Film che si ispira alla vera storia di Dianne Fossey, celebre per la sua totale dedizione allo studio dei gorilla in Africa (Congo). L'interpretazione di Sigourney Weaver è riuscitissima e il vero plus di questo film sono le strepitose immagini, quasi documentaristiche, delle montagne del Congo e dei loro fieri abitanti: i gorilla di montagna. Difetti? Bisogna essere appassionati in materia, altrimenti il film risulterà un po' noioso, anche se non mancano i colpi di scena. Da vedere.
Autobiografico ed etologico, riesce a conciliare la parte più prettamente cinematografica e narrativa (la love-story, la causa animalista, la lotta contro i "cattivi") con quella documentaristica, che comunque costituisce l’aspetto più interessante, coinvolgente e riuscito: il rapporto – prima di diffidenza e poi di amicizia – tra l'ottima protagonista Weaver e i gorilla di montagna nel loro habitat.
MEMORABILE: La Weaver che impara a comunicare con i gorilla.
Ispirata ad una tragica storia vera, una biografia che dà il meglio di sè soprattutto nella prima parte e nella bella prova d'attori della protagonista e di Brown. Il resto, a partire da una didascalica regia di Apted, lascia il tempo che trova. Comunque molto affascinanti le scene con i gorilla.
Ispirato alle reali vicende di Diane Fossey che passò la vita (e questa passione le fu fatale) per la conservazione dell'ambiente naturale dei gorilla di montagna). Il film ha il pregio di mostrare un'africa piuttosto inedita per il cinema (niente savane e spazi assolati ma montagne e foreste) e di raccontare fedelmente la vita della naturalista. Il suo limite è quello di trattare la protagonista dal punto di vista umano piuttosto superficilamente curando più il contesto ambientale che la caratterizzazione del personaggio.
Ispirato a una storia vera. Sigourney Weaver, una brava e onesta attrice, si impegna in modo più che sufficiente nel descrivere la storia di Diane Fossey. Il film non è del tutto riuscito, ma basta anche solo la presenza della Weaver a renderlo discreto.
Film biografico sull’etologa Diane Fosse che ha fatto dello studio dei gorilla e della loro difesa dai bracconieri l’unica ragione della sua esistenza tanto da sacrificare ogni tipo di rapporto umano e la stessa vita. Apted è bravo nel non pontificare e nel mostrare anche gli aspetti meno gradevoli della personalità della donna. I gorilla sono uno spettacolo e la Weaver fornisce un’ottima prova.
Interessante biopic sulla vita e l'appassionato lavoro dell'etologa Diane Fossey che per prima portò lo studio sui gorilla a nuovi livelli, arrivando a interagire con loro nel loro habitat naturale. Splendide le location naturali del Congo e appassionante la lotta della Fossey contro la piaga del bracconaggio che da sempre minaccia di far sparire i gorilla dalla faccia della terra. Qua e là fa capolino qualche momento eccessivamente didascalico, ma Apted narra la vicenda con passione e giusta indignazione.
MEMORABILE: Il primo contatto con i gorilla; La mano del gorilla mozzata.
Quello che colpisce di più sono le scene con i gorilla, veramente ben fatte: i grossi primati sembrano veri anche quando interagiscono con gli attori, mentre in altre scene potrebbero tranquillamente esserlo. Altro grande protagonista è il paesaggio delle montagne dell'Africa equatoriale. Certo, avendo a disposizione un soggetto sui gorilla di montagna e il loro habitat poteva venir fuori anche qualcosa di meglio, perché per il resto il film è una biografia abbastanza comune.
La vera storia di Diane Fossey, un’etologa americana che sacrificò la vita privata per garantire la sopravvivenza dei gorilla in Congo, opponendosi al bracconaggio. La Weaver ci mette l’anima per calarsi in modo convincente nei panni di una donna forte e orgogliosa, che intraprende la sua battaglia senza risparmiarsi, al limite della follia. Non male, nel complesso.
Dalle memorie autobiografiche di una naturalista che ha dedicato la vita allo studio dei gorilla di Africa, un film dai nobili intenti con belle sequenze semi-documentarie ehe tuttavia sconta una certa freddezza: nell'interpretazione energica di Weaver, l'ossessiva protagonista non suscita molto empatia. Analogamente, anche Apted dirige con professionalità ma impersonalmente, limitandosi a pochi accenni sugli aspetti controversi dell'operato di Dian Fossey. Un film che si fa seguire con interesse ma non suscita molte emozioni e non va oltre i limiti di una biografia convenzionale.
MEMORABILE: Le sequenze nella foresta con il gruppo di gorilla; Le false impiccagioni.
Una splendida Sigourney accantona momentaneamente gli xenomorfi e si dedica alla lotta al bracconaggio in questo bel biopic ecologista. Proprio sullo splendore dei paesaggi africani e sulla documentaristica bellezza delle scene coi gorilla (talvolta ottimamente controfigurati dalle magie di Rick Baker) ricade la forza della pellicola. Riuscire a far coesistere la complessa personalità di Fossey, il subtext politico-culturale e l'idealistico lirismo della storia non era impresa facile, ma, condonando qualche inevitabile superficialità, Apted ha fatto un buonissimo lavoro. Consigliato.
MEMORABILE: Il bambino fatto confessare dalla "strega"; Separazione dal piccolo gorilla; Il gorilla decapitato e senza mani; La finta esecuzione dei bracconieri.
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DiscussioneGugly • 26/05/08 19:40 Archivista in seconda - 4712 interventi
SPOILER
su questo film ho un divertente aneddoto personale: ho rischiato un infelice destino come la protagonista...parecchi anni fa andai a vedere queta pellicola e, a causa dell'inesperienza ( avevo 14 anni), ad un certo punto cominciai a dire all'amico che avevo di fianco : ma quando l'ammazzano, eh, quando l'ammazzano?
Oh, quasi tutto così fino alla fine del film!
Il mio amico in seguito mi ha confessato che ho rischiato anche io...
FINE SPOILER
DiscussioneZender • 27/05/08 09:02 Capo scrivano - 48365 interventi
Ah ah, e io che credevo che fossi finita in mezzo ai gorilla e avessi passato almeno qualche giorno insieme a loro!
CuriositàZender • 12/12/17 14:14 Capo scrivano - 48365 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:
DiscussioneDaniela • 9/02/20 12:19 Gran Burattinaio - 5941 interventi
Il film è tratto dal libro di memorie omonimo pubblicato nel 1983 dalla zoologa statunitense Dian Fossey.
Fossey aveva firmato un contratto da un milione di dollari con la Warner Bros. per creare un film basato sulla sua vita.
Quando venne girato "Gorilla nella nebbia" venne aggiunto un breve epilogo sul suo assassinio, avvenuto nella notte del 26 dicembre 1985 mentre si trovava all'interno della sua capanna.