Una sorta di PROPOSTA INDECENTE alla toscana, con la splendida e seducente Laura Torrisi (direttamente dal Grande Fratello al grande schermo, con merito) a fare da Demi Moore della situazione e il buon Pieraccioni a farle da marito sfigatello (i due hanno un banco di ortofrutta al mercato). Idee nuove zero, insomma, anche se almeno per questa volta non è Pieraccioni a incontrare la donna della vita quanto quest'ultima a incontrare un "terzo incomodo" (Gabriel Garko), che le offre una cifra importante per posare "nuda tra la frutta" per il più classico dei calendari. La prima scena, con l'intero cast...Leggi tutto "toscano" impegnato in una risibile rappresentazione teatral-musicale di "Grease" dà subito un grande ritmo che colpisce positivamente dal punto di vista comico (Ceccherini e Papaleo sugli scudi, come prevedibile, con Guccini a far da "direttore artistico"). L'uso impeccabile delle musiche è un punto di forza del film, così come lo sono gli interventi dei comprimari abituali, capaci (Ceccherini in primis) di dare il necessario apporto umoristico ad un film che, se fosse solo per Pieraccioni, sarebbe notevolmente più malinconico della sua media. Invece, nonostante qualche scena fuori luogo (quelle con Tony Sperandeo/don Pierino, ad esempio) la storia procede e la regia di Pieraccioni (anche autore del copione col solito Giovanni Veronesi) sostiene discretamente il tutto. Poche sorprese (anzi, nessuna) negli sviluppi della narrazione, buoni sentimenti e banalità assortite, ma nel complesso da Pieraccioni abbiamo avuto di peggio. Il bozzettismo qui funziona.
Commediucola pieraccioniana. Basterebbe vedere il trailer per sentire tutte le battute divertenti del film (sempre in bocca a un Ceccherini stranamente non sopra le righe). Pieraccioni recita come se fosse allo "spettacolo di fine anno scolastico", verboso come al suo solito, alla costante ricerca della battuta, senza peraltro trovarla, dopo aver macinato fiumi di parole. La Torrisi è tanto bella quanto incapace per la recitazione; in più quello spiccato accento pratese urta il sistema nervoso.
Film pieraccioniano nel solco dei precedenti, col prevedibile rispolvero di caratteristi amici (Ceccherini e Papaleo innazitutto, ma anche un redivivo Giorgio Ariani nella fuggevole parte dell'onorevole terrorizzato dagli attentati). Storiellina vista mille volte con lui e lei che si amano fino al momento in cui interviene un fattore esterno (la proposta per un calendario vagamente sozzo). Il protagonista appare un po' stanco al contrario della Torrisi, pimpante, bella e simpatica. Col suo toscano "verace" funziona abbastanza: una bella sorpresa.
MEMORABILE: Ceccherini/Baccano che balla sulle note di Grease cantate da Papaleo e Chiara Francini (anche nella realtà).
Il film in sè sarebbe poca cosa, con un Pieraccioni piuttosto spento; ma ci sono delle cose che funzionano davvero molto bene e Laura Torrisi (bellissima) è davvero una bella sorpresa. La cosa migliore del film, che pur non essendo comico ma una commedia fa ridere poco, sono le scene sentimentali (davvero molto riuscite). Molto bella anche la colonna sonora, inutile Sperandeo. C'è pure Giorgio Ariani (il Pierino di Lenzi!). Genuino.
I film di Pieraccioni sono come quei cocktail analcolici tutti colorati: invogliano alla vista ma poi mancano di gradazione alcolica. Qui il nostro è alle prese con un diavolo tentatore che si materializza nelle vesti di fotografo di calendari. Come al solito ci si interessa di più ai comprimari (ma perché non ha fatto un film sull'allestimento di Grease?) che alla storia portante. Tutto come sempre ma con l'aggravante di un provincialismo e un moralismo senza precedenti. Sceneggiatura bislacca carente di snodi essenziali. Ricattatorio. Due pall(in)e.
Con i film di Pieraccioni si sa sempre cosa aspettarsi e anche questo non fa eccezione alla regola. Commedia garbata senza pretese e totalmente prevedibile nel suo sviluppo, con elementi di rinforzo atti a rimpolpare una trama di per sè un po' esile: ecco quindi spiegate le gag spesso affidate ai partner dell'attore regista, alcune molto riuscite (i numeri di Grease, l'innamorata invisibile) del personaggio principale, altre meno. Senza pretese.
Mio Dio.... che tristezza! Credo che il buon Pieraccioni abbia dato fondo a tutto il peggio che si possa immaginare per donarci questa emerita boiata. Il film è fasullo dalla prima scena all'ultima, imbarazzante la situation da mercato dove nessuno è credibile! La Torrisi (per inciso abitava a 1 km da casa mia) recita come un cane, con un toscano che nemmeno mio nonno usa più! Il Ceccherini e Papaleo sono confinati a ruoli secondari e non graffiano, Guccini dice sei battute, idem Sperandeo. Veramente un film inaccettabile!
All'alba dei quarantacinque anni, Pieraccioni decide di "trasferire" le sue abituali inquietudini da Peter Pan sul personaggio della giovane moglie Miranda, bellezza dozzinale ma arrapante, che lo abbandona per il fotografo Gabriel Garko. Gli unici momenti vagamente divertenti sono nella sotto-storia del parroco, totalmente slegata dalla trama principale, che però valorizza l'incredibile maschera comica di Ceccherini. Finale familistico e strapaesano, con tanto di panino alla porchetta. Che è molto più saporito di tutto 'sto sciroppo di film.
Deprimente. I titoli di testa sono pure promettenti, ma il film si rivela ben presto per quello che è veramente. Terribilmente banale e scontato e con una storiella di una prevedibilità indecente. Non male il cast, ma la sceneggiatura non ha una sola battuta decente (terribile quella sul nome da dare al bambino) e i bravi attori secondari finiscono sprecati in storielle ridicole e inutili (si pensi alle parti con Sperandeo). La regia, neanche troppo malvagia, riesce (con gli attori) a salvare il film dal disastro totale. Comunque molto mediocre.
Pieraccioni ha provato, ormai ultra quarantenne ed allo sbando creativamente parlando (mai un'idea nuova!) a vivacizzare il suo caro ma stantìo canovaccio. Così stavolta ce lo ritroviamo già sposato con la bellissima Torrisi ed alle prese col terzo incomodo Garko (ben calato nella parte, forse perché lui è proprio come il suo personaggio). Il risultato però è fiacco, spento e melenso, con Ceccherini e Papaleo che regalano le uniche risate del film, numericamente inferiori agli sbadigli. Nonostante ciò grande successo ai botteghini; qualcuno mi spiega il perché?
È sempre piacevole lo stereotipo toscano raccontato da Pieraccioni, un “mondo piccolo” idilliaco e genuino dove tutto è bello e semplice, ma alla lunga diventa stancante. La formula è riproposta in questo film, che tuttavia risulta sufficientemente gradevole soprattutto grazie ai comprimari (specialmente la coppia Ceccherini e figlio). Certo, l’odore del cliché rischia di diventare asfissiante: il personaggio interpretato dalla Torrisi è davvero poco credibile.
MEMORABILE: Ceccarini & figlio: "Papà, esiste Babbo Natale?" - "Esisteva prima che te lo mangiassi."
Certo non il miglior film di zio Leonardo, certo la rivoluzione de I Laureati/Il Ciclone è lontana come l'ultimo scudo pulito della Juventus, ma se parti con un Papaleo parruccato ed un roboante Ceccherini, che quando viene dosato ha il suo perché, sei già in vantaggio due a zero. A quel punto bastano due o tre zampate della vecchia scuola e un esemplare di femmina come la Torrisi ed il risultato è garantito. Positivo.
MEMORABILE: Il lato B della Torrisi, davvero memorabile!
Poco divertente film di Pieraccioni. La Torrisi recita meno peggio di quello che ci si aspetta da un ex-GF, ma è comunque inguardabile: non dal lato fisico ma da quello recitativo. Gabriel Garko inutile. Le gag che fanno ridere non sono molte. Dimenticabile.
Il film parte dal pretesto che essere belli comporta prima o poi essere attori. Mi spiego: la Torrisi è di una bellezza quasi imbarazzante nella sua perfezione, nasce da un "Grande fratello" qualsiasi e si trova a recitare in un film "da incasso" del sempre vincente toscanaccio Pieraccioni. Per carità, c'è di peggio in giro e la pellicola scorre via come l'olio su un pentolino, ma recitare è altro... Segnalo Ceccherini e Papaleo in un ruolo minore ma sempre in grado di regalare attimi di vera recitazione comica.
Non mi è dispiaciuto del tutto ma nemmeno mi ha entusiasmato; credo che la verve comica e il lampo di genio di Pieraccioni ormai si sia quasi dissolto del tutto, i tempi de Ciclone sono passati e le pellicole successive mai hanno eguagliato la precedente. Anche Ceccherini appare piuttosto spento.
MEMORABILE: "Papà, ma Babbo Natale esiste?" "Sì... prima che te lo mangiassi assieme alla Befana".
Film d'obbligo per lanciare la gieffina Laura Torrisi nonchè attuale compagna del regista. Lancio riuscito soprattutto perché le grazie della fanciulla sono il punto di forza del film, al contrario della sua parlata toscana forzata e fuori luogo. Per il resto del cast si viaggia sulla sufficienza appena strappata; troppo poche le battute e le situazioni divertenti. Pieraccioni ha fatto decisamente di meglio.
Lo trovo forse il migliore film mai girato da Pieraccioni, malinconico e divertente allo stesso tempo, con un cast di comprimari come sempre ricco e azzeccato (Ceccherini e Papaleo bravissimi, un po' più inutile Sperandeo). La storia procede in una maniera imprevedibile per un suo film, si evitano buonismi e il finale è molto molto poetico. Sorprendente la Torrisi, Garko antipatico più del solito. Un ottimo film.
MEMORABILE: "Se aspettiamo 7-8 ore arriva anche la bambina, Aurora... te c'hai qualche appuntamento?", "No...", "Allora aspettiamo..."
Arriva ad una sufficienza molto stiracchiata. L'idea non sarebbe male, ma il film regge solo fino all'accettazione del secondo assegno. Poi succede esattamente quello che ci si aspetta, incidente (e susseguente espiazione) compresi. Pieraccioni ha sempre una bella mimica ma buca un po' di battute, la Torrisi è meglio del previsto, Garko è molto scarso, ci sono snodi inverosimili (la lettera nella borsetta!) e momenti imbarazzanti (tremendi l'incidente nautico e la messa improvvisata). La caccia al tesoro coniugale è copiata da Alfredo, Alfredo. Inutili Guccini, Papaleo e Sperandeo, piacevoli Ariani e la Francini. **
Non serve arruolare sempre belle ragazze a fare un film decente (vedi tutti i cinepanettoni), ma ci vuole una sceneggiatura solida. Pieraccioni abbandona i panni del solito indeciso sentimentale per abbracciare quelli del marito innamorato e disposto a tutto, ma la sensazione è che i suoi film escano fuori tutti dallo stesso stampino e, cosa peggiore, senza sentimento. Occorre meditare e rinnovarsi. Rimandato.
Divertente commedia per Leonardo Pieraccioni, abile a scovare una Laura Torrisi azzeccatissima. La storia non è originale ma abbastanza divertente e nonostante il tema del calendario sexy, non è volgare. Ottimo il cast di contorno, da Ceccherini e Sperandeo passando per Papaleo.
MEMORABILE: La messa con Ceccherini; Il cast che canta e balla Grease.
Non ho mai apprezzato particolarmente i film di Pieraccioni, eccessivamente buonisti ed ambientati in un'amena provincia dove non c'è mai, non dico qualcuno d'insopportabile, ma anche solo di mediamente antipatico, nemmeno fossimo nella fu DDR di celluloide. Stavolta però il toscano ha raschiato il fondo con una storia banale, trascinata per 90 minuti senza la minima verve e condita da un moralismo polveroso e pantofolaio. Gli unici momenti da commedia sono quelli, pochi, in cui Ceccherini viene lasciato a briglia sciolta (la messa) e ci salva dal tracollo.
Questa volta Pieraccioni fa un passo indietro lasciando più scene e battute sia alla figura femminile di turno (sua moglie Torrisi/Miranda) che ai soliti comprimari. Il risultato però non cambia, perchè ormai con Pieraccioni si sa già in anticipo dove si andrà a parare. Migliore di qualche film precedente ma sicuramente lontanissimo dai fasti de Il ciclone o I laureati. Si va avanti a braccia e il più delle volte senza nemmeno crederci. Qualche buon momento come le parti di Sperandeo e qualche uscita di Papaleo e poco altro.
Commediola edulcorata realizzata con lo stampìno dal comico toscano che non aggiunge nulla alla sua carriera se non la statuaria bellezza della Torrisi. Per il resto solite battute in "slang" toscano, soliti attori con l'aggiunta di un non pervenuto Papaleo e classico sviluppo narrativo da oratorio. Francamente deludente.
Commedia semplice e a tratti frizzante con un Pieraccioni discretamente in forma e una bellissima Laura Torrisi che ha una parte di tutto rispetto. Gabriel Garko ha una parte un po' noiosa e forse si salva per il suo fascino. Bene invece i ruoli secondari ma divertenti di Papaleo e Ceccherini (quest'ultimo col tormentone del figlio grasso). Passabile.
Pieraccioni propone una sua consueta commedia che ammicca alle signore (c'è Garko) e ai signori (c'è la bella Laura Torrisi, futura moglie del regista toscano). La storia ruota intorno a un calendario che scuote la coppia protagonista del film, con un contorno di attori ben amalgamato e un finale da volemose bene. La pellicola accompagna lo spettatore con qualche risata ma senza picchi particolari. C'è pure Giorgio Ariani interprete negli anni ottanta di pessime pellicole di Pierino.
Uno dei punti più bassi della produzione di Pieraccioni. Una sorta di Proposta indecente all'italiana ma di una prevedibilità sconcertante. Il solito ragazzone-bambino, simpatico ma un po' imbranato, la solita super gnocca, il solito Ceccherini (menomale! almeno lui qualche risata ce la fa fare) e il solito lieto fine. Talmente noioso che alla fine è anche difficile dare un giudizio su regia, fotografia, sceneggiatura. Davvero un filmaccio.
Ormai nella fase "me le canto da me", Pieraccioni è sempre alle prese con la gnocca di turno, che anziché dover conquistare (anche se nella vita reale la Torrisi l'ha conquistata eccome), essendo sua moglie dovrà difendere dagli attacchi di Garko. Il film è simpatico, ma le risate di un tempo sono ormai evaporate, abbandonandosi a romanticherie troppo stucchevoli per un comico. Simpatici Ceccherini e Papaleo e bravo Sperandeo negli improbabili panni del prete. C'è anche l'ex Pierino Ariani. La Torrisi, oltre che in piena forma, è pure simpatica.
Si salva poco: il lato B della Torrisi, qualche battuta, ma il tutto è annegato in una salsa democristiana che ormai, come per Benigni, ha preso il sopravvento (la terribile scena della messa). Non si pretende certo la freschezza degli esordi, ma qualche sforzo in più avrebbe giovato.
Così così. L'idea di partenza è buona (lei, bellissima, accetta di fare un calendario per ottenere i soldi necessari a comprare un negozio col marito) ma, se la prima parte funziona alternando il classico humor dell'attore toscano con momenti più seri, la seconda cade nello scontato e nel malinconico. Sempre simpatici i comprimari (Ceccherini, Papaleo...), mentre è irritante il personaggio interpretato da Garko. Appena sufficiente.
Prevedibile, banale, scritto con la mano sinistra e recitato male sia dalla Torrisi che dall'inespressivo Garko. Pieraccioni qualche risata la strappa, anche se meno del solito, Ceccherini e Papaleo sacrificatissimi. Lei ha successo, lui s'ingelosisce, poi il tradimento di lei con l'impresario: praticamente Casablanca Casablanca (quando smetterà Pieraccioni di copiare - male - Nuti?). Francamente evitabile.
Ortolana toscana si mostrerà ignuda per un calendario. Provincia lavoratrice contro l’effimero ambiente della tv. La novità è che fanno capolino il tradimento e la punizione conseguente (l’incidente). Purtroppo Pieraccioni non è Risi e le differenze ambientali producono qualche sorriso solo per la solita veracità toscana. Garko ha solo presenza, la Torrisi non è male quando s’inalbera, Ceccherini fa qualcosina, Papaleo è in ombra. Parentesi clericale inutile (oltre alla scelta di Sperandeo), visto anche il numero di parolacce di Ceccherini.
MEMORABILE: Il bambino “bolide”; Lo sceicco del Minnesota; Le parrucche di Papaleo; La Juve in serie B.
Pieraccioni in fase di quarantenne con moglie molto più giovane e sexy. Un ribaltamento dei ruoli: non più lui conquistatore, ma una lei che suscita non pochi appetiti. Il film non aggiunge nulla di nuovo al personaggio che il regista/attore ha sempre interpretato; resta in ogni caso una commedia senza pretese che riesce a strappare qualche ghigno. La vera protagonista è la Torrisi, ex "gieffina" di prorompente bellezza perfettamente funzionale al ruolo, tanto da estendere la cosa nella vita reale (con gran fortuna di Leonardo).
Film veramente esile in cui risaltano il corpo della Torrisi e il solito Garko bello e perfido; per il resto il solito Pieraccioni con tutta la gang toscana (passa pure Carlo Conti!) più il bonus Papaleo, un umorismo all'acqua di rose e buoni sentimenti; intendiamoci, in giro c'è di peggio e si può passare una serata gradevole, ma è sempre la solita zuppa, che inizia ad essere troppo sciapa malgrado i peperoncini del calendario.
Niente da salvare in questa "fatica" del regista/attore toscano: dal suo cinema non è lecito aspettarsi grosse sorprese ma qui manca quasi tutto. Tra location cartolinesche, belli da fotoromanzo (Torrisi e Garko), personaggi pleonastici (Guccini e Sperandeo) e attori sprecati (Papaleo, Ceccherini e Francini) non si ride praticamente mai, in virtù di troppe battute a base di misoginia, body shaming (quelle sul figlio di Ceccherini) quando non velatamente razziste (la parte alle Seychelles). Il finale con l'incidente punitivo dà il colpo di grazia. Da evitare.
Divertente e garbata commedia nella quale Leonardo Pieraccioni schiera due belli da favola (Laura Torrisi e Gabriel Garko) in un film più sorprendente di quanto ci si possa aspettare. Il piccolo mondo della provincia e dei calendari sexy (come dice l'edicolante) è raccontato con ironia ma anche con una certa crudezza, senza moralismi. Ottimi i personaggi di contorno, Guccini impresario teatrale è da favola.
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CuriositàCangaceiro • 27/12/08 10:59 Call center Davinotti - 739 interventi
Presente anche se stavolta non accreditato Giuliano Grande,caratterista toscano habituè dei film di Pieraccioni e Ceccherini,famoso per il tormentone:"Che ce l'hai un gratta e vinci te?" nel film IL CICLONE.
CuriositàRaremirko • 29/09/13 00:07 Call center Davinotti - 3863 interventi
Il motivetto che Ceccherini suona con il campanello è ispirato a quello presente nel film Incontri ravvicinati del terzo tipo.
Fonti: extra del dvd
DiscussioneRaremirko • 30/09/13 15:21 Call center Davinotti - 3863 interventi