castello.
MEMORABILE: L'orologio; Il finale.

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Magerehein 28/01/22 10:56 - 977 commenti

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Opera a due facce. Perfetta nel suo incedere cadenzato fino all'arrivo della nave in città (la parte girata nel castello è per distacco la migliore); da lì invece delude un po', mantenendo un ritmo troppo lento e atmosfere più funeree che non inquietanti o terrifiche. Le ambientazioni (il castello, la città di Delft in Olanda) e la colonna sonora sono ottime, la prova del cast (su cui svetta ovviamente un Kinski che approfondisce la psicologia di Dracula rendendolo quasi commiserevole) pure, opinabile il finale. Poteva essere un capolavoro, rimarrà "solo" un buon film.
MEMORABILE: La pendola; Dracula rovescia la sedia; Dal buio Dracula appare nella stanza di Harker; Delft deserta.

Anthonyvm 30/01/22 02:50 - 5615 commenti

I gusti di Anthonyvm

Herzog non si limita a omaggiare il capolavoro di Murnau, ma ne rielabora l'estetica e il plot confezionando una gemma di espressionismo moderno, fra la pacatezza cromatica dei cieli plumbei e l'aggressiva bellezza di luci e ombre in Eastmancolor, la grandiosità degli spazi aperti e la morsa terrifica degli interni di Castel Dracula, i silenzi funerei e il grottesco decadimento del paese appestato. Kinski dona al conte una profondità tragica unica, nonché una malsana carica erotica, mentre Isabelle Adjani si eleva a virtuosa e intraprendente eroina. Eccellente la OST dei Popol Vuh.
MEMORABILE: Le mummie dei titoli di testa; Le processioni di bare in piazza; I malati ballano e banchettano in attesa della fine; Dracula nella stanza di Lucy.

Medicinema 6/06/22 00:09 - 122 commenti

I gusti di Medicinema

A più di cinquant'anni dal classico senza tempo di Murnau, Herzog si prende un rischio nell'imbastire il remake di una pietra miliare dell'horror, ma il suo Nosferatu non appare una scommessa pienamente vinta: se l'aura inquietante, soprattutto nella seconda parte, mette quasi a disagio e rappresenta un punto a suo favore, l'opera appare nel complesso un po' farraginosa, troppo barocca, più teatrale che cinematografica, esagerata nel cercare quel ritmo cadenzato tipico degli incubi. Menzione speciale per la Adjani, bellissima ed espressiva, spaventoso e dolente il vampiro di Kinski.
MEMORABILE: Il vampiro non riesce a trattenersi quando vede il dito di Jonathan sanguinare...

Enzus79 31/10/22 22:58 - 2864 commenti

I gusti di Enzus79

Tratto dal capolavoro di Bram Stoker. Cult del cinema tedesco. Dracula in chiave visionaria, insomma nello stile classico herzoghiano. Atmosfere gotiche, suggestive e coinvolgenti. Numerosi i momenti indimenticabili, di altissimo cinema. Klaus Kinski in una delle sue migliori interpretazioni. Fotografia e regia più che efficaci. Colonna sonora sublime. Capolavoro.

Ira72 7/04/23 00:48 - 1305 commenti

I gusti di Ira72

Sopravvalutato l’insieme. Nel senso che: Kinski e Adjani sono ineccepibili, le atmosfere, i costumi, le ambientazioni e i costumi sono perfetti. Fin troppo. In tutta questa perfezione, per certe lungaggini e a una sceneggiatura francamente - a tratti - soporifera, si ripensa con nostalgia postuma al Dracula di Bram Stoker. Pare un mix tra Pupi Avati (per certi luoghi) e Pasolini (per alcune scene fatte di invenzione e di rinnegamento). Insomma, il tema è Dracula ma mixato con  “i massimi sistemi”. Però non è un corso di ingegneria nucleare. Un capolavoro ahinoi, piuttosto noioso.

Occhiandre 26/04/23 23:33 - 153 commenti

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Enigmatico omaggio all'espressionismo che soddisfa un preciso gusto estetico. Gli occhi spalancati dalla Adjani possono far sorridere ma pure i classici dell'orrore causano tale reazione, fra il divertito e l'angosciato, come l'originale di questo remake. Il lento indugiare sui curatissimi dettagli scenografici originali, i suoni spettrali, musiche soffuse o solenni, inquadrature bizzarre seducono, doviziose panoramiche di cibarie preludono ad altri lugubri pasti. Un senso di vuoto e attesa finché finalmente Ganz inizia a vagare nel castello. Su tutto si staglia poi l'amabile mostro.
MEMORABILE: La meraviglia degli scenari naturali; Adjani nel biancore; I costumi degli zingari; I passi di Ganz nel castello con la musica "spiritata"; Amendola.

Nosferatu 17/07/23 23:28 - 5 commenti

I gusti di Nosferatu

Il film di Herzog scorre sinistro e lugubre in una lentezza, cullata oltre che da accenni di classica, dalle note dell'avanguardia anni settanta dei Popol Vuh. Più che soggetto e sceneggiatura possono il potere evocativo delle immagini e delle ambientazioni. Il male si diffonde inesorabile nel suo bisogno di sangue e resta inestinto, guastando progressivamente animo e mente. Metafora dell'esistenza.
MEMORABILE: La visione del castello del conte Dracula nella notte.

Reeves 5/09/23 10:38 - 2152 commenti

I gusti di Reeves

Un film che ha segnato un'epoca. La fonte non è Bram Stoker, ma il film espressionista di Murnau, riprodotto in certi punti inquadratura per inquadratura e con una interpretazione geniale di Klaus Kinski che in qualche modo riassume tutti i ruoli ricoperti fino a quel momento in carriera dall'attore. Il delirio, la passione, l'amour fou e i topi scandiscono un film che è difficile non amare.

Teddy 28/11/23 04:04 - 808 commenti

I gusti di Teddy

È un film avvolto in una grigia e sconfinata coltre depressiva, non privo di proiezioni espressioniste ma dirottato a forza verso un costante accumulo esistenziale. Tra i migliori Nosferatu della storia del cinema, capace di produrre vibrazioni emotive con un afflato soave e immensamente sepolcrale. Klaus Kinski e Isabelle Adjani duellano con dolente magnificenza. Arcaico e raggelante il tappeto sonoro.
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  • Discussione Ciavazzaro • 1/11/10 20:12
    Scrivano - 5591 interventi
    Ottima segnalazione !
  • Homevideo Von Leppe • 28/06/11 15:37
    Call center Davinotti - 1104 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Von Leppe, la la vhs Fox, in formato 4.3:

    Ultima modifica: 2/07/11 18:13 da Zender
  • Homevideo Buiomega71 • 28/06/11 17:31
    Consigliere - 25896 interventi
    Ottima, VonLeppe, io ho la versione noleggio, sempre Cbs Fox video.
  • Homevideo Lucius • 28/06/11 18:30
    Scrivano - 9063 interventi
    Bella, io ho la fotobusta originale.
    Ultima modifica: 28/06/11 21:29 da Lucius
  • Curiosità Markus • 21/09/11 08:29
    Scrivano - 4775 interventi
    Il film fu presentato al pubblico italiano dallo stesso Kinski ospite nella trasmissione DOMENICA IN (stag. 1978/79 allora condotta da Corrado).
  • Homevideo M.shannon • 19/10/13 07:20
    Disoccupato - 310 interventi
    Dvd RHV (fotogramma minuto 39:41)

    Ultima modifica: 19/10/13 09:06 da Zender
  • Curiosità Buiomega71 • 31/10/14 09:45
    Consigliere - 25896 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (lunedì 6 febbraio 1984, come da ricerche di Zender) di Nosferatu - Il principe della notte:

  • Curiosità Daniela • 7/04/15 11:57
    Gran Burattinaio - 5925 interventi
    Breve parte per il regista, non accreditato nel cast: è l'uomo che ispeziona le bare caricate sul veliero per accertarne il contenuto di terra e... topi.
  • Curiosità Zender • 25/04/16 17:28
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Curiosità Fauno • 19/02/17 00:02
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, un altro flano del film: