Incredibile pastrocchio, girato in maniera soporifera per mano di un regista specializzato (guarda caso) in telefilm. Sembrerebbe impossibile, ma l'argomento della clonazione (già di per sè avvincente) e l'ottimo cast vengono sprecati nello sviluppo di un film che appare, (in)consciamente, persuaso dal cinema orientale (flash-back, riprese subliminali, rumori improvvisi). La prestazione (da marchetta) di De Niro si pone in uno dei punti più bassi della sua filmografia. Talmente inconsistente e caotico che vanta 4 finali girati: tutti sbagliati!
Ridicolo thriller di matrice pseudo scientifica caratterizzato da una sceneggiatura assolutamente insulsa dominata da un ritmo prevedibile e soporifero. È difficile crederlo ma non succede praticamente nulla e di spaventi nemmeno a parlarne. Del (presunto) colpo di scena, se così lo vogliamo chiamare, non frega niente a nessuno. La nota maggiormente dolente è però che a questa porcata abbia partecipato un grande come De Niro, il quale ormai sta inanellando un bidone dietro l’altro.
Clamoroso esempio di decadenza artistica di un grande attore: Robert De Niro, praticamente irriconoscibile ed evidentemente poco rispettoso del suo glorioso passato cinematografico, partecipa ad un film pessimo in cui non si riesce a trovare un solo elemento positivo: storia ridicola, sceneggiatura insulsa e banale, regia piatta ed anonima, interpretazioni svogliate di tutto il cast. Da evitare con cura.
Robert De Niro è affetto da una forma compulsiva di presenzialismo da set. Il che non garantisce più né la qualità né gli incassi. Godsend è anodino e pure già visto. Un film che non avrebbe dovuto essere fatto. Poi Bob ha accettato e vi ha trascinato dentro Greg Kinnear il quale non sarà un mostro sacro, ma, almeno in passato, ha dimostrato di saper fare scelte anticonvenzionali come Betty Love e Autofocus.
Sottospecie di clone di Rosemary's Baby in salsa pseudo-scientifica, che inspiegabilmente vede la presenza di un De Niro in tono minore, non si sa come capitato sul set di questo B-Movie di impianto quasi televisivo. Per carità, il film è comunque ben realizzato e si lascia guardare, ma resta un prodotto assolutamente superfluo e anche molto scontato, andando a riempire la lunga lista di epigoni del classico polanskiano.
Banalissimo thriller che sfrutta malamente il tema della clonazione per il solito ritratto di ragazzino diabolico. C'è da dire che il ragazzino almeno ha davvero un faccino inquietante, mentre il resto del cast poco convince. Greg Kinnear, bravo in altre occasioni, è qui del tutto opaco; Rebecca Romijn, stupenda mutante nuda, risulta ridicola come mamma disperata. Il peggio è naturalmente vedere uno dei più grandi attori viventi ridursi a recitare in filmetti tanto insulsi, che oltretutto puntano tutto sulla sua presenza. Robert, perché?
Moderni Adamo ed Eva vengono abbindolati da un serpente tentatore. In tal caso non si tratta di mangiare una mela, ma di clonare un figlio morto. Il tema della clonazione per l'appunto è finalmente affrontato dal cinema ma qui serve solo come pretesto iniziale poiché ci troviamo di fronte un macchinoso pseudo-thriller psicologico con al centro un bambino allucinato ed insonne in stile Il sesto senso. I due sposini sono piatti e anonimi, il ragazzo bravino. Sarà che io applaudirei De Niro anche quando va al bagno, ma l'ho trovato convincente anche qui.
La tragica perdita di un figlio getta due genitori nelle mani di uno scienziato senza morale, che proporrà loro di clonarlo. Ma il clone, pensa un po', sarà malvagio. Grossa boiata para-scientifica che fa acqua da tutte le parti e che farebbe inorridire anche uno studente del primo anno di biologia. Un De Niro imbolsito inutilmente tronfio, una Romijn assolutamente sprecata (e persino imbruttita da una capigliatura che per bruttezza concorre con Meg Ryan di In The Cut). Un bambino bamboccio puerilmente cattivo. Film noioso, con insulsi colpi ad effetto.
La superstiziosa assimilazione tra scienza e stregoneria ha generato uno splendido frutto: lo scienziato pazzo, luogo comune di tanti horror. Ma non si può continuare a riproporlo in tutte le salse o, peggio ancora, sempre nella stessa salsa! Il difetto di questo film, che si muove incerto tra i confini del fantasy, del thriller e dell'horror, è una trama telefonatissima fin dall'inizio: sappiamo che si tratterà delle nefaste conseguenze della clonazione... il film è interessante quanto un sermone! Unica nota positiva, il cast che rende accettabili brutti dialoghi e sceneggiatura incoerente.
Così come se ne vedon tanti: bambino parasemidemoniaco, famigliola unita per evitare il peggio, il passato che torna... Lo spunto di partenza non era malaccio (clonazione di un bambino morto per riaverne una copia viva, anche se da neonato e fisicamente diverso) ma, manco a dirlo, si ricade nei clichès che soprattutto nelle scene di tensione (le visioni del nuovo figlio della coppia) non portano a momenti memorabili. Però il cast (che annovera Robert De Niro) non lavora male. Un film simile (molto migliore) lo produrrà Collet-Serra (Orphan).
MEMORABILE: La scomparsa del bulletto che si ritroverà ucciso a martellate (offscreen, ovviamente).
Esangue thriller che usa malamente il tema della clonazione clonando a sua volta vari film per ottenere la solita storia di un bambino pseudo-indemoniato con famiglia ignara. Più della regia televisiva e della sceneggiatura banale, è sconfortante vedere un buon cast sprecarsi in questo modo: Kinnear sbiaditissimo, la Romijn inadatta al ruolo e, soprattutto, De Niro mostro sacro ridotto a simili imbarazzanti marchette.
Spacciato molte volte per horror in realtà di horror non ha proprio niente. Resta comunque il fatto di trovarsi al cospetto di una pellicola sceneggiata malissimo e girata pure peggio. Vuoti narrativi e/o plot hole la fanno da padrona in una storia che non è né carne né pesce. Come la recitazione dei tre interpreti: disastrosa. De Niro è inguardabile e la Romjin irritante. Solo Kinnear cerca di elevarsi dal grigiore. Dopo The hole Hamm conferma di essere un regista molto mediocre e incapace di incidere momenti significativi sulle sue pellicole.
La presenza di De Niro (che, manco a dirlo, sovrasta il resto del cast) deve aver creato aspettative eccessive verso un piccolo e trascurabile horror, non particolarmente originale (anche se con un'idea di base simile Benedek Fliegauf ha tirato fuori, sei anni dopo, un mezzo capolavoro) e dal finale debole ma tutto sommato in grado di intrattenere e, pur nei limiti di un b-movie a budget discreto, nemmeno mal girato. Un'ora e mezzo che scorre scontata ma fluida tra bimbi potenzialmente malefici, lutti familiari e antipositivismo di routine.
Non si capisce cosa voglia essere da grande, se un horror, un drammatico o un thriller. In questo risiede, forse, il limite principale di un film la cui idea di partenza poteva dare buoni frutti. Il suo sviluppo, però, risente spesso in termini di credibilità, mentre in altri frangenti il film ristagna. Tolto questo, non resta molto che possa dare un contributo che giustifichi la sufficienza e anche il colpo di scena sul finire non sortisce più di tanto l’effetto desiderato. La presenza di De Niro è assolutamente irrilevante.
Quello del bimbo malefico è un sottofilone che il cinema horror ha spesso usato. Qui si aggiunge la clonazione, con risultati discreti, se non altro per una confezione professionale e un ritmo svelto che non permettono di annoiarsi. Ci sono buchi di sceneggiatura, ma c'è anche la tensione, così come un cast di tutto rispetto che offre buone performance (De Niro ovviamente sugli altri). Un colpo di scena verso la fine eleva il plot, peccato per il finale però che sa di irrisolto. Non male.
Perdono il figlio ma un medico/scienziato propone loro una clonazione (anche se illegale). Non andrà tutto liscio. Nonostante il soggetto non siamo proprio nella sci-fi, e l'atmosfera spesso si tinge di gotico e dark con chiese, cimiteri innevati e la villa lignea circondata da alberi secchi (che finisce per ricordare quella fulciana; non per niente parliamo di un medico che fa esperimenti molto discutibili sull'immortalità). De Niro standard, nessun balzo di eccezionalità dei tempi che furono, ma del resto anche questa pellicola rimane nei ranghi, con finale aperto e flebile.
Dopo aver fatto clonare il figlio deceduto, a una coppia iniziano a verificarsi strani eventi. Thriller fiacco. Non è ne carne né pesce. Pochissima verve. Suspense e tensione di basso livello, manco fosse un film di serie z. Dinamiche poco lineari. Dispiace vedere un attore del calibro di Robert De Niro accettare certi ruoli e ridursi a macchietta. Da evitare.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
C'è un film inglese omonimo, preceduto dall'articolo The (ma che da noi dovrebbe essere circolato proprio come Godsend) realizzato nel 1980 da Gabrielle Beaumont, cienasta femminile (giacché ieri si discuteva sulla carenza di donne dietro la M.d.P.) che ha avuto una discreta carriera per la direzione di episodi e film televisivi (roba tipo Baywatch, per intenderci).
Al di là di questo, alcuni giudizi sul film in questione inducono certa curiosità almeno per quel che riguarda la presenza della figlia di Donald Pleasence, ovvero Angela, qua ingaggiata nel ruolo di sinistra madre.