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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Otto puntate per raccontare la storia di un'amicizia, prima ancora della genesi del gruppo italiano di maggior successo d'inizio Anni 90. Perché ciò che la serie riesce a fare è proprio questo: combinare l'ascesa degli 883 svelando l’entusiasmo ingenuamente travolgente e un po' qualunque di Mauro e Max, due liceali di Pavia con un sogno da coltivare, portato avanti tra mille difficoltà, ripensamenti e una complicità in cui è facile leggere vero affetto. E se Max è lo straordinario talento dalla voce unica che sta dietro all'efficacia della proposta musicale degli 883, Mauro è da sempre la figura più enigmatica e...Leggi tutto interessante, il cui apporto alla riuscita del progetto è stato spesso travisato o dimenticato, benché più volte ribadito pubblicamente dallo stesso Max. Mauro era il motore propulsivo, lo sprone massimo, un importante co-autore, colui che seppe trasformare le tante qualità inespresse di Max in una vera macchina capace di sfornare, nell'estate dell'anno di grazia 1992, una serie impressionante di hit.

Otto puntate per chiudere la storia del gruppo già nel 1992, dopo un solo disco, possono sembrare troppe solo a chi non coglie il fascino di un duo che conservava al tempo la timidezza, la puerile naturalezza di chi all'epoca era ancora un ragazzo, impreparato a fronteggiare l'enormità di un simile successo. La bravura degli autori è stata saper scovare due interpreti perfetti per incarnare lo spirito di caratteri tanto opposti e complementari: Elio Nuzzolo è un Max Pezzali che, per quanto forse non fisicamente somigliantissimo all’originale, azzecca il personaggio nella parlata, nei gesti, nell'atteggiamento; e lo stesso può dirsi per Matteo Oscar Giuggioli, che arricchisce il suo Repetto di sfumature eccellenti, idealmente aderenti alla giovane età senza mai apparire eccessivo, nemmeno quando effettivamente lo è.

Il contesto pavese nel quale i protagonisti sono inseriti lascia poi spazio anche a qualche amico (non troppi) in grado di emergere; come il Cisco di Davide Calgaro, ottimo come spalla e forse il più autenticamente divertente del lotto. Perché sta anche qui la forza della serie, nel saper innestare, all’interno di una sceneggiatura furba e ben scritta, una bella dose di ironia che si sposa perfettamente al tipo di ambiente in cui si sviluppa. Si trasmette in qualche modo l'irripetibilità di un'epoca precisa, nella storia degli 883 (e di riflesso dell'Italia), intrinsecamente legata a doppio filo alla figura di Repetto, uscito il quale nulla sarà più come prima.

Certo, il successo di Max solista (i primi anni sempre sotto il monicker di 883) proseguirà, ma è innegabile che senza Repetto, senza il biondino, il ballerino, il solo apparentemente pleonastico "numero due", buona parte della magia svanirà. E non conta il fatto che la storia sia raccontata in prima persona da Max e vissuta principalmente attraverso i suoi occhi, perché la presenza di Mauro è sempre fondamentale, anche nella serie; è la chiave di volta che permette di individuare una via nuova per affrontare un'avventura che assume talora i toni della favola proprio per l'incanto in cui i due protagonisti sembrano spesso muoversi, alieni in un mondo lontanissimo dal loro. In questo senso Zibetti nei panni di Claudio Cecchetto, pur a sua volta non troppo somigliante (provvede la folta acconciatura dei capelli a risolvere in parte il problema), è un'altra interpretazione cardine che rappresenta al meglio quel mondo estraneo, quella meta a cui intimamente puntavano.

Non si può dimenticare tuttavia, nel complesso di una eccellente direzione del cast, la performance misurata dell'ammaliante Ludovica Barbarito, la ragazza di cui Max s'innamora, a cui dedica la sua prima canzone e con la quale vivrà un ovvio rapporto tormentato. Prevedibilmente le licenze prese rispetto alla realtà sono molte, le imprecisioni anche, ma poco conta rispetto a un quadro d'insieme davvero coinvolgente, che mostra notevole capacità di riportarci non tanto agli Anni 90 (la ricostruzione storica è comunque buona) ma all'entusiasmo della giovinezza, quella fiamma che arde in Mauro e che Max sembra spesso portato a spegnere: due caratteri descritti bene e perfezionati dalla sorprendente ricchezza espressiva di Nuzzolo e Giuggioli. Colonna sonora adeguata, regia sempre puntuale e una varietà di situazioni impensabile escogitata sapientemente per una serie che a tratti sa quasi commuovere (si pensi agli imbarazzi di Repetto per la sua presunta inadeguatezza sul palco).

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/11/24 DAL BENEMERITO LULUKE POI DAVINOTTATO IL GIORNO 19/11/24
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Markus 16/11/24 10:55 - 3738 commenti

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Vera e propria icona dei primi Anni '90, il duo pavese "883" descritto attraverso le a tratte rielaborate reti della modernissima fiction. La coppia Giuggioli/Nuzzolo ben lavora e persuade quasi più che la messa in scena (a patto di prendere per buoni certi umori e dinamiche passionali/private funzionali nel film, ma non si sa se davvero realistiche). Nel complesso un'opera che poggia le basi sul malinconico/nostalgico (anche sul fronte di epoche non vissute: la Generazione Y). Si nota un po' di risparmio nelle location (Roma e Lazio spacciate per Milano e campagna pavese).

Luluke 2/11/24 06:48 - 469 commenti

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Realizzare una serie di 8 puntate sugli 883 non era semplice. Giusta perciò l'idea di affidarla alla regia di Sibilia. Che anche se non riesce ad andare oltre i canoni del TV movie dispone di indubbie qualità di direzione e scrittura, con cui riesce a confezionare un prodotto gradevole, puntando sull'effetto revival di personaggi, tendenze e suggestioni degli anni '90. E a quel punto anche i due giovani attori che impersonano il timido Pezzali e l'estroso Repetto appaiono adeguati nel ruolo. Piacevole a tratti, ridondante in altri, con un finale che prelude addirittura a un seguito.

Herrkinski 3/11/24 14:07 - 8473 commenti

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Più che un biopic, un'agiografia abbastanza romanzata degli 883, con protagonisti in generale piuttosto macchiettistici e non particolarmente somiglianti (anche se Zibetti come Cecchetto è esilarante); più che adeguata comunque la ricostruzione ambientale/storica, troppo cartolinata invece Pavia. Ci si muove sul filo della nostalgia, con una certa mitizzazione dei primi anni '90 per compiacere chi c'era e far sognare chi può solo immaginarlo; è però ottimale se inteso come film giovanilistico, scorrendo velocemente e lasciando la curiosità di vedere la seconda parte della storia.

Ultimo 10/11/24 18:55 - 1698 commenti

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Una serie tv davvero valida ed estremamente nostalgica che rievoca il mito degli 883 e degli anni '90. I protagonisti se la cavano bene e, seppur con qualche forzatura, la vicenda funziona e ogni episodio scorre senza intoppi. Il migliore del cast è Giuggioli nei panni di Mauro Repetto, ma anche Nuzzolo non se la cava male nelle vesti di Pezzali (rende bene soprattutto nel rappresentare la timidezza e riservatezza del cantante...). Un prodotto forse non perfetto ma che piacerà un po' a tutti, specie a chi quegli anni li ha vissuti e non li dimentica.
MEMORABILE: Il primo incontro a scuola tra Mauro e Max.

Redeyes 13/11/24 10:03 - 2468 commenti

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Sibilla ci catapulta negli anni 90 all'apice della spensieratezza italica rendendoci malinconicamente un po' nostalgici e dimostra ancora una volta la sua abilità evocativa. Il cast, a cominciare dai due ovvi protagonisti, convince decisamente (un po' border line unicamente un Cecchetto in versione mago Silvan), e anche l'atmosfera del periodo è ben resa. Le licenze poetiche sono assolutamente trascurabili e non vanno in alcun modo a ledere il risultato finale, che è in grado di rendere perfettamente sia il percorso artistico che umano sia l'amicizia fra i due.

Didda23 18/11/24 09:09 - 2452 commenti

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Una serie notevolissima, soprattutto per la capacità di far respirare allo spettatore la genuinità e la freschezza di Mauro e Max, due giovani sognatori di provincia che vedono nella musica l'unico mezzo per emergere. Dopo qualche puntata interlocutoria (di presentazione del contesto e dei personaggi), l'opera inizia a volare altissimo soprattutto nelle piccole cose quotidiane, che saranno cifra stilistica dei testi della band. Scelto con cura il cast, anche quello di contorno, che offre una prestazione più che dignitosa. L'effetto nostalgia è garantito da una sceneggiatura brillante
MEMORABILE: La prima apparizione ufficiale; L'idea di puntare sui testi in italiano; Improvvisamente Mauro inizia a ballare (entrando nella leggenda).

Deepred89 18/11/24 17:34 - 3805 commenti

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Lontana anni luce dai classici biopic su musicisti famosi, una commedia in otto puntate che sembra un Notte prima degli esami di provincia, tra sogni, disillusioni, amori e rispettivi due di picche, piccoli miracoli e talenti sprecati... a meno di non avere un Repetto per amico. Forse incapace di addentrarsi appieno nell'universo 883 e con un episodio (il secondo) piuttosto interlocutorio, ma il tutto scorre che è un piacere, con leggerezza e una contagiosa carica di ottimismo. Azzeccati i due protagonisti, troppo caricaturale Zibetti/Cecchetto, brava e spontanea Ludovica Barbarito.
MEMORABILE: Per gli appassionati del duo, il momento in cui il giovane alunno Massimo Pezzali scopre di avere come nuovo vicino di banco un biondino capellone.

Il ferrini 28/11/24 23:41 - 2544 commenti

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Ottime le puntate girate da Sibilia, le altre buone. Gran lavoro dei due giovani attori, per il "finto" Max (pratese) dev'essere stato un inferno sbagliare tutti gli accenti tonici. La bromance funziona, in più c'è l'effetto nostalgia di un periodo in cui (quasi) tutto era possibile; niente talent ma un sequencer in una tavernetta di provincia e tanta voglia di farcela. La storia non è del tutto fedele (Silvia rappresenta tre diverse ragazze di Pezzali) ma ci sta. Bravo Cisco, i tanti "sosia" un po' meno. Non un capolavoro ma si ride e ci si diverte. Promosso.

Nando 2/12/24 17:15 - 3869 commenti

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Gli anni 90 italici, musicalmente, furono aggrediti da due ragazzi pavesi che con slang giovanilistico e ritmi sincopati conquistarono tutte le vette delle vendite discografiche; una serie tv semplice ma al tempo stesso coinvolgente perché affronta tematiche attuali e offre interpreti veramente adeguati e molto in parte. Valide le ricostruzioni dell'epoca, nonostante Milano sia ambientata a Roma. Carina la Barbarito.

Paulaster 4/12/24 18:12 - 4708 commenti

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La storia del duo degli 883 viene ripercorsa come fosse un percorso di formazione, raccontando come due ragazzi “impresentabili” siano riusciti a coronare il loro sogno. La vicenda è scorrevole, nonostante diverse divagazioni inutili sui personaggi secondari. All’inizio si avverte un clima popolare alla Virzì, con qualche tocco di commedia, poi ci si sposta su un effetto nostalgia con il successo musicale. Protagonisti nella media e poco a fuoco Cecchetto, Fiorello e la situazione familiare.
MEMORABILE: La prima canzone; Il look su Italia 1; Alexander; Al Cantagiro; Il concerto all’Aquafan.

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