L'unica attenuante è che da un fumetto Marvel già povero e datato in partenza non era facile inventarsi un capolavoro. Prendendo come base l'episodio di apertura del fumetto, Bryan Singer (l'autore dei SOLITI SOSPETTI, opera di ben altra levatura) si diverte a mettere in scena le puerili avventure di questi nuovi (nuovi... il primo episodio risale al 1963) supereroi, tutti dotati di un particolare potere, quasi sempre già visto il film fantastici come TERMINATOR 2, GUERRE STELLARI, CARRIE...Leggi tutto e mille altri. Quello che più stupisce è la modestia degli effetti speciali, che in simili storie vuote la fanno solitamente da padroni: non sono pessimi, intendiamoci (bello vedere un uomo diventare acqua, passare attraverso le sbarre di una prigione, sventrare un treno con la forza del pensiero...) ma sanno sempre di vecchio e, accomunate a una messa in scena misera, che sembra tirare al risparmio, non impressionano proprio. X-MEN è un divertimento da poco, con le battute azzeccate che si contano sulle dita di una mano e un cast anonimo, incapace di dare a personaggi già poco interessanti un minimo di spessore. Si salva forse appena Hugh Jackman (Wolverine), con due basettoni ridicoli, perché anche il buon Ian McKellen (Magneto) è imprigionato in dialoghi piatti, nati col solo scopo di far procedere in un modo o nell'altro questo rumoroso giocattolone. Per quanto riguarda la metafora che identifica gli X-men (un nome come un altro per non dire mutanti) con gli emarginati della nostra società lasciamo perdere, offenderebbe chi l'ha già fatto e meglio. In ombra anche le musiche di Michael Kamen. Opera di enorme riciclaggio, piacerà comunque agli amanti del fumetto Marvel. Sì, la regia c'è, ma il resto...
Da un punto di vista cinematografico X-men non è niente di straordinario. Sicuramente gioiranno i fan del leggendario fumetto Marvel che nacque anche come riflesso di una società e di tutte le paure e i problemi che si vi annidavano. Per parlare degli X-men bisognerebbe almeno conoscerne la storia e il background (si risale al 63). Attori discreti ma frenati da una sceneggiatura che ha il limite inevitabile di dover presentare una serie di personaggi in lotta contro il cattivo di turno. Meglio considerare la intera trilogia.
Impossibile realizzare un film su una saga che dura da oltre quarant'anni, con collegamenti con tutte le altre serie a fumetti prodotte della Marvel (brutta abitudine che colpisce tutte le testate). Alcuni dei personaggi non hanno nulla a che fare con gli originali (Mystica, Rogue), altri sono solo una pallida trasposizione. Il pregio è l'aver creato una sorta di universo parallelo della saga dei mutanti, considerabile solo con l'insieme della trilogia. Una volta che ci si riesce a scordare dell'originale, si riesce anche a trovarlo divertente.
Un buon prodotto che ha origine da fumetti che personalmente non conosco. Non tutto funziona (la giovane protagonista è più antipatica che altro, anche se involontariamente, e ci sono delle pause verbose), ma Magneto e Wolverine sono ben interpretati (il primo, da un grande attore, mentre il secondo, da un giovane promettente). Niente male anche la mutaforma e il professore a rotelle. Magneto contro la polizia è spassoso e, comunque, quando c'è lui ci si diverte. Nota di merito per il politico "molliccio". Scontro finale così così. Nel complesso, merita.
MEMORABILE: La scena nella prigione di plastica (ottimo e semplice effetto visivo).
Il tema dei supereroi con superproblemi, tipica dell'universo Marvel, viene ben resa in questo film dedicato al gruppo di mutanti per eccellenza. Il regista e gli sceneggiatori di XMen non si limitano a produrre un (ottimo) film d'azione, ma entrano bene nella psicologia dei personaggi dipingendoli come un guppo di emarginati a cui i superpoteri creano un senso di emarginazione o di onnipotenza. La forza del film è avere trovato un ottimo gruppo di attori (da McKellen a Stewart, dalla Berry a Jackman) perfettamente a loro agio nei personaggi.
Ottimo esempio di film tratto da fumetti. Ciò che più mi ha colpito è che il regista è riuscito a rendere bene il senso di sconsolata rassegnazione in cui versano i mutanti avversati dalla società. La maledizione dei diversi insomma. Tutti i personaggi sono ben interpretati e la vicenda è pienamente godibile. Promosso, insomma, senza riserve.
Non lo ho trovato così male (causa una bottiglia di Stolychnya in corpo); sensibile a Halle Berry e Famke Jannsen ma anche al Wolverine che ricalca mimeticamente Eastwood. Io lo digerisco certamente meglio di fantastici quattro e Hulk. Dovrei vedere da sobrio che me ne pare...
Bryan Singer approda al fantasy, dopo alcuni significativi thriller di fine anni'90. Dal famoso fumetto Marvel il regista canadese gira una storia discreta e quasi timida, con il buon professor Xavier (Patrick Stewart), il perfido Magneto (Ian Mc Kellen) e il selvaggio Wolverine (Hugh Jackman). Si sofferma sulla questione mutante, sui pro e sui contro, ma trasforma gli alleati di Magneto in silenziose e secondarie comparse (anche la camaleontica Mystica). Bravi Famke Janssen e l'emergente Hugh Jackman, deludenti Halle Barry e James Marsden.
MEMORABILE: La mutazione è la chiave della nostra evoluzione.
Il migliore capitolo della serie. I villian sono ben descritti e la storia riesce a reggere (cosa che gli episodi successivi non sono riusciti a fare). Il finale a New York nella statua della libertà è abbastanza teso. Alla fin fine può essere definito un prodotto più che dignitoso.
Film abbastanza divertente, nella sua semplicità. Non appartenendo per mia somma fortuna alla categoria dei fumettari, ho potuto godermi la visione senza cercare deliranti sottotesti pseudo-filosofici nei personaggi e le miriadi di riferimenti ai vari albi che -presumo- saranno presenti qua e là. Preso per quello che è, una colorata baracconata di 100 minuti, non dispiace affatto. Deliziosa Famke Janssen.
Una buona trasposizione, dopotutto. Piace soprattutto l'interesse per i personaggi e le loro storie, anche se il punto di forza sono ovviamente gli effetti speciali e le scene d'azione. La trama fantapolitica e il tema dello scontro razziale sono tutto sommato poco approfonditi, nonostante siano la base di tutto il film, ma va bene così: meglio non esagerare. I personaggi di gran lunga migliori (nonchè meglio interpretati) sono Rogue e ovviamente Wolverine.
Film che non dispiace affatto. Sì, non siamo in piena epoca fx a go-go, anzi, non si sciala, ma questa è forse la sua arma in più. La trama è lineare e dopo una piccola intro per giustificare la perfidia del cattivo, non lascia troppi margini di bontà. La dicotomia bene male è ben evidenziata e netta. Gli attori non sono male, anche se Tempesta/Berry suona un po' sprecata. Buona anche la lunghezza. Nel suo genere è piacevole.
Il tema della mutazione come metafora dell'eterno problema del rapporto col diverso: è questo il leit motiv del fumetto Marvel portato sullo schermo da Synger, che non sarà un genio ma è un ottimo regista, e secondo me centra bene l'operazione. Anche perchè ha il merito o la fortuna di contare su un cast molto azzeccato, nel quale ognuno si cala perfettamente nella parte, a cominciare da Jackson/Wolverine. La più straordinaria è comunque Rebecca Romijn-Stamos nelle vesti (o nella pelle) di Mystica, sensuale nonostante l'aspetto mutante.
Chiaro avvio di una saga, in quanto il film deve ingranare bene la marcia nella prima parte prima di entrare in una degna atmosfera da comics. Al di là di una certa piattezza e un uso non proprio accurato dei tempi, si possono apprezzare delle buone interpretazioni: gli attori sono perfettamente in parte, specialmente Jackman/Wolverine e McKellen/Magneto. Il finale è un crescendo di azione ed effetti speciali ben dosati. Sorprendente la resa del doppelgänger Mystica.
Il film diverte e rende bene l'idea: il contrasto tra la "normalità" ed i "diversi" considerati cattivi solo perché fuori dai canoni; inoltre la maggior parte di prodotti horror e di fantascienza precedenti si sono ispirati agli X-men dei fumetti quindi qualcosa di buono c'è... L'ho trovato scorrevole e gradevole, decisamente meglio di altri prodotti della stessa categoria.
Divertente film di supereroi targato Marvel (come quasi sempre diciamo); certo i personaggi non sono ben approfonditi come in Iron Man e c'è anche poca ironia, ma il film ha il pregio di non essere lungo e di non avere mai un momento stancante. Se si sorvola sui dialoghi spesso banali e sul solito protagonista dal passato oscuro (Wolverine) si passano 100 minuti in allegria, trasportati da effetti speciali e scene d'azione ben fatte. Il cast è buono, soprattutto Jackman, McKellen e Stewart. Godibile.
Trasporre su grande schermo una saga come quella degli X-men non era impresa da poco, ma Singer svolge bene il suo compito e la vicenda, appena un po' appesantita dalla necessità di introdurre i numerosi personaggi, appassiona e scorre piuttosto agevolmente. Gli effetti speciali ci sono e sono buoni ma probabilmente si poteva osare di più, cosa curiosa vista la tendenza all'esagerazione in questo genere di film. Nel complesso discretamente divertente.
Decisamente un buon prodotto: colpisce soprattutto l'ottima interpretazione dei personaggi; infatti sono da sottolineare le prove di Jackman e McKellen rispettivamente nei ruoli di Wolverine e Magneto. La sceneggiatura è pienamente sufficiente e la regia del buon Singer abile e sicura. Lodevoli gli effetti speciali che conferiscono all'opera un sapore molto intenso. Resi al meglio sia il disagio sia l'emerginazione dei mutanti nei confronti degli esseri umani. Film valido.
Adattamento cinematografico dei celebri supereroi targati Marvel, il film si distingue per una certa classe, ruotando attorno alla attraente figura di Wolverine. Tra scontri e capitomboli atletici a ridosso della Statua della Libertà, si consumano le gesta di uomini eccezionalmente dotati che simboleggiano la diversità umana e la lotta contro chi vuole ostacolarla.
L’idea del fumetto originario della comunità di mutanti minacciata di atti di segregazione per ragioni razziste dai “normali” non è affatto male, e anche l’inevitabile scontro interrazziale e interno agli x-men stessi. Ma si rimane in superficie, puntando immediatamente all’allestimento di un film chiassoso, non solo per gli effetti e i combattimenti, ma anche per l’arbitrarietà dei personaggi e delle loro caratteristiche. Buon entertainment con spunti intriganti buttati al macero e una consueta superficialità. Comunque godibile.
Primo film ufficiale della lunga saga degli X-men, che a rivederlo oggi risulta pure il più lineare e fluido; non si parlava infatti allora di "cinecomics", pertanto gli ingredienti erano più che altro quelli di un film fantastico piuttosto che quelli sviluppati nei decenni a venire dall'autonomo filone, considerabile quasi come genere e fenomeno a sé stante. Piuttosto fedele alla serie animata da cui era tratto (a sua volta tratta dall'omonimo fumetto). Per niente invecchiato e ben congegnato per innestarsi ai suoi seguiti, all'epoca del tutto ipotetici.
Buon lavoro di Singer che riesce a realizzare un film visivamente spettacolare con un budget limitato, affiancando ai mostri sacri McKellen e Stewart attori sconosciuti ma talentuosi che si riveleranno nuove stars, come Jackman o il giovanissimo Ashmore (The following). La pellicola è rispettosa del fumetto e molto divertente; intensa la scena in cui Xavier contrasta Magneto e adrenalinico il combattimento sulla Statua della Libertà. Belle anche le musiche di Michael Kamen. Pioggia di premi e nominations.
Uno dei migliori film in assoluto di supereroi, ha praticamente iniziato il genere che avrebbe poi trionfato nel decennio successivo e oltre. Merito di un'ottima regia e sceneggiatura che non si limitano alle solite spacconate yankee ma vanno a fondo nel problema dell'accettazione del diverso (vedi lo splendido, spiazzante incpit). Divertenti gli scontri tra X-men buoni e cattivi (vedi Wolverine vs Sabretooth) e galleria di personaggi azzeccati, su tutti il Magneto di Mckellen e il prof. Xavier di Patrick Stewart. Ben riuscito!
Grazie ai prodigi della computer grafica, agli inizi del nuovo millennio finalmente i fan degli X-Men poterono ammirare sul grande schermo le gesta dei vari Wolverine, Ciclope, Tempesta, Rogue, Mystica e compagnia bella. Il film mantiene i toni antirazzisti e antiautoritari dei fumetti, con la contrapposizione tra la squadra del Professor X e quella di Magneto sulla convivenza con gli umani (Singer disse di essersi ispirato alle figure di Martin Luther King e Malcolm X). Piuttosto spiazzante l'incipit col giovane Magneto nel campo di concentramento.
MEMORABILE: Lo scontro finale tra mutanti buoni e malvagi a Liberty Island.
Primo episodio della serie dei mutanti. Rivisto a distanza di anni, mantiene il piacere che offre un film di questo tipo, quando ha il mix giusto di intrattenimento, azione e buon lavoro su personaggi e contesto. Ad esempio, i momenti umoristici, che spesso in questi film arrivano a sproposito, qui son ben equilibrati. Le storie si intrecciano bene, non si eccede quasi mai e la trama fila spedita. Cosa rara nei comicmovies, fa venir voglia di sapere di più dei protagonisti, specialmente dei deuteragonisti Xavier e Erik/Magneto.
Primo capitolo della nuova avventura targata Marvel con supereroi mutanti divisi tra chi vuole assoggettare gli umani e chi no. Tema che affronta a suo modo temi razziali, diversità ed emarginazione. Il film si sviluppa bene, con le giuste pause e accelerate. Niente di straordinario, ma soddisfa le aspettattive. Magneto e Wolverine su tutti. Hugh Jackman sembra il fratello minore di Clint Eastwood!
Da un parte il mondo degli umani che respinge i mutanti in quanto ne teme la diversità e dall'altra due fazioni che si scontrano tra di loro in nome di ideali completamente diversi. Bel film di Singer che delinea molto bene il mondo X-Men soprattutto quando i riferimenti sono al passato (bellissimo l'incipit nel campo di concentramento). Altra cosa più che apprezzabile è la scelta di non esagerare con le scene d'azione lasciando spazio anche ad alcuni momenti di riflessione. Un buon inizio di saga.
Bryan Singer gioca d'anticipo e parecchi anni prima dell'attuale tripudio di supereroi confeziona quello che diventerá il capostipite di una tendenza, oltre che di una longeva saga. Questo primo capitolo è molto efficace, conciso nello svolgimento e ben introduce gli interessanti e sfaccettati personaggi della serie. Molto coinvolgente il finale nella Statua della Libertà.
Discreto adattamento cinematografico che ha il piccolo pregio di non voler strafare nel riproporre le gesta degli x-men. Gli effetti speciali, infatti, sono contenuti e nel complesso funzionali alla scena. Il cast è discreto e sfruttato con equilibrio, anche se lo spessore di alcuni attori emerge a prescindere. Forse una maggiore introspezione psicologica dei personaggi e un tratteggio più accurato delle singole personalità avrebbero reso la pellicola più interessante e corposa, anche se nel complesso rimane un’opera onesta e sobria.
Grande primo tentativo del 2000 di portare gli X-men sul grande schermo. Azzecatissimo il cast: due mostri sacri come Patrick Stewart e Ian McKellen nei ruoli dei due grandi amici/nemici mutanti Xavier e Magneto e Hugh Jackman (al tempo astro nascente) perfetto nel ruolo di Wolverine, ruolo che rivestirà in ben altri otto film. Una sceneggiatura che tradisce in qualche piccolo dettaglio le controparti cartacee e un conflitto che avrebbe potuto essere molto più avvincente se solo ci si fosse ispirati a storie esistenti nei fumetti.
MEMORABILE: La trasformazione del senatore Kelly; Le battute di Wolverine: le frecciate a Jean Grey e le provocazioni a Ciclope.
Ripasso obbligato in vista della chiusura della saga targata 20th Century Fox, in attesa dell'annunciato reboot in seno al MCU. Con il senno dei film di poi, quasi tutti modesti, i difetti rischiano di risaltare più dei pregi, ma vent'anni fa l'impatto di questo eterogeneo gruppo di mutanti fu notevole, e non solo per la spettacolarità di molte sequenze. I temi affrontati, al di là dell'approccio fanta-fumettoso, restano attuali, nel cast McKellen e Stewart offrono prove di livello mentre Jackman dona a Wolverine un fascino virile irresistibile. Nel complesso, un film imperfetto ma importante.
Bryan Singer introduce la sua versione della storia dei mutanti della Marvel attraverso un film niente male per il periodo, che presenta diversi difetti per quanto riguarda la sceneggiatura, ma che riesce a difendersi bene dal punto di vista degli effetti visivi e della regia delle scene d'azione. I personaggi vengono presentati molto bene e il cast di attori importanti fa la sua ottima figura (destinato ad entrare nella storia dei cinefumetti quello di Wolverine grazie alla performance di Jackman). Una prima opera di saga importante per il futuro di questo genere.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
In uscita il 19 settembre (per 20th Cantury Fox) un cofanetto con i 5 film degli X-Men (compreso il film su Wolverine) con queste specifiche tecniche (fonte dvd-store)
Formato video 2,40:1 Anamorfico 1080p
Formato audio 2.0 Surround Dolby Digital: Ceco Polacco Turco
5.1 Dolby Digital: Inglese
5.1 DTS: Italiano Francese Russo
5.1 DTS HD: Inglese
Sottotitoli Italiano Inglese Francese Russo Ceco Polacco Ungherese Turco Olandese Romeno Croato Bulgaro Ebraico Islandese Portoghese Arabo Greco Sloveno Estone
extra Commenti audio
Curiosità
Scene tagliate
Trailers
Speciali
HomevideoXtron • 29/04/12 10:39 Servizio caffè - 2194 interventi