Trasferitosi in America nel precedente SQUADRA ANTIMAFIA, Nico Giraldi ci resta anche in questa continuazione ideale, nella quale tornano molti dei personaggi lì presenti. A cominciare dal ristoratore napoletano Salvatore (Enzo Cannavale) e dalla figlia del boss Maria Sole (Margherita Fumero, ahilei sempre simbolo di bruttezza). La storia è un prevedibile intreccio ricavato da affari legati al denaro sporco, con l'inserimento di qualche “mammasantissima” che tiene in mano le redini del gioco. L'ambientazione “internazionale”, che da New York si sposta presto a Miami, non pare giovare troppo a...Leggi tutto Tomas Milian, più a suo agio nell'elemento naturale romano (e l'assenza di Bombolo si sente). Enzo Cannavale, che in quegli anni faceva da spalla al Piedone interpretato da Bud Spencer, fa coppia con Milian un po' nello stesso modo, senza aggiungere molto in termini di comicità. Largo quindi all'azione, con un discreto numero di scazzottate e inseguimenti (il più suggestivo dei quali si svolge a bordo di barche che “volano” sulle paludi), commentati come in SQUADRA ANTIMAFIA dalla bella colonna sonora dei Goblin (anche autori dei due pezzi cantati dalla singer nera Asha Puthli, notevole quando interpreta “The Whip” in un night club). Tutto già visto, insomma, con un Milian piuttosto stanco e demotivato che trova qualche buon momento (relativo) solo quando insulta l’appiccicosa Fumero (con la quale si trova comunque costretto a flirtare per proseguire le indagini). La serie delle squadre si chiude quindi in maniera anonima preparandosi a lasciare spazio a quella dei “delitti”, in cui poi ben poco cambia, al di là dei titoli. Poche le battute da ricordare.
Il peggiore episodio delle "squadre". Non raggiunge neppure la sufficienza. Fa ridere molto ma molto meno rispetto agli altri film della serie (a parte Squadra antiscippo) nonostante qualche ottima battuta di Milian.
Ultimo film delle "squadre" è un'avventura tutta americana, anche nell'impostazione narrativa. E' quasi una storia anomala di Giraldi, sembra più un film di Bud Spencer e Terence Hill. E questo a molti non è andato giù. Invece è una delle avventure più godibili di Giraldi, Corbucci si trova molto a suo agio con tali storie e si vede. Cannavale è degna spalla di Milian, la Puthli è una grintosa presenza femminile che canta anche le due canzoni del film. Ma è sempre la Fumero la presenza più interessante. Musiche dei Goblin e titoli di testa più curati.
Bruttissimo film, senza dubbio il peggiore della serie. Le battute non fanno ridere, l'ambientazione americana non funziona per niente, la storia è noiosa e banale e la noia è persistente. Milian è bravo ma non riesce a risollevare le sorti del film. Solo per appassionati, gli altri stiano benissimo alla larga.
È la quinta squadra nel giro di pochi anni e questo pesa un po' sulla storia permeata fin dall'inizio da un'effetto deja-vu. C'è da dire che la struttura filmica è ormai da pura commedia italiana, con un'intreccio ingenuo e al massimo qualche scazzottata. I motivi per cui vederlo sono questi: le ineccepibili prove del grande Tomas e di Cannavale, uno dei massimi presenzialisti del nostro cinema che però non stanca mai e la cultissima presenza di Tomaso Milian jr. che duetta con suo padre in una scena.
Quinto episodio della serie di Nico Giraldi. Forse quello meno riuscito, dato che sembra tutto svolgersi velocemente e che le battute sono più dette da Cannavale che da Milian. Comunque questo episodio rimane nei suoi standard, pur con i soliti limiti.
Questa volta la saga continua in America e Nico Giraldi cerca di smascherare al fianco del napoletano Salvatore i maggiori boss della mafia nel nuovo continente. Molte risate e solite scene di inseguimento e scazzottate. Girato egregiamente e Milian continua a farsi apprezzare, ma il film non raccoglie molto.
L'ultimo episodio delle "squadre" si fa piacevolmente ricordare per il merito di riproporre due personaggi già visti in Squadra antimafia, quelli interpretati dai simpatici Cannavale e Fumero. A parte questo, stavolta la storia non è granché, oltre ad essere definitivamente ambientata negli USA fin dall'inizio, dopo le trasferte dei film precedenti. Bella la parte nelle paludi a Miami; buone le musiche dei Goblin, qualche battuta va a segno, ma in generale, nonostante il film sia dignitoso, non si ride tanto. Comunque un discreto episodio.
Ennesimo episodio delle avventure del poliziotto Giraldi a cui la sceneggiatura fa mancare il fondamentale elemento romano (e romanesco). Il film è infatti tutto ambientato negli Stati Uniti ed è decisamente l'episodio più debole della serie. Poco divertente con pochi momenti azzeccati e personaggi mal caratterizzati.
Dopo essere stato ottima spalla di Piedone/Bud Spencer, Enzo Cannavale torna per la seconda volta accanto a Milian/Giraldi: il film manca dell'avvio lento dei precedenti episodi ed è per questo che ha più ritmo. Le scene d'azione si svolgono una dopo l'altra intervallate ogni tanto da qualche battuta dei protagonisti. Migliore del precedente. Unica pecca: la totale assenza di Roma e dei suoi caratteristi (Venticello, Gargiulo, Tozzi...)
In questo episodio Giraldi è affiancato da Cannavale, che offre il suo mestiere e poco altro (si sente la mancanza del povero Bombolo). Il soggetto è poca cosa e per mandare avanti la storia si utilizzano espedienti poco logici (ad esempio, cosa ci fa la Fumero in mezzo agli alligatori?). Il film però ha un buon ritmo e tra scazzottate e sparatorie si arriva velocemente alla fine. Belle le location americane, ma il personaggio è troppo romano e "romanesco" per reggere un'intero film in trasferta. Solo per appassionati.
Che fine hanno fatto Roma, la squadra anti della polizia e Bombolo in questo quinto capitolo delle avventure del maresciallo Giraldi? Tomas Milian, Enzo Cannavale, Margherita Fumero e il regista Bruno Corbucci sono al 100% in trasferta in USA per girare il seguito di Squadra antimafia, ma senza Eli Wallach e senza una straccio di trama comprensibile. Restano i "siparietti" della Fumero, le parolacce di Milian ed il fascino di Asha Puthli che partecipa alle risse, frustando i cattivi. Mah!
Imbarazzante episodio di una serie celebre e interessante, lascia basìti per il livello infimo della sceneggiatura e della messa in scena (basti pensare alla tremenda fase in cui Cannavale si finge defunto: vedere per credere), per la noia palesata da Milian, per quella causata da scene interminabili e per un tono generale che non convince mai, neppure un pochino. Disastroso.
Avventura americana per Nico Giraldi che sotto copertura deve sgominare un'organizzazione mafiosa. La narrazione risente della mancata ambientazione romana e di tutti i caratteristi che gravitano nell'area. Cannavale è una discreta spalla ma troppo macchiettistico e ripetitivo, mentre Milian nonostante qualche fulminante battuta spinta recita col pilota automatico.
Piuttosto ignobile episodio conclusivo della serie "Squadra", con un Milian stanco che trova qualche momento brillante solo nell'interfacciarsi con la racchia Fumero, visto che Cannavale come spalla vale quasi zero (il momento in cui rimprovera Nico di non prestargli attenzione è infame). Trama minimamente interessante, ma almeno s'intravede qualche inseguimento che tiene a galla la pellicola. Due battute memorabili di numero, cast di contorno dimenticabile e ritmo stanco. Decisamente evitabile.
Stavolta Giraldi è in trasferta negli States sin dall'inizio della storia. Si avverte comunque l'assenza di Bombolo anche se si ripropone la brutta Mariasole (la bravissima Fumero) dopo l'exploit di Squadra antimafia e si tenta di rafforzare il personaggio di Salvatore (Cannavale). La star del film è comunque la cantante Asha Puthli, davvero sexy e ammaliante. Le solite volgarità di Milian stavolta sembrano funzionare un po' meno, forse questo è il più debole della serie delle "squadre". In ogni caso è buono e le musiche dei Goblin ottime.
MEMORABILE: L'inseguimento nelle paludi dei coccodrilli; salvatore Baccaro perfido esattore della mafia; "The sound of money" di Asha Puthli.
Prosecuzione tematica del diseguale Squadra antimafia, è anche l'unica pellicola della saga interamente girata negli Stati Uniti. Il debole fattore poliziesco scompare completamente sotto la grana grossa di una commedia action caciarona alla Colizzi/Barboni/Fondato, che oltre alla "scudisciante" performance canora di Asha Puthli vede la ricomparsa divertitamente appiccicosa della riccioluta Margherita Fumero alias Maria Sole, la pressantissima spasimante bruttina continuamente respinta dallo sgattaiolante Giraldi, le cui parentesi risultano questa volta più intonate al clima spiritoso generale.
MEMORABILE: L'esibizione "discopub-ica" di Asha Puthli; Milian che costringe lo sgherro reticente ad ingozzarsi di banane fino all'indigestione...
Sequel di Squadra antimafia: medesima ambientazione americana, medesimi ruoli per le ottime spalle Cannavale e Fumero, medesimi autori delle musiche (i Goblin). La trama poliziesca scompare del tutto, essendo mero pretesto per una commedia d’azione stile Spencer-Hill inondata dall’inventiva/invettiva coprolalica di Milian attraverso il suo doppiatore Ferruccio Amendola. L’episodio meno interessante della lunga serie del maresciallo “coatto” Nico Giraldi, le cui indagini, a partire dal film successivo, si tingeranno di giallo.
MEMORABILE: Milian che tenta di vendere la radio giapponese; l’ubriacone del night-club; la (finta) morte di Musy.
Il grigio della metropoli americana acquista un po' di colore: quello della sciarpa di Giraldi in trasferta, naturalmente! Si usciva dai 70s e ci si approssimava agli 80s (decennio che sarà meno oscuro), con la speranza di trovare almeno un arcobaleno, dopo la tempesta del passato. Il film, seppur meno efficace di alcuni episodi precedenti, mi è piaciuto per le affascinanti e varie location a stelle e strisce, per qualche discreto momento d'azione e naturalmente per il carisma, ancora possente, del grandissimo Tomas Milian. (**!)
MEMORABILE: L'inseguimento nella palude; Le sempre mitiche battute del Giraldi.
Nonostante la location americana, il fido Cannavale e la Fumero nel cast, questa ennesima "squadra" non decolla mai. Anche la trama appare alquanto grossolana e poco credibile (la finta morte di Musy). Si intravede la stanchezza nel protagonista a ricoprire questo ruolo nonostante successivamente il personaggio sia stato sfruttato con altre godibili avventure. Un vero peccato.
Il peggior episodio della serie. Milian è bravo ma molto più spento rispetto al solito e l'ambientazione americana (come nel precedente Squadra antimafia) non rende al meglio, così che assistiamo a un'interminabile sequela di scene inutili (Cannavale che fa il morto; in appartamento con Maria Sole) intrecciate in una vicenda piuttosto banale. A ciò si aggiunga l'assenza di Bombolo e dei vari personaggi romani della serie. Spiace dirlo, ma è insalvabile.
Variazioni (poche) sul tema e trasferta a New York per mr. Giraldi con al seguito il solito carrozzone di caratteristi talentuosi. La storia non è fondamentale, ma al solito conta il pepe delle scenette e delle battutacce in romanesco, "esotizzato" da una Asha Puthli tanto canterina quanto fatalona. Gli interni sanno tanto di arrangiaticcio e hanno poco di statunitense ma, in fondo, poco importa, perché il divertimento è assicurato.
America bis per Nico Giraldi con l'evidente intenzione di sfruttarne il potenziale mercato (i "santi" di Cannavale, l'uso del broccolinese). Forse per questo la trama mafiosa vira spesso verso il ridicolo e molti siparietti comici verso lo slapstick. Brava la Fumero, migliore del cast, una caratterista chiamata a un ruolo più visibile che si muove come una professionista. Il ruolo di Cannavale e le frequenti scazzottate rimandano ai film con Bud Spencer. Il lato action funziona e salva in parte la baracca, ma il livello rimane molto scarso.
MEMORABILE: "Santa Cortina d'Ampezzo"; "Santa Civitavecchia vergine"; I pomodori spagnoli che non sanno di niente.
La trasferta americana fa bene alla serie del maresciallo Giraldi, al pari delle musiche dei Goblin. Le trame da commedia si intersecano a ramificazioni avventurose in un contesto che dovrebbe essere (ancora) poliziesco. Ma la classificazione poco interessa, qui c'è del sano coinvolgimento, tra cazzotti e risate in splendido equilibrio. La coppia Cannavale-Milian è affiatata, la Puthli sexy quanto basta mentre la Fumero assatanata merita a prescindere. Persino Corbucci ci regala un gustoso cameo. Puro intrattenimento, di quello buono.
MEMORABILE: La fuga in idroscivolanti per le paludi; Il balletto di Giraldi per eccitare la fumantina Maria Sole.
Quinto film della saga di Nico Giraldi. Ancora una volta d'ambientazione statunitense (New York e Miami) e ancora con il nostro eroe contro la criminalità organizzata italo-americana. Milian funziona sempre, come anche i divertenti Fumero e Cannavale. Le sequenze action non mancano, tra inseguimenti e sparatorie. Battute e gag al solito divertenti. Insomma, gli ingredienti ci sono tutti per novanta minuti di divertimento spensierato.
Non molto dissimile dal precedente Squadra Antimafia, da cui riprende alcuni personaggi e situazioni. Cannavale si conferma una buona spalla: è dotato un carisma innato che lo rende simpatico a prescindere. Stesso dicasi di Milian, che si muove con sicurezza in un ruolo ormai consolidato. Dalla trama non ci si deve aspettare nulla di eccezionale perché è rifinita quel tanto che basta per dare il pretesto agli attori di esprimersi in battute e gag, alcune delle quali riescono a far sorridere. Ha il pregio di non prendersi sul serio.
MEMORABILE: “Chi si vuole mangiare le lumache deve cacà le corna!”; “Quiere tomar algo? No, le alghe te le magni te, a me me fanno schifo!”
Ottima la partenza: c’è Milian che ciondola dinoccolato al ritmo della metropoli notturna e Sal Baccaro esattore improbabile. Ciò che segue è decisamente molle: il plot poliziesco è etereo, la Fumero proprio non mi va giù e si ride, solo perché l’amore per Nico Giraldi è sconfinato, a battute che neanche il peggior libro di barzellette avrebbe pubblicato. Si fa una fatica abnorme ad arrivare alla fine, tutto sembra girato senza alcuna voglia. Nella classifica della serie siamo in piena zona retrocessione.
Quinto capitolo un po' atipico, perché inizia con un Nico Giraldi che lavora per la malavita, negli USA. Poi si scopriranno gli altarini. Il film cerca di virare ancora di più rispetto al precedente a una trama "seria". Ritornano i personaggi di Enzo Cannavale (senza parvenza di continuità con la precedente apparizione) e Margherita Fumero sempre innamorata del protagonista. Peccato per l'assenza di Bombolo.
Quinto e peggiore tra gli undici film con Giraldi/Milian (stavolta nell'Interpol), ultimo delle "squadre" e seconda parte di Squadra antimafia (troviamo infatti ancora la caricaturale figlia del padrino ormai morto). Unico film totalmente girato in America, strizza l'occhio al poliziesco d'oltreoceano ma avanza ulteriormente nella commedia; Bombolo è assente ma c'è Cannavale. Tuttavia anche qui troviamo delle chicche: l'inseguimento in retromarcia, l'indigestione di banane, le battute di Milian, l'eccellente colonna sonora dei Goblin.
MEMORABILE: Giraldi strappa un'informazione a un tizio molto corpulento costringendolo a mangiare chili di banane fino alla nausea.
Quest'ultimo episodio della serie dei film sulle “squadre” patisce un calo vistoso della vena ispiratrice degli sceneggiatori e una riduzione della consistenza drammatica della vicenda che dimentica quasi del tutto il giallo e l’indagine poliziesca per virare decisamente verso la commedia sganassona e sfasciona. Però l'aria ribalda e scanzonata che permea azione e il tratteggio astuto e derisorio dei personaggi salvano il film dalla modestia e dalla noia. Spassoso Cannavale come spalla di Giraldi.
MEMORABILE: La scena dell'inseguimento a marcia indietro; Bruno Corbucci nella parte del finto ubriaco; La Fumero nel ruolo della spasimante racchia di Giraldi.
Con Squadra antimafia Giraldi aveva cambiato i rapporti di proporzione tra le parti in Italia e quelle in America, con il primo film prevalentemente ambientato in USA della serie. Questo è ambientato oltreoceano al 100% e la qualità si conferma la stessa del precedente, con i difetti di una storia e un personaggio molto "romano" che, tolto dal suo contesto naturale, perde parte della propria "naturalità". Buoni comunque Cannavale e la Fumero, ma mancano i personaggi che si incontravano nelle location nazionali. Scazzottate alla Bud e belle scene d'azione.
Sulla scia del precedente Squadra antimafia (gangster, mafia, soliti boss che riciclano soldi e scagnozzi da fumetto), Corbucci torna a far camminare Milian-Giraldi sulle strade americane (New York e poi Miami) e richiama i personaggi di Maria Sole (Fumero) e Salvatore (Cannavale). Rispetto al precedente ha qualcosa in più (alcune belle battute di Nico, le piacevoli scena in barca sulle paludi e qualche varia scazzottata), sebbene l'assenza di Bombolo si senta. Non troppo scandito il ritmo, alcune sequenze sono lente e si percepisce ogni singolo momento riempitivo.
Ultimo episodio del ciclo delle “squadre” decisamente in ribasso rispetto ai precedenti, con un Millian quasi privo di mordente se non nei riusciti duetti con la simpatica Fumero. Anche Cannavale appare sottotono. Il fatto di girare in ambiente estero fa perdere colpi alla pellicola, che si riprende giusto in pochi casi qua e là. Piccolo cameo per il figlio di Milian, che utilizza un cappello quasi a emulare il padre.
Non c'è un goccio di Roma (come terra) nella quinta puntata giraldiana e la genuinità ne risente: niente siparietti "pizzosi" con Venticello (gravissimo!) o sfuriate con Trentini negli States, giusto qualche apparizione della tuta da meccanico. Impossibile non ridere di fronte alle apparizioni di Maria Sole (per l'abilità di Margherita Fumero) e con qualche altra scena, ma è un po' poco, in una marea di stereotipi sugli americani, sugli italiani in America e sui mafiosi. Da ultimo, inevitabile culto per la presenza del fisarmonicista Mirko Baiocchi, già Maestro Canello in Fantozzi.
MEMORABILE: I look ultrakitsch di Nico e Salvatore e i colli di camicia alla Sandro Ciotti del secondo; Mirko Baiocchi alla fisarmonica (vedi sopra); Las Bananas.
Sequel piuttosto superfluo del film precedente , dal quale riprende i personaggi di Fumero (la bruttina) e Cannavale (il sempliciotto). La trama "gialla" ormai è solo un pretesto per le gag, alcune fortunatamente ancora divertenti. Milian che guida il natante sul fiume sembra preso pari pari dal Corbucci maggiore, e anche le varie scazzottate spesso rievocano quelle di Spencer/Hill. Per chi ama Giraldi è un'occasione in più per vederlo in azione, per chi invece ne è a digiuno è meglio partire da altro.
Tra gli episodi più deboli della saga dell'ispettore Nico Giraldi, che ancora una volta fuori da Roma perde molto della sua effervescenza e del suo carattere. Salvano in parte la baracca le location americane, la musica dei Goblin, la consueta simpatia di Enzo Cannavale e qualche buona battuta, ma la trama poliziesca stavolta è veramente pessima e piena di buchi, nonché parecchio confusa. Molte gag e situazioni sono riciclate da altri film e stancano presto (vedasi la terribile Maria Sole). Solo per completisti, che magari troveranno il meglio in una pellicola mediocre.
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